CAPITOLO 20

Ero agitata, emozionata ma soprattutto curiosa di cosa fosse quella sorpresa.

Uscita dal  bungalow mi accorsi che Harry era già parecchio lontano e gli urlai di tornare indietro se voleva che lo raggiungessi, e così fece.

Mi buttai in acqua con un tuffo un po’ goffo, sperai che Harry non mi avesse visto.

Arrivata da lui con un po’ di fatica mi accorsi che non toccavo più e sotto di me il mare non era piu azzurrino ma di un blu forte che era tutto tranne che rassicurante.

“eccoti, ci hai messo poco ad arrivare” mi disse lui porgendomi la maschera ed il boccaglio.

Me li misi senza fare domande. Lui mi prese la mano una volta visto che ero pronta per immergermi e poi davanti a noi si aprirono le danze di quello che era il miglior posto sulla faccia della Terra.

C’erano pesci di tutte le specie, coralli, stelle marine, scogli, era uno spettacolo meraviglioso. Harry mi guardò e nonostante la maschera ed il boccaglio che mi occupavano la maggior parte del viso notò la mia espressione stupita e sorpresa.

Mi fece cenno di salire su. Ci eravamo allontanati molto, ma non era un problema stavo con lui e tutto era perfetto.

Si levò l’attrezzatura e la gettò su un piccolo gommone di cui non mi ero accorta, io lo imitai e poi lui mi aiutò a salirci su.

“Allora? Ti è piaciuto?” mi chiese lui ansioso di sapere la risposta.

“Si moltissimo.. non ho parole per descriverlo davvero!”

Poi con la scusa di accendere il piccolo motore che era alle mie spalle mi cinse la vita e mi baciò appassionatamente.

“Ti amo Jen”

Tornati a terra sentii un po’ di mal di stomaco, ormai erano ore che giravamo per il mare.

Notammo che gli altri erano usciti a fare un’esplorazione dell’isola e quindi noi approfittammo per preparare qualcosa da mangiare per la sera.

La cena si svolse tranquillamente, attrezzammo un tavolino sulla sabbia con qualche cuscino in torno e mangiammo a piu non posso. Ad un tratto sentii dalla mia borsa provenire la suoneria del cellulare, mi assentai per andare a rispondere era il college di Londra che chiamava per sapere se avevo deciso di frequentare i loro corsi. Chiusi la telefonata e mi voltai spaventandomi dato che proprio dietro di me c’era Harry con un espressione tutt’altro che tranquilla.

“che vuol dire questo?” mi chiese con un tono leggermente arrabbiato.

“questo cosa?” dissi cercando di mantenere la serenità sul mio volto.

“andrai al college di Londra e non me ne hai parlato?” stava cominciando a farsi piu arrabbiato.

“Harry te ne avrei parlato dopo il viaggio!”

“dopo il viaggio? Tu dopo il viaggio mi avresti lasciato e saresti partita ecco come la vedo io!”

“Harry stai scherzando spero?!” non si fidava di me gli si leggeva in volto “volevo rilassarmi durante il viaggio e non starmi a preoccupare del mio futuro in cui chiaramente non ci sarai”.

La sua fronte si corrugò ancora di più “che vuoi dire con questo? Perche non mi vuoi includere nel tuo futuro?”

“beh perché ero sicura che sarebbe stato lo stesso per te!”

Harry si avvicinò a me e strinse il mio volto tra le sue mani diventando sereno in viso.

“Jen, io non so più come dirtelo. TI AMO, TI AMO, TI AMO, TI AMO, TI AMO, TI AMO. Ma se per te non è così allora capirò e ti lascerò andare per la tua strada. Capirò”

I miei occhi cominciarono a farsi lucidi, non volevo piangere davanti a lui.

“Harry io andrò a vivere a Londra e non voglio che tu ti senta costretto a rimanere insieme a me perche abitiamo nella stessa città, io certo che ti ho incluso nel mio futuro, ci penso tutti i giorni, ormai abbiamo quasi 20 anni e l’età adulta è alle porte, io voglio te nel mio futuro più di chiunque altro.” L’avevo detto, era fatta. Nel suo volto vidi un cenno di preoccupazione che poi però si mutò in un sorriso magnifico uno di quelli che adoravo.

“Jenny, sei tutta la mia vita.” Mi cinse la vita e mi baciò. Lo amavo. Era tutto perfetto.