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Autore: GoddessHaruna    31/08/2006    10 recensioni
Finalmete la grande scuola di magia "Card Captor Accademy" sta riaprendo i suoi battenti e con se porterà un sacco di misteri e di rivelazioni...Sakura è sola e non conosce nessuno, ma troverà nuove amiche e... Universo alternativo. Fantascienza. E...leggete per scoprire!
Genere: Romantico, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un pò tutti
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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La maledizione delle due corone

La maledizione delle due corone

 

Cap. 4: strage nella scuola

 

 

 

Si era fatta sera e la giornata di lezioni, per le ragazze, si era conclusa.

Rika, Naoko, Chiharu e Tomoyo, stavano camminando lungo i grossi corridoi dell'accademia, esauste.

I loro vestiti erano sporchi, a causa della lezione di lotta, e avevano una gran voglia di farsi una bella doccia, tutte.

Chiharu continuava ad aprire e chiudere le mani per esercitarsi su di un esercizio che la prof le aveva da eseguire, ma nonostante gli sforzi, la ragazza non ottenne nulla.

Tomoyo si avvicinò: - Come fai tu sbagli, guarda me! -

Le due si fermarono un secondo e Tomoyo chiuse gli occhi: - Devi visualizzare la sfera d'energia dentro di te e una volta che l'hai trovata chiamala -

Tomoyo chiuse i pugni e urlò: - EXCTUM! - poi, sempre con i pugni chiusi, raggruppò le due mani in un unico pugno ed infine le aprì, sfoderando una bellissima sfera lucente.

- Hai capito? -

Chiharu annuì e chiuse gli occhi concentrandosi.

Tutte le sue amiche la circondarono curiose di vedere il suo risultato.

La ragazza chiamò la sfera a se e congiunse le mani.

Quando l'aprì una sfera luminosa fece la sua comparsa.

- Ce l'ho fatta! - disse Chiharu, ma subito la sfera si spense.

- Devi rimanere concentrata! -

Le quattro ragazze si voltarono e videro Sakura che le raggiunse.

- Sakura! Hai finito le lezioni anche tu? - chiese Naoko accogliendola.

- Si - rispose la ragazza mentre prese le mani di Chiharu: - Ascoltami, la sfera non devi immaginarla, ma farla nascere dentro di te! Solo così sarà forte e riuscirai a domarla! -

Le quattro ragazze si guardano in faccia.

- Sakura, questo è un esercizio che si fa quando si è al secondo/terzo anno! Come puoi sapere come si...-

Naoko fu interrotta dalla ragazza con gli occhi color smeraldo, mentre teneva fra le sue mani una grossa e bellissima sfera di luce.

Nessuno riusciva a crederci.

Sakura richiuse le mani e fece sparire la sfera, sorridendo: - Che avete da guardare? -

Rika parlò per le altre: - Sakura...noi voliamo chiederti come fai? -

- Cosa? -

- Come fai a fare queste cose...Intendo come sai la formula per chiamare e usare lo scettro del signor Clow, come possiedi le sue carte e come fai ad avere questi poteri! Tu non sei una novellina della magia, anzi...-

Sakura guardò una ad una le sue amiche e tutte quante aspettavano una sua risposta.

La ragazza abbassò lo sguardo e Tomoyo percepì la stessa sensazione di tristezza, nell'espressione del viso, che le aveva visto quella mattina.

- Vedete ragazze...c'è una cosa che vi devo dire...- Sakura si fermò di colpo e alzò lo sguardo fissando il vuoto.

- Sakura? - la chiamò Naoko.

La ragazza la ignorò e si volto di scatto, mentre Sol entrò velocemente da una delle finestre del corridoio e le si andò ad appoggiare sulla spalla, prestando attenzione a non graffiarla.

Sakura chiuse gli occhi e rimase in ascolto.

- Ma che...- Chiharu stava per dire qualcosa, ma Tomoyo la bloccò con la mano e la invitò a star zitta.

Sakura, era come se si fosse chiusa in se stessa e che intorno a lei non ci fosse niente e nessuno.

Cercava con i suoi sensi una cosa ben precisa e appena la individuò, aprì gli occhi.

- C'è qualcosa che non va? - chiese Rika preoccupandosi.

La ragazza ignorò per la seconda volta una delle sue amiche e, come se fosse sotto incantesimo, si mosse lentamente verso le porte delle stanze da letto che vi erano in quel corridoio.

Si mosse specialmente verso una e quando vi fu davanti, si fermò.

Sakura fissò il legno lucido davanti a se e con la mano lo andò a sfiorare percependo una vibrazione che le era famigliare.

Toccò un punto della porta e nella mente le si fece vivo un ricordo.

Sol sbatté le ali e Sakura tolse la mano dal freddo legno: il suo sguardo era più triste di prima e sembrò che si stesse per mettere a piangere, quando la porta davanti a lei si aprì e Sol volò via.

Sakura si trovò davanti Takashi che, molto meravigliato, le chiese: - Posso aiutarla? -

La ragazza cercò di guardare altre a Takashi, cercando una cosa in particolare, ma il ragazzo uscì dalla sua stanza e si appoggiò alla porta impedendole di vedere qualsiasi cosa.

- Takashi! - urlò Chiharu avvicinandosi a lui con le sue amiche.

- Ragazze che ci fate qui? - chiese lui felice di rivedere la sua ragazza.

- Stavamo ritornando da lezione...Questa è Sakura la nostra compagna di stanza, Sakura questo è Takashi - Rika li presentò entrambi.

- Piacere io sono...- Takashi fu interrottò dalla ragazza che era ancora davanti a lui.

- C'è qualcun altro nella tua stanza? -

Ci fu un istante di silenzio dove Takashi domandò, con lo sguardo, spiegazioni a Chiharu, la quale fece spallucce.

- Ehm,...si, c'è uno nuovo che arrivato ieri sera, ma ora sta dormendo! - rispose il ragazzo mettendosi una mano nei capelli.

Sakura si spostò da li e si appoggiò al muro di fianco alla porta: - Me lo puoi descrivere? -

- E' alto e ha un fisico ben scolpito...- cominciò Rika.

- ...giovane e temerario con il suo ciuffetto di capelli marroni...- Naoko.

- ...ed ha due occhi color nocciola d'andar giù di testa...- Chiharu.

- ... e ha una pantera nera - concluse Tomoyo.

Sakura all'ultima affermazione, sobbalzò: " Una pantera nera? Allora è lui..." Pensò mentre si mise una mano davanti alla bocca, incredula.

- C'è qualcosa che non va? - chiese Takashi avvicinandosi alla ragazza.

Sakura ritornò in se e, guardando i suoi amici, scosse la testa: - Non vi preoccupate! Ho soltanto bisogno di andare a fare una bella doccia...tutto qui..."

Sakura diede un'ultima occhiata alla porta al suo fianco e poi corse verso la sua stanza da letto.

 

 

Il cielo era così limpido che tutte le stelle dell'universo si potevano contare, in quella meravigliosa notte di luna piena.

Un vento tiepido e caldo muoveva le  foglie degl'alberi e si divertiva a stuzzicare la polvere, che si lasciava trasportare da un posto all'altro.

- AH! -

La lama di una lunga spada, rifletté la candida luce della luna, mentre chi la impugnava continuava a star fermo nella sua posizione.

La pantera al suo fianco, che prima riposava, al suono emesso dal suo padrone, alzò la testa e le orecchie, rimanendo in ascolto.

Il ragazzo ritirò la spada  e riprese fiato un secondo, mentre si asciugò il sudore sulla fronte e mentre si accorse che il tempo era passato molto velocemente e che oramai erano due ore che si allenava da solo, sul tetto della scuola.

I raggi della luna si rifletterono sul suo petto nudo e bagnato e fecero risaltare la sua bellezza ancora di più.

Il ragazzo si passò la mano nei capelli bagnati, poi riprese la sua spada e si concentrò.

Sentì qualcosa che gli sfregò i pantaloni e aprendo gli occhi vide Star che gli faceva le fusa.

Lentamente il ragazzo si abbassò per accarezzarla, ma la pantera si spostò mettendosi sulla difensiva.

Lui capì: appoggiò la spada a terra e in un secondo si ritrovò l'animale addosso.

I due rotolarono per un pò lungo tutto il tetto e poi si mollarono.

Il ragazzo l'attaccò, bloccandola per la coda, ma l'animale si voltò di scatto e gli graffiò il pettorale sinistro.

Shaoran cadde a terra tenendosi con una mano la ferita.

La pantera guardò il suo padrone dolorante e sentendosi in colpa si avvicinò a lui, leccandogli la ferita.

Shaoran le mostrò il suo bellissimo sorriso e le parlò con la voce più dolce che aveva: - Non ti preoccupare piccola mia. E' stata colpa mia, non dovevo tirarti la coda così forte, in ogni caso ti ringrazio -

La pantera si sedette vicino a lui e gli appoggiò la sua testa sulle gambe, ricevendo delle carezze sul liscio pelo nero.

Una leggera brezza scompigliò i capelli del ragazzo, il quale alzò gli occhi e osservò la luna.

- Era una notte come questa...calda, splendida, la luna risplendeva alta nel cielo ed era tutto perfetto...te lo ricordi piccola? -

La pantera alzò la testa e guardò il suo padrone.

- Non importa se non lo ricordi ora, spero solo che tu non ti dimenticherai mai di...-

Shaoran non concluse il suo discorso perchè sentì la presenza di qualcuno.

Scattò in piedi e brandì la sua spada in mano, pronto per attaccare.

- Calmatevi mio baldo eroe...-

Shaoran abbassò la guardia non appena la luce della luna illuminò la principessa Meiling che avanzava verso lui.

- Principessa? Che fate qui? Non è posto per voi! -

Il ragazzo non ricevette volentieri quella visita e cercò di farglielo capire.

- Non ho nulla da temere se con me ci siete voi...-

Meiling era davanti al ragazzo e lo guardava da tutti le parti, tranne che negl'occhi.

- Sapete...- una mano della ragazza sfiorò il nudo petto di lui: - ...non siete venuto a farmi visita e quindi ho pensato di venirvi a trovare io...-

La mano della ragazza scivolò lentamente tra i muscoli di lui, fino a raggiungere la ferita, ma Shaoran la bloccò e se la tolse di dosso.

- Non ho avuto tempo e ora se volete scusarmi io avrei una lezione da...-

- Non inventatevi scuse con me, Shaoran. Ho controllato i vostri corsi e avete finito più di due ore fa e la vostra prossima lezione è tra  un'ora...abbiamo tutto il tempo per fare qualsiasi cosa...-

Nella voce della principessa c'era qualcosa di malizioso che al ragazzo non piacque.

Shaoran si allontanò da lei e le diede le spalle.

- Non ditemi che non potete perchè avete la ragazza? -

Quelle parole lo fecero sobbalzare.

Un'immagine vaga si formò nella sua mente e il cuore gli fece male.

Meiling avvicinandosi ancora di più si accorse che il ragazzo portava sulla spalla destra uno strano tatuaggio.

Vi era rappresentato un sole e una luna dove al centro regnava sovrano un cuore per metà bianco e l'altra metà nero, legato insieme da un filo spinato che lo faceva sanguinare.

La principessa fu attratta da quella figura e porse la sua mano verso essa, ma Shaoran si voltò di scatto e le schiaffeggiò la mano: - NON TOCCATE! - disse scandendo le due parole.

I loro due occhi si fissarono per qualche secondo e poi lui continuò: - Se mi volete scusare principessa...-

Meiling annuì e rassegnata se n’andò lasciandolo solo.

 

 

L'ombra si muoveva nel fitto della foresta.

Raggiunse il gran portone della scuola e rise.

Subito i due guardiani la bloccarono: - CHI SIETE VOI? - chiese un leone di pietra animandosi.

- NON POTETE ENTRARE NELLA SCUOLA SENZA IL PERMESSO DEI DUE GUARDIANI SUPREMI O DEI FONDATORI DELLA SCUOLA! - continuò il secondo leone.

Due occhi rossi si fecero largo tra le tenebre dell'ombra: - Lasssciatemi passsare...-

La strana esse dell'ombra fece mettere i guardia i due guardiani.

- NO, MAI! -

L'ombra li osservò entrambi e poi rise.

- Va bene...l'avete voluto voi...-

Un boato seguito da una nube di fumo, circondò il castello e quando quest'ultima si dileguò, dei due guardiani rimaneva soltanto i loro frammenti.

L'ombra allora rise e si alzò in volo arrivando davanti al grosso portone della scuola e voltandosi verso le sue prime vittime.

- Vi avevo detto di lasssciarmi passsare...-


Il corridoio era deserto e l'ombra potè girare indisturbata.

I suoi occhi rossi osservavano ogni centimetro quadrato di quel posto e sembrarono esserne disgustati.

- Chi sei? -

Una voce dietro a lui lo fece fermare.

L'ombra si voltò e si mostrò in tutta la sua mostruosità: - Sssono la cossa migliore che ti poteva capitare! -

Con uno scatto, l'ombra corse verso l'umano davanti a se e s'impossessò del suo corpo, mangiandoli l'anima e facendolo cadere a terra.

- Sssei fortunato umano...sssarai tu a farmi da cavia per ritrovare il mio tesssoro perduto...-

A quelle parole, l'umano si alzò in piedi e i suoi occhi brillarono di rosso.

- Forza...ho bissogno di ssangue! -

L'umano ubbidì e si recò nei dormitori al piano superiore: quella notte cinque ragazzi persero la vita.

  
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