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Autore: giorgiet    16/01/2012    6 recensioni
quando Hermione scopre di essere stata tradita dal suo grande amore desidera solo dimenticare cerca quindi aiuto nella magia con risultati a dire poco catastrofici. Una magia pericolosa, una trasformazione sbagliata, una convivenza forzata con la persona che più si odia al mondo...ma non tutti i mali vengono per nuocere! la guerra è finita, è l'ultimo anno a Hogwarts ed è il tempo delle seconde possibilità o forse è solo il tempo di conoscersi veramente.
è una dramione ambientata dopo la fine della guerra
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Se c’era una cosa che Lavanda Brown apprezzava particolarmente di Cali Patil era il modo in cui riusciva a capirla.
- Mi ha detto che i miei capelli sono biondi- lo sconforto nella voce di Lavanda era così evidente che Cali si senti triste per la sua amica.
- Biondi! Ti rendi conto!- continuò portando davanti agli occhi una ciocca dei suoi capelli
- Non sono biondi- affermò con decisione Cali, cercando di dare tutto il suo sostegno a Lavanda.
- è quello che gli ho detto- sussurrò quasi con voce spezzata – e Ron che ti ha risposto?- domandò con curiosità Cali. Lavanda abbassò gli occhi accelerando il passo, Cali la segui in silenzio fino quando furono arrivate davanti la Signora Grassa e allora Lavanda rispose – io gli ho detto che i miei capelli sono color del grano illuminati dal sole- Cali annuii alle parole di Lavanda pienamente d’accordo con quello che la sua amica diceva - lui mi guarda come se fossi una stupida e poi alza le spalle e mi dice che deve raggiungere Harry e se va- finì con le lacrime agli occhi.
Cali si mise di fronte alla sua amica stringendole le mani, come a voler infonderle coraggio. Non parlò fin quando Lavanda non alzò lo sguardo per incrociare il suo.
- Lav non importa se Ron non conosce il colore dei tuoi capelli- dolcemente Cali le sorrise - è Ron e poi è un ragazzo. Loro non conoscono queste differenze importanti – Cali strinse leggermente le mani della sua amica, poi si mise al suo fianco prendendola sotto braccio e con un sorriso sussurrò al suo orecchio – non è importante Lav perché alla fine Ron ha scelto te- Lavanda la guardò per qualche secondo, poi togliendo il braccio di Cali diede le spalle a lei e alla Signora Grassa.
- Ron non ha scelto me- disse con voce spezzata – è lei che se ne è andata ma prima o poi tornerà e allora cosa ne sarà di me?- chiese senza aspettarsi veramente una risposta - sono sicura che ricorda perfettamente il colore dei capelli della Granger – Lavanda era ormai sull’orlo delle lacrime, sapeva che mai avrebbe potuto reggere il confronto con Hermione davanti agli occhi di Ron. Per lui c’era solo Hermione, alla fine ci sarebbe stata sempre solo Hermione.
Cali le si avvicinò e l’abbracciò per confortarla, per farle sapere che poteva contare su di lei. Lavanda ricambio l’abbraccio, confortata nel sapere che aveva comunque Cali al suo fianco, e che ci sarebbe stata anche quando Hermione sarebbe tornata.
Se mai sarebbe tornata.
- Ragazze- Cali e Lavanda si voltarono entrambe verso la persona che le aveva chiamate, spalancando gli occhi a quella vista.
Se mai sarebbe tornata. Il destino, in quel periodo era molto avverso a Lavanda Brown.
 
 
 
C’era qualcosa di confortante nel vedere che Hogwarts non era cambiata dopo tutto quel tempo. Era stato facile ritrovare l’ingresso per la Sala Comune Grifondoro, ed era divertente vedere che la Signora Grassa era ancora lì ad ascoltare quello che gli studenti si raccontavano. Impicciona con al solito.
Non appena vide due ragazze abbracciarsi di fronte al quadro, la sua mente rapidamente le riconobbe come Lavanda Brown e Cali Patil. La sgualdrina e la sua fedele amica.
- Ragazze- le chiamò, sorridendo poi davanti alla stupore di entrambe. La guardavano come se vedessero un fantasma. Fece qualche altro passo per avvicinarsi allargando il sorriso quando notò gli occhi lucidi della Brown.
- Hermione – sussurrò con stupore Cali – sei tornata- affermò invece Lavanda con rabbia e preoccupazione. Hermione si limitò a fare un cenno di assenso con la testa, poi spostando lo sguardo oltre le loro teste fece un sorriso anche alla Signora Grassa.
- Sapete dirmi la parola d’ordine?- chiese senza nemmeno guardarle. La Signora Grassa sorrise aprendo il quadro, felice che la signorina Granger fosse tornata.
Poco prima che varcasse la soglia per entrare a Grifondoro le due ragazze si ripresero dallo shock e voltandosi rapidamente verso Hermione – Dove sei stata per tutto questo tempo?- chiesero insieme.
Hermione chiuse gli occhi piegando le labbra in un sorriso sinistro e girando leggermente il volto le guardò senza nemmeno voltarsi.
- Sono stata con Malfoy-
 
 
La Sala Comune Grifondoro con il fuoco acceso nel caminetto era sempre apparsa più calda e accogliente. Il rosso sembrava più vivo, proprio come le fiamme che danzavano nel camino. L’oro si espandeva nella stanza, dando riflessi brillanti, donando luce a quelle antiche pareti.
Quella sera però nemmeno il calore del fuoco scoppiettante riusciva a cancellare l’espressioni cupe dalle facce dei Grifondoro.
Se da una parte c’erano Dean e Semus che, stranamente silenziosi, copiavano il compito di erbologia di Neville, dall’altra parte della stanza, di fronte al camino, c’erano Harry e Ron che giocavano a scacchi. In realtà nessuno dei due aveva mosso nemmeno un pedone da almeno mezzora, persi entrambi nei proprio pensieri, che in comune avevano il medesimo soggetto. Hermione.
Di fianco a loro, sulla poltrona, una accigliata Ginny Weasley fissava il camino assorta nei suoi pensieri. Era da quando Hermione era sparita che cercava di far chiarezza nel groviglio di pensieri che aveva in testa. Nonostante la lettera, nonostante quello che diceva la Mcgranitt lei era convinta che c’era qualcosa che stonava in tutta quella storia. Perché conosceva Hermione e sapeva che mai avrebbe abbandonato Hogwarts nell’anno dei M.A.G.O. nemmeno per Ron. Soprattutto per quello che aveva fatto Ron. Hermione non sarebbe mai scappata, nemmeno di fronte a una delusione come quella, nemmeno di fronte all’umiliazione di essere traditi.
Perché Hermione era coraggiosa. Perché Hermione non sarebbe mai sparita come una codarda, e soprattutto non sarebbe andata via senza nemmeno parlare con Harry o con lei.
Questo era quello che più la preoccupava, perché significava che si era cacciata in qualche casino. E allora entrava in campo la paura.
Da quando la guerra era finita, da quando Fred era morto aveva sempre paura di perdere ancora una volta qualcuno che amava. Hermione era la sua più cara amica, era la persona di cui si fidava maggiormente insieme a Harry al di fuori della famiglia. Sapere che poteva aver bisogno di aiuto e lei non poteva far nulla per aiutarla la spaventava a morte. Era come tornare indietro nel tempo, quando Harry doveva affrontare Voldemort e lei non poteva far nulla per aiutarlo. Odiava sentirsi inutile e spaventata.
Giro lo sguardo per cercare Harry, che in silenzio fissava la scacchiera senza vederla realmente. Sapeva che anche lui era preoccupato per Hermione, e che una parte di lui si sentiva responsabile. Avrebbe voluto che si sfogasse con lei, per una volta voleva che lasciasse i panni dell’eroe. Per una volta voleva essere lei a dirgli “non preoccuparti, si sistemerà tutto”.
Si alzò dalla poltrona con l’intenzione di avvicinarsi e abbracciarlo, per fargli semplicemente capire che lei c’era. Che non era solo. Qualunque intenzione avesse fu cancellata dall’entrata dell’unica persona che poteva riaccendere gli sguardi spenti dei Grifondoro presenti.
 
Hermione Granger era tornata.
 
 
Hermione si ritrovò in poco tempo soffocata dagli abbracci dei Grifondoro. Ginny non le lasciava nemmeno il tempo di respirare, stringendola in modo quasi violento. Harry dopo averla stretta per qualche secondo restò al suo fianco, ma i suoi occhi, che non l’abbandonavano un secondo, la stringevano più delle braccia di Ginny. L’unico che non si avvicinava era Ron, che fermo davanti al camino la guardava con un sorriso colpevole sulle labbra. Felice di vederla di nuovo, ma i sensi di colpa per quello che le aveva fatto gli impedivano di avvicinarsi anche solo per salutarla.
Quando l’euforia si placò e gli abbracci terminarono restarono tutti in silenzio a fissarla con indecisione. Volevano sapere dove fosse stata tutto quel tempo, perché non aveva mai dato sue notizie, se era vero che il motivo della sua scomparsa fosse Ron e il suo tradimento. Tutti volevano farle un centinaio di domande, ma nessuno aveva il coraggio di parlarle. Harry e Ginny, invece aspettavano solo il momento in cui sarebbero rimasti soli.
Quel silenzio imbarazzante fu spezzato dall’arrivo di Lavanda e Cali che con le facce sconvolte si avvicinarono al gruppetto che si era formato vicino Hermione – stavi scherzando poco fa?- chiese Cali con gli occhi fuori dalle orbite. Hermione si voltò a guardarla infastidita, si era stancata di tutte quelle persone che continuavano a fissarla e toccarla – perché dovevo scherzare?- domandò con acidità – perché è assurdo quello che hai detto- affermò Lavanda incrociando le braccia al petto e lanciando qualche occhiataccia a Ron che restava imbambolato a fissare Hermione.
- di che state parlando?- chiese ingenuamente Neville.
- di Hermione che dorme con Malfoy- disse Lavanda guardando solamente Ron.
- di Hermione che è stata da Malfoy- disse contemporaneamente Cali.
Tutti restarono pietrificati di fronte alle parole di Lavanda e Cali. Ginny le guardava come se fossero pazze, Harry guardava Hermione nella speranza di vederla ridere all’improvviso dicendo che era uno scherzo, Ron con lo sguardo perso nel vuoto apriva e chiudeva la bocca come un pesce fuori dall’acqua. Troppo sconvolto per riuscire anche solo a collegare il cervello alla bocca. Tutti gli altri alternavano lo sguardo da Hermione a Lavanda e Cali.
- non capisco dov’è il problema- sbuffò Hermione, irritata da quegli sguardi insistenti. Le sue parole ebbero però l’effetto di far voltare tutti verso di lei.
- è vero?- chiese allibita Ginny, guardandola come se avesse tre teste. Hermione sbuffò alzando gli occhi al cielo e come se niente fosse si avviò verso la sua camera.
- Hermione- Harry la chiamò. La preoccupazione nella sua voce era così chiara che ogni persona presente in quella stanza si voltò verso di lui.
- si Harry- Hermione invece sembrava l’unica impassibile di fronte ai sentimenti dell’amico, lo guardò sorridendo dolcemente. Un po’ come si fa con i matti.
- dove sei stata Hermione?- Lei lo guardò per qualche secondo, senza cancellare il sorriso poi fece un passo in avanti, verso di loro, e alzò la testa in chiaro segno di sfida.
- sono stata con Malfoy- la serietà con cui disse quelle parole non lasciavano ombra di dubbio.
Hermione Granger era tornata dopo aver passato tutti quei giorni con Malfoy.
 
 
 
Nello stesso momento nei sotterranei di Hogwarts, nella stanza del principe delle Serpi, Blaise Zabini e Pansy Parkinson avevano assistito al momento in cui Draco Malfoy, nella confusione della sua stanza, indossava nuovamente la sua maschera di cinismo e perfidia.
Entrambi sapevano che qualunque cosa era successa, Hermione Granger avrebbe fatto meglio a guardarsi le spalle, perché la vendetta del Serpeverde non avrebbe risparmiato nessuno. Forse nemmeno quel diario che Malfoy stringeva con rabbia tra le mani.

 
 
 
 
 
 
 
 
Perdono perdono perdono perdono perdono!!!!!!!!
Quanto è passato dall’ultimo capitolo? Più di un mese vero? Scusate tantissimo!!!!
Ho avuto dei problemi con il pc e tutto quello che avevo scritto è andato perso…ci è voluto tanto tempo per riscrivere il capitolo. Spero che ne sia valsa comunque la pena!
Prima che mi dimentico… la frase: “Per lui c’era solo Hermione, alla fine ci sarebbe stata sempre solo Hermione.” È presa dal telefilm The Vampire Diaries dalla puntata 2x01
Fatemi sapere che ne pensate ;) un bacio 
   
 
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