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Autore: PuccaChan    16/01/2012    10 recensioni
Cosa accadrebbe se Usagi si stancasse dell'eterna indecisione di Misaki riguardo al loro rapporto e prendesse una decisione molto grave?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Akihiko Usami, Eri Aikawa, Misaki Takahashi, Nuovo Personaggio, Takahiro Takahashi
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Thomas distolse gli occhi dallo schermo del computer e si stiracchiò con voluttà. Era proprio arrivato il momento di fare una pausa. Stava lavorando alla traduzione di uno dei romanzi di Akihiko, La custodia della luna, ed era così preso che era rimasto seduto a scrivere per oltre 2 ore; non c’era da stupirsi che adesso si sentisse tutto indolenzito.
“Ehi, Akihiko, ti va un caffè?” disse dirigendosi in cucina; Akihiko era seduto sul divano con il cellulare in mano, e aveva un’aria alquanto imbronciata.
“Non dovresti bere tè, da buon inglese?”
“Spiacente, ma io preferisco il caffè. Comunque posso preparatelo subito, il tè, se vuoi.”
“No grazie, sto bene così.”
Thomas si mise a far bollire l’acqua per la sua bevanda e continuò: “Come mai quella faccia scura?”
“La mia redattrice ha telefonato per l’ennesima volta” sbuffò Akihiko. “Ovviamente non ho risposto.”
“Ovviamente!” fece Thomas sarcastico. “Dovresti proprio farlo, però; magari è preoccupata per te. Dopotutto sei qui da quasi 2 settimane, non hai avuto contatti con nessuno…”
“Io sono abbastanza sicuro che voglia solo sapere quando ho intenzione di riprendere il mio ultimo manoscritto. Fosse stato per me non mi sarei nemmeno portato dietro questo coso,” affermò Akihiko, raggiungendolo e indicando il cellulare, “ma lei ha giurato che se non l’avessi fatto sarebbe venuta fin qui personalmente a darmi il tormento. E così non ho proprio potuto esimermi.”
Thomas ridacchiò nel vedere l’espressione tragica dell’amico. “E’ un mondo difficile quello della letteratura, eh?”
“In realtà io e Aikawa, è questo il suo nome, lavoriamo benissimo insieme. È davvero una donna molto in gamba, ed è stato soprattutto grazie alla sua mediazione con gli alti papaveri della casa editrice che ho potuto prendermi questa… vacanza. A volte non so proprio come farei senza di lei.”
In quel momento, quasi come per una sorta di telepatia telematica, il cellulare squillò di nuovo. Akihiko lo fissò innervosito. “Altre volte invece vorrei non averla mai conosciuta! Non posso crederci!”
“Dammi retta, rispondile. Senti almeno cos’ha da dirti!”
“Uff… so già che me ne pentirò!”
Akihiko avviò la comunicazione, ma l’interlocutore non gli permise di dire nemmeno una parola perché cominciò subito a sbraitare; era proprio Aikawa, e gridava così forte che Thomas riusciva a capire quasi tutto quello che diceva.
“SENSEI! LEI VUOLE LA MIA MORTE! COME HA POTUTO NON RISPONDERMI AL TELEFONO PER 12, E DICO BEN 12 GIORNI! LEI E' SENZA CUORE, MI FARA' AMMALARE…!”
“Scusami, Thomas, vado a parlare in camera mia” borbottò Akihiko, dileguandosi su per le scale seguito dalle risate dell’amico.
Dopo che si fu versato il caffè Thomas tornò alla scrivania nel salotto e si sedette, prendendo in mano il romanzo. La copertina era molto consumata, il che era naturale dato che l’aveva letto e riletto moltissime volte; era veramente un libro stupendo.
La storia, ambientata agli inizi del secolo scorso, parlava di un uomo e una donna che si conoscono da bambini sui banchi di scuola e subito s’innamorano, ma purtroppo le circostanze della vita li dividono; finiscono in diverse parti del mondo e non si rivedono più per anni, ma riescono sempre a tenersi in contatto tramite le lettere e a mantenere vivo il loro amore. Niente lieto fine, però: i due amanti organizzano un incontro clandestino, ma vengono scoperti da una donna che nel frattempo si è innamorata del protagonista maschile e, accecata dalla gelosia, pugnala a morte la rivale sotto gli occhi del suo innamorato.
Thomas provava mille emozioni diverse ogni volta che leggeva quel libro, il che naturalmente era l’ennesima prova delle straordinarie capacità di Akihiko. Era come se si sentisse trasportato nelle pagine e se vivesse lui stesso quelle avventure… e poi, aveva molte cose in comune con i due sfortunati protagonisti: anche lui era profondamente legato a una persona che non aveva mai potuto avere.
Almeno fino a quel momento.
Thomas alzò la testa dalle pagine e chiuse gli occhi, riflettendo. Come sarebbe stato bello se Akihiko fosse rimasto lì con lui! Perché no, dopotutto? Avrebbe potuto benissimo scrivere anche lì per poi spedire i suoi lavori in Giappone, anche se, col suo talento, poteva facilmente trovare una casa editrice disposta a pubblicarli anche in Inghilterra. E ci sarebbe stato il suo amico Thomas al suo fianco. Lui non lo avrebbe mai trattato con freddezza, non lo avrebbe mai fatto sentire non amato, ma gli avrebbe aperto il suo cuore e pian piano sarebbe riuscito a far breccia nel suo… Akihiko si sarebbe reso conto prima o poi che lui lo amava davvero, che lo aveva sempre amato e desiderava solo renderlo felice. E allora non avrebbe più sofferto inutilmente e si sarebbe dimenticato di quell’ingrato ragazzo che gli aveva spezzato il cuore… come diavolo si chiamava?
In quel momento qualcuno suonò alla porta; Thomas si riscosse bruscamente dai propri sogni a occhi aperti e andò ad aprire.
Si ritrovò di fronte un ragazzo che non aveva mai visto prima, con un grosso borsone e i lineamenti chiaramente orientali.
“Ehm… mi scusi” cominciò lo sconosciuto in un inglese stentato. “Sto cercando Landon Thomas-san… abita qui?”
“Sei giapponese?” gli chiese Thomas per tutta risposta.
“Sì! Lei parla giapponese?” esclamò l'altro, sollevato nel sentirlo esprimersi nella propria lingua.
“In effetti sì… posso sapere chi sei e perché cerchi Thomas Landon?”
“Mi chiamo Takahashi Misaki e… a dire il vero, non sono qui per lui… sto cercando un’ altra persona. Si chiama

“Usami Akihiko” lo interruppe Thomas freddamente.
Misaki non rispose nulla sul momento, e per qualche secondo rimasero a fissarsi in silenzio.
“Quindi è lei… Landon Thomas…”
“Già, sono proprio io. Chiamami pure Thomas, e dammi del tu.”
Gli tese la mano e Misaki gliela strinse, un po’ stupito. “Lei… tu sai perché sono qui.”
“Sì, infatti.”
“Allora… lui dov’è?”
C’era una nota di supplica così evidente nella sua voce che Thomas per un attimo ne fu colpito. L’intera faccenda era sorprendente, a dire il vero: ecco lì alla sua porta il famoso Misaki Takahashi, venuto dall’altra parte del mondo apposta per cercare Akihiko… non poteva esserci altra spiegazione. Davvero notevole, doveva ammetterlo. “Non è qui” rispose, chiudendosi la porta alle spalle.
Misaki lo fissò immusonito: era evidente che non ci credeva. “So per certo che è venuto qui. Me l’ha detto la sua redattrice, Aikawa-san.”
“Intendevo dire che al momento non c’è. È uscito per fare due passi stamattina presto e non è ancora tornato.”
Misaki si guardò intorno scoraggiato. “Puoi dirmi dov’è andato? Io… devo assolutamente parlargli…”
“Non lo so proprio. Del resto non deve mica rendere conto a me di ogni sua mossa.” Thomas incrociò le braccia e lo osservò attentamente. Quel ragazzo era piuttosto diverso da come l’aveva immaginato. Sembrava un ragazzo normalissimo, carino ma niente di eccezionale, e aveva un’aria talmente ingenua… cosa mai poteva aver visto Akihiko in lui? Si ricordò improvvisamente di quando il suo amico gli aveva svelato il motivo della sua visita; ricordò i suoi occhi pieni di dolore, la sua voce incrinata dalla sofferenza…
“Io so tutto di te” disse gelido; Misaki lo guardò stupito. “Akihiko mi ha raccontato tutto. Mi ha detto che gli hai spezzato il cuore.”
Il ragazzo trasalì vistosamente a quelle parole e abbassò gli occhi, avvilito; Thomas non poté evitare di provare un certo piacere a quella vista.
“Io… non è come credi tu,” tentò di difendersi. “E’ tutto molto complicato per me…”
“Cosa ci può essere di complicato nell’avere un uomo che ti ama con tutto sé stesso, che ti ha accolto in casa sua e ti ha sempre aiutato? Io ho capito benissimo che tipo sei: una volta ottenuto tutto quello che volevi da lui, hai fatto sì che ti lasciasse per avere la coscienza pulita…”
“Cosa?! No, non è vero! Io non ho mai voluto approfittarmi di Usagi-san…”
Thomas alzò un sopracciglio; cos’era quel soprannome ridicolo?
“Io… ho capito di aver sbagliato, e voglio dirglielo…” continuò il ragazzo con un filo di voce.
“E’ troppo tardi ormai.”
“Che… che vorresti dire?”
“Che adesso ci sono io con lui.” Thomas scandì le parole lentamente, fissandolo con freddezza, e vide i suoi occhi diventare due pozze tremolanti di lacrime. “Io sono suo amico da anni e lo conosco più di quanto tu creda. Quindi so esattamente cos’è meglio per lui. Akihiko sarà felice con me, finalmente. Con te invece non lo era, e lo sai anche tu.”
Due lacrime corsero silenziosamente lungo le guance di Misaki.
“Se lo ami veramente… devi lasciarlo andare. Lui ha preso una decisione, e la cosa migliore che tu puoi fare è rispettarla.”
Misaki alzò la testa di scatto alle sue ultime parole. “F
forse…” cominciò con una vocina tremante che, malgrado tutto, andò dritta al cuore di Thomas. “Forse… è vero.”
“Bene. Mi fa piacere che l’hai capito. Allora… credo che non abbiamo altro da dirci.”
Thomas si voltò e aprì la porta per rientrare, quando Misaki lo richiamò. “Thomas-san…?”
Si girò a guardarlo.
“Ti prego… rendilo felice.”
“Certo… lo farò” rispose Thomas sorpreso, a bassa voce.
Misaki sorrise brevemente tra le lacrime, quindi si voltò e corse via. Thomas restò a guardarlo finché non lo vide salire su un taxi e partire.
Rientrato in casa, tornò a sedersi alla scrivania e si rimise al lavoro; ma non riusciva più a concentrarsi. Quell’incontro lo aveva scosso più di quanto non avesse creduto. Inizialmente era stato furioso con il ragazzo, ma poi… qualcosa era cambiato. Lui era convinto di aver agito per il meglio: voleva solo la felicità di Akihiko ed era sicuro di riuscire a dargliela. Però…
In quel momento Akihiko rientrò nella stanza e si lasciò cadere sul divano; aveva l’aria sfinita. “Ah… questa telefonata mi ha tolto almeno dieci anni di vita! E’ venuto qualcuno? Mi è sembrato di sentir suonare il campanello…”
Thomas si alzò e andò a sedersi accanto a lui. “Era solo un venditore porta a porta. Com’è andata?”
“Secondo te? Malissimo. Quel demone di donna mi ha ordinato di tornare subito a Tokyo e di rimettermi al lavoro, altrimenti avrà la mia testa su un piatto d’argento. E non dubito che possa riuscirci.”
Thomas si mise a ridere e all’inizio anche Akihiko rise, ma subito tornò serio. “E’ solo che… sai… non so se sono pronto a rientrare così presto.”
Thomas gli posò una mano sulla spalla. “Lo capisco. A questo proposito, Akihiko… devo dirti una cosa.”
“Certo, dimmi.”
Akihiko lo guardò negli occhi; a Thomas si mozzò il respiro. Doveva avercelo scritto in faccia, perché lui sembrò notarlo. “Non ti senti bene, per caso?” gli chiese preoccupato.
“Non preoccuparti, è tutto a posto” sorrise Thomas. “Akihiko, ho pensato a una cosa… perché non rimani a vivere qui?”
Akihiko spalancò gli occhi. “Thomas, ma che dici…?”
“Sì, lo so che sembra ridicolo. Ma riflettici bene: visto che non hai voglia di tornare a Tokyo, puoi benissimo vivere e scrivere qui. Io potrei aiutarti a trovare un buon editore.”
“Ma…”
“E poi, soprattutto… mi prenderei cura di te, Akihiko.”
Akihiko tacque; Thomas deglutì cercando di riorganizzare le idee. “Io… non ti farei mai soffrire. Ho sempre pensato a te, per tutto questo tempo… ho sentito tanto la tua mancanza quando sei partito, ma ho sempre sperato che fossi felice. E invece non lo sei; non posso ignorarlo.”
“Thomas, ascoltami…”
“No, ascoltami tu. Akihiko… resta qui con me. Saremo felici, vedrai. Ti darò tutto l’amore di cui hai bisogno, tutto il mio amore… è una promessa…”
Thomas si avvicinò ad Akihiko e gli sfiorò le labbra con le proprie…

 

****

Sì, lo so che nell'ultimo aggiornamento vi avevo promesso che qui ci sarebbe stato finalmente l'incontro tra Misaki e Akihiko... cosa volete che vi dica? La storia ha preso tutt'altra direzione e io non ho potuto fare altro che adeguarmi! Però non manca molto, ve l'assicuro... abbiate solo un pò di pazienza!
Ah, tra l'altro il titolo del romanzo che nomino nel capitolo l'ho preso dalla 2° puntata della 1° serie dell'anime di SIH... la trama invece è totalmente inventata da me (vi piace??).
Alla prossima! ^_*

  
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