La maledizione delle due corone
Cap.5: voglio sapere la verità!
"
Una stanza, tante persone...
I
meravigliosi vestiti delle dame colorano l'atmosfera...
Una
stanza, tante persone, della musica...
I caviglieri
e le dame volteggiano a suon di valzer, anche se non si conoscono e se il loro
viso è coperto da una maschera che permette solo la vista degl'occhi...
Una
stanza, tante persone, della musica, la gente è felice...
Le
persone che danzano ridono e scherzano, felici e spensierati...
Una
stanza, tante persone, della musica, la gente è felice, un trono...
Una
giovane ragazzina è seduta su di lui e porta una lunga tunica di tulle rosa, adornata
di nastrini dello stesso colore e di bellissimi merletti.
Si
guarda in giro annoiata, mentre la maschera che porta sugl'occhi le prude.
Sa che
tutti si divertiranno a quella festa, sa che tutti balleranno, ma non lei...
Era la
sua festa, ma lei non avrebbe ballato, con nessuno...
Le
regole erano regole: chi sedeva al trono era un Dio e gli Dei non potevano
ballare, ma lei voleva ballare...
Sapeva
che nessuno gliel'avrebbe mai chiesto e sapeva che la sua serata sarebbe finita
così...
Sola...
I suoi
sospiri erano sempre più frequenti e i suoi occhi sempre più tristi...
- Che
spreco vedere due smeraldi come i vostri occhi ingrigirsi perchè essere annoiati...-
All'improvviso
un giovine davanti a lei, con la sua divisa rossa, nei suoi pantaloni bianchi,
e una mascherina sugl'occhi, porse la sua mano verso la ragazza.
Lei lo
guardò sorpresa e la bellezza dei suoi occhi la colpì.
- Ve né
prego...donatemi un vostro sorriso, altrimenti il mio cuore perirà con la
vostra tristezza...-
Nella
sala l'attenzione si era fissata su i due, dove il giovine stava facendo cosa proibita.
La
ragazza osservò la mano di lui.
-
Ballate con me -
La sua
voce le arrivò dritto al cuore e non potè far a meno di sorridergli e accettare
il suo invito.
Tutti
mormorarono, tutti guardavano, mentre i due si recarono al centro della stanza.
La
musica partì e i due iniziarono a ballare, guardandosi negl'occhi e sorridendo.
- I
vostri occhi sono i più belli che io abbia mai visto...-
- E il
vostro coraggio è grande per invitarmi qui a ballare con voi...-
- La
vostra voce è così cristallina...perchè non parlate mai al vostro popolo, lo
allietereste...-
- I
miei superiori non me lo consentono...-
I due
ballarono e danzarono per ore e ore senza mai smettere di fermarsi.
Lui
però la bloccò all'ultimo ballo e la condusse in giardino, dove la notte sulle
loro teste era splendida e dove la luna piena ne faceva da padrona.
Lei
era estasiata da quella meraviglia, mentre lui era estasiato da lei.
- Non
mi chiedete il mio nome sir? -
- Chiunque
abiti nelle galassie conosce il vostro nome, milady...-
Lei
rise e la sua risata fece avvampare lui.
-
Quello non è il mio nome, è solo il mio titolo...-
- Non
importa, se volete sarete voi a dirmelo...-
- Così
voi farete per me...-
Il
ragazzo si stupì: - Mi conoscete? -
- La
vostra magia è così diversa dalla mia che vi ho riconosciuto dal primo momento
che mi avete parlato, per il forte contrasto che abbiamo...-
- Ed è
un problema questo per voi? -
- No,
se non lo è per voi...-
I loro
due sguardi erano incrociati e negl'occhi dell'uno si riflettevano quelli
dell'altro.
Insieme
voltarono lo sguardo verso il cielo e le loro due mani si unirono..."
- CHIHARU
VUOI USCIRE DA QUELLO STRAMALEDETTO BAGNO SI O NO? -
Sakura
aprì gl'occhi ritornando alla vita reale.
- Un
momento...- rispose Chiharu dal bagno della stanza da letto.
Sakura si
sedette ancora con le coperte sulle gambe e si stropicciò gli occhi.
La testa
le faceva male e non ricordava più nulla di quello che aveva sognato.
- UN
MOMENTO? UN MOMENTO? ANCHE TRENTA MINUTI FA HAI DETTO UN MOMENTO! - Rika era
davanti alla porta del bagno e continuava a sbraitare.
- Buon
giorno Sakura - disse Tomoyo, salutando l'amica appena sveglia.
- Buon
giorno, ma che ha Rika da urlare tanto? - chiese la ragazza, alzandosi dal
letto.
- Chiharu
non vuole uscire dal bagno...- rispose Tomoyo continuando ad assistere alla
scena.
-
CHIHARU! SE AL MIO tre NON SEI FUORI GIURO CHE FACCIO UN INCANTESIMO E TI
FULMINO! RICORDATI CHE SONO POSSEDUTA DAL FAMIGLIO DEL FULMINE E MI CI VUOLE UN
SECONDO AD INCENERIRTI! -
- Io
invece sono posseduta da quello del fuoco! - continuò Chiharu, facendo
incavolare ancora di più l'amica.
- ADESSO BASTA!
UNO...DUE...E... -
Rika era
pronta a scagliare un fulmine, ma Chiharu uscì dal bagno.
- Eccomi,
eccomi...quanto sei impaziente...- disse la ragazza come se non fosse successo
nulla.
- E'
MEGLIO CHE VADO IN BAGNO E STO ZITTA!- urlò Rika, entrando nel bagno e
sbattendo la porta.
Sakura
sorrise, nel vedere quella scena, e stiracchiò la pelle.
Fuori
dalla finestra si sentì un urlo e Sakura alzò il braccio davanti a se: - Vieni
Sol! -
Subito
l'aquila entrò nella stanza e, schivando Chiharu che era nella sua rotta
d'atterraggio, si andò a posare sulla mano della sua padrona.
- Ciao
piccolino mio, dormito bene? -
Sakura e
Sol si fecero le coccole a vicenda e poi la ragazza lo accompagnò fino al
balcone dove l'aquila ritornò a volare nel limpido cielo.
Tomoyo,
Chiharu e Naoko si stavano vestendo e Sakura si diresse verso il suo armadio.
Aprì le
grosse ante di legno dove lo stemma dell'accademia vi era inciso su di esse e
tirò fuori la divisa della scuola: un semplice completino alla marinara, blu
con i bottoni in oro e la camicia bianca.
Sakura si
tolse la maglia del pigiama e la lanciò sotto al cuscino.
Tomoyo,
nel voltarsi, notò uno strano tatuaggio sul fianco sinistro di Sakura: vi era
rappresentato un sole e una luna dove al centro regnava sovrano un cuore per
metà bianco e l'altra metà nero, legato insieme da un filo spinato che lo
faceva sanguinare.
La
ragazza fu attirata da quello strano simbolo e si avvicinò di più per vederlo
meglio.
Sakura
notò l'interesse dell'amica e s'infilò velocemente la camicetta bianca,
coprendo il suo tatuaggio.
- Cosa
guardi? - le chiese infine, con la voce seria.
Tomoyo scosse la testa: - Nulla...scusami...-
Sakura
finì di vestirsi velocemente e senza dir nulla alle sue amiche, uscì dalla
stanza.
- Io so
chi è stato! -
La
principessa Meiling sbatté le mani sul grosso tavolato di legno intagliato,
dove erano seduti Eriol, Clow e Mizuchi.
La tavola
era apparecchiata per la colazione e i tre la stavano consumando, mentre
discutevano su quando era accaduto quella notte.
- Io so
chi ha ucciso i leoni di marmo, so chi ha ucciso i cinque ragazzi e so dove si
trova ora! - continuò la principessa mentre tutti smisero di parlare.
Accanto
al tavolo, vigili come sempre, vi erano i due guardiani: Rubby Moon e Spinel
Sun.
- Allora
dicci chi è, in modo che potremo fermarlo in tempo...- la signora Mizuchi prese
in mano il bicchiere di cristallo e bevve un sorso della bevanda che vi era
all'interno.
Meiling abbassò
lo sguardo e, con una voce rauca, disse: - Sakura! -
Mizuchi
prese il tovagliolo e se lo portò alla bocca per si di non sputare il liquido,
Clow lasciò cadere la forchetta dalla mano, mentre Eriol rimase impassibile.
- Questo
non è possibile...- disse Clow, riprendendo la forchetta in mano.
- Come
non lo è? Lei l'altro giorno ha fornito prova di poteri anormali per la su
giovane età e poi...-
Meiling fu
interrotta da Mizuchi: - Per prima cosa tu non sai quanti anni ha Sakura...-
Ancora
quella storia degl'anni...
- ...e
per seconda cosa se il signor Clow ha detto no è no...-
Meiling
chiuse di più i pugni e cominciò a urla: - VI DICO CHE E ' LEI! E' UN DEMONE
QUELLA RAGAZZA E IO PROPONGO DI CATTURARLA E UCCIDERLA...OGGI! -
Clow e
Mizuchi si alzarono in piedi e l'uomo raggiunse la donna che gli porse la mano:
- Vieni Kaho, abbiamo altre cose a cui pensare...-
- Zia vi
dico di credermi! -
Meiling
cercò invano di attirare l'attenzione della zia, che si era allontanata con
Clow.
La
principessa si sedette furiosa sulla sua sedia e cominciò a picchiare le dita
sulla tavola di legno.
- Sei
veramente sicura di quello che dici? - chiese Eriol timidamente.
A Meiling
venne un'idea: - Ti ho mai mentito, Eriol? -
Il
ragazzo la guardò e poi scosse la testa.
- Pensi
che lo farei proprio ora? -
- No -
Meiling
sorrise e si alzò dalla sedia per raggiungere il suo compagno: - Allora aiutami
tu...-
- Io? Ma
se è così forte come dici cosa posso fare io da solo? - Il ragazzo sembrava
impaurito.
- Non
sarai da solo: con te verranno Rubby Moon e Spinel Sun..Vero? -
I due
guardiani annuirono.
- ...e
poi ci sarò io con te...-
Eriol
alzò lo sguardo e incrociò quello di Meiling.
- Ti
aiuterò per il bene dell'accademia...- disse il ragazzo, convincendosi.
-
Certo...per il bene dell'accademia..." E per il mio bene! ahahahha" -
pensò infine la ragazza, soddisfatta del suo potere persuasivo.
La
ragazza dagli occhi color smeraldo, camminava lungo il corridoio che portava al
giardino principale.
Sospirava.
- Hai
sentito cos'è successo? -
Sakura si
voltò e due ragazze le passarono a fianco.
- Si,
sembra che qualcuno abbiamo ucciso i due leoni di marmo! -
- Ma non
solo...sembra che ci siano anche altri morti e poi...-
Le
ragazze imboccarono le scale e Sakura non potè sentire più nulla.
" Oh
no...i guardiani..." pensò la ragazza, mentre, con l'orecchio, si appoggiò
alla parete del corridoio.
Sakura
chiuse gli occhi e si concentrò, mentre sotto voce disse: - Possenti
mura del castello...la vostra energia vitle scorre nelle mie vene, vi prego,
mostratemi quanto accaduto...(Possenti mura del castello...la vostra energia vitale scorre nelle mie
vene, vi prego, mostratemi quanto accaduto...) -
Subito
nella mente di Sakura comparvero le immagini dei leoni frantumati e di cinque
corpi senza vita.
La
ragazza staccò l'orecchio dalla parete e ritornò in se.
Cominciò
a correre verso la stanza dov'erano morti i ragazzi e quando vi arrivò, un
gruppo di professori faceva in modo che nessuno entrasse.
Sakura si
spostò da quel luogo e quando fu sicura che nessuno la vedesse il suo corpo
diventò invisibile e potè attraversare il spesso muro di matto trovandosi
nell'altra stanza.
Davanti a
lei i corpi bianchi come lenzuola di cinque ragazzi tutti morti.
Sakura si
mise una mano davanti alla bocca e sentì un brivido scenderle lungo la schiena.
Si voltò
e dietro a lei una grossa figura avvolta in un saio nero con in mano una falce,
s'inginocchiò appena vide Sakura.
Sakura la
fece alzare: - Morte! Ditemi è quello che penso? (Morte! Ditemi è quello che penso?)
-
La morte
annuì e Sakura torno a guardare i corpi davanti a lei.
- Guardate
i segni sui loro colli...sono inconfondibili...e nei loro corpi non c'è anima!
( Guardate i segni sui
loro colli...sono inconfondibili...e nei loro corpi non c'è anima!) - continuò
la Morte indicando i ragazzi.
- Questo
significa che... (Questo
significa che...) -
- ...è
tornato! ( ...è
tornato! ) - con quell'ultima parola, la Morte alzò la sua falce e scomparì nel
nulla.
Sakura
uscì da quella stanza e ritornò visibile.
All'improvviso
sentì di essere diventata come pietra.
Qualcosa
di viscido e disgustoso l'avvolse dalle caviglie fino al collo e la stritolò
impedendole di respirare.
-
Buongiorno mia cara...vi sssono mancato? -
Qualcuno
dietro a lei la teneva bloccata, mentre il suo basilisco le si arrotolava
intorno al corpo e le impediva di respirare.
- Sei
stato tu! - Sakura aveva la voce molto debole.
- Che
persspicacia avete, mia dolce sssignorina! -
Sakura
tentò di voltarsi e guardarlo, ma il basilisco strinse si di più e le impedì
qualsiasi movimento.
- NON
VOLTARTI! ALTRIMENTI TI UCCIDO! -
- Perchè
non lo fai subito? - Sakura lo sfidò, ma sapeva che non poteva nulla in quel
momento.
- Perchè
mi sservi ancora per trovare quello che mi ssspetta di diritto! -
- Io te
lo impedirò! -
- Come
farai? Chiederai aiuto ai tuoi insssulssi amici? O forsssse alle quasssi dee?
Non ci riussciri SSakura...non ci riusscirai! -
- Ehi va
tutto bene? -
Sakura
riaprì gli occhi e si trovò tra le braccia di Takashi.
Intorno a
lei c'erano anche le sue amiche, tutte quante preoccupate.
- Stai
bene? - chiese di nuovo il ragazzo.
Sakura si
riprese del tutto e si guardò: non aveva nessun serpente che la legava, ma
sapeva che non era stato un sogno, purtroppo.
- Sei
svenuta all'improvviso per fortuna che passavamo per di qui e Takashi ti ha
preso al volo - disse Rika tirando un sospiro di sollievo.
Sakura si
spostò dalle sue amiche e cominciò a correre verso il giardino interno della
scuola.
- Dove
vai? Aspettaci! -
I suoi
amici la seguirono, mentre la ragazza continuò a correre.
"
Devo fare presto...devo fare presto..." pensò mentre vide aprirsi davanti
a se il maestoso giardino.
Sakura si
mise al centro perfetto di esso e poi guardò in alto, verso il cielo.
- SOL (SOL) -urlò mentre i suoi amici la
raggiunsero con i fiatone.
- Che
cosa ha detto? - chiese Chiharu.
- Penso
che abbia usato un'altra lingua...- continuò Tomoyo.
Un urlo
squarciò il cielo e l'aquila reale scese in picchiata verso la sua padrona, ma
un gruppo di liane la fermarono, intrappolandola.
- Sol! -
urlò Sakura, cercando di aiutare la sua bestia, ma sentì qualcosa che la
bloccò: una liana le circondava la vita e la bloccava, mentre un seconda e una
terza le fermavano le mani e i piedi.
- SAKURA!
- Naoko si lanciò in soccorso all'amica, ma appena mise piede nel giardino fu
lanciata indietro da una barriera invisibile.
Sakura si
dimenava nel tentativo di liberarsi.
- E'
tutto inutile...-
Sakura
voltò il suo sguardo e davanti a lei vi era Meiling, con la sua campana, e
Eriol, con un lungo scettro d'oro dove in cima vi era un grosso sole.
- MA CHE
STA SUCCEDENDO, MEILING? SPIEGA! - Chiharu cercò anche lei di oltrepassare la
barriera, ma Rubby Moon e Spinel Sun la bloccarono.
Meiling
sorrise.
-
Finalmente riuscirò compiere la mia vendetta...- disse la ragazza,
avvicinandosi alla sua vittima.
- Che
cosa vuoi da me? - la voce di Sakura era seria e molto cupa.
- Voglio
che tu paghi per i delitti che hai commesso, STREGA! - Meiling le urlò in
faccia.
- Attenta
come parli, Meiling, tu non sai che...-
-
Principessa Meiling, o ancora meglio sua Maestà Meiling, voglio che tu mi
chiami, piccola insolente! -
Sakura
fulminò con il suo sguardo la principessa: - Meiling lasciami andare! Siamo
tutti in pericolo, tu non sai che cosa accadrà se...-
- Se ti
lascio libera! Ucciderai altra gente, vero? Sei stata tu? -
Sakura
non rispose e Meiling guardò Eriol: - Procedi -
Il
ragazzo alzo il suo scettro e le liane che legavano Sol lo strinsero di più,
facendolo lamentare.
- NO!
LASCIATELO STARE! -
- E
ALLORA DIMMI SAKURA...- Meiling e Sakura incrociarono gli sguardi: - ...dimmi
chi sei...-