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Autore: TheGhostOfYou    17/01/2012    8 recensioni
Non farsi coinvolgere.
Era la prima regola che veniva spiegata agli avvocati, ai medici e ai poliziotti. Non lasciarsi coinvolgere nei casi da analizzare, rimanere freddi e focalizzati sull’obiettivo di guarire il paziente, vincere il processo, trovare l’assassino.
Non farsi coinvolgere.
Era la prima regola che Ginny ed Hermione avevano infranto in quelle settimane.
Hermione in quel momento capì. Era proprio il coinvolgimento ad essere la chiave di tutto. Era li che stava la soluzione.
Bastava solo una prova.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Theodore Nott | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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IX - Epilogo.
Fine ed inizio.


Quel giorno era spuntato il sole, dopo tanto tempo. L'inverno volgeva verso la sua fine, e i timidi raggi solari squarciavano con la loro luce le nuvole, che ben presto si ritirarono, lasciando spazio ad un cielo limpido.
Il cimitero dove era stato sepolto Ron era lontano qualche miglio dal centro di Londra, in una zona ombreggiata ed alberosa, lontana dallo smog cittadino. La lapide era semplice, di un bianco sporco, con la data di nascita e quella di morte, ed una foto del ragazzo che giocava a calcio. La dicitura l'aveva voluta Ginny, prima di sapere quanto meschino fosse suo fratello.

Ron Weasley, figlio, fratello ed amico amato.
Mancherà a tutti noi.


Ginny toccò quella scritta, lievemente incisa sul marmo, con le mani pallide, che quasi si confondevano con la pietra liscia e fredda. Una piccola lacrima scese dai suoi occhi, non appena si sedette accanto alla tomba, deponendo un mazzo di fiori grigi a terra. Aveva scelto il grigio perchè quel colore simboleggiava la morte, il lutto; era il colore della nebbia e dell'ombra, quell'ombra in cui era vissuto Ron per così tanto tempo. Era il colore della superficialità, così forte in Ron, che avrebbe addirittura sacrificato la famiglia per ottenere i propri scopi.
- Quello che hai fatto ad Hermione è stato terribile, Ronnie.- la voce di Ginny era rotta dall'angoscia che aveva dentro di se. - Ti abbiamo sempre creduto un bravo fratello, una persona da stimare. Invece ti sei rivelato il contrario. Meschino, calcolatore. L'avresti uccisa, se Harry non fosse stato con te. Mi avresti ucciso, se Harry avesse parlato.-
Grosse lacrime sgorgavano dai suoi occhi, che non fissavano la tomba ma un punto indistinto oltre essa. Si stava lasciando andare, come mai prima d'ora.
- Non sono felice per la tua morte, perchè sei mio fratello. Sono solo delusa dal tuo comportamento, e allo stesso tempo spaventata, perchè comunque ti voglio bene e mi manchi.-
Si alzò, accarezzando la foto sorridente del ragazzo.
- Meritavi di soffrire, di essere rinchiuso in carcere, ma non la morte. Non verrò più, Ron.-
Si stava per voltare, quando sentì una mano calda intrecciarsi con la sua. Alzò gli occhi e sorrise, tra le lacrime, ad Harry. Sembrava più vecchio e decisamente più preoccupato, ma trovò comunque la forza di sorriderle. Dopo il processo, si era costituito alla polizia, raccontando tutto quello che era successo ad Hermione. Non era stato arrestato perchè aveva subito minacce, ma aveva perso il posto, finendo a lavorare in una fabbrica tessile.
Ginny appoggiò la testa sul petto del suo ragazzo, che le accarezzò lievemente i capelli; poi la voltò, catturando le labbra umide e salate in un bacio dolce. Le sorrise, poi la lasciò andare.
- Aspettami in macchina. - sussurrò, mentre si chinava sulla tomba del suo ex migliore amico. Giny annuì e si allontanò da lui, lasciandolo parlare privatamente con chi gli aveva procurato tante sofferenze.
- Anche se non te lo meriti, il tuo assassino è in carcere. Personalmente, prima o poi ti avrei denunciato; non potevo rinunciare a Ginny, come non potevo continuare a mentire ad Hermione. Ora lei è felice, ed anche io. Sono finalmente libero, e da oggi, caro Ron, inizia una nuova vita per me. Ho Ginny, ho di nuovo la stima di Hermione e sono finalmente libero da te.-
Si alzò deciso, e tirò un calcio alla lapide di Ron, senza farsi vedere da nessuno.
- Addio, falso amico.-
Si voltò senza rimpianti, giocherellando con le chiavi della nuova casa nella quale si stava per trasferire con la sua Ginny. Da quel momento, era davvero libero di decidere della sua vita.

Da quel giorno, c'era un nuovo inizio.

*****

Era bellissima.

Da settimane ormai Draco si svegliava con quella frase nella testa, anche se non era mai riuscito a dirglielo. Vederla dormire serenamente, a pancia in giù, con quei capelli crespi che non stavano mai in ordine, era così bello che se avesse potuto, avrebbe saltato sul letto come un bambino di cinque anni.
Non avevano fatto programmi per loro due, non avevano deciso che cosa fare della loro vita; si vedevano ogni giorno, e trascorrevano tutte le notti insieme, all'insegna della passione. Amarla era molto più bello di quanto si ricordasse; fino ad un mese prima aveva solo i ricordi, ormai sbiaditi e lontani, del loro amore passato. Ora l'aveva nel letto, nuda e delicata, e poteva assaporare di nuovo le sensazioni che dava avere una storia con Hermione Granger.
- Draco, mi stai guardando di nuovo, sai che lo odio!- la ragazza si girò a pancia in su, coprendosi con il lenzuolo per evitare che Draco la vedesse alla luce del sole. Era un comportamento buffo, strano, che lo faceva sorridere ogni volta. In fondo lui aveva già visto tutto di lei, perchè vergognarsi.
Fu abbastanza veloce: le tolse il lenzuolo bianco e si mise sopra di lei. Non aveva intenzioni strane, voleva solo vederla.
- Draco lasciami andare!- protestò Hermione, cercando di riprendere il lenzuolo. Inutile, il ragazzo era più forte di lei; finì per appoggiare una mano sul suo seno per accarezzarlo delicatamente ed appoggiare poi anche le labbra, sempre con delicatezza.
- Non devi vergognarti. Sono solo io.-
Era solo lui. Hermione se ne rese conto solo in quell'istante. Non c'era nulla di cui avere paura, nulla che potesse farle del male. Draco l'amava, anche se gliel'aveva detto solo una volta, anche se non lo dimostrava a parole ma con i fatti. E lei era una stupida, che non riusciva a lasciarsi andare completamente.

Decise di fidarsi di Draco, perchè sentiva che era giusto così.

Lentamente, lasciò la presa sul lenzuolo che la copriva, e gli accarezzò i  capelli biondi. Era libera di farlo, perchè non c'era nessuno a minacciarla, nessuno a farle del male. Erano solo loro due.
Lui la tirò su senza fare alcuno sforzo e la baciò teneramente, prendendola poi tra le braccia  e cullandola come faceva la notte, quando lei era profondamente addormentata e lui poteva lasciarsi andare alle tenerezza.
Non si vergognava più di quello che provava, era pronto ad esporsi definitivamente.
- Che si fa ora?- chiese, affondando il naso tra i suoi capelli crespi, che gli solleticarono le narici per un istante.
- Colazione, no?-
Draco scoppiò a ridere poi scosse la testa.
- Intendevo... Che facciamo noi due?-
Hermione non rispose, osservando il soffitto. Sentiva il battito regolare del cuore di Draco e sentì di essere aggrappata al suono di quel battito più di quanto si aspettasse.
- Non lo so.- disse infine, dopo qualche minuto di silenzio.
- Prenditi una vacanza!- il ragazzo si mise a sedere sul letto e le prese le mani. Hermione lo guardò come se avesse appena suggerito di mangiare un sacco di cimici morte. - Sto dicendo sul serio. Partiamo! Facciamo un giro per il mondo; decidere la meta giorno per giorno, senza preoccuparci di nulla!-
Sembrava un bambino davanti ad un sacco di caramelle; Hermione sorrise. Era una cosa da pazzi, ma tutto sommato aveva bisogno di riprendersi, di vivere la propria vita e godersela.
Hermione scattò in piedi, correndo verso l'armadio con frenesia ed impazienza.
- Che stai facendo?-
La ragazza scoppiò a ridere: era un nuovo inizio per lei, per loro. Magari quel viaggio avrebbe portato a qualcosa di nuovo, di bello e divertente nelle loro vite.
- Preparo le valige, no? Qualcuno mi dice che staremo via a lungo!-
Draco si alzò e le corse letteralmente incontro, facendole cadere la valigia. Era felice, come non lo era da tempo.
La biaciò nuovamente, con più passione, poi la strinse a se.
- Sei bellissima.-

*****
Ed un'altra fic è finita. Anche se non è andata come speravo, spero ugualmente che vi abbia lasciato qualcosa. Un bacio enorme e grazie a tutti.
Ghost.



 

   
 
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