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Autore: londra555    17/01/2012    6 recensioni
Universo parallelo. Questa volta Santana non ha problemi ad accettarsi. Cosa succede se chi si nasconde è Brittany?
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Kurt Hummel, Santana Lopez
Note: AUOOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 8

Brittany era nervosa. E aveva paura. Da quella sera a casa di Santana il suo umore era decisamente instabile. Josh la guardava con sempre maggiore preoccupazione e si mostrava particolarmente attento e gentile. Cosa che non faceva altro che aumentare i suoi sensi di colpa. Brittany gli aveva spiegato che stava aspettando una lettera dall’università nella quale aveva fatto domanda di ammissione per il programma di danza moderna e questa attesa la stava sfiancando. Non gli stava mentendo, ma non gli diceva nemmeno tutta la verità. Aveva deciso che, in un modo o nell’altro, quella risposta le avrebbe dato la forza per andare avanti nella decisione che, in fondo aveva già preso. Per questo quando la madre le consegnò la lettera arrivata quella stessa mattina, in un giorno che sembrava uguale a tanti altri, Brittany la prese con mani tremanti e salì le scale di corsa per chiudersi nella sua stanza. Si sedette sul letto accarezzando il simbolo e il motto stampati sulla busta. Prese un lungo respiro prima di aprirla con attenzione, dispiegò il foglio che conteneva la risposta e lo lesse almeno un paio di volte. Aveva smesso di respirare e il suo cuore batteva all’impazzata. Adesso era arrivato il momento. Si chiuse in camera per ore senza rispondere al telefono, cercando di decidere come comportarsi.

Quando scese le scale, dopo che sua madre l’aveva chiamata insistentemente per la cena, sentiva le gambe gelatinose e dovette sedersi il prima possibile. La madre la guardò con disapprovazione facendo un paio di commenti sul fatto che doveva tagliarsi quei capelli o almeno metterseli in ordine prima di scendere per cenare. Brittany era troppo nervosa per potersi preoccupare di quei commenti.

-Dov’è papà?

-A lavoro – rispose svelta la madre con un tono che indicava che non voleva parlarne.

-Mi è arrivata la lettera dell’università che aspettavo.

-Si, si ho visto! Te l’ho data io ricordi? Non capisco perché gli dai tanta importanza. Infondo hai avuto la risposta anche dalle altre.

-Si ma questa era la più importante. Qui è dove davvero voglio andare.

-Brittany lo sai che non mi interessa. Te l’ho detto milioni di volte. Vai dove vuoi se ti comporti in modo corretto.

La ragazza strinse le labbra per cercare di non rispondere, voleva mantenere un tono pacato visto quello che voleva dire.

-Si mamma.

-Senza contare che questa cosa della danza non mi convince. Te la lascio fare solo perché insiste tuo padre. Meno male che stai con un bravo ragazzo che potrà pensare a mantenerti.

-Parlando di Josh, volevo dirti una cosa.

La madre sollevò gli occhi di colpo fissandoli minacciosamente in quelli della figlia.

-Cosa volevi dirmi?

-Stavo pensando che, forse, non è la persona che fa per me. Insomma cosa diresti se non ne fossi innamorata? Se ci fosse qualcun altro più adatto a me?

-Direi che sei piuttosto confusa. Josh è il figlio dei Cutler, una buona famiglia con sani principi.

-Si mamma ma questo cosa c’entra?

-Questa è l’unica cosa importante. Quando ti sposerai e avrai figli capirai di aver fatto la cosa giusta scegliendo un ragazzo come lui.

-Ma se non mi rendesse felice?

-Ragazzina cosa ne vuoi sapere tu della felicità? Spero per te che non ti sia fissata con qualcuno di inappropriato per te.

-E credi di poter scegliere tu chi sia appropriato per me?

La madre si alzò dalla sedia senza staccare gli occhi da lei, fece un passo per avvicinarsi mentre Brittany aveva la netta sensazione che non le sarebbe piaciuto quello che avrebbe sentito.

-Non so cosa tu possa esserti messa in testa, ma è meglio se chiariamo le cose. Vuoi andare all’università? Diciamo che io ti lascio andare solo perché vicino avrai una persona che possa prendersi cura di te e impedirti di fare cose delle quali ti pentirai. Se non ci dovesse più essere questa persona non potrei mai spendere i miei soldi per mandarti in un posto dove non sei sicura. Lo sai quanto costano gli studi, vero?

Brittany deglutì a vuoto mentre ricambiava lo sguardo. Si alzò anche lei lentamente.

-Ho finito, torno in camera mia.

La madre annuì mentre la guardava allontanarsi, sembrava non voler aggiungere altro, ma quando la vide mettere il piede nel primo gradino le disse:

-Mi ricordi troppo tuo padre.

Brittany si voltò incrociando il solito sguardo severo di disapprovazione al quale non si sarebbe mai potuta abituare. Sospirò senza rispondere e si precipitò in camera sua. Cercava di calmarsi ma non ci riusciva. Sua madre l’aveva appena ricattata, ancora non ci poteva credere. Non aveva vie d’uscita. Prese la lettera e la strinse. Era tutto dannatamente difficile. Pensò di rivolgersi al padre ma sapeva che sarebbe stato inutile, le decisioni, in quella casa, non le prendeva certo lui. A dire il vero non aveva capito per niente a cosa si riferisse sua madre con la sua ultima frase! Lei non era per niente come il padre. Per quello che aveva visto lui si limitava ad annuire passivamente. Si portò le mani al volto, forse la madre aveva ragione, anche lei non aveva altre possibilità se non quella di annuire ed accettare le decisioni passivamente. Si buttò sul letto, sarebbero stati giorni difficili.

 

 

Santana camminava velocemente lungo il corridoio, era in ritardo e Kurt l’avrebbe uccisa. Non capiva la necessità di fare le prove per la cerimonia di consegna del diploma, insomma chiamano il tuo nome al microfono ti avvicini e prendi il foglio di carta sorridendo. Davvero erano necessarie delle prove per questo semplice gesto? Scosse la testa cercando di darsi una mossa ma l’immagine di una ragazza alla fine del corridoio la distrasse. Sembrava quasi che la stesse aspettando, anche se sapeva benissimo che non era possibile. Brittany sollevò lo sguardo quando le passò al lato, allungò la mano e la prese per un polso. La trascinò senza una sola parola nella stanza più vicina. Santana le sorrise ma quando l’altra distolse lo sguardo un brivido le percorse la spina dorsale. Qualcosa andava male.

-Brit? Tutto bene? Perché non sei alle prove?

-Dobbiamo parlare.

Santana allungò timidamente la mano per provare ad accarezzarle il braccio ma l’altra si ritrasse violentemente.

-Ha qualcosa a che vedere con il fatto che non ci vediamo da una settimana?

Brittany sospirò con forza.

-Ci diplomiamo la settimana prossima. Il liceo è finito ed anche questo – disse indicando entrambe.

Santana boccheggiò mentre cercava di capire dove volesse arrivare.

-Cosa? Di cosa stai parlando?

-Senti, siamo state bene e ci siamo divertite ma adesso basta. Tutto ha una fine!

-Tu mi stai lasciando?

-No, Santana! Non siamo mai state insieme! Mai! Io sto con Josh!

-Questo deve essere uno scherzo o un incubo – disse mentre si portava una mano al viso e faceva un passo indietro – E quello che mi hai detto a casa mia qualche tempo fa?

-Andiamo, ho fatto un errore! A te non è mai successo!

Santana fissò i suoi occhi in quelli di Brittany, pensava che quel dolore che sentiva non sarebbe mai sparito. Voleva solo andare via il più lontano possibile.

-Si, credo di aver fatto l’errore più grande della mia vita innamorandomi di te.

Si voltò e corse fuori ignorando la voce di Brittany che sussurrava il suo nome.

 

 

Il giorno della consegna dei diplomi Kurt non si staccò un solo secondo da Santana, praticamente lei dovette chiuderlo fuori dal bagno per evitare che lui la seguisse anche li. La cerimonia fu noiosa come sempre anche se la scuola era addobbata a festa e c’era musica dappertutto. Alla fine si formarono i soliti gruppi per le foto di rito e per festeggiare.

-Kurt, sto bene! Vuoi allontanarti un po’? Sembri il mio gemello siamese!

-Non capisco proprio di cosa stai parlando!

-Cerca di goderti questa giornata! Almeno tu!

-Potrei godermi veramente questa giornata solo se potessi prendere la macchina e investire più e più volte una certa persona.

-Non voglio pensare a lei!

-Si ma ci stai pensando! Quindi perché non ti sfoghi?

-Ancora? Ho passato gli ultimi giorni a piangere! Dovresti saperlo visto che hai vissuto a casa mia!

-Si infatti! Smetti di piangere e sfogati come si deve! Andiamo! Insultala!

Santana sollevò un sopracciglio guardandolo perplessa.

-Ti sembra un comportamento adulto?

-Chi se ne frega!

-Andiamo Kurt! Lasciamo perdere! Davvero vorrei riuscire a pensare ad altro!

-Davvero vuoi pensare ad altro? – le chiese con uno strano sorriso nel volto.

-No, figurati! Vorrei passare il resto della mia vita torturandomi e continuando a concentrarmi solo sul mio cuore infranto! Certo che vorrei pensare ad altro!

-Allora cosa ne pensi di aprire questo? – le chiese improvvisamente facendo apparire dal nulla una busta chiusa.

-Cos’è? – chiese stupita Santana.

-Il tuo regalo di diploma! Da parte mia!

-Una busta? – chiese scettica.

-Aprila invece di continuare a dire idiozie!

La ragazza la prese con un sorriso e l’aprì delicatamente. Quando prese il contenuto e capì cos’era le si dipinse in volto una meravigliosa espressione stupita.

-A questo punto dovresti almeno dirmi grazie sai?

Santana sollevò le braccia e strinse l’amico.

-Ma sono due! Non dirmi che non mi libererò di te!

-Oddio sei veramente un demonio! Certo! Due biglietti aerei per Los Angeles. Avremo tre settimane di vacanza li. E smetti di far finta che non ti piaccia l’idea di andare con me!

Si misero a ridere, poi Kurt sollevò lo sguardo e si accorse che Brittany era a pochi metri di distanza con la sua famiglia e Josh al lato. Senza dare nell’occhio prese la mano dell’amica per allontanarla prima che si rendesse conto di quello che stava succedendo a poca distanza. Brittany incrociò lo sguardo con Kurt che le rivolse un occhiataccia prima di voltarsi. Il signor Pierce si avvicinò alla figlia e le mise un braccio intorno alle spalle mentre seguiva lo sguardo della figlia.

-Mi vuoi dire perché sei triste in un giorno come questo?

-Non sono triste per niente! Come ti viene in mente?

-Vuoi che non sappia riconoscere quello sguardo negli occhi della mia unica figlia?

-Non preoccuparti, non succede niente.

Il padre sospirò mentre la guardava.

-Tesoro, so di non essere un padre molto presente nella tua vita. E so come può essere difficile avere a che fare con tua madre. Ma ti prometto che, qualunque cosa tu decida, io sarò li per appoggiarti. Non farti influenzare da nessuno.

Brittany lo guardò con ira. Avrebbe voluto sentire l’appoggio del padre in altri momenti. Non adesso, adesso era troppo tardi.

-Non c’è più niente da fare – sussurrò prima di voltarsi.

 

  
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