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Autore: doubleinfinity    18/01/2012    2 recensioni
non lasciatevi ingannare dal titolo, che potrebbe portarvi a pensare che si tratti di glee, stavolta no, mi sono completamente dedicata ad una storia da directioner.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Do una rapida occhiata all’orologio della televisione, sono le 15.30 e avevo promesso a mia sorella Sophie che sarei stata puntuale per la prova del suo abito.
Ebbene sì, mia sorella si sposa e io sono stata incaricata di organizzare tutta la cerimonia, essendo la damigella d’onore.
Mi alzo controvoglia dal divano e infilo la testa in cucina, Dianna e Niall sono impegnati ai fornelli:
- non voglio disturbarvi, ma sto andando e volevo salutarvi, è stato un piacere conoscervi –
- anche per me – rispondono all’unisono, Niall mi abbraccia e Dianna mi saluta con due baci sulle guance, poi torno nel salottino e capisco che Liam c’è rimasto male perché non gli ho detto che me ne andavo, così mi affretto a spiegargli:
- beh, il tuo saluto occupa più tempo e quindi ho preferito salutare prima gli altri. Ora ti prego abbracciami, ho bisogno di una scorta gigante di affetto da usare con mia sorella, che ultimamente è insopportabile – mi avvicino a lui a braccia aperte e lui mi abbraccia, poi mi da un bacio sulla guancia e mi lascia andare, ma io indugio un attimo più a lungo attaccata a lui e sento che le sue braccia tornano a chiudersi dietro la mia schiena. Mi alzo leggermente e lo bacio sulla guancia sinistra, - salutami tanto tutti gli altri e digli che è stato un piacere conoscerli - poi lo lascio andare e lui, dopo aver fatto lo stesso, si affretta ad aprirmi la porta:
- te l’avevo detto che mi ci sarebbe voluto più tempo – gli sorrido – ci sentiamo presto, Spooky –
- ti chiamo stasera, devo proporti una cosa – mi dice mentre mi sto avvicinando all’ascensore addentando l’ultima brioche rimasta, e avendo la bocca piena sono costretta ad alzare il pollice e mostrarglielo, lui ride e sento il rumore della porta che si richiude.
Scendo e mi avvio verso la fermata della metropolitana più vicina, per prendere il treno che mi porta al negozio dove mia sorella mi ha detto che si trova. Mentre le porte si aprono urto accidentalmente un altro ragazzo che sta salendo e quando mi giro per scusarmi, lo riconosco.
- Connor, ehi! -
- ciao, Lacey, come va la vita? –
- sono in ritardo, di nuovo. Non capisco come mai tutte le volte che ti incontro vado di fretta –
- credi che sia il nostro destino? – mi sorride, ma in realtà questa sua ultima frase non mi piace per niente, è stato quel nostro a irritarmi, come se io e lui fossimo anche solo più che conoscenti, ma non glielo do a vedere e continuiamo a parlare del più e del meno.
- dove stai andando, stavolta? –
- da mia sorella, e tu? –
- devo andare a trovare una mia amica – si guarda intorno e poi mi chiede cos’ho intenzione di fare la sera successiva – penso di essere libera, perché? –
- mi piacerebbe riuscire a vederti per più di quattro minuti, che ne dici di andare al cinema? –
- sì, certo, perché no. Dammi il tuo numero così ci mettiamo d’accordo per l’orario –
Connor scrive su un foglio il numero e poi mi annuncia che deve scendere, buffo, che sia la stessa fermata alla quale scende Kailey, ma non gli do importanza e mi preparo a scendere anche io, visto che la mia è quella immediatamente dopo.
 
Sono quasi le tre del pomeriggio e mia sorella ha finalmente trovato l’abito dei suoi sogni, non ho dubbi che Adam quando la vedrà, riuscirà a non assumere un’espressione meravigliata.
Sulla strada di casa, faccio accostare Sophie sotto casa di Kailey, che mi informa che da lei è appena passato Connor, quello figo del corso di storia che le ha chiesto di uscire, subito ci rimango male, poi decido di dirle che l’ha chiesto anche a me, ma Kailey, invece che credermi, pensa che io la stia prendendo in giro e iniziamo a litigare, dieci minuti dopo sono sulla sua porta, che le urlo quanto sia ingenua e stupida, mentre lei mi lancia il braccialetto che le avevo regalato l’anno scorso, dicendo che se penso ciò, posso anche non tornare.
Ho sempre saputo che sarebbe finita così, con Kailey, non mi era mai andata a genio del tutto, certe volte mi irritava talmente tanto che l’avrei picchiata, ma era l’unica persona nella scuola che non avesse già un gruppo tutto suo e per finire la scuola tranquilla, mi ero accontentata di questo. Non pensate male di me, ora, non sono una persona spregevole, solo che non sono molto brava a mantenere le amicizie, soprattutto se una sera, ad una festa, trovi il tuo ragazzo in camera con quella che credevi la tua migliore amica e decidi di tagliare i ponti con entrambi, e finisce che alla fine anche il resto della compagnia comincia ad emarginarti, per questo sopportavo Kailey, per non sentirmi completamente emarginata, ma la scuola è finita e, anche se lei, che non ha superato l’anno, continuerà a frequentarla, io comunque non dovrò più vederla.
Non verso nemmeno una lacrima, mentre in macchina torno a casa, tutti gli avvenimenti felici degli ultimi giorni mi impediscono di farlo, e ringrazio mentalmente Liam e gli altri ragazzi per questo.
Continuo a pensare a cosa fare con Connor, quel ragazzo sta tenendo il piede in due staffe e non so cosa fare, ma forse sono curiosa di vedere come andrebbe se ci provassi con Connor, così decido di chiamarlo e di fissare l’appuntamento per domani sera.
 
Sono quasi le dieci quando il mio telefono suona e rispondo a Liam, curiosa:
- ciao, Spooky –
- ti sarei infinitamente grato se cancellassi quella parola dal tuo vocabolario – scherza Liam
- solo perché sei tu. Allora, cos’è che volevi chiedermi? –
- domani facciamo un concerto, qui a Londra e mi piacerebbe davvero averti dietro le quinte, come supporto morale –
- mi dispiace, Liam, ma ho già un impegno – sono sinceramente dispiaciuta, ma Liam non molla:
- sicura di non poter passare nemmeno due minuti? Posso lasciarti il pass per il backstage a casa domani, nel pomeriggio –
- prometto che farò il possibile per venire, ma non ti assicuro nulla –
- fai quel che puoi, io ti aspetto comunque e se non riesci a venire, vorrà dire che ci vedremo poi –
- certo. Ora ti lascio che sono stanca morta. Buonanotte, Liam –
- Buonanotte Lacey. –
 
Sono quasi pronta, quando il mio telefono suona e vedo il nome di Kailey, rifiuto la chiamata ed esco di casa per raggiungere Connor al cinema.
Sto per spingere le porte a vetri quando lo vedo che flirta senza pudore con una ragazza molto carina che a quanto pare è anche sola, decido che non ne vale assolutamente la pena e quindi mi incammino verso l’arena del concerto, ma solo una volta arrivata lì mi rendo conto che ho dimenticato il pass che Liam mi aveva dato nel pomeriggio, cerco con lo sguardo Lionel, l’unico della security che mi conosce, ma purtroppo non c’è, quindi decido di aspettare che i ragazzi escano, intanto faccio un giro nei dintorni e ad un certo punto trovo la macchina di Liam parcheggiata non molto lontano dall’arena, mi siedo a gambe incrociate sul cofano e aspetto che escano, mentre l’aria fredda dell’autunno mi accarezza il volto.
 
Rimango lì per non so quanto, guardando le stelle e le nuvole grigie, dandogli forme che solo io posso vedere, mentre sento dei passi avvicinarsi e torno a guardare verso la strada da cui presumibilmente dovrebbero arrivare, ma vedo solo due figure avvicinarsi: una è Liam, senza dubbio, mentre la seconda sembra un armadio e quando mi vede, allunga il passo, ma viene tranquillizzato da Liam, che mi sorride e mi aiuta a scendere dal cofano, mentre la guardia si allontana:
- fammi indovinare, ti sei dimenticata il pass? - annuisco e Liam riprende - è una fortuna che io faccia arrivare la mia macchina in modo da averla alla fine del concerto per tornare a casa riflettendo da solo. Sali in macchina, ti riporto a casa –
Apro lo sportello del passeggero e salgo in macchina, mentre lo intervisto per sapere com’è andata, se c’era molta gente e se qualcosa è andato storto:
- no, tutto bene, abbiamo fatto salire Hilary sul palco, sai? Comunque da quanto tempo stavi aspettando? -
- sarà stata un’ora, non di più. Il mio impegno non era così importante come credevo -
- e che impegno era, se posso saperlo? -
- lo saprai, mai non stasera, promesso. Anche perché devi parcheggiare e farmi scendere –
- va bene, ma prima o poi dovrai spiegarmelo, sappilo –
- okkey, ora capisco perché ti chiamano Daddy Direction, sai? –
Liam accosta, nello stesso istante entrambi giriamo la testa per salutare l’altro con un bacio sulla guancia e le nostre labbra si sfiorano. Imbarazzata lo saluto e cerco le chiavi nella borsa, poi salgo e facendo meno rumore possibile mi infilo sotto le coperte, con il cuore che batte ancora come se avessi appena finito una maratona e penso a quanto sia stramba la vita, che me l’ha tolto bambino e sconosciuto e ora me l’ha riportato quasi adulto e ultra famoso, ma se lui non è cambiato e nemmeno io, perché allora cinque anni fa il mio cuore non batteva all’impazzata ogni volta che lo vedevo?
  
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