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Autore: TrollFace    19/01/2012    5 recensioni
Salve a tutti, siamo Kappinias e Ari_92 :D
In un momento di sclero totale abbiamo iniziato a scrivere questa long a quattro mani e ora, con questo account che dice tutto, abbiamo avuto il coraggio di pubblicare questa cosa...
E se Kurt e Blaine vivessero entrambi a New York ma non si fossero mai incontrati?
Uno scontro accidentale a Central Park potrebbe cambiare le loro vite, ma sanno davvero tutto l'uno dell'altro?
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"Gli dico il mio nome, e lo invito a prendere un caffè.
Prima che possa fermarlo mi dice come si chiama: Kurt.
Non voglio saperlo. Non voglio dare un nome ai ragazzi con cui vado a letto: in un certo senso sarebbe come se mi rimanessero addosso, e io non li voglio ricordare."
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buonasera ^^
Eccoci con l'aggiornamento settimanale, questa volta con il punto di vista di Kurt (povero piccolo :( )
Grazie a tutti quelli che seguono questa storia, chi recensisce ma anche chi legge in silenzio: significa molto per noi :)
Non aggiungiamo altro, buona lettura ;)





Sono circondato dal buio totale e tutto è avvolto nel silenzio. Guardo i numeri luminosi della sveglia: sono quasi le quattro.
 
Mi alzo cercando di non far rumore, infilo le pantofole e mi dirigo verso la cucina.
Ormai sono abituato anche a questo.
 
Non sono gli incubi a tenermi sveglio, né l’insonnia.
Credo sia paura. Il timore di poter dimenticare i lineamenti del suo volto, o i dolci tratti del suo corpo.
 
Ogni volta che chiudo gli occhi mi sembra di poterlo perdere, che una notte di sonno possa rimuovere dalla mia mente il ricordo di lui.
Che poi magari succedesse davvero: sarebbe tutto più facile.
Prendo la mia tazza preferita e preparo la macchinetta del caffè, per poi metterla sul fuoco.
Mi piace il rumore del caffè quando sta per uscire, e adoro l’aroma che diffonde per tutta la stanza.
Forse sarà anche perché la tua pelle ha lo stesso delicato profumo?
 
Già, forse.
 
A volte mi chiedo dove sei, cosa stai facendo.
 
Probabilmente ti stai scopando qualche altro ragazzo incontrato per strada, di cui domani non ricorderai neanche il nome. Lo ricordi almeno il mio, di nome? Probabilmente no.
 
Sei uno stronzo Blaine, e del peggior tipo. Ogni notte uno diverso, è così che passi il tuo tempo?
Ma sì, forse mi fai anche un po’ pena.
 
Conosco quelli come te. Scopi per dimenticare la tua squallida vita, e magari non provi neanche piacere nel farlo, forse solo un pizzico di sadica commiserazione per te stesso.
 
Però quel giorno ne hai provato, di piacere. Te lo potevo leggere negli occhi quando entravi dentro di me, mentre ansimavi il mio nome spingendoti sempre più a fondo. Eravamo una cosa sola, e ora non siamo più niente.
 
Non ti rivedrò Blaine, questo l’ho capito fin troppo bene. Eppure quando giro per strada continuo a voltarmi a qualunque chioma riccia e nera, e per ognuna il mio cuore si concede un piccolo tuffo.
 
Non ti meriti tutto questo, sei solo stato capace di farmi soffrire.
 
Ecco chi sono diventato per colpa tua: il cretino di turno che se lo fa mettere in culo, e non metaforicamente parlando.
 
Cazzo Kurt, ma dov’è finita tutta la tua finezza? Questa era davvero brutta.
Adesso la tazza è bollente tra le mie mani, e tutto ciò che sono capace di fare è assorbirne l’odore pungente, che ancora una volta mi fa pensare a te.
 
Vorrei solo essere in grado di dimenticarti.
 
 
 
Stiamo camminando per i corridoi della facoltà, anzi: io sto camminando, Rachel sta praticamente correndo. Ha sempre paura di essere in ritardo, come se perdere due minuti di lezione fosse una tragedia.
 
Che poi a me cosa cambia? Tanto ogni volta è la stessa storia: inizio a fissare il muro e a pensare a lui. Ormai dei corsi che frequento conosco a malapena i nomi, mi faccio trascinare da Rachel da una lezione all’altra, dato che per me sono tutte uguali: Il ronzio di sottofondo del prof che spiega, e ogni tanto un’occhiata preoccupata di Rachel, 
 e io con solo un nome in mente.
 
Il suo.
 
Ma tutto questo deve cambiare. Devo dimenticarlo, cercare di sopravvivere alla sua assenza. Devo rimettere insieme i pezzi e andare avanti.
Una mano mi tocca la spalla da dietro. Mi volto. 
 E’ Matt che, come al solito, sfoggia un sorriso smagliante.
 
“Ehi Kurt!” mi rivolge un caldo saluto e mi passa una mano attorno alla vita.
E’ ancora innamorato di me, glielo posso leggere nei bellissimi occhi blu che s’illuminano ogni volta che mi guarda.
 
Matt è una persona fantastica, oltre a essere davvero un gran figo.
 
E’ il classico tipo con occhi azzurri, i capelli biondi e il corpo da urlo che quando incontri per strada ti strappa un fischio di ammirazione.
Ma è anche molto più di questo. E’ brillante, simpatico e fin troppo tenero.
 
Perché l’ho lasciato allora? Beh, semplicemente non ne ero innamorato.
 
Certo: all’inizio le sue attenzioni, come mi guardava, il modo in cui riusciva sempre a farmi ridere mi lusingavano, tanto da illudermi di provare realmente qualcosa per lui.
No, ora sono ingiusto. Probabilmente ne sono stato davvero innamorato, d’altronde insieme abbiamo passato momenti memorabili.
 
Adesso però quella faccia d’angelo e quel corpo perfetto non mi trasmettono più niente. Forse fino a una settimana fa, ammetto di averci pensato, mi ci sarei anche rimesso; ma ora so cosa significa davvero fare l’amore, e non potrei accontentarmi di niente di meno.
 
Indovina? E’ sempre colpa tua Blaine, grazie a te adesso non riesco più a trovare neanche vagamente eccitante un ragazzo stupendo come il mio dolce Matt.
 
Lui, in ogni caso, non è uno che demorde facilmente e non si risparmia di continuare a provarci con me.
 
“Oggi pomeriggio ti va un caffè? Poi possiamo lavorare su quel progetto insieme…”
Un attimo, quale progetto? Ah, si. L’avranno menzionato in una delle tante lezioni di cui non ho ascoltato una sola parola.
Provo a bofonchiare qualche scusa, della serie: ‘oggi proprio non posso, magari un’altra volta’, per poi dileguarmi tra la folla.
Matt però mi ferma in tempo. Negli ultimi giorni leggo quello sguardo nel volto di tutte le persone che mi vogliono bene. Sono preoccupati, mi osservano mentre rovino la mia vita e vorrebbero fare qualcosa ma, in fondo, sanno di non esserne capaci.
 
A volte anch’io mi guardo così, quando mi vedo riflesso nello specchio del bagno.
“Kurt, cosa ti sta succedendo? Anche se non stiamo più insieme noi siamo amici e.. insomma se hai bisogno di parlare, io sono qui!”
Meglio di no Matt, ti spezzerei il cuore, e davvero non te lo meriti.
Giuro, se avessi potuto scegliere mi sarei innamorato di te. Sei il ragazzo perfetto, hai le qualità che tutti vorrebbero trovare nel proprio fidanzato. Incontrerai qualcuno migliore di me, un uomo che potrà renderti felice.
 
Io ormai sono fottuto. Quello stronzo mi ha rovinato, per poi scomparire nel nulla.
Sono senza speranza, lasciami andare Matt. Scordati di me, o ricordami come una breve primavera nella lunga estate della tua vita.
 
Lo rassicuro, gli dico che è solo un periodo un po’ malinconico, alla fine riesco a togliermelo di torno sostenendo che sono in ritardo per la prossima lezione.
Guardo l’orologio più per noia che per altro: cazzo, sono davvero in ritardo.
Raggiungo Rachel, che intanto è andata un po’ avanti per permettermi di parlare da solo con Matt, e mi aspetta appoggiata a una colonna del portico. Lei vorrebbe che mi rimettessi con lui: dice che insieme stavamo benissimo, e spera che in questo modo possa dimenticare Blaine.
 
Come se fosse così facile.
 
“Kurt, un giorno di questi ti uccido, siamo in ritardo di dieci minuti!” Mi urla contro mentre ci affrettiamo verso l’aula.
Perché ho permesso a Rachel di trascinarmi anche a quel corso assurdo? Non ricordo neanche il nome, qualcosa a che fare con l’arte nell’antica Grecia secondo i filosofi moderni…
 
Entriamo di soppiatto: il prof neanche a dirlo ha già iniziato a parlare e ci fulmina con un’occhiata infastidita.
Mi guardo intorno alla ricerca di un posto libero, e inconsapevolmente l’occhio mi cade sull’ennesima chioma riccia, di quelle che mi fanno sempre girare per strada.
Perfetto. Adesso ho sviluppato anche una specie di radar?! Devo darmi seriamente una calmata.
 
Eppure non so cosa darei perché appartenesse a lui, quella massa di capelli.
 
Alla fine ci sediamo in fondo all’aula, con Rachel che estrae prontamente il suo block notes.
Sono un idiota, lo so, eppure non riesco a trattenermi dallo sbirciare ancora il ragazzo dai capelli ricci qualche banco più avanti. Poco male: la lezione non la seguirei comunque.
 
Qualche istante più tardi comincia a muoversi appena sulla sedia e a grattarsi la testa con il cappuccio della penna: sembra nervoso.
Poi a un tratto succede: si volta impercettibilmente verso di me, per poi ruotare la testa di scatto.
 
 
Oh cazzo! Allora sei davvero tu, Blaine, o ho iniziato ad avere le allucinazioni?!
 
Boccheggio, non c’è più aria intorno a me, e per poco non mi faccio scappare un’esclamazione di sorpresa.
Non credo in Dio, ma se esistesse in questo momento lo amerei alla follia.
Il mio cuore si ferma, tiro una gomitata a Rachel, forse un po’ troppo forte.
 
“Kurt, ma che ti succede?! Sembri sul punto di avere un infarto!”
“E’ lui, è Blaine, proprio davanti a noi!!” gli sussurro.
 
Ops.. a quanto pare non ho propriamente sussurrato.
 
Tutta la classe adesso è girata a guardarmi, ed io arrossisco in un modo indecente.
Il professore mi fissa glaciale.
 
“Desidera accomodarsi fuori dall’aula? Io sto cercando di fare lezione. Blaine la può seguire, se lo desidera.”
Wow, mi mancava solo il prof stronzo. Bravo: bel modo di sputtanarmi davanti a tutti gli altri studenti.
Dovrebbe interessarmi, ma francamente non me ne importa minimamente: ho ritrovato Blaine, e il mondo sembra di nuovo un bel posto in cui vivere.
Prendo la borsa e mi dirigo verso la porta, con assoluta calma. Sento gli occhi di tutti puntati addosso, e anche i suoi.
 
“Allora, Blaine, vieni con me?” Dico, fissando l’insegnante con aria di sfida.
Da dove l’ho tirata fuori tutta questa audacia? Quando il Kurt timido e rispettoso ha lasciato spazio al Kurt irriverente, ribelle, che osa addirittura fronteggiare i professori?
 
Forse quando ho incontrato i suoi occhi.
 
Mi fai questo effetto, Blaine: nulla mi fa più paura se sei al mio fianco.
Eppure non è così che dovrebbe andare. Dovrei tenermi alla larga dai tipi come te, dovrei essere incazzato e dovrei anche detestarti. Eppure l’unica cosa che riesco apensare è quanto sia bello rivederti.
 
Adesso stai raccogliendo la tua tracolla da terra e mi vieni incontro.
 
Non credo che frequenteremo più questo corso, Blaine.
 
Cazzo, ti ho guardato per neanche due secondi e già sono su di giri. Perché questo non può succedermi con Matt? Sarebbe tutto più semplice..
Dovrei darti un sonoro ceffone e dirti di non farti più vedere, dovrei, ma non ci riesco. Perché adesso, mentre esci al mio fianco fuori da questa stupida aula, con gli sguardi ditutti puntati addosso compreso quello sconcertato di Rachel,  c’è solo una cosa che voglio.
 
Andiamo Blaine, troviamo un posto tranquillo, in cui nessuno possa vederci…

 
   
 
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