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Autore: FaDiesis    19/01/2012    9 recensioni
Dal capitolo 3:
Correvamo per i corridoi laccati di bianco dell'aeroporto di Eneta, affannati e gridando un "di qua!" di quando in quando.
Eravamo in ritardo. Terribile ritardo.
E il tutto solo perché litigando, in macchina, ci eravamo distratti e avevamo sbagliato strada. Un sacco di tempo perso per niente.
Alla fine eravamo arrivati, ma mancavano cinque minuti alla partenza del nostro volo.
Con la mia solita sfortuna, arrivammo al gate proprio in tempo per vedere l’aereo decollare nel cielo plumbeo.
Ci buttammo demoralizzati sulle sedie della sala d’attesa.
Passammo un quarto d'ora abbondante a borbottare e discutere di chi fosse la colpa, quando, all'improvviso una figura indistinta ci piombò davanti.
Era atterrata con una gamba piegata e una distesa, e le mani fasciate poggiate leggermente a terra.
Si alzò lentamente.
Piegò la testa.
E sorrise.

- STORIA IN PAUSA A TEMPO INDETERMINATO -
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Image and video hosting by TinyPic Mi rigirai nel letto, quella sera proprio non riuscivo a prendere sonno.
Sean mi aveva gentilmente concesso il materasso posto sotto il suo letto a castello. Le pareti della sua camera erano dipinte di un bel blu profondo, con appesi tanti poster di band che non avevo mai sentito nominare.
Sbuffai e mi appoggiai su un fianco, provai a chiudere ancora una volta gli occhi, ma niente. Ero un po' agitata, per quel nuovo mondo, per la pergamena, per tutto.
Decisi di alzarmi, chissà se una passeggiata fuori mi avrebbe calmato un po'.
Feci attenzione a non far rumore, non volevo svegliare Sean.
Mi girai a guardarlo. Quando dormiva sembrava un bambino: mezzo scoperto, una mano sotto il cuscino e l'altra che pendeva giù dal letto. Dalle labbra socchiuse un sottilissimo fischio e  i capelli gli cadevano in disordine sugli occhi chiusi.
Sorrisi, scuotendo la testa. Prima di uscire mi guardai attorno: c'era una libreria, il letto a castello, un armadio bicolore (verde e crema), una cassettiera e una scrivania. Mi diressi verso quest'ultima, ero curiosa di scoprire cosa  contenesse. Il giorno prima avevo notato un lucchetto ad uno scaffale, e mi ero chiesta il perché.
Sempre in silenzio, tastai la scrivania in cerca di una chiave, ma non la trovai. Proprio mentre stavo per rinunciare, il mio sguardo cadde su un album verde fluo.
Gettai un'occhiata a Sean. Dormiva ancora, ed emise un leggero mugolio, come un’ammonizione per quello che stavo per fare.
Senza pensarci afferrai il blocco e mi precipitai in giardino.
Appena misi il naso fuori, mi sentii subito meglio: l'aria era frizzantina, e la luna brillava alta nel cielo.
Mi sedetti su un dondolo sul porticato davanti a casa. Osservai l’album interessata, era uno di quelli con le bustine trasparenti a proteggere i fogli all'interno.
Lo aprii, la prima pagina era una specie d’intestazione, con scritto il suo nome e la parola "DISEGNI" marcata in rosso acceso.
Continuai a sfogliarlo, c'erano tantissimi disegni!!
Dai ritratti ai paesaggi, dai fumetti alla natura morta, ma soprattutto... com'è che si chiamavano? Quelli giapponesi...
-Manna, magma, manta... o magna?- pensai ad alta voce.
-Manga.- Sean mi apparse dietro alle spalle, facendomi sussultare.
Fermò il dondolo e lo aggirò per sedersi anche lui.
-Beh?- domandò solamente, indicando le sue opere. Non so voi, ma a me poche parole e uno sguardo eloquente mi fanno sentire peggio di una ramanzina ben accurata.
-Non riuscivo a dormire... - borbottai io.
-Ah, e questo ti dà il diritto di prendere le mie cose senza permesso?- mi chiese, pungente.
-Ero solo curiosa!- mi difesi, alzando le mani come a pararmi. -E poi sono solo disegni!
-A cui tengo! E se ci fossero state cose più importanti?! Dovevi chiedermelo.-Sean alzò un po' il tono di voce.
Restammo in silenzio alcuni istanti, sfidandoci con lo sguardo.
Ma abbassai il mio quasi subito, in verità mi sentivo un po' in colpa... solo un pochino, però. Anch'io davo di matto quando mi toccavano il mio adorato basso elettrico.
-Beh, ci facciamo un panino, che dici?- fu la prima cosa che mi venne in mente per allentare la tensione. E, in effetti, funzionò.
Sean scoppiò a ridere.- Salame? -chiese, sghignazzando ancora.
-Aggiudicato!- e mi unii alla sua risata.
Così rientrammo in casa, per mangiare il nostro speciale spuntino di mezzanotte.
 
Era quasi l'una e sul bel tavolo di mogano erano rimaste ormai solo le briciole.
-Sei bravo, comunque- ammisi e Sean mi fece un gran sorriso.
-Grazie! Disegnare è la mia passione, da quando ero piccolo... E a te? Cosa piace fare? –
Ci pensai un attimo, prima di rispondere.
-Suonare il basso. Mio fratello aveva una band, e quando ero piccola mi faceva... - m'interruppi bruscamente.
-Ti faceva?- chiese Sean aspettando che continuassi.
Ma io non risposi e guardai la tasca dei miei pantaloni. Stava splendendo! Mi affrettai a tirare fuori la pergamena: era lì che l'avevo tenuta fino a quel momento.
Me la rigirai tra le mani per un po', finché Sean non mi esortò impaziente a dispiegarla.
Gli lanciai uno sguardo e, esitante, la srotolai.
Il pezzo di carta emise un ultimo bagliore, e poi si spense. Guardai Sean dubbiosa, e lui alzò le spalle.
D'un tratto, la pergamena scricchiolò, e lievi parole macchiarono la superficie antica.
"Orsù, in fretta, non esitare!"
Sean ed io ci guardammo, senza sapere che dire.
-Beh, non è possibile che sia solo questo... - disse lui- Proviamo a fare qualcosa!
-Tipo?
-Tipo... che ne so, soffiare!
Alzai le spalle, depositai la pergamena sul tavolo e cominciammo a soffiarci sopra come due forsennati.
Solo quando fummo senza fiato, mi resi conto che non aveva alcun senso.
-Basta!- esclamai, buttandomi sul divano.
Il ragazzo mi seguì e mi si sedette accanto.
Sospirai, e ripresi il regalo di Luigi, con l'intenzione di osservarla per bene, ma appena le mie dita sfiorarono la carta, altri versi si aggiunsero al primo.
 
"Orsù, in fretta, non esitare!
Il viaggio sta per cominciare.
Ciò che cerchi, da secoli esistente,
Troverai controcorrente.
Quando in acque calde e sulfureo vapore
E sulle gote un lieve rossore,
Il tempo creerà,
Una lama, affiorerà."
 
-'sulle gote un lieve rossore'…- ripetei in un sussurro, stringendo più forte la carta sfrigolante della poesia. - Cosa vorrà dire?
-Non lo so… forse qualcuno deve farti arrossire- ipotizzò Sean, con l'ombra di un sorriso sul volto.
-Allora buona fortuna- dissi sarcastica. Non ero mai stata una ragazza che arrossiva facilmente, e ne ero fiera.
-Che dici, potrei provarci io?- chiese il ragazzo con espressione maliziosa.
-Tanto non ci riesci- ribattei ostentando sicurezza con un sorrisetto di sfida.
Sean fece spallucce, e si sdraiò sul divano, appoggiando la testa alla mia spalla. -Chi lo dice? Sai, ci so fare con queste cose...
Un breve lampo di rabbia mi percorse il corpo. Che ragazzo impertinente! Tuttavia non lo spostai, non so neanch'io perché.
Cercai di ragionare sul significato del messaggio in rima. Un posto caldo, con acqua e vapore... Poteva essere una vasca da bagno? O magari una cucina, probabilmente di un ristorante famoso e importante, quindi abbastanza grande da essere piena di vapore. Mmh, no. Non era una teoria che stava in piedi. Almeno non in questo mondo. E quella lama? Dovevo forse cercare una spada? E a che mi sarebbe servita?
Mentre pensavo alle possibili ipotesi della missione, non mi accorsi che stavo giocando con una ciocca bionda dei capelli di Sean. Me ne resi conto solo quando il ragazzo rise e disse divertito "Ehi, mi fai il solletico!", così lasciai stare i suoi capelli.
Lo guardai e vidi che mi stava fissando con un'espressione strana. Mi scostò dagli occhi un ciuffo della mia voluminosa chioma scura, e mi parlò in appena un sussurro.
-Non avevo mai notato i tuoi occhi, lo sai? Sono incredibili, mai visti di questo genere, viola! Così grandi, così particolari, così... semplicemente belli.- incrociai il suo sguardo e, incredibile ma vero, nei suoi occhi grigi trovai un qualcosa che mi fece arrossire violentemente.
Mi girai dalla parte opposta alla sua, non volevo che lo notasse. O più sinceramente non volevo ammettere la mia sconfitta...
Bah, pensai, è solo per il suo genere, sennò non ci sarebbe riuscito!
Sentii Sean che scoppiava in una fragorosa risata, e lo udii esclamare: -Evidentemente la pergamena non si riferiva al tuo "rossore"!
-Oh, finiscila! -protestai, sferrandogli un leggero pugno sul braccio- Piuttosto...
-... come troviamo il posto con "acque calde e sulfureo vapore"?-continuò Sean.
Annuii.
-Beh, sinceramente non lo so! Pensiamoci...- propose. Wow, molto utile, direi.
E non potei fare a meno di pensare a quando ero piccola e guardavo Winnie The Pooh, con quella canzoncina martellante che ripeteva "Pensa, pensa, pensa e vedrai! Che la soluzione troverai!". Ma non lo dissi, avevo l'impressione che Sean mi avrebbe tirato qualcosa addosso se avessi accennato a quell’invenzione comunemente chiamata "TV".
Sbuffai, mentre sfogliavo un giornale appoggiato sopra il tavolino.
Cercai un articolo interessante, magari mi veniva l'ispirazione.
E venne.
Da cosa? Beh, da un'inutile -che poi tanto inutile non era, visto che mi si accese la lampadina- pagina di pubblicità.
Cosa pubblicizzava? Un viaggio con il 60% di sconto ad una sorgente termale nel Regno dei Fantasy.
Volevo farmi un viaggetto alle terme? No, assolutamente!
E allora cosa centravano con la missione??! Beh, terme! Piscine calde, abbastanza bollenti da emanare vapore! Era lì che dovevamo andare!
Urlai la mia idea a Sean e gli spiaccicai direttamente in faccia la rivista.
-Grande!- esultò lui- C'è solo un piccolo problema...
-Cioè??                                     
-Il Regno dei Fantasy è dall'altra parte della Terra! -disse. Evitai di commentare alla parola "Terra", mi faceva ancora un po' effetto.
-Beh, ci saranno degli aeroplani o qualcosa del genere! O siete troppo saggi per queste tecnologie?-ironizzai- E queste frivolezze da comuni mortali?- sventolai il giornale.
-Ho detto che siamo più acculturati, non che non ci sappiamo divertire... E sì, possiamo prendere un aereo, c'è il volo diretto "Biografie-Fantasy" tra un'ora.
In quel momento mi resi conto che aveva appena smentito una cosa che avevo dato per scontato: eravamo nel Regno delle Biografie, e non dei Romanzi d'Amore!
Toh, ne ero convintissima, dato il genere di Sean. Chissà perché non abitava nel suo regno... Non glielo chiesi, forse in seguito me l'avrebbe detto senza bisogno di domande inopportune.
-Forza, Sefi! Non facciamo in tempo ad arrivare all'aeroporto!- con uno slancio di entusiasmo il ragazzo prese un vissuto zaino marrone, imbottendolo di cose che riteneva fossero "utili" per il viaggio.
Al nomignolo "Sefi", m'irrigidii. Argh, no! Odiavo quel soprannome...
-No!- gridai nervosa.- Non chiamarmi più così! In un antico linguaggio indiano vuol dire "scimmia"!
Appena pronunciai quelle parole capii di aver commesso un grosso, grosso errore. Vidi disegnarsi lentamente un’ odiosa smorfia ironica sul volto di Sean.
-Ah, sì, Sefi? E perché non ti piace il nome "Sefi", Sefi? Beh, sbrighiamoci, Sefi! Forza, Sefi, che facciamo tardi!- mi prese in giro con tono squillante, mentre afferrava un paio di chiavi e usciva dalla porta.
Non mi restò che seguirlo affranta, sospirando e maledicendo la mia lingua lunga.
 
Correvamo per i corridoi laccati di bianco dell'aeroporto di Eneta, affannati e gridando un "di qua!" di quando in quando.
Eravamo in ritardo. Terribile ritardo.
E il tutto solo perché litigando, in macchina, ci siamo distratti e abbiamo sbagliato strada. Un sacco di tempo perso per niente.
Alla fine eravamo arrivati, ma mancavano cinque minuti alla partenza del nostro volo.
Con la mia solita sfortuna, arrivammo al gate proprio in tempo per vedere l’aereo decollare nel cielo plumbeo.
Ci buttammo demoralizzati sulle sedie della sala d’attesa.
Passammo un quarto d'ora abbondante a borbottare e discutere di chi fosse la colpa, quando, all'improvviso una figura indistinta ci piombò davanti.
Era atterrata con una gamba piegata e una distesa, e le mani fasciate poggiate leggermente a terra.
Si alzò lentamente.
Piegò la testa.
E sorrise.


Le petit  angle du  FaDiesis

Rieccomi!  :)
Allora,  siamo  già al terzo capitolo! *.*
Vi  è piaciuto?!  Lo spero! 
Vorrei ringraziare particolarmente JarOfHearts e la sua "mitica e misteriosa forza", Layla Ribes e WrongHysteria (per i consigli grammaticali!!) che mi hanno recensito i primi due capitoli, stimolandomi a proseguire! =D
Come al solito, recensite numerosi! xD
Chaud
FaDiesis
P.s.= Dite la verità... gia vi manca Luigi! xDxD

 

 

   
 
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