Ciao
a tutti! Il fandom di Hetalia, malgrado lo conoscessi già da tempo, mi ha ora
preso tantissimo! Per dopo il mio esame (superato! ^_^) avevo già iniziato due
fic su Fairy Tail ed ora non ho nessuna voglia di proseguirle, anzi, continuano
a venirmi idee per fanfic su Hetalia! °___°
Chissà
che mi prende? Ad ogni modo, inutile resistere: mi getto a capofitto anche in
questa serie, e aspettatevi quindi anche altre mie storie oltre a questa! Però
prima vediamo di continuarla, eh?
Di
certo volete sapere chi sono i componenti delle due squadra, e quindi, vi
accontento!
Buona
lettura, commentate!
PS:
NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!
La
giornata scelta per la sfida si rivelò davvero l’ideale per un’amichevole sfida
ai rigori: cielo soleggiato, decorato di nuvolette bianche, un campo di gioco
immerso nel verde in cui godersi la bella giornata, avversari pronti e di alto
livello ad attenderli!
Il
gruppetto tedesco, in rotta verso il luogo dell’incontro, aveva Germania in
testa.
Aveva
indossato la sua classica divisa da calcio, bianca con decorazioni nere, rosse
e gialle, e portava un pallone di cuoio, appoggiato tra la vita e la mano.
Era
nervoso, cosa insolita per lui: per lui quella partitella non era per niente
una “amichevole”. Aveva lanciato lui la sfida, non poteva permettersi di non
trionfare!
Di
tanto in tanto, lungo il tragitto, continuava a chiedersi come mai Italia si
rivelasse tanto insidioso e dotato soltanto quando gli andasse. Se solo si
fosse deciso ad usare questa sua forza nascosta in ogni cosa sarebbe stato
doppiamente contento di quanto già era ad averlo come amico ed alleato.
Sorrise;
Italia a sua modo era un grande, un piccolo grande… Che lui avrebbe affrontato
col dovuto rispetto… E gli avrebbe fatto mangiare la terra sotto i suoi tacchetti!
Maledetto divora-spaghetti-distruggi-sogni-di-coppa-del-mondo!
Strinse
il pugno, con gli occhi che gli si infuocavano: “Ce la farò!”
Deglutì.
Certo, non dipendeva solo da lui. La squadra, che proseguiva in gruppetto
dietro di lui era certo dotata di qualità, ma in quanto a motivazione…
“Si
può sapere perché sei così silenzioso?” –fece Prussia richiamando la sua
attenzione con una schicchera sulla nuca- “E teso poi…” –aggiunse guardandolo
in faccia.
“Stiamo
andando ad affrontare Italia…” rispose.
“Uhm, dì un po’, di solito questo non significa che posso tranquillamente
portarmi dietro il Monopoli?”
“Di
solito, ma stavolta non è così! Quando gioca a calcio lui… cambia! In un modo
spaventoso!”
Prussia si immaginò il piccolo Veneziano in divisa da calciatore che rideva
malvagio, schiacciando il viso di suo fratello Germania sotto i tacchetti.
“……
Naaaa!”
“Mi
raccomando anche voi! Impegnatevi al massimo!”
Austria
si passò una mano tra i capelli: “D’accordo, non ti scaldare. Sono solo
rigori.”
Non
era per niente carico, constatò Germania. Fortunatamente per lui, il tipo
biondo e robustello al suo fianco sembrava invece più nel morale giusto per
giocare.
“Grazie
per essere venuto, cugino Baviera.”
“Di
niente!” –rispose il tipo con un sorriso gentile, alzando una delle braccia
muscolose- “Lo sai che mi trovo a mio agio quando si tratta di calzoncini
corti!”
Austria,
suo vicino, borbottò qualcosa tra sé e sé (di non molto carino…) riguardo quel
suo modo assurdo di ballare prendendosi a schiaffi le gambe scoperte, e sulle
sue esibizioni di jodel a tarda sera mentre cercava di leggere in pace per
addormentarsi.
(NDA: Baviera è ripreso da
questo fumetto trovato su Deviantart: http://browse.deviantart.com/?qh=§ion=&q=aph+bavaria#/d36sstt )
“Inoltre,
lo sai, per me ogni occasione è buona per un brindisi, quindi ho portato una
botticella di birra per il dopo partita!”
“Si,
è un po’ difficile non notarla…” –sorrise Germania, guardando il carrello con
la botte metallica munita di rubinetto che si portava dietro- “Però gli
italiani sono più tipi da vino che da birra.”
“Oh, fa niente! Mi aiuteranno Austria e Prussia a finirla, vero?”
“Puoi scommetterci!” fece il primo.
“Umpf!”
fece il secondo, annuendo a suo modo!
“E
voi due, ne bevete?”
“Lily
non beve!” chiarì bruscamente il protettivo Svizzera.
Prussia sbuffò: “Eh, ma come sei scontroso…”
Il biondo col cappello, chiamato in causa, subito iniziò a sindacare e a
strattonarsi la propria maglia, come gli prudesse: “Ci puoi scommettere che
sono scontroso! Sto indossando la divisa di una squadra non mia!”
“Beh,
anch’io…” fece notare Austria.
“Perché
non posso indossare la mia stupenda maglia rossa?”
“Perché
adesso sei nella squadra di Germania e quindi indossi la sua maglia, chiaro
no?”
“Tsk!
Questa sfida è una sciocchezza! Se Germania ha problemi di autostima dovrebbe
risolverseli da sé anziché rompere le scatole a noialtri!”
“Buono fratellone.” pregò la piccola Liechtenstein, che seguiva gli altri in
coda a passetti piccoli, con una borsa per l’acqua e il kit di pronto soccorso
in caso di bisogno. Aveva insistito per venire anche lei a vedere giocare il
suo fratellone (che lei stessa aveva aiutato a convincere) e a fare ovviamente
tutto il tifo per lui!
“Io
non ho problemi di autostima! Ho solo voglia di un po’ di sana competizione,
ecco!”
“Tsk!
Speriamo di finirla in fretta!”
“E poi si lamentano del mio carattere!” –sbottò Prussia- “Perché hai chiamato
quel tappo scazzato con noi? Potevi anche lasciarlo agli italiani, se la
intende anche con loro, no?” *
“IO NON ME LA INTENDO CON GLI ITALIANI! Io sono neutrale! Sono gli altri che
vengono a rompermi le scatole! A cominciare da questo qui!”
“Si, anch’io ti voglio bene.” rispose Austria vedendosi il suo dito puntato.
“Non
ho mai detto di volerti bene!”
“Oh, si che l’hai fatto… Ricordi, quella sera, io e te…”
“T-t-taci!” **
Lily
ridendo corse a carezzargli una guancia per nascondere tutto il rosso di cui si
era colorato!
“Ih
ih ih! Dai fratellone, fai del tuo meglio per la squadra!”
“Umpf…”
“Bene
ci siamo, ecco il campo. Vedo che i nostri avversari sono già lì a riscaldarsi.”
<<
Ovviamente se si tratta di calcio Italia
è puntualissimo… >> gli venne immancabilmente da pensare!
“Mi
raccomando, impegno e gioco corretto.”
Prussia
sfoggiò il suo crudele ghigno: “Oh, io mi impegno di certo! Ti confesso che in
effetti anch’io voglio la rivincita su quei sempliciotti! Conta su di me!”
“Speriamo
bene…”
“Veeeee!
Ciao a tutti! Germania! Ben arrivato!”
Veneziano
gli corse incontro; già indossava la divisa azzurra e i pantaloncini bianchi.
“C-ciao
Italia.”
“Sono contentissimo di giocare oggi, c’è il sole e un sacco di compagnia!”
“E c’è anche tuo fratello…”
Germania
non poteva certo aspettarsi che Veneziano non lo avvertisse, ma ogniqualvolta
Romano era nei paraggi, il colosso biondo sapeva di doversi mettere in allerta!
Romano
Vargas si avvicinò alla squadra avversaria palleggiando, senza nemmeno mettere
il piede a terra tra un colpetto e l’altro, passandosi anche la palla da un
piede all’altro. Arrivato davanti a Germania fece un palleggio più alto e
stoppò la palla dietro il collo!
“Ah ah! Ma chi sono? Maradona?”
“Uhm…”
Il
senso di tutto ciò era chiaro, ed ovviamente Germania lo ricambiò con un espressione
piatta e per niente incline a dargli soddisfazione.
Romano
riprese a palleggiargli sotto gli occhi guardandolo con aria di sfida: “Tu o
sai fà chest’?”
“Eh?”
lo guardò confuso Germania.
“Ti
chiede se lo sai fare.” –tradusse l’altra Italia- “Sono certo di si: Germania è
fortissimo!”
“E jà! Fammi vedere!” lo sfidò apertamente l’Italia del sud.
“Umpf!
Il calcio non è fatto di giochetti, è concretezza! C’è bisogno di disciplina,
bisogna condurre l’azione con ordine e spirito di sacrificio, senza individualismi
o leziosità, senza la pretesa di mostrare la propria abilità con inutili
numeri… Piantala, per favore…”
Il
“piantala” si riferiva al fatto che Romano, anziché starlo a sentire si era
messo a tempestarlo di tunnel!
“Ah! T’aggia fatt’ passare la palla sotto il naso, o’ scem’!”
“……”
come era difficile per Germania vivere in pace con Romano attorno!
“Eh
eh eh! Come ti vuole bene!” –lo sbeffeggiò Prussia- “A quanto pare Italia ha un
fratello ancora più scemo ed irritante!”
“Già,
un po’ come me…”
“Eh eh, si… EHI! UN ATTIMO!”
“Venite,
prego, prima che iniziate vi faccio conoscere la mia squadra: sono i miei coinquilini!”
“Con
piacere.” rispose pronto Ludwig, mettendosi rispettosamente sull’attente mentre
il primo si avvicinava loro con Italia al fianco (l’Italia che lo adorava,
quella che lo detestava fortunatamente era andata a provare un po’ di tiri
altrove).
“Germania,
ti presento Vaticano!”
Il
tipo, che sembrava un po’ più vecchio rispetto a Germania, non indossava un
completo da calcio, bensì un lungo abito, anche se azzurro come il colore del
suo team, e un collare bianco, un cappellino bianco, e portava degli occhiali
rotondi sul naso. Aveva un aria affabile e saggia.
“Piacere,
Germania.”
“Piacere mio di incontrarvi… eretici…”
Il tono dell’ultima parola fece inquietare e deglutire Germania, che ritirò la
mano mentre da dietro quegli occhiali così raccomandabili gli veniva contro
un’occhiataccia. Anche Prussia si ritrovò vittima di quella occhiataccia.
“Eh eh eh, devi scusarlo…” –intervenne subito
Italia- “Sai, lui è un po’… fisso
su certi argomenti, è nella sua natura.”
Il
tempo di battere ciglio e Germania lo ritrovò che aveva acchiappato Austria,
Svizzera e Baviera e li stava ora stringendo in un soffocante abbraccio: “Voi
invece siete dei bravi ragazzi! Dei bravissimi ragazzi che seguono la retta
via! Qui, fatevi abbracciare!” ***
“Urgh!
È un piacere reincontrarla…” riuscì a dire Austria al suo vecchio protetto col
poco d’aria che gli restava.
“Come
vedi sa essere un tipo molto socievole!”
“Ehm, già…”
“Questo qui invece è San Marino!”
“Oh,
piacere.”
Sembrava
più normale: indossava una maglia metà azzurra e metà bianca, e somigliava
molto a Veneziano, nell’espressione e negli atteggiamenti, salvo per i capelli
un po’ più scuri e l’assenza di ciuffi a virgola.
“Piacere!
Ti interesserebbe un’armatura d’epoca?”
“Eh?”
“O forse sei più il tipo da spade? Ne abbiamo di tutti i gusti, medioevali,
seicentesche… Tieni, qui c’è un opuscolo sulle bellezze di casa mia! Vieni a
fare un giro ogni tanto! Tornando agli affari, che ne dici di questa riproduzione
del mio palazzo presidenziale in marmo?”
Pressato da tutte quelle offerte, Germania cercò aiuto: “Ehm, Italia…”
“Scusalo,
vive di turismo ed ha sviluppato un compulsivo istinto a vendere, eh eh!”
“Senta, non mi serve nulla!”
“Che ne dice di questa?”
Ludwig alzò le mani quando gli puntò contro una pistola!
“Bella vero? Da noi ce ne sono un sacco! Puoi comprarle senza alcuna licenza!” ****
“N-n-n-non sono interessato…” disse Ludwig abbassando le mani e tirando un sospiro
di sollievo.”
Prussia
invece, al sentir parlare di armi, si precipitò: “Ehi, fa vedere! Forse sono
interessato io!”
“Ne
abbiamo un ampio catalogo sa! Ora glielo mo……”
“Eh?”
Prussia restò indispettito quando il tipo lo superò improvvisamente, senza dire
una parola: e dire che aveva davvero intenzione di comprarsi qualcosina!
San
Marino superò senza presentarsi anche Baviera ed Austria e si fermò solo
davanti a Liechtenstein.
I
due si guardarono con gli occhi che scintillavano.
“Si-signorina,
la prego di accettare questo omaggio!”
E,
rigido come un tocco di legno, le porse una sferetta con la neve che cadeva
contenente la rocca di San Marino.
“Oh!
Che bella!”
“P-permette? Repubblica di San Marino!”
“Liechteinstein, molto piacere! Ha un nome simpatico.”
“A-anche
il suo è molto carino!”
Un’alabarda si abbassò tra i due, e poi il fulminato staterello si ritrovò il
viso corrugato di Svizzera a un palmo dal suo.
“E
io sono Svizzera, molto dispiacere di conoscerti! Ora, allontanati da lei se
non vuoi finire martirizzato, caro il mio “santo”!”
“Aaaaahhhh!” scappò subito via a nascondersi dietro Veneziano che a sua volta
si nascondeva dietro Germania.
Il
giocondo Baviera mollò una gomitata al più tranquillo Austria (facendogli
cadere gli occhiali e costringendolo a lanciare una sommessa imprecazione…),
divertito dalla scenetta: certo che tra nazioncine c’è subito feeling!
Per
ultimo, si avvicinò a Germania un tipo bassino e tarchiato, con una camicia
stropicciata e un cappello in testa; aveva anche lui un ciuffo a virgola come
gli altri italiani, anche se più corto.
“Infine,
questo è il Principato di Seborga, o solo Seborga se vuoi!”
“Piacere
di conoscerla!”
Germania
gli strinse la mano: “Ehm, piacere… Sa che non l’ho mai sentita nominare se
devo essere sincero!”
“Ehi!” –si infervorò costui- “Solo perché sono piccolo non vuol dire che tu
possa guardarmi dall’alto in basso! Io sono il minuscolo ma pur sempre fiero e
indipendente Principato di Seborga! E non te lo dimenticare! Umpf!”
Italia
si avvicinò all’orecchio di Germania: “Scusalo, è deciso a voler essere una
nazione. In realtà questa si limita ad una stanza di casa mia dove vive. Però è
bravo ed è amico di penna di Sealand, sai?”
“Ah,
beh, tra piccoletti…”
“EHI! A CHI DAI DEL PICCOLETTO! Io sono un principato!”
“M-mi scusi, signor principato!”
(NDA: Il principato di
Seborga “esiste” sul serio! Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Principato_di_Seborga#Principato_di_Seborga )
“Dai, principato, ora calmati e vai ad indossare la tua maglietta, da bravo.”
“Umpf,
solo perché me lo chiedi tu!”
Germania
si asciugò la fronte bagnata: l’incontro non era nemmeno iniziato e già solo il
team italiano era bastato a provarlo!
“Bene!
Abbiamo tutti addosso le magliette! Giochiamo!”
“Un momento, Italia!”
“Cosa c’è, Germania?”
“Dov’è
l’arbitro? Non dirmi che non te ne sei procurato uno!”
“Eh? Ma io non pensavo ci volesse…”
“COME SAREBBE A DIRE NON PENSAVI CHE CI VOLESSE?!?!”
“VEEEEEE! NON FARMI DEL MALE!”
Romano
subito accorse pronto a lanciare il pallone in faccia all’infuriato Germania in
caso di bisogno, che nel frattempo veniva raggiunto alle spalle dal razionale
Austria: “Calmati! Italia semplicemente pensava che per una partitella tra di
noi non fosse necessario.”
“Ma certo che lo è! L’arbitro gestisce l’ordine in campo, fa rispettare le
regole! Senza regole cosa saremmo mai?”
“Degli
scismatici, ecco cosa!” gli ringhiò dietro Vaticano.
“Ad
ogni modo, vediamo di trovarne uno!”
“Et voilà!”
“?!?!?”
“Francia?”
Il biondo, vestito come sempre dei colori della sua bandiera fece un
occhiolino: “Posso essere io il vostro arbitro, mes amis! Vivo vicino Italia, e
dalla finestra vi ho visti prepararvi a giocare, così sono venuto a dare
un’occhiata. Ma se da come ho capito avete bisogno di un arbitro, mi
sacrificherò per voi!”
“Perfetto
allora!” esultò Baviera.
Germania
ci andò più cauto: “Uhm, Francia, non so se mi convinci molto come arbitro.”
“Eh?
Che vorresti dire?”
“Beh,
sai, si parla di calcio, e tu e Italia su questo punto avete… Beh, avete avuto
delle discussioni recentemente… E se non lo so io…”
“……”
Era proprio a casa di Ludwig che era successo il fattaccio.
I mondiali erano appena
finiti, e le due Italia, coi gli occhioni pucciosi, saltellavano di qua e di là
per il campo, tenendo la coppa a turno.
“Veeeeee!”
“Pooò-pò-pò-pò-pò-poooò-poooò!” *****
E nel frattempo Francia
giaceva depresso a quattro zampe vicino la porta: “Sigh! Sigh! Sigh!”
Germania gli si era avvicinato solidale: “Dai, nella vita si vince e si perde.
Te la sei cavata comunque alla grande!”
La commiserazione fece
scattare Francia come una molla!
“GRRRRR! AVETE VINTO SOLO
PERCHé ZIDANE HA PERSO LE STAFFE! MI AVETE SENTITO VOI DUE? SOLO PER QUELLO!”
“Ehi, Francia! Calmati!”
Ma come Germania gli aveva sfiorato la spalla nel tentativo di calmarlo,
Francia gli aveva mollato di riflesso una testata in petto, tramortendolo…
Francia
arrossì, mentre Prussia rideva sotto i baffi e Svizzera lo guardava schifato.
“Quello
che voglio dire…” –proseguì Germania dopo un colpetto di tosse- “… è che quella
sconfitta contro Italia ti è bruciata parecchio. Potresti non essere
imparziale.”
Francia
infatti stava rannicchiato altrove emanando un’aura di pura malvagità!
“Uh uh uh! Vediamo… Li faccio soffrire lentamente…” –sghignazzò guardando il
cartellino giallo- “Oppure tutto in una volta?” –si domandò guardando poi
quello rosso!- “Uh uh uh! AH AH AH! AH AH AH AH AAAAH AAAH AAAAAHH AH AH!”
Prussia
applaudì alla sua risata malvagia, bella quasi quanto la sua. Lily invece si
nascose spaventata dietro San Marino, che a sua volta si nascondeva dietro
Baviera che a sua volta cercava di convincere Svizzera a posare l’alabarda!
“FRANCIA!”
“Eh?!” si risvegliò.
“Senti,
non abbiamo altre alternative quindi va bene, sarai l’arbitro! Tanto è solo una
sfida ai rigori, non ci sarà occasione di ammonire o espellere nessuno!”
Francia incrociò le braccia deluso.
Germania
alzò il pugno al cielo: “Bene! I preparativi sono finiti! Le due squadre si
riuniscano per decidere la sequenza dei tiratori!”
“Veeeee! Si comincia!” esultò Veneziano.”
“Daremo loro una lezione!” aggiunse Romano.
“Al rogo! Ehm, cioè, che vinca il migliore…” si corresse Vaticano.
“Tsk!
Non mi farò battere ancora da quelle schiappe!” si auto-motivò Prussia,
iniziando a riscaldare i muscoli delle gambe.
“Davvero,
anche a te piacciono i monti?” chiese San Marino, perdendosi nei meravigliosi
occhi verdi di Lily.
“Ih
ih! Si, io e il mio fratellone Svizzera ne abbiamo tanti e anche molto belli!”
“E io qui ho tante e anche belle alabardate pronte per te, brutto figlio di…”
Austria
e Baviera riuscirono a placcarlo (e a tappargli la bocca…) appena in tempo…
NOTE
*: Si riferisce ovviamente al
fatto che la Svizzera abbia una parta francese, una tedesca ed una italiana.
**: Mi sono informato e
sembra che tra austriaci e svizzeri esista una sorta di rapporto di amore-odio;
hanno molte barzellette per sfottersi gli uni gli altri, ma sembra che siano
anche i vicini preferiti gli uni degli altri!
***: Naturalmente Vaticano ha un debole per le nazioni cattoliche!
****: Questo è vero: a San
Marino le armi le danno via come noccioline.
*****: Ovviamente il ritornello della nostra vittoria nel 2006! XD
Svizzera!
Non mi cadere nella volgarità davanti la tua sorellina! XD
Poverino,
chiamato controvoglia e costretto pure a vigilare sulla propria insidiata
sorellina! Mi piace molto il rapporto di quei due X3
Ho
scoperto solo dopo aver scritto che il personaggio di Seborga esiste già, ma
per fortuna non è molto delineato, così l’ho reso un po’ come mi pareva.
Vaticano e San Marino sono anch’essi OC frequenti su internet.
Che
ve ne pare delle squadre? A chi dei due sarà andata peggio? XD
Forse
ad entrambi, con Francia come arbitro…
Spero
abbiate gradito il dialetto napoletano (il mio ^_^) che ho fatto usare a
Romano, in fondo lui è il nostro bellissimo sud! X3
Al
prossimo capitolo, con l’inizio della sfida!
PS:
NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!