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Autore: MandyHoran    20/01/2012    1 recensioni
"Credo di avere le idee ancora più confuse ora" confessò.
"Lascia che te le chiarisca allora" dissi lasciando scorrere il braccio lungo la sua schiena. Entrambe le mie mani si fermarono sul suo fondoschiena e le mie labbra scesero sul suo collo inumidendolo, poi sulla sua clavicola.
Percepii il sospiro di Kim così la spinsi verso il letto e una volta sopra di lei le tolsi la maglietta.
"No Niall..." mi bloccò

Si capisce quanto amo scrivere di quei ragazzi?! Ps. è la mia prima FF
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Why's everybody so serious?

Ero sconvolta, davvero quel ragazzo si era accorto di me prima del 'fatto dell'autobus'? E che impressione gli avevo dato all'inizio? Proprio non capivo. Non lo incontrai più per il resto della giornata. Però incrociai Niall un paio di volte che mi salutò con affettuosi baci sulla guancia. Con lui c'erano altri due ragazzi, non li conoscevo, ma li incontravo spesso per il corridoio 3. Uno di loro era altro, con un fisico scolpito e aveva i capelli ricci ma non scompigliati come quelli di Harry. I suoi occhi erano di un marrone intenso. L'altro invece era leggermente più basso, aveva i capelli color cioccolato leggermente alzati con un po' di gel e gli occhi avevano una sfumatura di verde. La sua carnagione però non era pallida come quella degli amici, ma leggermente olivastra, Sicuramente quel ragazzo non era di origine inglese.
In classe riferii a Joline ogni virgola del mini-discorso con Harry interrotto bruscamente prima dal suono della campanella, poi dalla professoressa. 
"Dai Kimmy secondo me un po' gli piaci!"
"Ma dai J!"
"MAGARI J! Vorrai dire!" disse ridendo.
"Sì, anche quello.." E ridemmo talmente forte che la prof dovette richiamarci.
Uscii da scuola senza la minima voglia di studiare, solo di dormire: era la pioggia a farmi quell'effetto. Non amavo oziare ma in quei giorni mi veniva molto bene. 
A casa trovai mio padre e mia sorella seduti entrambi sul divano in salone. La tv era spenta segno che c'era una discussione in corso.
"Perlina! Ben tornata!" Mi salutò mio padre.
"Siediti Kim papà deve raccontarti una cosa" disse Irina enfatizzando il verbo raccontare.
"Che succede ragazzi, che sono quelle facce?"
"Tu siediti, adesso ti dico." Così dicendo mi sedetti in mezzo a loro e Bob mi offrì dolcemente un biscotto, ma rifiutai.
"Allora ditemi!" Ruppi il silenzio. 
"Io e tua sorella dobbiamo.." cominciò papà.
"No papà! TU devi.. Io non c'entro niente, non tirarmi in ballo per favore!" Esclamò Irina infastidita dalle parole di mio padre.
"Vabene.. Allora Kim devo confessarti una cosa."
"Cos'hai combinato sta volta papà?!"
"Niente d'irreparabile cara, ho solo.." e s'interruppe, era straziante veramente.
"Avanti diglielo papà!" Disse mia sorella irritata.
"Coraggio" intimai io.
"Ho solo incontrato una donna.." Impallidii e Bob arrossì.
"Cosa?" Riuscii a dire solo quella inutile insignificante parola sperando di aver capito male. Insomma sapevo che sarebbe successo prima o poi. Insomma mio padre non era vecchio ed era considerato un uomo affascinante e dolce (così dicevano la cassiera del supermercato e le sue amiche). Ma non me l'aspettavo quel giorno.
"DUE MESI FA!" Strillò d'un tratto Irina: "Capisci?! Frequenta da due mesi una donna a noi sconosciuta e non ce ne ha mai parlato!" Continuò.
"Ma perché..?" Chiesi con un tremolio nella voce.
"Volevamo ufficializzare la cosa prima di parlarne ai nostri figli." Rispose mio padre scosso. 
"NOSTRI?!" Sbottai, avevo perso la pazienza: "Ha figli?!"
"Bè si.. uno mi sembra. Non l'ho mai conosciuto ovviamente."
"Poi che intendi con 'ufficializzare la cosa'? COSA?!"
"Non sto parlando di matrimonio chiaro, perlina?"
"Non chiamarmi perlina, ORA!"
"Non guardarmi così, capiscimi e non giudicarmi. A quello già ci ha pensato tua sorella."
"D'accordo Bob non ti giudicherò anche perchè adesso non ne ho voglia. Forse più tardi. Adesso vado su e tu non prenderti la briga di venire a chiamarmi per la cena, scenderò da sola se mi andrà."
Così dicendo schizzai in camera e mi sdraiai sul letto. La giornata più dubbiosa della mia vita. Avevo tante domande, troppi punti interrogativi soprattutto per mio padre. 
Quella sera il mio pensiero non sfiorò minimamente Harry, avevo altre cose in mente.
  
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