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Autore: skiblue    03/09/2006    9 recensioni
Questa è la storia di Lily Evans, vista dai suoi occhi, i passi di un'adolescente nel mondo che l'ha cambiata. Lily è al sesto anno, è una bravissima strega, ha una migliore amica, una gatta e tante cose di cui essere fiera. Ma altrattante per cui non esserlo. Prima tra queste la sorella Petunia, staccatasi dalla ragazza per colpa di quella lettera. E' da lì che parte la storia di Lily, ma avrà bisogno di una persona per superare quello che la sorella le ha inflitto. Avrà bisogno della persona che crede di odiare più di qualsiasi Serpeverde. E allora tra lezioni, amicizie, casini vari Lily incomincerà a muovere il primi passi verso quello che sarà il suo fututo.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I, Malandrini, Serpeverde | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Steps

Steps

Capitolo 7

Tremante presi la collana dalle sue mani, e me la legai dietro il capo, i capelli rossi lasciati sciolti sulle spalle disturbarono l'azione e, dopo qualche minuto, non ero ancora riuscita a chiudere la collanina attorno al mio collo. Il tutto sotto lo sguardo attento, in perfetto contrasto col mio, di James. Il quale, con estrema gentilezza, si pose dietro di me e prese in mano la situazione. Le sue mani scivolarono abili sotto la massa spettinata, quali, in quel momento, erano i miei capelli, e con un veloce "click" il gioiello fu sigillato al mio collo. Sorrisi, tirando un sospiro di sollievo.

-Credo di aver dimenticato un lega capelli, trai miei regali, eh Lily?- mi disse giocoso, tornandomi davanti. Io gli sorrisi stringendo le labbra, in una smorfia leggermente infastidita e sardonica. Lui alzò gli occhi al cielo, mormorando una frase che riconobbi come un "Chi la capisce è bravo" e poi, tornando a fissarmi, mi porse il braccio, galante. Evidentemente la mia faccia dovette assumere una tonalità indistinta tra il violetto e il bordeaux, perchè James mi fissò per qualche istante col sopracciglio destro inarcato; per poi scuotere la chioma corvina, incredibilmente messa quasi a posto, come a confermare il mugugno di pochi istanti prima.

Afferrai il suo braccio e mi feci guidare in mezzo alla pista. Il suo braccio era decisamente forte. Sentivo i muscoli, temprati dagli allenamenti sotto il fine cotone, di ottima fattura tra l'altro, rilassarsi sotto la mia flebile stretta, e vedevo un leggero sorriso adombrare le sue labbra sottili. In mezzo alla pista, vestito con un chiaro completo verde mare, che, a parte il colore, non gli stava affatto male, un sorridente Sirius Black ci aspettava salutandoci con la mano. Ancorata al suo polso, una sorridente ragazza dai capelli castano chiaro salutava le sue, evidentemente ingelosite, amiche.

James si avvicinò al suo amico, fece un elegante baciamano alla compagna di Black e poi, mettendomi una mano attorno alle spalle, sorrise dolcemente, ad un ragazzo che riconobbi come Adam Diggory. Il quale, distintamente irritato, si girò di scatto e iniziò a parlare fitto fitto, con un tale di nome Chang.

-Ramoso, a volte mi vergogno di conoscerti- la voce calma di Remus mi sorprese alle spalle, era accompagnato da Camilla Luthor, una gentile ragazza di Tassorosso, con cui spesso lo vedevo studiare in biblioteca. Gli feci l'occhiolino, e lui agitò la mano in modo seccato, tuttavia smentito dal sorriso disegnato sul suo volto.

-E perchè mai Lunastorta?- la voce di James suonava allegra, Remus sorrise docilmente e fece un gesto vago alla sala. James si guardò attorno decisamente curioso. Alcune ragazzette lo fissavano, nei loro sguardi si intravedevano ammirazione, o per definirla meglio, un'ammirazione che in alcuni casi sfociava in un'acuta ossessione. Alla fine riportò l'attenzione su di noi.

-Beh che ci posso fare, se sono... come dire, appariscente?- sorrise sornione, io scossi la testa, Black alzò gli occhi al cielo, mimando un comportamento, a sua detta "alla Remus".

-Ramoso, per lo meno evita di fare l'idiota. Lo sanno tutti che sono io, l'appariscente del gruppo- disse il moro togliendosi una ciocca di capelli serici dalla fronte. Io scossi ancora il capo. Dopotutto su una cosa non mi ero sbagliata. Sirius Black era un dongiovanni. Aveva un modo di trattare con le ragazze che affascinava. Non erano le occhiatine durante le lezioni, ne i saluti un po' troppo affettuosi, era proprio il suo atteggiamento, le sue parole a conquistare la popolazione femminile. Sembrava nato per questo. Evidentemente era un gene di famiglia, bastava guardare Bellatrix.

-Felpato a volte mi chiedo come certe cose possano saltarti in testa. Io sono quello più desiderato, no Lily?- mi chiese guardandomi negli occhi. Io lo fissai estremamente divertita. Una delle cose che più mi avevano affascinato dei Malandrini erano le loro, diciamo, piccole sfide quotidiane. Naturalmente quasi tutte vertevano sul loro, simile ma estremamente diverso, aspetto fisico, o sul loro, alle volte decisamente esasperante, carattere. Erano per loro un modo con cui divertirsi, ma che non minava la loro compattezza. 

-Secondo me il migliore è Remus, ma anche Peter si difende egregiamente- mormorai sorridendo delle facce imbronciate di James e Sirius, i quali mi guardarono fintamente corrucciati, per poi assumere un atteggiamento sdegnoso. -A proposito, dov'è Minus?- domandai guardandomi attorno.

-Già, è in infermeria, punizione di Gazza. A proposito Sir non credi che quel vecchiaccio abbia superato i limiti?- disse con noncuranza il ragazzo dai capelli scuri, Sirius gli strizzò l'occhio.

-Ehi Ramoso ricordati che alla qui presente Evans non piacciono le nostre scorribande, quindi parliamone in privato. Ad ogni modo, la mia accompagnatrice non vede l'ora di ballare, per cui, mes chers amis io vi lascio. Au revoir- e, gentilmente condusse la sua dama sulla pista, seguito da Remus che, salutandoci con la mano, condusse Camilla ai margini ed iniziarono uno sfrenato tip tap. 

Finalmente "soli", James si avvicinò a me, sentivo un leggero profumo di lavanda provenire dai suoi vestiti, mentre uno più pungente provenire dal suo corpo in generale, fissai il mio sguardo a terra, era una situazione decisamente imbarazzante. Sentii una sua mano portarmi una ciocca dietro l'orecchio, con gentilezza. Sospirai lievemente, era così dannatamente bello essere amica di James Potter. Anche perchè, finalmente, iniziavo a conoscerlo meglio. E lui valeva davvero la pena di essere conosciuto. 

La musica passò da una canzone decisamente allegra, ad una più triste, un lento. Sobbalzai lievemente quando le braccia di James circondarono, lentamente e dolcemente, la mia vita. Un intenso rossore si insinuò sulle mie gote, e, quando alzai le braccia per circondare il suo collo, scoprii che tremavano, piuttosto evidentemente per giunta. Il suo respiro, lo percepivo distintamente, era leggero e tranquillo, rilassato.

Un soffio e poi

non posso più prenderti

Le parole scivolavano tra le persone, lente e leggiadre, si insinuavano nella mia testa. Dolci iniziarono a colorare i miei pensieri. Un soffio, come il mio respiro leggermente affannato, chiaro segno di un crescente imbarazzo. Eravamo stati lontani, troppo lontani, per sei anni. E ora eravamo li vicini, a ballare una canzone dalle parole dolcissime, con la testa in un luogo in cui non c'era più il pericolo di perdersi.

quella foglia che vola sei tu

io rimango quaggiù.

Dolci le sue mani mi strinsero leggermente di più. Come a non volermi più andare via, non poteva saperlo, lui, che io, via, non ci sarei più andata. Non dopo averlo conosciuto, non dopo aver apprezzato di lui sia quei difetti che tanto detestavo, sia quei tanti, innumerevoli e fantastici pregi che non avevo mai voluto vedere. No, decisamente, ormai non volevo più andare via, non ora che, dopo sei anni, avevo capito che una delle cose cui agognavo, ma che non avevo mai ammesso di volere, era la sua candida e semplice amicizia.

Il tempo va

e i giorni si allungano

Ne è passato di tempo, da quando quel giorno alla stazione ci conoscemmo. Giorni, anni e mesi lo hanno separato da questo momento. Mi strinsi un po' più al suo corpo, lo sentii sorridere, non lo vidi, ma compresi che stava sorridendo. Che il sorriso allegro e spensierato che mi rivolgeva da tutto l'anno era tornato a coronare le sue labbra. In quel momento avrei voluto che gli attimi diventassero giorni, e i minuti anni, perchè se così fosse stato, quel magico momento lo starei vivendo ancora adesso.

torna verde trai rami per te

cosa cambia per me.

In quel momento per James tutto era perfetto, non posso dire come distintamente lo sapevo, ma era così. E qualcosa, di grosso per di più, stava cambiando anche per me. Ormai la sua vicinanza era qualcosa cui non potevo più fare a meno, in quegli istanti era il mio cuore a far legge, io, il mio cervello per la precisione, non potevo nulla. In quell'istante capii che forse, in un futuro nemmeno troppo lontano, io e il baldo giovane cui ero abbracciata, avremmo potuto essere più che amici. Dopotutto mi sarebbe bastato aprire gli occhi.

Com'è dolce la sera, stasera

c'è nell'aria qualcosa di te.

E pensare che avevo sempre detestato ballare, invece quella sera inizia ad amare il dolce movimento del corpo sotto il ritmo di una musica dolce e rilassante. Sarà stato per il profumo di pino della sala, mi dissi, ma credo che sarebbe stato più onesto, per lo meno nei miei confronti, dire che quella dannata sera era così speciale perchè James Potter era affianco a me. C'era nell'aria qualcosa che me lo ricordava. Qualcosa di dolce e speziato, esattamente come lui.

La tua mano mi sfiora leggera

e nell'erba c'è un fiore per me.

Sentii una sua mano accarezzarmi la guancia, un brivido all'altezza dello stomaco mi colse impreparata, alzai lo sguardo, ed incontrai il suo, che verteva sulla collana. Su quel boccino con le nostre iniziali. Ormai eravamo in un mondo tutto nostro, dolce con un fiore. Leggero come una carezza. La musica ci cullava dolcemente, come una madre prende per mano il figlio, ci conduceva verso le nostre sensazioni. Segrete, intime e private. Come quella carezza e quella mano, che ancora era ferma sulla mia guancia e che, prontamente fu dolcemente coperta dalla mia destra. Chiusi lentamente i miei occhi.

Io apro piano gli occhi

ti vedo.

Al suono di queste parole, spalancai i miei occhi verdi, eravamo vicini, potevo scorgere il mio riflesso dietro quelle lenti, e tuffarmi in quei pozzi color nel noce. Potevo distintamente scorgere uno sprazzo divertito in quell'iride scura, potevo capire, vedendolo li dinnanzi a me, quanto la mia vicinanza lo rendesse felice. E di questo fui felice anche io. Potrà apparire stupido essere felici della felicità altrui. Ma non lo era, non in quel momento all'infuori del tempo. Non in quell'attimo che avrebbe segnato la nostra amicizia indelebilmente.

Felicità

un volo di rondini.

Felicità, è così semplice da raggiungere. Eppure a volte è tremendamente difficile accorgersi di essere felici, nei momenti in cui non lo vuoi essere, ma che basterebbe un sorriso per dissipare quella nube di depressione in cui sei calato. La stessa semplice e genuina felicità che coronava ogni battito del cuore di James, che colorava ogni tratto del suo viso giovanile e che faceva risplendere, o almeno credo, il mio sguardo di luce nuova. Questa è la felicità, la stessa che puoi trovare anche solo in uno sguardo.

ho capito la vita cos'è

è l'attesa di te.

In quegli attimi capii cosa aveva provato James in quei difficili sei anni, capii cosa aveva atteso, cosa era stata la sua vita. Forse quei pensieri furono un po' da sbruffone, ma dopotutto come la mia vita era stata la ricerca di qualcuno che mi accettasse, la sua doveva essere stata una cosa simile. E forse, dopo 6 anni eravamo entrambi giunti alla fine della nostra ricerca.

Ripartì il ritornello, strinsi di più la mano di James, quella sua mi viso, i nostri volti ormai erano vicinissimi, compresi che presto ci saremmo quantomeno sfiorati, e scoprii anche come la cosa non mi dispiacesse affatto. Mancava dannatamente poco, era questione di un attimo.

-Bene ragazzi e ora è finalmente giunto il momento di mangiare- la voce allegra di Silente ruppe il momento, i nostri occhi si spalancarono sorpresi, sbattei le palpebre per qualche istante, poi mi scostai, decisamente rossa in volto. Lo sguardo di James era allucinato, non riuscivo a capire se il motivo era il fatto che aveva quasi baciato la ragazza che da tempo desiderava, o il fatto che io non mi ero scostata, non subito per lo meno.

Arretrai, sempre tendendo lo sguardo fisso nei suoi occhi, e poi mi voltai e presi a correre. Mi fermai solo quando, esausta, giunsi alla terrazza che dava sul lago. Le stelle si riflettevano vanitose nelle acque trasparenti della grande massa d'acqua, un lieve sibilo, affermava la presenza di un fil di vento, e le voci dall'interno della Sala contribuivano a rendere la situazione più che mai reale ma, al tempo stesso, fuori da quel mondo che era Hogwarts.

Sorrisi immergendomi in quei pensieri. Era dannatamente bello essere li. Era dannatamente bello fissare la luna, dannatamente bello poter sapere di far parte di quel mondo. Dannatamente bello sapere di non essere sola. Sapere di non essere mai sola, di essere circondata da veri amici. Alice, Remus, Sirius, James, Peter e Alicya... anche se su quest'ultima avevo più di qualche dubbio.

La collanina brillava alla luce delle stelle, le gettai un'occhiata allegra, dopotutto quella serata non era da buttare, la bella musica, il bel ballo, le parole e i pensieri. E una comprensione più profonda. Sospirai e scaccia quei pensieri, riconcentrandomi sulla luna.

-Lily..?- la voce incerta del mio accompagnatore mi avvolse dolcemente, il mio battito aumentò leggermente, e una nota di porpora tinse, per l'ennesima volta, le mie guancie. Non mi voltai, ne feci nulla. Aspettai che mi raggiungesse.

-Lily io... io... oh accidenti scusa, Lily- mi voltai verso di lui, dopo queste inattese parole. Evidentemente colse il dubbio nello sguardo che gli rivolsi, perchè un leggero sorriso tirato adombrò il suo viso. Mi prese la mano, stringendola sulla ringhiera, senza alzarla, lasciandola li.

-Ma James- scoppiai a ridere, probabilmente a causa del nervosismo -Non c'è nulla di cui scusarsi- dissi sorridendo.

-Sicura?- mi chiese dolcemente. Io annuii. -E allora torniamo dentro- sorrisi e lo seguii all'interno della sala. Non era successo nulla. Eravamo amici. Eravamo felici così.

 

My God!! che schifo!!! No scherzo il pezzo del ballo mi piace, ma la fine no. Va beh credo sia uno dei capitoli migliori che ho scritto. Ma non so, il fatto è che Lily mi da sui nervi, perchè non si convince che gli piace Jamie e finiamo di scrivere? Non lo so. Va bene ma ora passiamo a qualche piccolo spoiler sui prossimi capitoli.

Innanzitutto la storia durerà 18 capitoli, per lo meno lo credo. La trama presenterà due evoluzioni chiave, per la bozza attuale. Posso dire la storia sta per arrivare a metà. Dio se ne sono felice. E' pesante continuare due fic al contempo. Va beh passiamo a dire di chi è la canzone: Donatello e Marina Sannia, la canzone è Com'è dolce la sera, presentata al Sanremo '72, (credo si avvicini all'età in cui si ambienta la storia, che credo sia attorno al 76) e adesso il via ai ringraziamenti.

sheila: Al solito grazie mille. Alicya e Lily faranno pace... credo (quanto sono sadica), ma non molto presto. Alice sarà fondamentale, quindi. Spero che il capitolo ti sia piaciuto anche perchè è molto, ma molto dolce. Diabetico quasi. Ti ringrazio per i complimenti. Bacioni.

^clod^: Concordo sul fatto che il mio Jamie sia un mito, ma spero Alicya non ti risulti antipatica, diciamo che per "esigenze di copione" si sia comportata male, ma ha i suoi motivi e presto li scoprirai (relativamente presto). Spero di risentirti.

katia: ma che farà Jamie per piacere a tutti, e ci credo che Piton lo odiava... comunque grazie, sei stata molto gentile.

_TATA_91: Sono molto esigente come me stessa, ecco perchè dico sia brutto, lieta che non lo sia comunque! Non è che lei non sia normale, anzi come scoprirai lo è, ma non vorrei svelare troppo. L'idea della collana mi è venuta dopo ore di vuota e totale vena artistica. Beh Jamie e i malandrini sono dei grandi, l'ho sempre saputo, ed ora lo sa pure Lily! Beh che dire spero che questo cap ti sia piaciuto.

Yo91: meno male, credevo la odiassero tutti... sappi che lei ne è molto felice. Come ho detto ha i suoi motivi. Beh se dici W L&J allora questo capitolo ti dovrebbe piacere.

Kittyna: Beh grazie dei complimenti. Non mi dispiace che tu mi abbia fatto questo appunto, ma la cara Alicya ha le sue motivazione una buona fetta di capitolo, più avanti sarà per lei. Spero che tu abbia gradito anche questo capitolo.

PrinceLily: Eh si hai ragione gli piace James... ma no... è semplicemente un po'... beh si scoprirà tutto. Ad ogni modo grazie i Malandrini ti ringraziano. Straordinario è un bel parolone, grazie per averlo dedicato a questa fic. Spero di leggerlo ancora.

Lady: We chi si vede, benvenuta nel club!! Non mi prolungo... beh io avrei qualche dubbio... non sono sbrigativa... qualche dubbio ancora!! Ma sai io sono molto esigente da me stessa. Grazie dei complimenti e dopotutto 4 milioni sono così "pochi". Scusa se non ho mantenuto la promessa, ma ho avuto un piccolo problema. Potrai perdonarmi?

 

 

 

  
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