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Autore: Daky_Diamond    20/01/2012    2 recensioni
Una piccola storia tratta dalla recente canzone di Katy Perry. Spero vi piaccia!
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eravamo felici, insieme. Sono stata una stupida, una bambina. Per una stronzata così adesso non posso più abbracciarti, amarti, baciarti, stringerti e farti sentire importante come una volta.
Ricordi quando eravamo nel fiore dei nostri anni? Era estate, era finito il liceo. Ci eravamo incontrati lì per la prima volta e subito di te mi aveva colpito il modo in cui raccontavi le tue fantasie, sarei rimasta per ore ad ascoltarti e ne ho avuta l'occasione tempo dopo. Ci eravamo presi un appartamento, discreto e con il minimo indispensabile ma a noi andava bene così com'era. A te bastava un pezzo di carta e un pennello con un po' di colore. Io non ero così fissata con l'arte come lo eri tu. I tuoi occhi quando prendevi una matita o un pennello in mano e iniziavi a disegnare cambiavano, si trasformavano e irradiavano tutto ciò che c'era attorno fino a renderlo solo una massa uniforme e imponente di fronte a quello sguardo.
Sì, ero innamorata di te. Penso di esserlo ancora, innamorata di un ricordo.
Ricordi quando rubavamo gli alcolici ai tuoi genitori e poi ci arrampicavamo su fino a salire sul tetto? Rimanevamo lì per ore, anche se faceva freddo. Restavamo lì sdraiati e guardando le stelle parlavamo del nostro futuro, come se ne sapessimo qualcosa. Ci piaceva sognare, eravamo dei sognatori, solo due semplici sognatori che si erano promessi di mettersi contro il mondo. Due soli contro il resto.
Ricordi quando mi avevi portata ad una festa? Indossavo un vestito rosa perla, quello che ti piaceva tanto. Ogni volta che lo mettevo mi chiamavi Principessa, ed ero così, la tua Principessa. Ci eravamo sistemati in una stanza lì accanto, ci eravamo sdraiati su un materasso e lì, al lume di candela, avevamo fatto quelle promesse. Solo noi potremo ricordarcele per sempre. Come giuramento ci eravamo incisi quel cuore sul braccio. Ce l'ho ancora. Mi ha fatto male, per molto tempo. Era il tuo ricordo che mi faceva male. Avevo solo buttato del colore rosso su quella tela. Per ripicca. Mi rendo conto solo ora di quanto io sia stata stupida quel giorno.
Non sapevo che cosa dipingere, quella era una tela troppo grande e io ero senza un'idea. Allora tu mi prendesti la mano e scarabocchiasti qualcosa su quella tela. Non so perché la rabbia iniziò a crescermi dentro. Presi il tubetto di colore e ti schizzai macchie rosse sulla tela, come il sangue che cola dalla ferita di un guerriero. Dopo di quello te ne andasti. Io mi rinchiusi dentro quella stanza buia e iniziai a piangere, continuai a piangere. Sembrava che quel pianto non volesse finire. Le lacrime continuavano a scendere ma il dolore non calava. Anzi, quel dolore dentro non faceva altro che aumentare, cresceva dentro di me e si nutriva di ricordi. Quei ricordi che avidamente conservavo dentro di me in quel momento salivano e uscivano dal mio corpo sotto forma di lacrime. Non riuscivo a smettere. Solo qualche giorno dopo arrivai a conoscenza della tua morte.
Tutti i giorni, da quel maledetto giorno, prendo l'auto e guido fino a quella staccionata. Non sto lì più di due minuti ma quei due minuti mi bastano per vederti e per versare un'unica lacrima. In quella lacrima c'è tutto l'amore che non ho potuto dimostrarti. In un'altra vita sarei stata la tua ragazza, avremmo mantenuto le nostre promesse. In un'altra vita avrei fatto in modo che tu restassi così non avrei dovuto dire che sei stato tu quello che se n'è andato.
Tua per sempre, Katy.
   
 
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