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Autore: Fiore di Luna    21/01/2012    2 recensioni
Avete sete di risate??? Volete vedere i vostri mitici eroi ai tempi del Liceo ??? Bene gente leggete e se volete recensite questa fanfic nata da due menti perverse, mia e della mia amica Milly !!!
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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 Il compleanno di Saori

 
Shun aveva appena finito i compiti e Ikki stava preparando una frittata per la cena.
“Fratellone dovresti firmarmi questa autorizzazione per la scuola, è per i laboratori.” Shun estrasse il foglietto dal diario ma non si accorse di aver preso contemporaneamente anche l’invito di Saori.
Ikki lesse l’autorizzazione e la firmò, nello stesso istante l’invito che si era attaccato al foglio scivolò via finendo ai suoi piedi.
“E questo cos’è? Perché c’è il mio nome sopra?” chiese lui raccogliendolo. Shun si maledisse. Che tragedia. Pensò subito.
“Non è niente, ridammelo.” Disse cercando di strapparglielo dalle mani ma Ikki indietreggiò e finì di leggerlo.
“Saori … quella Saori? Non ci conosciamo nemmeno, perché mi ha invitato? Il compleanno è domani, quando pensavi di darmelo l’invito?” chiese sventolando l’invito davanti agli occhi del fratello.
“In realtà pensavo di non dartelo.” Confessò Shun con gli occhi a lucciconi. “Sarà una festa noiosa e poi non conosci quasi nessuno.” Aggiunse serio e intimidito.
“Io non rifiuto mai un invito, soprattutto se viene da una ragazza, e poi chi si perderebbe una festa in quella sontuosa villa? Ci sarà sicuramente da divertirsi, quindi ci andremo insieme!” decise Ikki, Shun tornò in fretta in camera sua e cominciò a piangere, Saori avrebbe tentato di portargli via il suo unico fratello e lui non poteva impedirlo.
E’ stata tutta colpa mia, sono un imbecille. Si rimproverò tra i singhiozzi.
“E adesso che cosa mi metto per questa dannata festa ?” si chiese Sirio ad alta voce mentre sconsolato osservava il suo guardaroba, la verità è che non gli importava davvero, ma doveva cercare il modo di tenere occupata la mente per non pensare a Shunrei e Demetrios, doveva placare i suoi istinti omicidi, per la prima volta in vita sua sentiva di aver smarrito la via della saggezza, la sua quiete interiore, nemmeno la meditazione era riuscita a calmarlo.
Più tardi si ritrovò a passare davanti alla camera della ragazza, la porta era socchiusa quel tanto che permette di sbirciare al suo interno, Sirio sapeva che lei si stava preparando per il compleanno e rimase imbambolato, preso improvvisamente da uno strano rossore di imbarazzo.
Non dovrei spiarla, non è da gentiluomini, pensò mentre il suo sguardo furtivo già vagava al di la di quella porta, lei era davanti allo specchio in biancheria intima e stava decidendo quale vestitino indossare.
Si sta facendo bella per quell’infame di Demetrios ! Pensò con rabbia, poi avvertì dei passi nel corridoio e il rumore inconfondibile del bastone del Maestro che urtava sul pavimento, si dileguò all’istante e ancora col fiatone si richiuse in camera sua.
Ci è mancato poco che passassi per un maniaco sessuale ! Ho davvero smarrito il buon senso !
Seiya viveva con sua nonna, anche lui era disperatamente alla ricerca di qualcosa da mettersi, aveva passato un’altra giornata infernale con Quasimodo ma per fortuna con la scusa del mal di testa era riuscito ad andar via due ore prima che scadesse il turno delle pulizie.
“NONNAAA DOVE HAI MESSO LA MIA GIACCA ?” gridò il ragazzo dalla sua stanza, aveva messo sottosopra l’intero armadio senza riuscire a trovarla.
“CHE COSA HAI DETTO SEIYA?” gli urlò la nonna dal piano di sotto, Seiya spazientito scese in fretta le scale ancora con l’accappatoio addosso e fece irruzione nella cucina.
“Ti sto preparando lo zabaione che ti piace tanto!” disse la nonna con un sorriso materno.
“Dov’è la mia giacca ?” scandì bene il ragazzo, la nonna lo guardò pensierosa.
“Quale giacca caro?” chiese poi.
“Quella nera elegante, non la trovo più!”
“Oh quella, mi spiace ma l’ultima volta nel lavarla si è stinta, l’ho dovuta buttare, perché ti serve? Hai un appuntamento con una ragazza?” chiese la nonna con tono invadente.
“No nonna, ho un compleanno e adesso non so che diamine mettermi!” sbottò il nipote.
“Non preoccuparti Seiya posso farti indossare una delle giacche del tuo defunto nonno!” rispose lei con sufficienza, Seiya inorridì, ricordava bene le giacche del nonno. “Dimmi che stai scherzando!” esclamò impallidito.
Crystal diede l’ultimo ritocco ai capelli impregnati di gel, non voleva staccarsi dallo specchio in cui continuava ad ammirarsi soddisfatto da circa un’ora.
“Quanto sono affascinante, stasera Galaxia non avrà occhi che per il sottoscritto!” commentò beffardo, poi fece l’occhiolino allo specchio e arricciò le labbra in un bacio. “Si sono assolutamente attraente.” Concluse.
La villa di Saori era stata addobbata per l’occasione, c’erano festoni ovunque, luci, musica, sfarzo e non mancavano una dozzina di fotografi e cameraman, lei era splendida e perfetta nel suo abitino di raso bianco e non vedeva l’ora di scartare i numerosi regali che avrebbe ricevuto, gli invitati erano quasi al completo, ne mancavano solo sette.
La macchina di Ikki arrivò sfrecciando a tutta velocità, erano in spaventoso ritardo, tutto perché Shun gli aveva nascosto le chiavi dell’auto per tentare di non farlo andare alla festa, seguito da una violenta lite tra i due dato che Shun aveva finito le ultime gocce del prezioso profumo del fratello, così Ikki aveva dovuto chiederlo in prestito al vicino di casa, senza contare che Galaxia ci aveva messo venti minuti abbondanti per scendere di casa quando erano passata a prenderla, finalmente c’erano tutti, la festa poteva cominciare.
Il maggiordomo volle vedere gli inviti prima di farli entrare e gettò uno strano sguardo alla giacca di Seiya, poi Saori si precipitò per accoglierli per niente spazientita dal loro ritardo.
“Ikki sono davvero contenta che tu sia venuto, Seiya … ehm … bella giacca!” esclamò con la solita falsità di sempre, il ragazzo cercò di non dare a vedere il suo terribile imbarazzo e si limitò ad annuire, la sua giacca era di un marrone spento, di panno pesante con grossi bottoni al centro, troppo larga e troppo lunga, il collo era così rigido da sembrare di cartone, in più sulla giacca era stata cucita una orribile rosa di marrone più scuro, insomma un capo che andava di moda almeno sessanta anni prima, la nonna aveva le lacrime agli occhi quando gliela vide addosso. “Sembri davvero il tuo povero nonno!” aveva esclamato commossa.
Seiya non fece che raccogliere complimenti sarcastici sulla sua giacca da parte di tutti gli invitati, finchè ormai all’estremo decise di togliersela rimanendo con la camicia nera strappata sotto l’ascella che la nonna si era dimentica di ricucire.
Non potrò nemmeno invitare una ragazza a ballare. Pensò irritato, i suoi compagni invece erano tutti impeccabili, Sirio indossava un kimono da cerimonia bianco e nero con fini ricami dorati, Shunrei un tubino rosso con maniche e gonna a sbuffo, Crystal pantalone e giacca bianca e camicia azzurra di seta, Galaxia un vestito di pailette argentate, Shun un completo verdone che gli aveva prestato suo fratello e per finire Ikki camicia bianca con cravatta, gilet grigio e pantaloni neri, un vero schianto.
Appena Demetrios scorse Shunrei le si appiccicò come un mollusco, Sirio dovette trattenere i nervi per tutta la sera, anche Julian sembrava irritato dall’eccessivo interesse di Saori nei confronti di Ikki, non aveva fatto che ballare con lui. Seiya si tenne in disparte finchè Tania non lo invitò a danzare con lei.
“No davvero mi gira la testa sarà per un’altra volta.” La liquidò lui e in quel momento ringraziò la nonna per non avergli cucito lo strappo della camicia. Se non altro mi ha salvato dalle grinfie della cicciona. pensò.
Shun fu avvicinato da una ragazzina bionda più piccola di lui, una certa June, era molto attraente e soprattutto audace, lui non se lo fece ripetere due volte quando lei lo invitò per il ballo, Galaxia lasciò Crystal in preda allo sconforto più totale, a sorpresa la vide ballare con Julian, accanto a lui Sirio stringeva troppo forte un bicchiere di vino, teneva gli occhi fissi su Shunrei e Demetrios, lui la stringeva a sé con aria possessiva mentre danzavano.
“Sembra che non sarà la nostra serata fortunata.” Constatò Seiya unendosi ai sue compagni.
“Sirio la situazione è grave, le ragazze ci stanno sfuggendo di mano.” Commentò Crystal completamente spiazzato.
“Lo sai che ti dico? Questa storia finisce qui.” Le parole di Sirio lo spaventarono, il ragazzo irruppe tra le coppie che ballavano e separò in malo modo Shunrei e Demetrios, quest’ultimo non reagì per il quieto vivere, Shunrei guardò Sirio minacciosa.
“Sei impazzito? Ma che ti prende?”
Lui la tirò a se faccendona arrossire di colpo.
“Si sono impazzito Shunrei perché sono pazzo di te.” le parole gli uscirono rapide e fluide come non avrebbe mai sperato, lei sgranò gli occhi incredula, per un istante Sirio temette il peggio ma poi lei lo sorprese.
“Oh Sirio, finalmente.” Esclamò sorridendo e lo baciò sulla guancia, Sirio quasi si sentì svenire, aveva vinto la sua battaglia contro Demetrios, Crystal aveva ragione, lei voleva solo lui ed era stato stupido a non agire prima.
Ikki era sempre circondato da fanciulle che gli chiedevano di lui e dell’università, Saori lo aveva presentato a tutte le sue amiche e commise un terribile errore. Il ragazzo fu ammaliato dal suono dell’arpa di Pandora, anche lei ricambiò i suoi sguardi di ammirazione, quando Saori se ne accorse fece in modo di mettere l’amica in cattiva luce.
“Mi ha rubato il ragazzo tre anni fa, è davvero una vipera, se non fosse che sa suonare così bene l’avrei già cancellata dalle mie amicizie, non ci si può fidare di lei.” Lo informò subito.
Quando Julian finalmente lasciò Galaxia, Crystal le si avvicinò cauto.
“Posso avere il piacere del prossimo ballo signorina?” chiese con galanteria, la ragazza si sentì sciogliere e accettò subito.
“Speravo che me lo chiedessi!”ammise imbarazzata.
La torta fu davvero una signora torta, a ben cinque piani e con un grande diciotto che svettava in cima, seguì lo scarto dei regali che durò due ore, Pandora non faceva altro che lanciare sguardi ammiccanti a Ikki, poi l’attenzione del ragazzo fu attirata da una coppia che litigava ai bordi della piscina, un ragazzo teneva saldamente per il polso una ragazza bionda che sembrava sul punto di scoppiare in lacrime.
“Ci sono problemi?” intervenne Ikki comparendo all’improvviso come da nulla.
“Tu fatti gli affari tuoi!” replicò il ragazzo furente.
Ikki allora lo afferrò per le spalle allontanandola dalla compagna, poi lo sollevò da terra con forza e lo guardò dritto negli occhi.
“Non si trattano così le donne, non te l’hanno insegnato?”
“Ma lei vuole lasciarmi.” Singhiozzò il ragazzo impaurito.
“E fa bene!” ribatté Ikki, lo mise giù e gli intimò di allontanarsi, la ragazza lo guardò come se fosse il suo eroe.
“Ti ringrazio tanto.” Disse con profonda gratitudine.
“Figurati, mi chiamo Ikki.”
“Io Esmeralda.” Rispose lei stringendogli la mano.
La festa terminò molto tardi, Saori lasciò il suo numero di telefono a Ikki certa che l’avrebbe richiamata, l’incubo di Seiya era finito, quandò rientrò a casa trovò la nonna ancora sveglia che stava lavorando all’uncinetto.
“Allora com’è andata? Hai fatto conquiste?” chiese speranzosa.
“Nonna vai a dormire!” fu la risposta lapidaria del nipote.
“Ti hanno fatto i complimenti per la giacca?” gli chiese ancora mentre lui saliva le scale per andare in camera.
“Si non immagini quanti!” rispose sarcastico, tuttavia  non voleva ferire la nonna, sapeva che per lei quella giacca era un ricordo importante, il marito l’aveva indossata al loro matrimonio.
Seiya prese la foto del nonno che aveva nel portafoglio e la fissò.
“Scusa nonno, ma devo proprio dirtelo, la tua giacca è orribile, senza offesa.”
 
 

   
 
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