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Autore: Nathan B    21/01/2012    1 recensioni
Una ragazza, con un nome un po' strano per lei.
Aveva tutto dalla vita, ma si ritroverà senza niente.
Fino a quando arriverà lui.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel ragazzo, ddio! Quel ragazzo..

Come..? Dove..? Perché?!

Mi stava facendo impazzire, già lo ero di mio, ora ci si metteva anche lui.

Le prime ore a scuola passareno troppo lentamente per i miei gusti, poi arrivò l'intervallo.

Ero decisa a non muovermi dal mio banco, a non muovermi dalla mia aula, ma poi arrivò Rox, che come al solito mi trascinò giù, in cortile.

L'aria di metà Ottobre era un toccasana per i miei pensieri.

Il vento soffiava piano, gli alberi dipindi dei colori dell'autunno, il cielo grigio con il sole che ogni tanto si faceva spazio tra le nubi come per dire "Hey, eccomi, ci sono anche io!".

Stavo bene, sembrava che la confusione fosse andata via sopra le foglie che mi passavano di fianco, all'altezza delle spalle.

Ma come al solito, parlo troppo tardi.

In fondo al cortile, eccolo spuntare fuori dall'ingresso secondario e venire verso di me.

Il cuore non reggeva, o meglio reggeva, ma sembrava non potesse durare ancora a lungo.

Quando fu a meno di tre metri da me, mi decisi a distogliere lo sguardo.

"Non sbavare Nath.. NON SBAVARE!"  Si, è una cosa stupida, ma non riuscivo a pensare ad altro.

 Mi prese per un braccio, come quella mattina, ma questa volta mi portò con sè. Prima di avviarsi un lieve saluto, un sussurro "Hey occhi di cristallo.."

Non mi importava dove mi stesse portando, sarei andata ovunque in quel momento.

Si fermò subito dopo la porta, non c'era nessuno. Tutti erano fuori a godersi l'"asciutto" prima che la stagione delle piogge iniziasse.

Avevo le spalle al muro, le sue mani tenevano in maniera delicata ma salda le mie braccia.

Sentivo il suo respiro sui capelli.

Era poco più alto di me, ma era troppo lontano da me.

Decise, finalmente di guardarmi negli occhi.

Poi si avvicinò alla mia faccia, potevo sentire il calore emanato dalla sua pelle, il suo respiro mischiarsi con il mio.

Era a pochi centimetri dalla mia faccia, quando iniziò a parlare.

  
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