CAPITOLO 1: HENKA (Cambiamenti)
I lievi raggi del sole filtravano
attraverso la chioma degli alberi, creando un particolare gioco di luci ed ombre
sul tronco del Goshimboku, il grande albero sacro soggetto di numerose leggende
e testimone di centinaia di anni di storia. Ai suoi piedi, una ragazza era
seduta a gambe incrociate, le mani appoggiate sulle ginocchia, gli occhi chiusi
e l’espressione seria e concentrata. La leggera brezza autunnale accarezzava la
sua figura, facendo oscillare la lunga chioma corvina. Tutto intorno regnava il
più assoluto silenzio, rotto solamente dal lieve frusciare delle foglie.
All’improvviso, senza apparente
motivo, Kagome aprì gli occhi e sospirò.
-Inuyasha, ti avevo detto che
volevo restare sola per poter meditare in pace- disse apparentemente rivolta al
nulla
Invece, un attimo dopo, una figura
vestita di rosso e dai lunghi capelli argentei sbucò dal folto degli alberi,
andandole incontro.
-Ma come hai fatto a sentirmi?-
esclamò stupito Inuyasha –Ho fatto in modo di non produrre il minimo
rumore!-
-Infatti non ti ho sentito...-
replicò Kagome con un sorriso –Ti ho percepito-
-I tuoi poteri di sacerdotessa
migliorano di giorno in giorno- si complimentò il mezzo demone
-Già, e riuscirei anche a
controllarli meglio se potessi allenarmi senza continue interruzioni- fece la
ragazza di rimando con finta aria di rimprovero
-Lo so, è solo che mi annoiavo. Da
qualche mese ormai non succede niente! E poi...- Inuyasha si interruppe,
muovendosi a disagio, mentre un lieve rossore, segno del suo imbarazzo, appariva
sulle sue guance
In effetti, da circa tre mesi a
quella parte, ossia dal giorno in cui la Shikon no tama non esisteva più, gli
attacchi al villaggio di Edo da parte dei demoni erano gradualmente cessati,
fino a diventare qualche sporadico evento causato da qualche demone in cerca di
cibo.
-E poi cosa?- lo incitò Kagome,
incuriosita
-E poi...sei qui da tutta la
mattina...Mi mancavi- disse Inuyasha fissando il terreno, imbarazzato
Un dolce sorriso distese le labbra
della ragazza a quelle parole. Nonostante il suo hanyou preferito restasse la
persona più orgogliosa e testarda che avesse mai conosciuto, negli ultimi tempi,
e in particolar modo da quando stavano insieme, aveva iniziato ad essere più
aperto e sincero riguardo i suoi sentimenti e spesso se ne usciva con qualche
frase affettuosa o romantica. Come quelle due semplici parole, “mi mancavi”, che
le erano arrivate dritte al cuore, facendogli fare una capriola nel petto e
facendola sciogliere come neve al sole. Kagome scosse la testa, continuando a
sorridere e guardandolo con affetto. Che tenero! Aveva condiviso tutto con lui,
risate, lacrime, rabbia, paura, dolore, felicità...Gli aveva donato il suo corpo
e la sua anima...E Inuyasha ancora si imbarazzava nel dirle che gli mancava!
Kagome gli si avvicinò e gli cinse
il collo con le braccia.
-Anche tu mi mancavi- gli disse
prima di sfiorargli le labbra con le proprie
Rassicurato, Inuyasha la strinse a
se.
-Mi dispiace se ho interrotto la
tua meditazione-
-Oh, non fa niente. Avevo deciso
comunque di tornare al villaggio. Anche se, dopo un’intera mattinata di
allenamento per riuscire ad usare meglio i miei poteri, non mi sembra di aver
concluso molto...-
-Sono un po’ di giorni che ti
alleni assiduamente...Come mai questo accanimento? Inoltre mi sembri
preoccupata, va tutto bene?-
-In effetti ho una strana
sensazione...-
-Che tipo di sensazione?- le chiese
perplesso l’hanyou
-Vedi, è come se, da quando la
sfera è scomparsa, dentro di me sia cambiato qualcosa, come se i miei poteri si
siano intensificati...- gli spiegò Kagome –Mi sento molto più forte, ecco. Ma
non sono sicura che le due cose siano collegate-
-Uhm...Hai provato a parlarne con
Kaede?-
-No, ma credo proprio che lo farò-
Non le sembrò il caso di dirgli
anche che negli ultimi tempi non si era sentita molto bene. Si sentiva spesso
molto stanca e ogni tanto aveva un po’ di nausea, ma preferiva tenerlo per se
per non preoccuparlo inutilmente. Probabilmente tutto ciò era causato
dall’intruglio che le aveva dato Sango. Visti gli ultimi sviluppi nella sua
relazione con l’hanyou e visto che nell’epoca Sengoku non esistevano i
contraccettivi e che spiegare a Inuyasha cosa fossero sarebbe stato troppo
complicato e troppo imbarazzante, aveva chiesto consiglio all’amica
sterminatrice e questa le aveva dato un infuso di erbe che le donne di
quell’epoca utilizzavano per non rimanere incinta. Lo si doveva prendere una
volta al giorno, nella settimana del mese più fertile, Sango diceva che
solitamente veniva usato da donne più mature, quando queste decidevano di
smettere di avere figli, e sembrava funzionare a meraviglia...Tuttavia, aveva un
sapore veramente orribile. Kagome aveva pensato di andare da un medico della sua
epoca e di farsi prescrivere la pillola, ma, essendo ancora minorenne, avrebbe
dovuto farsi accompagnare da sua madre e non voleva che lei sapesse che il suo
rapporto con Inuyasha si era evoluto fino a quel punto. Non sapeva come
l’avrebbe presa, e poi era troppo imbarazzante!
-Allora torniamo?- le chiese
Inuyasha distogliendola dai suoi pensieri
Kagome annuì e, fianco a fianco, si
incamminarono verso il villaggio.
-Senti Kagome, se non ricordo male,
tra qualche giorno avremo qualcosa di cui festeggiare...- disse ad un certo
punto il mezzo demone
La ragazza lo guardò stupita.
-Non dirmi che ti sei ricordato del
mio compleanno?!-
In effetti, tra quattro giorni
Kagome avrebbe compiuto 17 anni. Erano già trascorsi due anni dal giorno in cui
era caduta nel pozzo ed era capitata nell’epoca Sengoku. Oramai non era più una
studentessa delle medie, ma era entrata alle superiori. Tuttavia, visto che
trascorreva la maggior parte del tempo in quell’epoca, la mamma e il nonno
avevano deciso, usando sempre la scusa della sua salute cagionevole, di farla
studiare a casa. A Kagome un po’ dispiaceva non poter frequentare la scuola con
le sue amiche come tutte le studentesse normali, ma conveniva anche lei che in
quel modo era tutto più semplice. Le dispiaceva persino non poter più indossare
la sua uniforme, che era divenuta la sua tenuta abituale...Ora, invece, portava
un kimono da sacerdotessa come quello di Kaede, anche se il suo aveva la parte
inferiore verde scuro invece che rossa. L’anziana miko lo aveva confezionato
apposta per lei e aveva scelto gli stessi colori della sua ex divisa da
studentessa per farle piacere.
Due anni...A volte aveva
l’impressione che il tempo fosse volato, mentre altre si sentiva come se quella
vita le fosse sempre appartenuta. C’era da dire che in quei due anni ne erano
successe di cose...E lei si sentiva diversa dal giorno del suo quindicesimo
compleanno. Ed era certa che gran parte di quel cambiamento era dovuto
all’incontro con Inuyasha e dall’essersi innamorata di lui. A volte si chiedeva
come sarebbe stata la sua vita se quel giorno non fosse stata trascinata nel
pozzo da quel demone e se non avesse mai incontrato Inuyasha...Probabilmente
avrebbe continuato con la sua vita da studentessa, uscendo con le amiche, con i
ragazzi, magari si sarebbe messa con Hojo...Di una cosa era sicura, però.
Nessuna vita e, soprattutto, nessun ragazzo le avrebbe mai fatto provare
emozioni così intense come solo Inuyasha sapeva fare.
-E ora perchè fai quella faccia?!-
esclamò offeso l’hanyou –Ti sembra così strano che io mi ricordi del tuo
compleanno?!-
-Beh, a dire la verità l’anno
scorso te lo sei dimenticato...-
-Che c’entra? L’anno scorso stavamo
ancora dando la caccia a Naraku, perciò avevo altro per la mente...E poi non
stavamo ancora insieme...-
-Questo vuol dire che quest’anno
avrò diritto ad un regalo?- gli chiese Kagome allegra
-Certo- annuì il mezzo demone
leggermente imbarazzato
Lei allora si fermò e gli allacciò
le braccia al collo.
-Grazie, Inu-chan! Sei davvero
dolce!-
-Kagome, quante volte ti devo dire
che non mi piace quel soprannome?! E men che meno essere chiamato dolce?!-
-Sì, sì, va bene, scusa. Me n’ero
scordata-
-Tsk. E io dovrei
crederci?-
Kagome gli sfiorò le braccia con le
proprie.
-Sono perdonata adesso?- gli chiese
poi
-Mmh...Non ancora- rispose Inuyasha
prima di chinarsi a baciarla
Un bacio che ben presto si fece più
appassionato, lasciandoli senza fiato.
-Kagome, hai fretta di tornare al
villaggio?- le chiese il mezzo demone mentre la sua bocca scendeva a baciarle il
collo
-No...Perchè?- rispose la ragazza
facendo finta di non aver capito dove voleva andare a
parare
Con un sorrisetto malizioso,
Inuyasha la sollevò agilmente tra le braccia e si diresse dietro un gruppo di
cespugli...
Quello stesso pomeriggio, Kagome
parlò con Kaede delle sue impressioni riguardo i suoi poteri spirituali.
Le due stavano passeggiando per le
vie del villaggio.
-Mi aspettavo che succedesse prima
o poi- fu la risposta dell’anziana sacerdotessa
-Cosa vuole dire?- le chiese
perplessa Kagome
-Vedi Kagome, una volta che la
sfera dei quattro spiriti svanisce dopo che il desiderio è stato espresso,
l’anima di Midoriko, che era contenuta nella Shikon no tama e che teneva legati
i quattro spiriti, ritorna nel regno dei morti-
-I quattro spiriti? Intende Ai, Yu,
Shin e Chi?-
-Esatto. E perchè questi non si
disperdano, creando confusione tra gli elementi, essi trovano dimora nel corpo
della sacerdotessa protettrice della sfera-
-Vuole dire che i quattro spiriti
sono ora dentro di me?- esclamò stupita Kagome
-Esattamente- rispose Kaede
-Ed è per questo motivo che i miei
poteri sono aumentati?-
-In un certo senso sì. Vedi, i
poteri dei quattro spiriti uniti ai tuoi poteri di sacerdotessa ti hanno resa
una dea immortale-