Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: xjonaswhore    22/01/2012    4 recensioni
sentirsi persi, non sapere più chi si è.
Accorgersi che tutto quello in cui si ha creduto fin lì è una completa e totale stronzata. Toccare il fondo, ed avere un disperato bisogno di qualcuno, qualcuno che ci dia una buona ragione,per continuare a lottare.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Wasn’t it easier in your lunchbox days?
Always a bigger bed to crawl into
Wasn’t it beautiful when you believed in everything?
And everybody believed in you?

it’s all right, just wait and see
Your string of lights is still bright to me
Oh, who you are is not where you’ve been
You’re still an innocent

You’re still an innocent
{ innocent - Taylor Swift

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Nicholas girò le chiavi nella serratura, cercando di fare il meno rumoe possibile. La testa gli scoppiava, puzzava di alchool e fumo e tutto ciò che voleva in quel momento era andare a dormire. Ma non aveva fatto i conti con Delta; infatti, non fece nemmeno in tempo a togliersi la giacca che la bionda gli si era già fiondata addosso, con uno sguardo che avrebbe fatto paura a chiunque.
< ehm, ciao amore. > balbettò Nicholas incerto.
La ragazza sbuffò < amore un cazzo. Dove sei stato? >
Nicholas abbassò lo sguardo < fuori con degli amici, te l’ho detto >
< e ti sembra il caso di restare fuori per tutta la notte? >
Il ragazzo alzò la testa, di scatto < io posso stare fuori quanto cazzo voglio, chiaro? >
E, senza badare all’espressione sorpresa e ferita comparsa sul viso della ragazza, la superò urtandola leggermente, deciso solamente a buttarsi sul letto e a dormire fino al giorno dopo.
 
Nicholas si svegliò lentamente, socchiudendo gli occhi e girandosi su un fianco per vedere che ore erano: le 12.30. aveva dormito si e no 5 ore, ma sapeva che non si sarebbe più riaddormentato. Sbuffò, passandosi una mano sugli occhi e ripensando alla sera prima. non si ricordava molto, ma era quasi sicuro di aver baciato Stephanie,e non solo. Ricordava anche di aver bevuto qualche bicchiere di troppo, ed era certo di essersi fatto almeno una canna. Ridacchiò, pensando che se i suoi genitori lo avessero saputo probabilmente sarebbero morti d’infarto.
Il cellulare posato sul comodino vibrò, segnalando l’arrivo di un messaggio. Allungò il braccio per prenderlo, e quello che lesse gli fece comparire un sorriso sul viso – delta mi ha detto che sei stato fuori tutta notte e non vuoi dirle che cosa hai fatto. Stai iniziando a mettere in atto i miei insegnamenti? Era ora –
Joe non lo aveva mai trattato da bambino bisognoso di cure; anzi, lo aveva sempre spinto ad uscire da quella sua campana dorata. Avevano un rapporto diverso, loro due. Sapeva che Joe gli sarebbe stato accanto, sempre, qualsiasi decisione lui avrebbe preso. Era un po’ la sua unica certezza in quel mare di indecisione.
Si alzò di scatto, pensando che aveva bisogno di Joe.
Si vestì velocemente, guardandosi poi allo specchio: i capelli erano in aria, su una guancia aveva ancora il segno della matita che Stephanie gli aveva lasciato la notte precedente, e la barba era sfatta. Per non parlare della gola secca e delle occhiaie che gli cerchiavano gli occhi. alzò le spalle, dicendosi che aveva visto Joe conciato in modi peggiori. Scese in soggiorno e, ignorando le domande di Delta, si precipitò fuori dall’appartamente, diretto da suo fratello.
 
 
Ad aprirgli era stata la donna di servizio, dicendogli che Joe dormiva ancora e che lei sarebbe uscita a fare la spesa. Aveva notato lo sguardo indagatore che la donna gli aveva rivolto, ed era sicuro che tornando dal supermercato avrebbe fatto un salto a casa Jonas per riferire il tutto a sua madre. Sospirò, dirigendosi in camera di Joe che dormiva beatamente stringendo un orlo della trapunta.
Nick sorrise intenerito, sedendosi vicino a lui e passandogli una mano tra i capelli.
< Joseph? È ora di alzarsi > sussurrò divertito.
Il moro aprì piano gli occhi, mettendolo bene a fuoco < sei orrendo > fu il suo primo commento, e Nick scoppiò a ridere.
Joe si tirò su,scostando le coperte ed esaminando per bene il fratello.
< che cosa ti è successo? > chiese, seriamente preoccupato.
Nick sbuffò appena, prima di raccontargli tutto ciò che era successo la notte precendente. Sapeva che Joe non avrebbe mollato fino a che non glielo avesse detto, e sapeva anche che aveva bisogno di parlare con qualcuno, o sarebbe impazzito.
< capisci? Tutti mi vedono come il ragazzo casa e chiesa, quello che non mostra i sentimenti, che è apatico. Mamma e papà mi trattano ancora come se avessi 11 anni, e Delta, dio, delta mi fa impazzire. Sembro suo figlio più che il suo ragazzo. Con la differenza che facciamo sesso >
Joe trattenne una risata, ma non interruppe il fratello. Era grato che si stesse aprendo con lui, si era accorto che qualcosa non andava e sapere che di lui si fidava lo faceva sentire bene. era sempre il suo Nicky, dopo tutto.
< e anche questa cosa.. Joe, io .. ti prego non ridere. > il riccio si accertò che il fratello annuisse prima di continuare < io credo di essere un po’ gay >
Nicholas si pentì di averlo detto non appena vide gli occhi di suo fratello dilatarsi e le sue guancie farsi rosse d’imbarazzo. < c-come un po’? > balbettò quello.
Nicholas sospirò < ecco, ecco ogni tanto ho dei pensieri su dei ragazzi che.. bhè, non dovrei avere >
Joe annuì, e Nicholas si sentì un po’ più tranquillo < e.. insomma, hai mai..? > joe lasciò la frase in sospeso, sperando che il fratello capisse.
Nicholas colse al volo il senso di quella frase e si affrettò a scuotere la testa.
Per un po’ nessuno dei due parlò, ma poi joe, all’improvviso, appoggiò la sua mano sul ginocchio di Nicholas, che fu attraversato all’improvviso da centinaia di sensazioni diverse.
< senti Nicky, non so quanto possa servire, ma io sono qui >
Nicholas annuì, e, come guidato da qualcosa di esterno, si protese per abbracciare il fratello, che lo accolse fra le sue braccia.
Nicholas poteva sentire il respiro di Joe, e poteva giurare che il suo cuore battesse a un ritmo un po’ più veloce del normale.
Che fosse per causa sua?
Si diete mentalmente dell’idiota per aver pensato una cosa del genere, e si staccò velocemente dal fratello, che lo guardò di traverso. Nick, in preda al panico, salutò velocemente un Joe alquanto perplesso, prima di trascinarsi letteralmente fuori da quella casa, con ancora il profumo di Joe addosso.

 
 
 
 

Non era tutto più facile nei tuoi giorni spensierati?
Sempre un lettone in cui infilarsi
Non era bellissimo quando credevi in ogni cosa?
E tutti credevano in te?

Va tutto bene, aspetta e vedrai
Le tue file di luci sono ancora luminose per me
Oh, non è il luogo in cui sei stato a definire chi sei
Sei ancora un innocente
Sei ancora un innocente

 
 
 
 
 
 
  
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