Capitolo
2
Le ultime ombre cominciarono a disperdersi e lentamente
morirono per far spazio alla luce e alla vita giornaliera. Il sole, come la
giornata precedente si era inghiottito nelle sue incandescenze all’orizzonte,
pareva quasi che quel nuovo giorno fosse rinato e cominciava così il suo lento
cammino.. Era proprio come la fenice, moriva nelle sue ceneri fiammeggianti per
poi rinascere da quelle stesse ceneri.. Benjamin aveva deciso anche per sua
madre che sarebbe stato meglio non vedersi, infatti aveva lasciato la sua casa
molto presto e silenziosamente si era incamminato verso quell’infinito
orizzonte. Vide di nuovo quell’immensa stella: la sera prima morire, quella
mattina rinascere. Rimase così
affascinato nel vedere come fosse magica e misteriosa la natura che per tanti
anni aveva avuto sotto i suoi occhi e nemmeno aveva mai saputo apprezzare e
scoprire. Tornò indietro con la mente a ripercorrere le tappe fondamentali
della sua vita fino a quel momento perché sapeva che non gli sarebbe stato più
concesso voltarsi al passato. Fu solo uno il ricordo che maggiormente lo
scosse.. Quel giorno così vicino ma anche lontano nel tempo.
-
Benjamin Blaine! - Una voce severa lo chiamò e Benjamin sapeva che non doveva
farla aspettare.
- Eccomi.
- Disse composto entrando nel lussuoso soggiorno della villa Blaine dove seduto
su una delle preziosissime poltrone in pelle color bordeaux c’era un uomo sulla
quarantina, molto alto, dai capelli biondo cenere e dagli occhi nerissimi e
profondi.
- Benjamin tu verrai con me, questo è un
ordine e non permetterti a controbattere. –
Proferì
l’uomo deciso senza nemmeno guardare Ben negli occhi ma limitandosi a
sorseggiare un pregiato vino d’annata.
-
No papà, io ho deciso che non verrò con te a
Oxford. Questa è la mia scelta e tu non puoi.. – Fece altrettanto risoluto e
cercando gli occhi neri del padre con i suoi. Ben si trovava ancora in piedi all’entrata
del soggiorno e capendo che quel contatto visivo non ci sarebbe stato pose lo
sguardo su un particolare dipinto.
-
Hai solo 16 anni e non essendo ancora
maggiorenne sei di mia proprietà e DEVI stare ai miei ordini, hai capito? E’
tutta colpa di quella svergognata di tua madre, ma ora sarà tutto diverso
perché tu verrai a Oxford con me. Oxford sarà il nostro futuro e dovrai lasciarti
questo posto alle spalle una volta per tutte. – Parlò con voce solenne e
autoritaria. Benjamin voleva molto bene a suo padre, ma da quando era successo
quell’orribile avvenimento 10 anni prima suo padre era cambiato. Prima gli
dedicava mille attenzioni ed era un padre così amichevole e affettuoso.. ma
dopo quel giorno il piccolo Ben, che all’epoca aveva solo 6 anni, notò quei
cambiamenti prima molto insignificanti ma che col tempo andarono a diventare
sempre più netti e radicali.
-
Non devi parlare così della mamma, lei è la
donna che ami! Come puoi dire questo? Ancora non riesci a dimenticare?? –
Controbatté il più giovane della famiglia Blaine sbattendo furiosamente la
porta alle sue spalle e correndo per il lungo e adorno corridoio. Si mise il
suo lungo cappotto nero e uscì dal quel luogo così famigliare un tempo ma anche
così estraneo.
-
Benjamin! Benjamin! Benjamin! – Urlò il più
grande della famiglia Blaine mentre correva dietro al figlio ormai troppo
lontano.
-
Scusi se la disturbo signor William ma c’è
una chiamata per lei, cosa devo rispondere – fece una vocina alle spalle
dell’uomo che si voltò di scatto fulminando l’ inserviente. La donna restò
molto colpita e spaventata..
-
Non ci sono per nessuno. Lasciatemi riposare
nelle mie stanze.. In pace. Non voglio vedere nessuno chiaro? – disse molto
aggressivo e andandosene via senza nemmeno ascoltare la risposta della donna.
-
Ok Signore.. – Parlò a sé stessa …
Benjamin si scosse per un
attimo sentendo la gelida brezza perforargli l’anima.