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Autore: anthropocene    23/01/2012    4 recensioni
"perchè ti piace così tanto la sequenza di Fibonacci?"
"boh, amo la matematica."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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13. (VII)
Zucchero filato e principesse.


Louis mi riportò a casa verso le due di notte, e passando per il giardino dietro camera mia i miei non se ne sarebbero mai accorti, e comunque, quando mai se ne sarebbero fregati.
Aprii piano la porta di vetro, e appena fui dentro la richiusi con altrettanta delicatezza. Buttai sulla poltrona del nonno la borsa, e presi la macchina fotografica. Impresse nella pellicola stavano una ventina di foto mie e di Louis.
Quel ragazzo era una forza, era davvero simpaticissimo, con lui, non smettevi mai di ridere.
Mi vibrò la borsa. Presi il cellulare e lessi: Lou. “Hey, sono Louis… volevo dirti che è stata una serata stupenda, e che ho una sorpresa per te… beh sai no che devo andare ad X Factor? Beh… mi hanno dato dei biglietti in più… e… non sapendo a chi darli… li do a te… spero non ti dispiaccia domattina svegliarti un po’ prima e aspettare che ti passi a prendere che andiamo verso Londra! Un bacio, Lou.”
Rilessi due o tre volte la parte “mi hanno dato dei biglietti in più… li do a te…”.
Mi sedetti sul letto, Louis lo conoscevo a malapena da due giorni, però mi sembrava di conoscerlo da una vita, credevo che fra noi sarebbe durata una forte amicizia ancora per molto. Alzai gli occhi al cielo e mi iniziai a cambiare, mettendo il pigiama con le pecorelle gialle.
Mi stesi a letto e presi il mio portatile, lo appoggiai sulle gambe e caricai la foto più bella su twitter, e aspettai qualche secondo.
Dannazione, quella foto era davvero bella. Lui era davvero bello.
Ci scrissi due parole veloci, un ti voglio bene ed il gioco era fatto. Chiusi tutto e mi misi sotto le coperte.
“X Factor, chissà quanta gente ci sarà…” “cosà dirò ai miei?” “Se incontro qualcuno che mi piace?”
Pensavo a di tutto. Davvero di tutto, su come ci potrebbe essere qualcuno che non sappia assolutamente cantare ma che va la comunque.
Poi m’addormentai.
E sognai. Ero in un castello. Un grande castello. Ed era un castello rosa, fatto di zucchero filato. Io correvo su e giù per questo castello, a piedi nudi (e sentivo tutto lo zucchero appiccicoso sotto le piante dei piedi), fino a quando non arrivai in cima alla torretta più alta.
Guardai in basso e vidi tantissime persone che gridavano.
“Eccola, ecco la principessa!” gridava uno, ma non riuscivo a vederlo ero davvero in alto.
Tutti seguirono il dito del ragazzo, e iniziarono a gridare “La principessa! Ci canti qualcosa!!”
Purtroppo io non ho mai avuto nessuna dote canora, e se fosse stato nella realtà mi sarei cagata letteralmente sotto dalla paura.
Evidentemente, però, in quel sogno ci sapevo fare ed intonai una nota dell’inno inglese.
Rimasi io stessa stupita dalla bella voce che mi ritrovavo, un misto tra una Withney Huston ed una Celine Dion con la voce più grattata. Nel mio piccolo non ascoltavo molta musica, ma un po’ me ne intendevo, e amavo alla follia il rock, quello era il mio genere preferito, sì.
Intanto io stavo continuando a cantare l’inno nazionale, quando ad un certo punto non sentì battere la spalla.
Mi girai e vidi un bellissimo ragazzo.
Occhi castani, capelli un poco ricciolini, ed un sorriso che faceva ombra al sole.
Lo guardai atterrita, ma poi si avvicinò e mi scoccò un bacio sulla bocca.
Doveva essere il mio ragazzo.
Era davvero bello.
«principessa, non può mettere a rischio codesto dono che il Signore le ha donato, tenga a riposo la sua angelica voce e la tenga solo per dirci delle dolci effusioni d’amor»
Mi sedetti su un cordolo della torretta e gli mostrai la mano, come se dovesse baciarla.
«mio amato, non può togliermi tale splendore che emana questo meraviglioso pubblico che mi si presenta innanzi, loro chiedono di me, e io canterò. E lei deve sapere, che le effusioni d’amor che ci scambiam intimamente non son che sussurrate!» il pubblico mi incitava. «principessa! Principessa!»
Il ragazzo mi guardò e mi ribaciò «la lascio al suo umil lavor da cantante, allora. Aspetterò che lei venga da me a sussurrarmi dolci perle all’orecchio mio»
«verrò subito, mio caro, e gliene sussurrerò più di mille e mille»
«il mio cuor non chiede altro, milady»
«la amo così tanto»
«la amo anche io, principessa»
Driiiiin.
Era il campanello, ed io ero in ritardo per X Factor.




Cattt's :3
allour, come sempre ringrazio tuuuuuuuuuuuuuuuuutte coloro che mi leggono!!
grazie mille, siete degli splendori !!
l'Aurora, visto che era tanto contenta di essere nel mio spazio, C'E ANCORA!!
ahaahahah :'D
va beh, grazie mille a tutte !
un beso,
cat.
   
 
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