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Autore: MeiyoMakoto    23/01/2012    1 recensioni
‘ Portarlo qui è stata una scelta avventata, Principe: è pur sempre un Grifondoro. Garantisci per lui?’
Severus ridacchiò.
‘Io? Per lui? Non ci penso neanche. Voleva venire e io l’ho portato, ecco tutto; mi aveva seguito fino all’ingresso segreto la scorsa volta che sono venuto alla riunione, ha capito chi siamo e ha mostrato interesse.’
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Peter Minus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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‘Mio Dio!’ -sbottò Lily scostando via la mano di James dalla propria guancia per l’ennesima volta- ‘Ma tu non hai mai da studiare?!’
Il ragazzo alzò le spalle e sorrise sornione.
‘Ho altre priorità, in questo momento.’
‘Senti, Jim,’ –sospirò la rossa esasperata- ‘Se proprio non vuoi studiare vai a farti un giro coi tuoi amici; la mia priorità al momento è non farmi bocciare.’
Lui per tutta risposta allungò di nuovo la mano, ma l’altra si alzò di scatto e andò a sedersi a un altro tavolo.
‘E dai, Lils!’ –fece James rincorrendola- ‘Sono mesi che passi le giornate a studiare! Perché non ti diverti un po’ per una volta?’
‘Non ho tempo, ok?! E in teoria non dovresti avercelo neanche tu; ma pare proprio che tu non conosca il significato della parola impegnarsi.’
James restò un attimo senza parole, poi si ficcò le mani in tasca e se ne andò borbottando:
‘Al diavolo il tuo impegno.’
‘Problemi nella coppia perfetta?’, ghignò Sirius dandogli una pacca sulla spalla.
‘Sono innamorato della secchiona più grossa della scuola.’
‘Wow… Sicuro di non stare esagerando?’, commentò Remus da dietro il testo di Trasfigurazione.
‘Non credo proprio! Hai mai visto una più sgobbona di lei?’
‘No, intendevo… Sicuro di essere innamorato?’
James rimase in silenzio, pensieroso.
‘Avete visto Peter?’, fece Sirius per cambiare argomento.
Remus abbassò il libro e annuì.
‘È in camera a studiare, questi M.A.G.O lo stanno distruggendo.’, -spiegò- ‘           Mi sono offerto di dargli una mano, ma dice che non riuscirebbe a concentrarsi…’
‘Pare che io e te siamo gli unici che non sono ossessionati dallo studio, eh, Jim?’, rise Sirius.
‘Hmmm.’, rispose James adocchiando il libro di Pozioni.
Sirius sospirò e si decise a concentrarsi sul suo compito di Erbologia.
 
 
‘Un topo?’
Lucius tentò di dissimulare il proprio fastidio con un sorriso a trentadue denti.
Regulus non si lasciò ingannare, lo conosceva troppo bene.
‘Parli tanto bene di saper valorizzare i nostri affiliati,’ –disse- ‘E quando ti si presenta l’occasione per farlo ti tiri indietro? Sai bene che gli Animagus sono rarissimi!’
‘Sì,’ –rispose l’uomo gettando la maschera- ‘Ma un topo?’
Peter chinò il capo.
Aveva voglia di piangere: come faceva Malfoy a sminuire così l’unica cosa di cui andava fiero?
Regulus gli mise una mano sulla spalla e gettò a Lucius un’occhiata assassina.
‘Se non riesci a trovare un posto ai piani alti per uno con queste capacità, vuol dire che forse non conti così tanto al Ministero, dopotutto.’, insistette Regulus, la voce tremante di rabbia.
‘Sono giovane, Black.’ –ribattè l’altro nello stesso tono- ‘Ho tutto il tempo e tutte le carte in regola per arrivare così in alto che il Ministero della Magia mi pregherà di raccomandargli qualcuno… Ma per ora sono dove sono, e devo dedicare tutto il mio tempo e le mie energie nel puntare in alto; quindi fammi un favore, non sprecare il tuo tempo a farmi fare da talent scout per giovani maghi di belle speranze, chiamami solo per qualcosa di grosso.’
‘Non riconosceresti qualcosa di grosso se te lo si schiaffasse in faccia!’
‘Non ho tempo da perdere, ragazzino. Ci vediamo.’
Fece un paio di passi verso la porta, poi si bloccò.
‘E cerca di essere degno della società di cui sei stato eletto capo.’
Aprì la porta e se ne andò soddisfatto.
‘Che razza di serpe!’ -sbottò Regulus- ‘Io dovrei essere degno?! Per soddisfare i canoni di Sua Signoria bisognerebbe fare Malfoy di cognome!’
Ci fu un silenzio imbarazzato, poi Peter mormorò:
‘Sembrava così…. Diverso, l’altra sera…’
Regulus annuì lugubre.
‘Quell’uomo sarà anche privo di qualsiasi morale, ma con le parole ci sa fare: c’è chi dice che sia il più grande oratore della sua generazione. Penso proprio che abbia ragione, sai? Andrà lontano, nella vita…. È questa la cosa che mi fa rabbia: a lui non interessa nulla e nessuno, nemmeno la nostra società, pensa solo al proprio interesse; eppure sono i tipi come lui che fanno strada nel mondo. Ma non temere,’ -aggiunse poi, vedendo che il suo compagno era prossimo alle lacrime- ‘Su di te si sbaglia, e di grosso, anche; prima o poi anche tu sarai riconosciuto per quello che vali.’
Fu solo in seguito che Peter si rese conto di essersi fatto fare la predica da un ragazzino di due anni più piccolo di lui.
 
 
‘Che fate per Natale, ragazzi?’, fece Sirius a colazione, osservando i primi fiocchi di neve sbattere contro le grandi finestre.
‘Torno a casa dai miei.’ -rispose Remus- ‘Ti va di venire anche tu?’
L’amico gettò un urlo di vittoria.
‘Sì, sì, sì, mille volte sì! Pensa che quest’anno dovrebbe venire a trovarci anche Mocciosus… Pare che mio fratello l’abbia finalmente convinto a venire a casa nostra.’
‘Perché gli anni scorsi non è venuto?’, volle sapere Peter.
Sirius alzò le spalle.
‘Si è sempre tirato indietro, diceva che non voleva conoscere i miei. Non che ci fosse molto di cui aver paura, loro ormai lo adorano, con tutte le lodi che gli canta Regulus… E poi, ci sono solo due categorie di persone che sui miei fanno una cattiva impressione a prescindere, e cioè i Mezzosangue e i miei amici; penso che siamo tutti d’accordo nell’affermare che Piton non appartiene a nessuna delle due.’
Gli altri annuirono con un mezzo sorriso.
‘E tu, Jim?’- continuò Remus- ‘Hai da fare?’
L’amico annuì lugubre.
‘Dev’essere qualcosa di terribile per farti fare quella faccia una settimana prima dell’inizio delle vacanze…’, osservò Sirius.
‘Boh… Non proprio… Non lo so… Insomma… Lily mi ha invitato a passare le feste da lei.’
‘E che c’è di così tremendo, scusa? Vorrà dire che faremo a meno di te, per una volta, ma non sarà poi la fine del mondo, no?’, insistette Sirius.
‘Non hai capito: vuole che passi le vacanze con lei e la sua famiglia.’
‘Non c’è niente di strano a volerti far conoscere i tuoi futuri suoceri, Jimmy.’, rise Remus.
‘Imbecille…’,ridacchiò James.
Poi tornò all’aria da funerale.
‘Hai la minima idea di quanto sia stressante?!’ –fece lamentoso- ‘Voglio dire, come cavolo mi devo comportare?! I genitori passi, non sembrano tanto male dai suoi racconti; ma la sorella è un altro paio di maniche! Mio Dio, quella Ortensia, o come cavolo si chiama, ha tutta l’aria di essere un’arpia di prima classe….’
‘Non sapevo che Lily avesse una sorella.’, commentò Sirius.
‘Perché non viene a scuola qui; è Babbana. E che Babbana! È sempre stata invidiosa di Lily, sin dall’inizio; ha scritto lettere su lettere a Silente pregandolo di venire ammessa, ma ovviamente questo non cambiava nulla. E adesso figurati quanto sarà benigna verso il ragazzo mago di sua sorella, la strega!’
‘Sarà un Natale abbastanza interessante per il piccolo Jimmy Potter.’, concluse Peter sorridendo.
‘A proposito, Pete, non ti ho ancora chiesto cosa fai tu durante le vacanze.’, fece Remus mordendosi le labbra con aria di scusa.
‘Niente di particolare.’ – fu la risposta accompagnata da una scrollata di spalle- ‘Torno a casa dai miei, come ogni anno.’
‘Sei sicuro di non voler venire da me? Ti assicuro che ai miei farebbe solo piacere.’
‘Nah, immagino di dover imparare a sopportare i miei almeno una volta l’anno; a ognuno la sua croce, no?’
  
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