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Autore: _StayStrong    23/01/2012    4 recensioni
Hermione è passata al lato oscuro ed sembra più spietata che mai; lei, Regina dei Grifondoro, si trova ad affrontare la tana del lupo e a farne parte. Un compito,una maschera, una profezia, un amore quasi indotto e un gioco del destino.
DRAMIONE.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Se solo sapessi quanto ho imparato,
se solo sapessi...

 

“Passeranno da un passaggio, quello che collega dalla Stamberga l’ufficio della Presidenza” stava spiegando Neville a Ron, Harry e Ginny, nella sala riunioni destinata al Trio nella Stanza delle Necessità “I vecchi Presidi, dai quadri, erigeranno delle barriere di forza che stordiranno chi nella squadra non è a conoscenza del piano” continuò a spiegare il ragazzo mentre ancora gli altri tre dovevano mandar giù il rospo dello scoprire che Malfoy e Zabini si erano rivelati essere dalla parte dei buoni, per una volta tanto “Saranno O’Neill, Pigleton, Parkinson e Nott, e poi da lì la partita da giocare è tutta vostra, Hermione tenterà di giocare al fianco di Voldemort con Piton fino alla fine, tentando di farlo cadere. Gli altri dettagli dovrebbero arrivare a momenti, ma il grosso del lavoro lo stanno facendo al Manor” concluse Neville, i tre ragazzi annuirono distrattamente mentre Ron aveva già lo sguardo perso nel vuoto e nell’odio verso se stesso, per aver fatto correre ad Hermione un tale pericolo e verso Malfoy, che non era riuscito a tener giù le zampe da quello che lui considerava suo.

“E’ un piano complesso, i Presidi non danno sempre il loro consenso” disse allora Harry rompendo il silenzio che si era creato dopo la spiegazione dell’amico.

“Ci ha già pensato la Mc. Granitt” lo rassicurò Neville aspettando altre domande, che non tardarono al arrivare, come aveva immaginato.

“Con Hermione chi parte oltre quei quattro?” chiese allora Ginny che era seduta a braccia conserte alla parvenza sicura di sé, ma era la prima, tra loro, ad avere una paura marcia per la battaglia, soprattutto dopo la storia della Profezia della Cooman a cui Piton non aveva dato peso, così come la Mc. Granitt che non aveva mai creduto nell’occhio interiore della donna.

“Draco, Blaise e Severus” rispose il ragazzo, che si guadagnò una stoccata dagli occhi fin troppo espressivi di Ron.

“Da quando sei passato ai nomi?” chiese ironico sospirando, era stato fin troppo pungente però e Neville ne risentì, non riusciva a credere a come Ron, in una situazione del genere, potesse essere così concentrato solo sul suo dolore personale, tutti in quella stanza avevano perso qualcuno per la Guerra e altri anche prima, ma riuscivano a ragionare con lucidità.

“Da quando mi hanno protetto per un mese in quella gabbia di matti, se non fosse stato per loro io sarei morto, amico” rispose prontamente e Ron lasciò cadere il discorso per quel momento, provocando un altro silenzio, più pesante di quello di prima.

“Pensi sia fattibile?” chiese allora Harry ancora che pensava al piano che era stato ideato da Hermione, andava oltre ogni macchinazione che si era ritrovata a fare in quegli anni, era vero, avevano infranto numerose regole e leggi mentre cercavano gli Horcrux, ma era la prima azione rischiosa e che le avrebbe fatto saltare la copertura da quando era passata alla parte opposta.

“Si, Herm ha più che affinato la sua tecnica e per quanto riguarda i piani sappiamo che è sempre stata lei la mente del gruppo, non ha mai fallito” rispose Neville risoluto “E poi ha altre tre persone al suo fianco” disse ancora facendo storcere il naso a Ron per l’ennesima volta.

“Come sta lei?” chiese poi il rosso abbassando lo sguardo, gli faceva ancora male pensare a lei ora che era tutto cambiato, si ricordava ancora il bacio senza fine che si erano dati prima che lei partisse, un bacio che non voleva saperne di vederli separati.

“E’ un po’ preoccupata, ma sta bene” rispose Neville, ogni volta che Ron gli faceva una domanda gli sembrava di essere sotto interrogatorio, ormai era così da quando, poche ore prima, era ritornato ad Hogwarts.

“Beh, c’è chi la tranquillizza, no?” disse allora con lo stesso sarcasmo pungente che aveva usato poco prima, Ginny gli diede una sberla sul collo a mo di rimprovero e lui si girò adirato verso la sorella non accorgendosi del fumo che usciva dalle orecchie di Neville, stufo di quel suo comportamento.

“Piantala Ron, così non risolverai nulla” lo rimproverò Harry incominciando a stancarsi del comportamento del migliore amico.

“Come reagiresti Harry se Ginny sposasse un lurido Mangiamorte che l’ha derisa per anni?” chiese allora di rimando il ragazzo dagli occhi azzurri non riuscendo più a trattenere lo sconforto misto alla rabbia, più tentava di non pensarci, meno ci riusciva.

“Draco non è così cattivo come pensi, si è ricreduto, con la guerra è cambiato e prova un affetto sincero verso Hermione e lei ha imparato a contraccambiare” si intromise Neville rosso di rabbia, era ora di mettere un freno a quei comportamenti da poppanti, stavano soffrendo tutti e Ron non aveva il diritto di giudicare né Hermione né Malfoy, che in un anno erano cambiati profondamente per motivi diversi.

“Lei amava me” disse Ron perdendo l’atteggiamento da duro per lasciare spazio a quel luccichio degli occhi che aveva sempre fatto addolcire la sua, ormai definitivamente ex, ragazza. Lo disse in un sussurro, che portò Ginny a posare la mano che prima aveva dato la sberla, sulla mano del fratello che tremava leggermente sotto il tavolo “E io l’ho lasciata andare...” disse ancora chiudendo gli occhi con forza.

“Non parlare di lei come se fosse morta” lo ammonì Harry che aveva anche lui addolcito lo sguardo vedendo Ron cambiare tono “E’ viva, sta bene e...” cominciò a dire il Bambino Sopravvissuto, ma non sapendo come continuare completò Neville la frase.

“Ed è felice, per quanto può esserlo in una situazione del genere” completò non staccando gli occhi dagli amici “So che è difficile Ron, ma siete stati lontani per tanto tempo, e in Malfoy lei ha trovato un appoggio, si amano, a dispetto di tutto e se le vuoi bene veramente devi incominciare a renderti conto che quando tutto sarà finito lei vorrà stare con lui” concluse vedendo il volto di Ron rigarsi di lacrime e abbassarsi.

“Quando sarà tutto finito lei tornerà da me” disse Ron, ma la sua era solo una speranza vana, non c’era un barlume di convinzione nella sua affermazione.

“Ognuno di noi prima o poi deve scegliere una strada da percorre” incominciò a dire Ginevra Weasley che parlò per la prima volta per difendere l’amica “Hermione l’ha scelta in questi ultimi mesi. Se si è lasciata andare a Malfoy era perché già aveva scelto con chi avrebbe voluto passare il resto della vita. Neppure un matrimonio magico avrebbe potuto vincolarla se così non fosse, e tu lo sai meglio di me” le parole della sorella suonavano dure e affilate alle orecchie di Ron, ma anche in quelle di Harry che non aveva visto la cosa da quel punto di vista.

Si sarà sposata contro la sua volontà, ma poi è stata la sua volontà a scegliere di fidarsi e amare Malfoy, Ginny aveva ragione, Hermione aveva fatto la sua scelta.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

  
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