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Autore: Laila    05/09/2006    1 recensioni
"- Ehi secchiona! Riesci a leggere cosa c’è scritto? – vi punta il suo fascio di luce sopra e scoppia a ridere.
Scorro con gli occhi sopra quel pezzetto di carta logoro.
E' il Morsmorde…
Brividi in serie si ramificano per tutto il corpo atterrendomi.
Un iniziazione…soffoco quasi sul nascere un - Cosa? -
Quella folle punta dritta la bacchetta su di noi, il compagno si sposta dalla sua traiettoria.
- Imperius! - "
Salve! questa storia è ispirata al mio paring preferito, la coppia Draco ed Hermione. Buona lettura! Laila
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Pedinamenti

 

La fortuita scoperta del “controrumund” non portò solo effetti positivi nella mia vita da strega… per esempio, qualche giorno dopo mi sentì notevolmente osservata.

Ogni volta che giravo l’angolo o buttavo un’occhiata all’indietro, nove su dieci intercettavo Malfoy poco distante da me.

Le statistiche mi davano da pensare…

Nell’intervallo dal pranzo, decido di restare in compagnia di Harry, Ginny e Ron, invece che passare in biblioteca…

Il gruppo senza percepirlo mi trasmette sicurezza.

 

Nessuno però si era accorto della presenza costante del serpeverde, chiramente perché nessuno di loro aveva fatto irruzione nel suo bagno, con la conseguenza di sentirsi più spiato del solito.

- Hermione è preoccupata per il test di biologia, non vedi com’è silenziosa stamattina! -

Oh, Ron, vorrei che fosse solo quella la mia preoccupazione, eludo dall’affermare, al solo pensiero di dovergli riferire l’imbarazzante figura della nottata scorsa mi sale la pelle d’oca.

Devo rilassarmi, sono troppo tesa, forse la mia è solo paranoia, chissà magari è solo una coincidenza.

– E’ solo che ho dormito poco, le ragazze non la finivano più di chiacchierare…- per dar maggior sfoggio della mia stanchezza porto una mano alla bocca simulando uno sbadiglio.

Anche se non è una cosa di cui mi dovrei gloriare, mentire mi è sempre riuscito bene.

 

Harry e Gin camminano una con la mano sul fianco dell’altro.

Ginny stringe maggiormente la presa attorno alla giacca di Harry, il braccio per così dire libero, lo ha fasciato da un foulard lilla che le attraversa in diagonale la camicia della divisa.

Purtroppo per colpa di una lezione mal gestita dall’ex professore di difesa (ora licenziato e sostituito) Ginny si è quasi rotta un braccio e così conciata non può di certo giocare a quidditch! Tutti i titolari sperano che si rimetta in tempo per il torneo perché oggettivamente difende molto bene la nostra metà campo.

- Posso vedervi allenare? -

Che carina! Ha un aria così genuina e adorante in questo momento.

Harry balbetta senza riuscire a darle risposta, infine si volta indeciso verso il fratello di Ginevra.

- Ron? - supplica passando la palla al collega.

Weasly sbuffa contrariato, non capisco se ce l’abbia con la debolezza di cuore di Harry, o col fatto che deve ripetere sempre la stessa nenia a sua sorella.

- No che non puoi, testa di zucca! Lo sai anche tu che ci alleniamo più severamente! - incrocia le braccia al petto evitando di guardarla.

Ginny si ferma nel bel mezzo del chiostro, costringendoci a fare altrettanto…

- Ma non mi succederà niente! Insomma so schivare un bolide meglio di te! – rimbecca.

- Ginny… - ora c’è Harry, che con pazienza la interrompe.

- Ron ha ragione, non puoi fare sempre di testa tua. -

Sento che è il mio turno di rincarare la dose, debbo aiutarli.

- Madama Chip ti ha detto che non puoi giocare e non sta bene nemmeno che tu stia lì a sedere tra gli spalti, logorandoti perché non puoi giocare… stai ancora prendendo la pozione che ti ha dato giusto? –

- Beh in effetti… – borbotta desolata, sa benissimo che quel discorso è a senso unico per lei.

Con un buffetto Ronald colpisce Harry sulla spalla - A proposito! noi dobbiamo sbrigarci… –  intende che devono correre ad allenarsi.

- Ci vediamo – Harry sorride, poi mi mormora nell’orecchio:

- Tienila d’occhio per un paio d’ore, ok? –  mi schiocca un bacio sulla guancia, ne tira uno a Ginevra e s’incammina anche lui dietro al rosso.

Salendo in una marcia rapida e scomposta raggiungono lo sbocco che dà sull’esterno.

Lascio vagare i miei occhi sul posto, Malfoy è appoggiato ad un pilone del colonnato, sta in piedi con un ginocchio alzato, le braccia incrociate dietro la nuca, ha l’aria annoiata.

 

- Come li invidio! – rimarca Gin mandando una linguaccia alle spalle dei due giocatori grifondoro.

Annuisco brevemente, in realtà poco interessata all’argomento – Harry non riesce proprio a baciarti quando tuo fratello è con te! – svio.

Sorride. L’è venuta in mente una battuta: - la prossima volta lo bacio io, vedrai di che colore diventa! Scoppiamo a ridere sommessamente, Gin è ancora più raggiante da quando sta con Harry, e lui pure è quasi più sereno.

Torno a guardare quel pilone, Malfoy è scomparso, smaterializzato.

Senza i miei due grifondoro sono una facile preda dell’ansia.

- Scusa Mione ma devo proprio andare -

No Gin! non puoi lasciarmi qui da sola!

- Dove? –

- Ci sono Sasha e Lauren, ci vediamo dopo in sala grande! -  fa un cenno di saluto con la mano sana.

Sasha e Lauren sono coetanee di Gin, una è di grifondoro l’altra è di tassorosso.

Si riuniscono mettendosi a chiacchierare alla buona… si nota immediatamente che sono affiatate.

Ho promesso al mio migliore amico di tenere d’occhio Ginny e non lo deluderò… quindi decido di pedinarle a distanza, non posso certo far gruppo con loro! Finirei per sembrare “un tantino” invadente! Aspettare che escano dal chiostro per poi inseguirle mi sembra la cosa più saggia.

 

Sfilo con calma apparente tra gli studenti fino a che mi ritrovo due braccia prestanti addosso e mi sento sollevare sgarbatamente di peso.

- Buona mezzosangue, non fare scenate! -

Tiger sogghigna al compagno, entrambi mi sostengono sottobraccio, impedendomi qualunque torsione o mossa azzardata.

Vengo spintonata a forza, strattonata e infine lasciata cadere in una stanza dove, non ci vuole la Cooman, so già chi mi attende.

- Un inchino! sei felice di vedermi? - Malfoy e la sua linguaccia velenosa.

Mi tiro su da ginocchioni, facendo leva sulla superficie di un banco, viola dalla rabbia.

I discorsi stanno a zero, mi hanno fatto male e poi non sopporto d’essere trattata come uno zerbino!

- Perdi tempo sorvegliandomi con questi inutili appostamenti. –

I suoi gorilla parlottano alle mie spalle.

- Potete andare – li congeda il capo e loro se ne escono senza replicare.

Sul suo volto spicca un mezzo sorriso.

 - Dì un po’ chi era la maniaca squilibrata di ieri sera? Non sei nelle condizioni di fare la schizzinosa… ti facevo più intelligente Granger!–

Attraverso un crescendo di malumore che mi porta ad uno stato di forte disagio interiore.

Prende a gingillarsi con la punta di un mio ricciolo, serro i pugni.

- Smettila! -

- Di far cosa? – si diverte eccome!

Lo osservo strusciarsi la punta della mia ciocca sulle labbra, mi sembra quasi di sentire il calore sprigionato da quel gesto. Che mi prende? Ho la gola assetata. 

- La parola d’ordine del nostro dormitorio è stata cambiata, ho preparato anche altri piccoli accorgimenti per la sicurezza, ma ora spiegami come diavolo hai fatto! -

Lascio scivolare piano la bacchetta nascosta dalla lunghezza della manica della camicia.

Il serpeverde sposta simultaneamente lo sguardo verso il basso come attratto da qualcosa.

La sua mano ora è sul dorso della mia, me ne accorgo dal suo sfacciato solleticarmi.

- E’ meglio se me lo dici con le buone… - bisbiglia.- Non sai di che cosa sono capace…-

Se crede d’impressionarmi con la sua nonchalance da bello e dannato si sbaglia di grosso. Ho un cervello io! Lo addito con la bacchetta, pronta a invocare un incantesimo.

Accade tutto in un lampo, sopporto un agghiacciante strattone all’attaccatura dei capelli, indietreggio e perdo per l’ennesima volta in due giorni la bacchetta. Maledetto!

Mi costringe a reclinare la testa da un lato, cerco di strapparmelo di dosso agitandomi come una serpe, lui non molla, tanto per condire di più la situazione mi sono fatta male sullo spigolo di uno dei banchi ma i nostri visi rimangono tuttora vicinissimi…

Spossata, sudata, ho le palpitazioni, praticamente sono un disastro e lui che fa? Mi bacia!

La sua lingua scava veloce sull’insenatura della mia bocca che, da appena dischiusa si spalanca per la sorpresa.

Con una mano, mi spinge il dorso non troppo delicatamente e mi issa contro il suo corpo come fossi una banderuola in balia del vento.

Mi difendo mantenendo la distanza fra in nostri busti frapponendovi le braccia intirizzite.

Trasalisco impercettibilmente, ci mette troppa foga!

Racimolando quanto mi resta, raccolgo le mie ultime forze tutte in una, per allontanarlo.

Mi stupisco subito di non avergli piantato un bello schiaffo, tanto per colorargli una di quelle pallide guance ossute. Si pulisce le labbra col polsino della camicia.

- Mezzosangue – dice prima di sputare giù per terra.

Fermo le lacrime in extremis, incapace di frenare un tremito di paura. Sarei dovuta scappare proprio in quella frazione di secondo ma per qualche assurdo motivo non lo faccio.

- …Che ti è preso… perché? –  spaesata passo una mano sul punto in cui mi aveva tirato i capelli.

Malfoy mantiene il mio sguardo, i lineamenti di quel viso non si contraggono, che senta  piacere o fastidio non posso capirlo, non accenna neppure uno dei soliti ghigni sintetici.

La sua voce, in seguito, rompe il silenzio…

- Conosci il detto che recita testualmente: Tieniti stretti gli amici, ma /

\ Ancora più stretti i nemici. – finisco io per lui.

- Te lo detto Granger, lo scoprirò o con le buone o con le cattive…-

Mi avvicino senza tentennamenti. – Facciamo che te lo dico se tu mi dici che volevi fare con il mio giratempo… –

Storce un sopracciglio paglierino. - O con le buone o con le cattive – ripete antipaticamente, senza darmi adito. Basta così, mi sono gingillata abbastanza con lui.

- Preferisco le cattive –

Ecco il suo Ghigno.

- Ti do tempo una settimana, poi ne verrò a capo, stanne certa.- una volta oltrepassata la soglia avverto la sua voce a malapena.

Il battito che mi era tornato quasi regolare, accelera assieme ai ricordi degli istanti appena trascorsi, facendomi piombare nella confusione più totale, mista a stress.

Respiro all’insegna della calma e del sangue freddo che possiedo, ma che irrimediabilmente mi hanno abbandonata per colpa sua!

Di lì a poco farò un salto in infermeria, alla ricerca di qualche pozione tranquillizzante.

   
 
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