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Autore: Yoney    23/01/2012    2 recensioni
"Suonò tutti i suoi sentimenti, tutti i suoi affetti, tutte le sue preoccupazioni e tutta la sua passione.."
Prendete la shibusen e togliete la magia che la circonda, aggiungete quella della musica, della recitazione, del ballo e di un motivetto che irrompe nelle aule come il destino, che bussa quando meno te lo aspetti, travolgendo i cuori dei ragazzi della IIA che avranno a che fare con promesse, divieti, padri apprensivi, dormitori misti e corsi impegnativi quanto affascinanti.
Benvenuti nel liceo Shibusen, benvenuti nel regno del caos.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Death the Kid, Liz Thompson | Coppie: Black*Star/Tsubaki, Soul/Maka
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Tra noia e follia
Posso mollare tutto e andarmene? «

          

« Roku ni me mo awasazu
Unmei ni made karandeku.
Yukisaki moro kabutteru
Kuenai yoru wo hashire.
Fukaoi shi sugita mabushiisaga
Warui yume ni tsuzuite mo »

Marie si specchiò, guardandosi da varie angolazioni per l'ennesima volta in venti minuti. Non era una persona particolarmente vanitosa ma per una donna appena stata dal parrucchiere era normale fermarsi ad ogni santa superficie riflettente che si incontrava per Death City. Chissà perché poi quella città era così piena di specchi inutilizzati.
Si sistemò per bene la gonna e affrettò il passo, arrivando in pochi minuti al laboratorio. Quando aveva accettato di trasferirsi lì inizialmente aveva avuto alcuni problemi, come trovare animali vivisezionati ovunque o dover bere caffè in provetta a causa dell'assenza delle tazzine, ma nonostante questo alla fine si era abituata a tutto. Ridacchiò tirando fuori dalla borsa le chiavi ed aprendo la porta. Certo, non si poteva negare che Stein fosse strano, in quei giorni poi lo era più del solito, ma alla fine stare con lui era divertente.
"Stein! Sei in casa, si?"
Per un po' non ottenne risposta ma sentì chiaramente dei rumori dall'altra stanza così aspettò con pazienza che questo arrivasse come al solito, in groppa ad una sedia e pronto a rovinare a terra al primo ostacolo.
"Ahi, ahi.. Ciao Marie, hai fatto presto.." borbottò lui massaggiandosi la testa e rimettendosi dritto "Hai preso tutto? Andiamo?"
"Certo. Tu, piuttosto, hai preparato le cose per la lezione? Oggi non puoi mica saltarla solo perché non ti va, i tuoi alunni ti aspettano!"
Stein cominciò a mettere velocemente oggetti a caso in un borsone che poi depositò nelle mani di Marie, che per poco non cadde per il troppo peso, borbottando frasi sconnesse "Ah, sisi la lezione.. Giusto, giusto.. Dovrei prenderlo questo? Però poi.. Ah, si, andiamo, andiamo!" esclamò all'improvviso spingendo la bionda verso la porta e ridendo.
"Ehi, Stein!" cercò di fermarlo lei con scarsi risultati "Ma che fretta c'è? La tua lezione è tra un'ora mentre il mio corso è solo pomeridiano"
"Ah si, il tuo corso.. Hai deciso lo spettacolo per natale?"
"Romeo e Giulietta ma.. Stein?"
"Ah! Ho dimenticato gli occhiali in stanza! Intanto metti in moto, ok?" e senza darle il tempo di rispondere si allontanò.
Marie restò con il borsone in mano a dirigersi confusa verso la macchina, quando alla fine non riuscì a darsi una spiegazione scoppiò semplicemente a ridere, scuotendo la testa.
Intanto Stein si stava dannando per tirare fuori in fretta i suoi occhiali da sotto il letto, dove non aveva idea di come ci fossero finiti, e contemporaneamente cercare di ignorare la vipera nuda che ancora stava sdraiata sopra il suo letto.
"Agitato per la futura mogliettina, Stein?" ghignò Medusa stiracchiandosi.
"Taci stronza e mettiti qualcosa addosso"
Lei si avvicinò sensuale con un'andatura che ricordava leggermente Blair "Perché?" e scoppiò a ridere sguagliatamente mentre Stein usciva sbattendo la porta e sputando un: "Chiudi quando esci, tanto le chiavi ce l'hai."
Ovviamente lei non l'avrebbe fatto e quella sera gli sarebbe toccato spiegare per l'ennesima volta a Marie che non era entrato alcun ladro ma che era sempre lui che ultimamente si dimenticava di chiudere la porta, molto spesso.

Stava seduta, immobile, su quel cuscino di velluto rosso che le aveva sempre dato così tanto fastidio. Le aveva sempre pizzicato le gambe e distratta, cosa che odiava.
In quel momento però avrebbe davvero tanto voluto essere distratta, non avrebbe voluto ascoltare niente di quello che i suoi stavano per dirle.
Perché lei lo sapeva, li aveva visti entrare nello studio del preside e parlare per ore con Lord Shinigami e la professoressa Azusa. Ma soprattutto li aveva visti uscire, arrabbiati.
Così li aveva aspettati in macchina, sapendo che quella sera non avrebbe dormito a scuola, ed era tornata con loro a casa. Tranquillamente si erano tutti seduto intorno al tavolo bevendo the. I suoi genitori erano dritti di fronte a lei che ogni tanto lanciava occhiate nervose a Masamune che le stava accanto e le stringeva la mano per tranquillizzarla. Lei non aveva mai sentito il cuore rimbombarle tanto in petto.
"Tsubaki, dobbiamo parlarti"
Lei, per tutta risposta, annuiva e abbassava la testa
"Abbiamo deciso di non farti pià studiare alla Shibusen"
Vedeva le nocche di Masamune diventare bianche tanto si faceva forte la stretta. Sentiva dolore ma lo ignororava.
"Oggi abbiamo parlato con Shinigami e con la signorina Yumi. Hanno detto che con i voti sei riuscita a riprenderti e a cavartela ma che per quasi tutto l'anno hai avuto delle.. distrazioni."
Eccolo, il cuore, era impazzito del tutto.
La signora Nakatsukasa si copriva il volto con le mani, disperata. "Tsubaki io.. non ti riconosco più! Tu che marini le lezioni? Che arrivi tardi? Che menti? E per che cosa? Solo per vederti di nascosto con quel teppista! Hai idea ti tutti i problemi che quello crea alla scuola?!"
Eccolo, il cuore, nel petto non ve ne era più traccia. Era finito in gola e se lo sentiva rimbombare nelle orecchie.
"Sappiamo quanto ci tieni a studiare violoncello ma non possiamo tenerti lì con questa situazione, capisci? Farai queste due settimane per finire l'anno e poi basta"
Tsubaki sapeva solo starsene immobile. Non aveva neanche la forza per piangere, figuriamoci per opporsi.
"Aspettate, mi sembra una decisione troppo frettolosa!"
"Masamune tu stanne fuori."
"Ma, padre, ascoltatemi prima" Si voltavano tutti verso di lui, lei era stranamente riuscita a girare la testa così dannatamente pesante per guardarlo. "Datele un po' di tempo -continuava il fratello- fatela venire con me in America quest'estate, così da allontanarsi dalla Shibusen e per farle ritrovare le sue priorità nella musica; nel frattempo voi potreste pensarci bene e al nostro ritorno, in cambio di impegno e la promessa di non rivedere più quel ragazzo, riiscriverla. Non vi sembrano dei compromessi accettabili?" Masamune la guardava, la madre la guardava, il padre la guardava. Prima di rendersene conto aveva già abbassato la testa "Ve ne prego."

Tsubaki si svegliò di soprassalto, grondando sudore. Ultimamente rivedeva quella scena molto spesso, anche se poi la scacciava subito via dalla sua mente. Era triste, non voleva ricordarsela, quindi cercava in tutti i modi di non pensarci.
Peccato che non riuscisse a fare lo stesso con l'angoscia, che non la lasciava mai.

"Ehi, buongiorno!" Maka guardò stupita le sue due amiche, una con le occhiaie grandi come burroni, l'altra con parecchie vene di nervosismo che le pulsavano sulla fronte.
"Ehm, va tutto bene? Come avete dormito?"
Tsubaki le fece cenno di lasciare perdere così quella si voltò verso Liz che sbattè un pugno sul banco, facendole sobbalzare. "Io non ce la faccio più, molto presto avrò una crisi di nervi!" Si accasciò sulla sedia tenendosi la testa tra le mani, rischiando di strapparsi tutti i capelli "Avete idea di quello che ho passato ieri sera solo perché Shinigami aveva una riunione e Patty era uscita con chissacchì? Mi ha fatto tagliare l'insalata simmetricalmente! E ho dovuto mangiare per forza otto pomodorini, otto carote e otto chesoio! E per apparecchiare! Dio, non avete idea di quello che ho passato!" Continuò a strillare per un bel pezzo, anche quando Maka se ne era andata e Tsubaki aveva cominciato a prendersi a pizze per cercare di rimanere sveglia.
"Ehi, Maka!"
"Oh, buongiorno Kim, Jackie.." rivolse loro un ampio sorriso contenta di essere scampata all'"Uragano Liz". "Come va?"
"Alla grande! Solo per il fatto che è finalmente venerdì."
Maka annuì. Già, era gratificante pensare che fosse passata già una settimana. Ora ne mancavano solo altre dodici alle vacanze natalizie.
"Piuttosto -continuò Kim- che ne dici se per domani si fa da noi? Dato che abbiamo la stanza doppia.. Approposito di stanza!" Un ghigno malizioso si dipinse sul volto della ragazza, mentre Jacqueline al suo fianco ridacchiava. Una specie di brivido attraversò Maka.
"Ho saputo che sei la nuova vicina di stanza del genio!" Ma qualcuno in quella scuola che si facesse gli affari propri no?
"Ehm, si, quindi?"
"Beh, non fare niente di sconsiderato"
Maka sgranò gli occhi "Ma che dici!"
"Beh, sai come funziona, un -mi presti lo zucchero?- e.. ZAC!" Jacqueline allo "zac" scoppiò del tutto a ridere fragorosamente, mentre anche Kim non la smetteva con le occhiate maliziose.
"Ma vi pare! Perché dovrei.."
"Insomma Maka, non dirmi che non ci hai fatto nessun pensiero!" Continuò a ridacchiare Kim e Jacqueline aggiunse, con un mezzo sorrisetto "E' così carino!"
Maka dovette trattenersi per non mostrare la sua peggior smorfia di ribrezzo, si limitò semplicemente a scuotere la testa decisissima "Assolutamente no! Non è proprio il mio tipo. E' arrogante, maleducato e non fa altro che prendermi ingiro. Inoltre, beh, è fidanzato."

Era ricominciato l'anno scolastico. Un anno nuovo.
Nuovi studenti, nuove lezioni, sempre lo stesso strumento.
"Mamma, non so come comportarmi con una cosa così grande e con così tanti tasti"
"Beh, ti conviene imparare allora. Tutte le persone di classe sanno suonare il pianoforte."

Così alla fine aveva imparato a suonare quel grande mostro lucido e nero, anche se lo odiava. Lo odiava con tutto se stesso. Gli sembrava sempre che non facesse altro che sbeffeggiarlo, con quel suo enorme ghigno bianco e nero e i pedali che gli facevano male ai piedi.
Non avrebbe voluto renderlo parte della sua vita, avrebbe voluto tenerlo il più lontano possibile.
Eppure, infondo, quel pianoforte lucido era il suo unico amico. Gli aveva persino dato un nome.
"Ragnarok, lasciami in pace, non voglio più suonare.."
"Invece continuerai finché non ti verranno le verruche! Muoviti, altrimenti faccio saltare qualche corda!"
"Oh, no ti prego! Altrimenti la professoressa Melvina se la prenderà con me. Non so come comportarmi con una signora che mi rincorre cercando di strozzarmi.."
Le melodie che lui preferiva suonare erano calme. Abbastanza malinconiche e deprimenti, ma belle. Avevano sempre note tristi che ti facevano venir voglia di piangere, ma non potevi fare a meno di applaudire vigorosamente alla fine, lui riusciva ad eseguire quelle melodie perfettamente e con grande sentimento. Forse perché il suo stato d'animo era sempre molto vicino a quella musica. Sempre, immancabilmente, tranne quando stava con lei.
"Ehi, Crona, stai ancora provando?"
Lui si girò imbarazzato verso Maka, stringendosi nelle spalle e rivolgendole un mezzo sorrisetto. "Già.."
Lei scosse i codini, prendendolo per mano e chiudendo il coperchio del pianoforte di scatto, facendolo sbattere. Ragnarok nella mente di Crona si infuriò e cominciò a lanciare una serie di parole poco cortesi verso la ragazza, anche se questa, grazie al cielo, non poteva sentirlo avendo vita solo nella mente del ragazzo.
"Ti sei dimenticato che stasera tu e Medusa venite a cenare da papà? Se vuoi dopo torniamo, tanto io preferisco stare al dormitorio, ma ora dobbiamo andare."
E ridendo se lo trascinò dietro.
Crona, osservando quei due codini biondi ballonzolare per l'andatura veloce di Maka, sorrise, infondo anche lui ogni tanto poteva sentirsi felice.

"Quindi, ragazzi, che si fa? Io mi annoio!" Kirikou sbadigliò sbracandosi maggiormente sulla poltroncina. Jacqueline gli si sedette in braccio e schioccando la lingua gli diede una schiccherata sulla tempia "Certo che tu stai sempre a lamentarti, eh, sei incredibile!"
"Ma che vuoi? Potrò fare quello che mi pare, no?"
"In realtà è abbastanza irritante" la mora gli dedicò il miglior dei suoi finti sorrisi e il ragazzo per tutta risposta sbuffò e tirò fuori il cellulare sul quale si mise a vedere la partita di una qualche sconosciuta scuadra di calcio.
"Ah, bene, adesso mi ignori pure."
"Troppo rumorosa, è impossibile ignorarti" Si beccò un cazzotto in testa.
"Io non sono rumorosa, sto soltanto cercando di instaurare una conversazione. Dovresti ringraziarmi, non te lo meriteresti"
"Ah, non me lo merito? Guarda che dovrebbero farmi santo già solo perché vengo a letto con te."
Jacqueline divenne improvvisamente rossa e, alzatasi di scatto furiosa, gli sferrò un ceffone che lo colpì in piena guancia.
"Come ti permetti?! Sei un grandissimo bastardo! Mi sono stancata, se ti da così fastidio la prossima volta vedi di non avvicinarti nemmeno nella mia stanza!"
"Guarda che tu dormi con Kim, stiamo sempre in camera mia" gli fece notare lui massaggiandosi la mascella.
"E' lo stesso!" sbottò lei e tentò di allontanarsi ma sentì Kirikou alzarsi e afferrarle le spalle per poi chinarsi a baciarla.
"Contenta?" le sussurrò lui a fior di labbra facendole un mezzo sorrisetto "E adesso -aggiunse risedendosi e mostrandole il cellulare- per favore, fammi seguire la partita"
Jacqueline non rispose ma si risedette soddisfatta sulle sue ginocchia mettendosi a giocherellare con i suoi capelli e facendolo sbuffare spesso, cosa che diede il via ad un'altra serie di litigi.
Nel frattempo Kim cercava in tutti i modi e gentilmente, di scrollarsi un ubriaco (o forse faceva solo finta) Ox di dosso che continuava a stringerle le braccia intorno collo e a sussurrarle imbarazzanti frasi smielate.
"Cavolo, Ox, e staccati!" gli urlò spingendolo via con forza e facendolo cadere a terra.
"Ma, mia beneamata.."
"Cavolo, dacci un taglio, eh! Sei più irritante del solito!" E cominciò a correre ingiro per la stanza mentre lui la inseguiva in lacrime, forse a causa dell'alcol.
Kim era così concentrata a non farsi raggiungere da Ox che per poco non inciampò in Harver, Fire e Thunder che per qualche motivo erano seduti per terra a fare un qualche misterioso gioco da tavola. Tra una carta e l'altra Harver si era scolato più o meno tutta la scorta di birra di Kim.
"Ehi Harver -gli chiese lei cercando di allontanare Ox, che l'aveva raggiunta, con gomiti, mani e persino piedi- non ti sembra di esagerare?"
"Tranquilla Kim, reggo bene l'alcool"
"Intendevo che quelle me le devi pagare, eh."
Harver preferì evitare l'argomento e ridacchiare, borbottando che Kirikou aveva ragione e che senza gli altri lì nella saletta del dormitorio era una noia.
Dall'altro lato della stanza Jacqueline lo pregò di non mettercisi pure lui.
"Che ci vuoi fare" sospirò Kim abbandonando un finalmente addormentato Ox sul pavimento "Stasera erano tutti occupati. A quanto pare. Liz, Patty e Kid avevano la cena di famiglia, Tsubaki aveva sonno, Maka aveva la cena col padre, anche se a quest'ora dovrebbe aver finito.. Oh, piuttosto, Jackie!" sentendosi chiamare la mora abbandonò il litigio col ragazzo e si voltò. "Domani dobbiamo assolutamente continuare con l'interrogatorio a Maka, eh! A costo di costringerla."
"Quale interrogatorio?" domandò non particolarmente interessato Kirikou.
Jacqueline ridacchiò scambiando uno sguardo d'intesa con Kim "Beh, oggi siamo venute a conoscenza di un pettegolezzo interessante, pare che quello nuovo, Evans, sia fidanzato."
Era ovvio che quello fosse un'argomento davvero poco eccitante per il resto del gruppo, tra Ox che dormiva e Harver che giocava a carte, ma le ragazze non riuscivano a smettere di ridacchiare, allegre come due comari. Solo Kirikou si limitò a sospirare, scuotendo la testa.
"Merda, lo sapevo. Scommetto che è una grandissima gnocca.."
Jacqueline lo fulminò con lo sguardo e schioccò la lingua, scostandosi una ciocca di capelli da davanti gli occhi. "Scusami se non sono gnocca, eh"
Lui sospirò nuovamente "Che ci vuoi fare, non è colpa tua."
La ragazza era seriamente intenzionata a sbattergli in testa qualcosa di molto grande e pesante ma fortunatamente per Kirikou in quel momento entrò la dottoressa Medusa, vestita da sera.
"Ragazzi, cosa ci fate ancora qui? Forza, andatevene a dormire che l'orario di rientro è passato da un pezzo!"
Tra sbuffi e imprecazioni il gruppo si alzò e si avviò per i corridoi, ma Kim e Jacqueline vennero fermate sulla porta.
"Piuttosto, ragazze, potrei sapere chi è che vi ha raccontato quel particolare su Evans?" Le due si guardarono sorprese, non credevano di aver parlato così forte.
"Dice sul fatto che è fidanzato, dottoressa? E' stata Maka, ma non ci ha voluto dire con chi."
Medusa ghignò, allontanandosi.
"Ovvio che non ha voluto, essendo la diretta interessata."


« I nostri sguardi si incrociano appena
Ma perfino i nostri destini si intrecciano.
La nostra destinazione è la stessa,
Corri con me in questa notte stomachevole.
Anche se il suo splendore irragiungibile
Continua nei miei incubi.. »


Salve a tutti, me è ele, sempre me, sempre qui, ancora viva. #fuckyeah. lol Allora, non mi odiate, eh. Oltre ad averci messo una vita per aggiornare sono tornata con un capitolo dannatamente corto, chiedo davvero scusa. E' che, lo ammetto, non avevo proprio nessunissima idea. Ma neanche uno straccetto. Poi ci sono state le vacanze, ritorno a scuola, mancanza di internet.. E ti saluto Allegro. lol, avevo alcune cose da dire.. Per prima cosa non so se avete notato che questo capitolo è praticamente tutto sui personaggi "secondari". Metto tra virgolette perché lo so che lo sono ma dato che io li amo moltissimo vorrei dar loro più spazio, ecco, e questo capitolo è tutto per loro. Jackie è dannatamente OOC, lo so, lo capisco, è che alla fin fine, a parte la grande amicizia con Kim, non è che si dice molto di lei, quindi me la sono mezza inventata, scusate. ^^' Oh, e perché proprio Kirikou? Non so, è che per come me li sono immaginati mi piacciono abbastanza, ma non so bene perché li ho pensati così e ho scelto proprio lui. Lol, Oh, il prossimo capitolo dovrebbe essere abbastanza divertente. Cioè, le scene che ho in mente sono divertenti, spero di riuscire a renderle. Yeah!
Bene, dovrei andare a dormire, quindi finisco. Ma prima voglio ringraziare tanto tanto tantissimo Bea(Aki! Lol) e Marti_Vick che commentano sempresempre, cioè, io vi amo, già. Grazie mille e scusatemi se l'ultima volta non vi ho risposto. ç_ç
Inoltre vorrei ringraziare Bedhness, MakaxSoul e Vanilla_Rose per averla messa tra le preferite (cioè, davvero? *^*) e Altaria, krystal86 e Mewlove per averla messa tra le seguite.
Io non continuo quasi mai le mie storie e un quarto(III) capitolo è una specie di record ed è tutto grazie a voi che mi sostenete. Grazie. Yeah. Ah, la canzone è ovviamente
Resonance, la prima Op (già, non sapevo che caspiterina mettere. lol)
Un bacio e alla prossima :3
Vostra ele, Elle o come-preferite-voi.

   
 
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