Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: ifyourheartdoesntwork    24/01/2012    2 recensioni
In Italiano, "Dimentichiamo i nostri piaceri,ricordiamo i nostri dolori" (Cicerone, Pro Murena). Una fanfiction che vede come protagonista Hermione, incentrata sulla crescita e sul ricordo, e su come la mancanza di esso possa sconvolgere una vita.
Non posso dirvi niente di più, spero che leggerete la storia per scoprire che cosa voglio dire ;) Un saluto a tutti e vi prego, siate clementi... è la mia prima fanfiction!
In breve...
[-Scusate, qualcuno di voi si ricorda chi è Draco Malfoy?-]
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ginny si strozzò con la burrobirra e per poco non sputò la bevanda sul tappeto; Hermione ritrasse velocemente l’album affinché qualche goccia non rovinasse la fotografia. Dopo aver battuto qualche colpo con il palmo della mano sulla schiena dell’amica ed essersi assicurata che stesse bene, si guardò intorno osservando i volti impietriti dei due uomini e infine sbuffò spazientita.
- Che cosa avete tutti quanti? E come è possibile che nessuno si ricordi di questo Draco Malfoy?-
Osservò i tratti delicati del biondino, scrutando quegli occhi verdi beffardi e misteriosi.
-Non sembra il genere di persona della quale ci si scorda facilmente, no?- aggiunse.
Harry e Ron si osservarono per un lungo istante, mentre Ginny la guardò scuotendo la testa con aria di chi non ha idea di cosa si stia parlando; i due uomini, nel frattempo, sembravano aver intavolato una lunghissima conversazione silenziosa: impercettibili segni del capo, accennati movimenti delle sopraciglia, tutto questo praticamente senza battere ciglio.
Harry fu il primo a spezzare il silenzio e prendere parola, senza smettere di fissare Ron: -Qualcosa mi ricordo di lui. Ma mi sembra che fosse spesso malato. Non era lui il Serpeverde un po’ strano e solitario? Mi pare fosse un tipo piuttosto lunatico.-
Parigi.
L’odore dell’acqua di fiume.
La sensazione fredda e dura dei gradini in pietra contro la schiena.
I fili d’oro di una chioma di capelli.
Il sapore dei croissant al cioccolato appena sfornati.
Una melodia suonata con il violino accompagnata dal canto leggero di un giovane.
«La lune trop blême pose un diadème sur tes cheveux roux
La lune trop rousse de gloire éclabousse ton jupon plein d'trous
La lune trop pâle caresse l'opale de tes yeux blasés
Princesse de la rue soit la bienvenue dans mon coeur brisé  »

Quando la mente di Hermione tornò nella piccola casa di Londra nella quale il suo corpo si trovava e i suoi sensi ricominciarono a percepire ciò che stava accadendo nella stanza, si rese conto che gli occhi di tutti erano puntati su di lei. Poteva facilmente leggervi l’angoscia che in quel momento stavano provando.
-Io...- boccheggiò pietrificata inchiodando gli occhi a terra. – Io... Io credo di ricordarmi di lui.-
Non riusciva a capire ciò che stava succedendo. All’improvviso ricordava quel ragazzo, ma non vagamente o in ambienti scolastici: ricordava un viaggio a Parigi. Eppure era sicura di aver visitato per l’ultima volta Parigi da ragazzina, con i suoi genitori; Ronald si era sempre dichiarato del tutto indifferente al “fascino da cartolina” della città dell’amore, e nonostante le sarebbe piaciuto portarcelo non l’aveva mai convinto.
Era come se quei ricordi appartenessero a qualcun altro; o meglio, come se fossero di una vita che lei, in un’altra dimensione, aveva vissuto. Improvvisamente qualcosa le fece capire che inspiegabilmente quei ricordi erano sempre stati dentro di lei, sepolti nei meandri più profondi della sua anima, dove la sua mente non era più riuscita ad arrivare da tempo.
Alzò lo sguardo per mettere al corrente i tre delle sue preoccupazioni e con stupore vide gli occhi di Ginny gonfi di lacrime: da quando la conosceva, quella doveva essere forse la terza volta in cui l’aveva vista in quello stato.
La rossa inspirò faticosamente, come se una corda invisibile le stesse stringendo la gola, per poi girarsi implorante verso gli altri due, che la guardarono disperati scuotendo veemente la testa.
Hermione tese una mano istintivamente per accarezzare l’amica, che però si ritrasse coprendo il volto con le mani; si alzò di scatto e percorse a grandi passi la stanza, per poi tornare indietro passandosi una mano tra i capelli. Poi si bloccò di colpo e chiuse gli occhi, cercando di calmarsi. Quando parlò la sua voce era grave e vagamente incrinata.
-Non possiamo continuare così. Sta iniziando a ricordare.-
Ron emise un gemito.
Harry guardo Hermione con aria supplichevole, come se volesse dire: “ti prego, non farlo.”.
Lei non stava capendo niente. Cosa voleva dire Ginny? Era come se avesse applicato la legimanzia su di lei... come se avesse sentito i suoi ricordi. Un brivido le attraversò la schiena quando si accorse che le parole dell’amica avevano perfettamente senso: lei stava iniziando a ricordare. Il vero problema non era però quello... Perché aveva iniziato a ricordare? Perché quelle sensazioni erano rimaste sepolte per anni?
Osservò di nuovo la foto e il suo sguardo trovò subito Draco Malfoy. Una mano invisibile le attraversò lo stomaco e strinse le sue viscere.
 
Un bambino dal viso pallido e i capelli biondissimi si stava avvicinando al tavolo dei Grifondoro.Aveva rubato la ricordella di Neville; Harry e Ron si erano alzati per affrontarlo, ma la McGranitt li aveva fermati chiedendogli spiegazioni. –Stavo solo guardando.- si era spiegato il bambino.
...
-Loro sono stati scelti per il loro talento.- aveva detto la sua voce da ragazzina. –Nessuno ha chiesto il tuo parere, sporca mezzosangue.- aveva risposto a denti stretti il biondo
...
-Avete mai visto una cosa così patetica?E dovrebbe essere il nostro insegnante!- stava dicendo la voce strascicata di Malfoy. Hermione vide la propria mano schiaffeggiarlo in pieno volto.
...
Nell’aula di pozioni, il biondo mostrava con un ghigno la spilla POTTER FA SCHIFO.
 
Hermione si alzò di scatto e fissò intensamente Ginny Weasley.
- Ginevra, - disse seria. – chi è Draco Malfoy? Chi è per me Draco Malfoy? Perché non ricordavo niente di lui, perché è come se quelle memorie fossero rimaste intrappolate nell’obl...-
Si fermò di colpo, sgranando gli occhi.
Oblio.
Era una parola che non poteva non ricordarle un incantesimo. Lei conosceva e padroneggiava alla perfezione qualsiasi incantesimo, ma se ce n’era uno che le veniva particolarmente bene era l’Oblivion. L’incantesimo della memoria.
La donna di fronte a lei era rimasta in silenzio, osservandola mentre univa i puntini e comprendeva lentamente il senso di quello che stava succedendo.
Hermione si voltò verso Ron, che distolse lo sguardo per fissare insistentemente il ricamo del tappeto; la donna incrociò allora i verdi occhi di Harry, il quale non fuggì, ma mantenne il contatto quasi con aria di sfida.
-Voi avete...?- iniziò a chiedere Hermione, che si interruppe quando vide l’uomo annuire lentamente.
Malfoy, circondato dalla sua banda, stava spostando ei ragazzini del secondo anno per occupare un’intera carrozza.
...
-Professore, credo che lei abbia conosciuto mio nonno, Abraxas Malfoy.- stava dicendo il ragazzo per farsi bello agli occhi del professor Lumacorno.
...
-Guarda, Draco, non è quella Granger?- stava esclamando Narcissa Malfoy.
Lui non osò guardarla in volto. –Io... forse... sì.-


Hermione sobbalzò quando sentì una lacrima rigarle piano il volto.
Non riusciva a comprendere il perché, ma sapeva che quella lacrima solitaria era a dir poco insignificante rispetto ai sentimenti che avrebbe provato se in quel momento fosse stata in possesso di tutti i suoi ricordi.
Una seconda lacrima le bagnò il viso, anticipandole un profondo dolore.
La donna inspirò profondamente, cercando di mettere da parte la rabbia, l’angoscia, il risentimento e la tristezza.
-Perché?- chiese disarmata.
Una sola parola, che però bastava a supplicare disperata una complicata risposta.
 
 
NOTE:
-La Canzone riportata si chiama “La complainte de la Butte” ed è stata scritta da Jean Renoir e Georges Van Parys nel 1955; alcuni di voi l’hanno probabilmente sentita nel film del 2001 “Moulin Rouge” interpretata da Rufus Wainwright.
La traduzione delle righe riportate è la seguente:
“La luna troppo pallida posa un diadema sui tuoi capelli rossi
La luna troppo rossa schizza di gloria sulla tua sottoveste piena di buchi
La luna troppo pallida accarezza l’opale (il bianco) dei tuoi occhi disincantati
Principessa della strada, sii la benvenuta nel mio cuore ferito”
 
-I ricordi di Hermione sono presi (in ordine di apparizione) da:
Harry Potter e la pietra filosofale (pagina 140)
Harry Potter e la camera dei segreti (pagina 103)
Harry Potter e il prigioniero di Azkaban (pagina 294)
Harry Potter e il calice di fuoco (pagina 438)
Harry Potter e l’ordine della fenice (pagina 109)
Harry Potter e il principe mezzosangue (pagina 179)
Harry Potter e i doni della morte (pagina 424)

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: ifyourheartdoesntwork