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Autore: UlfrBerserkerPendragon    24/01/2012    0 recensioni

NdAmministrazione: secondo il regolamento, l'introduzione deve contenere un accenno alla trama o una citazione significativa ripresa dalla storia. L'autore deve perciò provvedere a modificare questa introduzione (può contemporaneamente cancellare in autonomia questo messaggio)
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Giunti ai piedi della collina sacra il quartetto incontrò i compagni del giovane, i quali vedendo l’amico in quelle condizioni arretrarono esterrefatti, Svevan estrasse la spada e si mosse verso la più anziana delle tre donne * Che stregoneria è questa!!! … * gridò brandendo l’arma * Il nostro amico era praticamente morto … e ora cammina … cosa gli avete fatto!!! … Parla strega se tieni alla vita!!! * la donna lo guardò e spostando con calma la spada, disse * Seguiteci al villaggio … vi spiegherò tutto strada facendo … nulla di male è stato fatto al vostro amico … anzi gli è stato fatto il regalo più grande che un essere umano possa avere … * girandosi verso di loro, continuò * La mia preghiera è che se ne mostri degno … il nostro maestro ha dato la sua vita per lui … che il suo sacrificio non sia stato inutile * e cosi dicendo riprese il cammino, seguita dal gruppetto, per tutto il percorso raccontò quanto era avvenuto e chi era diventato il loro amico. Giunti al villaggio, trovarono tutti gli abitanti ad attenderli, le notizie di quanto era avvenuto erano state riportate da quelli che avevano partecipato allo scontro ed erano rientrati al villaggio gioendo per la vittoria, quando videro il medaglione sacro dei druidi al collo di Ulfr si inginocchiarono al suo passaggio, gli occhi degli uomini si velarono di lacrime, quelle lacrime che le donne non riuscirono a trattenere, tutti sapevano cosa significava quel passaggio di consegne, l’anziano druido colui aveva dato loro protezione e pace, non sarebbe più tornato, ora era quel giovane il loro nuovo profeta. Per il resto della notte, la herbarie spiegò a Ulfr cosa aveva fatto il druido e che cosa era diventato, il Profeta faceva parte di un antico ordine di druidi, formato da otto uomini e due donne, questo ordine aveva il compito di vigilare sull’ordine naturale delle cose, e di proteggere le forme di vita sulla terra siano esse umane, animali o vegetali, nel corso dei secoli una violenta lotta si scatenò con i demoni che vivono nelle tenebre il cui unico credo è la morte e la distruzione, i demoni sono molto potenti, e i druidi decisero che fosse meglio diminuire il numero dei membri dell’ordine, in maniera che i poteri trasferiti nei pochi restanti fossero sufficienti per fronteggiare i demoni, infine si ridussero a soli due membri un uomo e una donna, l’uomo era il Profeta, della donna se ne persero le tracce, e l’ordine fece in modo che nessuno potesse avere modo di rintracciarla. Il medaglione che ora portava al collo era il simbolo dell’ordine, a quel medaglione nessun druido o herbarie Celti poteva negare aiuto e sostegno pegno la condanna all’oblio eterno. Il fatto che più sconvolse il giovane era il suo nuovo stato, la sua vita era ora legata alla vita stessa della terra, il suo organismo era ora in simbiosi con la natura fin quando un’animale, una pianta o un semplice fiore fosse vissuto lui non avrebbe conosciuto la morte, poteva interagire con qualsiasi essere vivente, ma per mantenere ciò avrebbe dovuto accettarne le leggi. La mattina seguente di buon ora la Herbarie condusse Ulfr lungo un sentiero che portava tra le cime più alte delle Highslands Dove siamo diretti ... *chiese Ulfr, la donna si era limitata a dirgli di seguirla senza spiegare altro * Perchè possiate capire meglio chi siete ora ... è meglio che vi mostri ... qualcosa che vi aiuterà a comprendere * rispose la donna * Eravate molto legata al Profeta vero? ... * chiese ancora Ulfr* Si ... ma non come pensate voi ... Maestro ... * replicò la donna * Conoscevo il Profeta fin da piccina ... era un grande uomo ... donava a noi tutti grande pace e serenità ... per tutti questi anni ... abbiamo vissuto con armonia ... E voi temete che io non sia altezza del compito che ha deciso di affidarmi ... vero? * la interruppe Ulfr * Voi siete diverso ... impulsivo ... violento ... non percepisco pace nella vostra anima ... nei vostri pensieri ... ho timore per il futuro ... non lo nego ... ma se il Profeta ha deciso così ... non posso che accettare ... * disse guardandolo negli occhi * Non ho ancora ben capito ... cosa esattamente vi aspettate che faccia ... ma anche io volevo bene al Profeta ... mi ha insegnato molto ... e farò tutto il possibile per non deludere coloro che hanno posto fiducia in me ... * provò a sorridergli, ma per tutta risposta la donna riprese velocemente a percorre il sentiero * Per il resto del viaggio non parlarono più, quando giunsero in cima alla montagna, la donna frugò lungo la parete di roccia e infilando la mano in una fessura, azionò un meccanismo che aprì un passaggio, entrarono dopo esserci accertati che nessuno li avesse visti. La donna accese un fascio di rami secchi e con quelli accendeva le numerose torcie appese sui lati del corridoio, dopo aver percorso il lungo corridoio scavato nella nuda montagna, entrarono in un salone immenso, al centro del salone vi era, sul pavimento un disegno identico a quello del medaglione che il Profeta gli aveva lasciato, gli occhi si incominciavano ad abituarsi a quella luce fiocca e notò che sui lati del salone si trovavano dieci troni in pietra, su otto di questi c'erano seduti quattro uomini e quattro donne, sembravano mummificati Anche loro portavano dei medaglioni come il suo, ma i loro erano di colore diverso ... neri ...* Chi sono questi? ... perchè mi avete portato qui? * chiese Ulfr, continuando a ispezionare il salone * Questi sono i vostri fratelli e le vostre sorelle ... Maestro ... * rispose impassibile la donna * Sono ... erano i membri dell'Antico Ordine ... i custodi della Pace * continuò * Vedo due troni vuoti ... di chi sono ... e come sono morti loro ... mi avevate detto che siamo immortali? *chiese incuriosito* Una cosa alla volta ... Maestro ... non siete sempre stati immortali ... all'inizio dei tempi ... il compito dell'Ordine era controllare che tutto andasse in armonia ... e i Maestri erano dodici ... ma poi ... il Male ... si avvicinò all'Ordine e iniziò a tentarne i Maestri ... fin quando due di loro ... un'uomo e donna ... cedettero alle sue lusinghe ... e sulla Terra scese il Caos ... i due rinnegati crearono molti altri Maestri e costituirono il Sole Nero e attaccarono l'Ordine ... ... il potere dei Maestri non è illimitato e ogni volta che creano un altro Maestro il loro potere diminuisce ... per difendersi dagli attacchi sempre più pericolosi ... degli Stregoni del Sole Nero ... I Custodi dell'Ordine decisero che alcuni di loro dovevano sacrificarsi ... per far si che i restanti fossero sufficentemente forti da resistere a qualsiasi attacco ... non c'era in gioco solo la sopravivvenza dell'Ordine ... ma l'equilibrio sulla Terra ... rimasero solo in due ... un uomo ... Il Profeta ... e una donna ... ma di lei non conosco il nome ... per maggiore sicurezza ... i due custodi presero strade diverse e per nessun motivo ... avrebbero mai dovuto sapere chi era e dove si trovava l'altro ...e così è stato fino a ora ... fin quando il Profeta non ha visto il tuo tatuaggio .... IL mio tatuaggio ... * chiese stupito Ulfr * Cosa c'entra il mio tatuaggio ... ora Il Profeta ... riteneva che fosse tua madre ... l'altra Custode ... e che tu fossi il Prescelto ... che attendeva ... *rispose* Se così fosse ... il tuo Potere sarebbe già così molto aumentato ... e quindi tornando al discorso dei troni vuoti ... uno è il tuo e l'altro è dell'altra Custode ... vostra madre ritengo ... * Ulfr guardava con attenzione quei corpi ... cercando di immaginare quelle persone in vita ... e si voltò e chiese alla donna ... che stava sistemando alcune decorazioni su un'altare ... * Parlatemi del Sole Nero ... come potrò riconoscerli ... e come posso contrastarli ... per quanto il Profeta mi abbia insegnato alcune cose sulla magia ... non mi ha spiegato come combatterli ... Appena avrete recepito appieno i vostri poteri ... capirete tutto ... * la donna azionò una corda che posta vicino all'altare aprì un'apertura sul soffitto del salone, gli fece cenno di sedersi su uno dei due troni vuoti, Ulfr lo fece non senza un pò di apprensione, solo un paio di giorni fa non sapeva nulla di tutto questo. All'improvviso un raggio di luce penetrò dall'apertura del soffitto colpendo un grande specchio rotondo montato dietro l'altare. Il raggio venne riflesso su tutti i medaglioni degli otto Custodi morti per andare poi a colpire il medaglione posto sul petto di Ulfr, un ondata di calore colpì il giovane, il calore continuava ad aumentare, Ulfr iniziò a "sentire" una forza misteriosa invadere il suo corpo, era una sensazione bellissima ma estremamente dolorosa, iniziò a contorcersi e a urlare, al culmine degli spasmi il medaglione che portava sul petto emetteva una luce azzurrata che illuminava l'intero salone, il tutto durò qualche minuto, poi il raggio scomparve ... e Ulfr si rilassò, ora sapeva ... tutto quello avrebbe dovuto fare e come farlo. Vi porgo le mie più umili scuse ... Maestro ... *disse la donna, che per la prima volta si mise in ginocchio davanti a lui* Avevate un dubbio ... e mi avete voluto mettere alla prova ... vi capisco ... ora so cosa c'è in gioco ... * si avvicinò e l'aiutò ad alzarsi * Se Il Profeta si fosse sbagliato ... ora sarei cenere ... vero? * chiese con tono rassicurante * La donna si limitò a muovere la testa in segno di assenso, Ulfr la rassicurò ancora e insieme lasciarono la grotta. Appena usciti iniziò a percepire la sua nuova realtà, "sentiva" la natura intorno a lui, molti erano i poteri che gli erano stati donati, sapeva che gli avrebbe scoperti appieno con l'andare del tempo, con la pratica, ma sapeva anche di non avere molto tempo, doveva tornare alla sua terra ... la sua terra ... ma quale era la sua terra ora? ... poteva dirsi ancora un vichingo oppure ora era un Celtico?, la risposta gli giunse da sola ... era un Celta, un Vichingo, un Germano e anche un Latino, lui era un Custode ... Di ritorno al villaggio parlò con i suoi compagni, dopo un primo momento di freddezza i suoi compagni si sciolsero riconoscendo in un lui loro vecchio compagno e quasi subito la discussione si spostò sul da farsi. Aver sconfitto le cacciatrici era un vantaggio che non andava sprecato, bisognava battere il ferro fin quando era caldo, decisero che era giunto il momento che Re Svevan riprendesse il trono suo di diritto in quanto primogenito del Re ucciso e tradito dal suo stesso sangue, ma tutti convennero che per riuscire nell’impresa avrebbero avuto bisogno di molti uomini e di navi, l’ostacolo principale erano ancora i Pitti, sarebbe stato impossibile radunare tanti uomini e costruire navi senza che loro se ne accorgessero, soprattutto ora che con scorrerie e minacce avevano allargato il controllo sui territori e ora controllavano un vasto territorio che arriva fino ai piedi delle Highlands, quindi decisero per me prima cosa dovevano eliminare il problema Pitti, a quelle parole si guardarono in faccia, fino a qualche giorno fa queste parole non avrebbe avuto il coraggio di pronunciarle neanche nei loro sogni più reconditi, ma ora dopo aver sconfitto le cacciatrici tutto sembrava a loro possibile, decisero che sarebbero partiti all’indomani. L’indomani mattina un gruppo formato da una cinquantina di uomini a cavallo attendeva Svevan fuori dal suo capanno, Ulfr smontò da cavallo e entrò nel capanno seguito dai compagni …* Siamo pronti … Svevan … quando siete pronto … partiamo … ho stabilito … se a voi sta bene … che William con quattro uomini e la lupa vadano in avanscoperta … noi seguiamo … e Ulther con una decina di uomini faccia da retroguardia … * disse Ulfr * Si sono d’accordo … avete detto a Thorvald quanto deciso ? * chiese Svevan finendo di vestirsi, Thorvald si girò verso i compagni con aria interrogativa * Cosa avete deciso per me?? …* Ulfr gli si fece incontro e mettendo una mano sulla spalla dell’amico gli disse * Questa volta caro amico tu non vieni … mi spiace … ma … il tuo braccio non è ancora a posto … e non vorremmo rendere Margareth vedova prima ancora che sposa … * cosi dicendo gli sorrise * Cosa!?!?! … il mio braccio è quasi guarito !!!! … e anche con un braccio solo valgo almeno tre di quei contadini che vi state portando addietro … * disse indicando gli altri uomini a cavallo * E in quanto a Margareth … ha deciso di prendere come marito un guerriero … non una donnicciola … capirà perché DEVO venire con voi … * Ulfr passò un braccio sulla spalla dell’amico e portandolo in un angolo del capanno prese a parlargli di nuovo * Amico mio … la realtà è che penso che tu ci sia molto più utile qui … come ben sai … ora sono io il Signore di queste terre … ho chiesto hai miei uomini di seguirmi in questa pazzia … e come vedi sono lì fuori pronti a dare la vita per me … ma li conosco saranno ... sempre preoccupati per quello che potrebbe succedere qui … se noi … insomma hai capito … potremmo non tornare … e tu come loro conosci il nostro nemico … verrebbero qui a distruggere a uccidere tutti … ho bisogno che tu resti qui … che prepari delle solide difese … che con la tua presenza rassicuri sia gli uomini che mi seguiranno che coloro che resteranno qua … farai questo per me … amico mio? … * Thorvald assunse un’aria pensierosa e dondolando la testa a destra e a sinistra, disse * Ulfr … maledetto incantatore!!! … mi hai fregato … ebbene resterò qui … a fare da balia ai tuoi contadini … * e uscì sbattendo la porta e imprecando. Appena pronto Svevan il quintetto montò a cavallo e partirono di gran carriera, il piano prevedeva di attaccare il villaggio delle cacciatrici, eliminate loro i Pitti erano molto più vulnerabili, giungendo ai piedi delle Highlands si imbatterono in diversi gruppi di profughi che avevano abbandonato i loro villaggi per sfuggire alle scorrerie dei Pitti, alcuni di loro si unirono al loro gruppo in cerca di vendetta ad altri venne indicata la strada per il villaggio di Ulfr, nel mentre le informazioni raccolte incominciarono a delineare dove potesse trovarsi il villaggio delle cacciatrici, il gruppo ora formato da un’ottantina di uomini giunse nei pressi del villaggio, come avevano immaginato Svevan e Ulfr il villaggio era scarsamente protetto e anche le sentinelle erano poche e non molto attente, forte del terrore sviluppato e della nomea che si erano create si sentivano al sicuro, la lupa che era sparita nella tarda mattinata era tornata a unirsi a loro proprio mentre si stavano avvicinando al villaggio, Svevan aveva posizionato gli arcieri in una posizione sopraelevata rispetto al villaggio in maniera che potessero colpire dall’alto, tutto era pronto, Ulfr accarezzo la lupa fissandola negli occhi, la lupa iniziò a ululare nel giro di pochi istanti ululati si alzarono tutto in torno al villaggio, il suono era impressionante dovevano essere circa un centinaio, tanto da coprire le grida di due sentinelle assalite e sbranate dai lupi, nel villaggio si scatenò il putiferio, cacciatrici e guerrieri neri sbucarono dalle capanne e si radunarono d’istinto al centro del villaggio dove era acceso un grande fuoco, stretti gomito a gomito con le armi in pugno cercavano tra le tenebre a bordo del villaggio cosa stesse succedendo, dal capanno più grande proprio al centro del villaggio usci un’anziana donna si appoggiava per camminare su una lancia sormontata da un teschio di lupo, alla sua vista alcune cacciatrici le corsero incontro, le scacciò e iniziò a guardarsi in giro come ad annusare l’aria, mentre i lupi a continuavano a ululare, una scena da far gelare il sangue anche agli uomini di Ulfr che certo non avevano nulla da temere da quelle belve, a un tratto la cacciatrice si girò e indicò il promontorio dove Demetrio e gli arcieri avevano preso posizione, aveva ancora il braccio teso quando una freccia le trapasso la gola, seguita da un’altra decina di frecce che aprirono diversi varchi tra le file degli assediati, segui un’altra serie di frecce e poi un’altra e un’altra ancora, le cacciatrici sapevano che stare raggruppate vicino al fuoco le rendeva bersagli facili ma sapevano anche che allontanarsi da quel fuoco voleva dire rischiare di finire sbranate dai lupi, per una volta il terrore riempiva i loro sguardi per una volta erano loro ad avere paura. Svevan a quel punto si alzò sollevando la spada sopra la testa, lo imitarono prima Ulther alla sua sinistra e poi Ulfr alla sua destra, appena fu certo che il segnale fosse visibile a tutti abbassò la spada puntandola verso il villaggio, era il segnale, gli uomini sbucarono dalla foresta urlando come pazzi e brandendo le loro armi, Demetrio ordinò ai suoi di tirare in libertà fin quando i suoi compagni non fossero entrati nel villaggio poi arrestò il lancio per paura di colpire i propri compagni, ormai quasi dimezzati dal tiro degli arcieri la cacciatrici e i guerrieri neri cercarono di formare una linea difensiva, ma nel farlo dovettero allontanarsi dal fuoco offrendo la schiena ai lupi, lo scontro assunse subito i tratti di un massacro, lo scontro durò alcuni minuti, alla fine vi era sangue ovunque, ma il bilancio aveva superato le più rosee aspettative, gli uomini di Svevan avevano debellato la più grave minaccia senza subire alcuna perdita, Ulther si occupò di recuperare i cavalli, William con alcuni uomini saccheggiò il villaggio in cerca di armi e viveri, Svevan e Ulfr liberarono i prigionieri, alcuni in condizioni tali da non riuscire neanche a reggersi in piedi, altri evidentemente arrivati per ultimi, ancora in buone condizioni decisero di unirsi a loro, un ultimo lungo ululato fu il saluto dei lupi a Ulfr, e sparirono come erano arrivati, il villaggio venne dato alle fiamme, e il gruppo che ora superava il centinaio di uomini ripartì a spron battuto verso il villaggio del capo dei Pitti. Arrivarono presso il villaggio dei Pitti dopo due giorni di marcia forzata e con i cavalli stremati, decisero di fermarsi a riposare la notte a una distanza di sicurezza dal villaggio, questa volta Svevan voleva affrontare i Pitti a viso aperto in pieno giorno, ne faceva una questione di onore di orgoglio, alle prime luci dell’alba gli uomini lanciarono i cavalli all’attacco del villaggio, le sentinelle ebbero appena il tempo di dare l’allarme prima di venire travolte dalla carica dei cavalieri, in men che non si dica erano già giunti al centro del villaggio, i Pitti venivano colpiti appena uscivano dalle capanne, colti completamente di sorpresa non ebbero il tempo di organizzare un minimo di difesa, anche in questo caso gli uomini di Svevan non dimostrarono nessuna pietà nei confronti dei nemici e in breve il villaggio fu nelle loro mani. Raccolti gli uomini superstiti al centro del villaggio con le donne e i bambini, Svevan e Ulfr iniziarono a cercare tra loro il capo e suo figlio, mentre Ulther e Demetrio si portavano alle’esterno del villaggio per prevenire eventuali fughe, William liberò i prigionieri e distrusse personalmente il “recinto”, Svevan trovò il capo del villaggio che si faceva scudo dietro alcune donne e subito dopo suo figlio, ora il capo dei Pitti sembrava avere perso quell’aria di superiorità che aveva tenuto per tutto il periodo che erano stati suoi prigionieri, prendendolo per il camice lo trascinò fuori dal gruppo facendolo cadere nel mezzo del piazzale … * Alzati cane … dimostra un briciolo di onore … * gli grido davanti al viso * Maledetti … pagherete caro questo affronto … ritiratevi e vi prometto che nulla succederà alla vostre famiglie ai vostri figli * rispose l’uomo mentre cercava di alzarsi, Svevan si avvicinò al suo cavallo e prese due sacche che si portava addietro da quando aveva lasciato il villaggio sulle Highlands, poi avvicinandosi al suo nemico ne svuotò il contenuto di fronte a lui * E chi dovrebbe … minacciare le nostre famiglie? … chi dovrebbe toccare i nostri figli ? … loro? * disse indicando con la spada le teste delle due cacciatrici uccise nella radura, scoppiò poi in una fragorosa risata …* Se sei solo cane … le tue “donne” sono concime per vermi ora … non hai più nessuno che possa difenderti … è ora che paghi … per quanto hai fatto verme … * cosi dicendo prese una spada che si trovava a pochi passi da lui e la lanciò verso il Pitta * Prendila verme … ti offro la possibilità di morire come un uomo …* il Pitta girandosi verso il suo popolo tentenna, ma poi cercando di approfittare di un attimo di distrazione di Svevan raccoglie la spada velocemente e cerca di colpirlo alle spalle, ma Svevan lo vede con la coda dell’occhio e schiva l’affondo, con la sua spada devia l’altra lama e affonda a sua volta, la lama entra nel petto del nemico fino all’elsa, dalla bocca del Pitta esce solo un gemito soffocato dai fiotti di sangue che gli riempiono la bocca, poi si accascia al suolo, il figlio viene preso e trascinato fuori dal gruppo da quelli che solo fino a qualche minuto prima erano suoi prigionieri, lo portano al cospetto di Svevan, il Re lo guarda con sdegno e senza pronunciare parola si gira e si avvia verso il cavallo, per i prigionieri celti è un segnale, si scaraventano su di lui con bastoni e pietre, le urla strazianti durano diversi minuti prima che cali il silenzio, anche in questo caso il gruppo saccheggia il villaggio, cavalli, cibo, armi e soprattutto nel capanno dei “ trofei” , Ulfr si avvicina a Svevan … * Cosa ne facciamo di questa gente … Sire … * gli chiese * Pensaci tu Ulfr … a me non interessa … io voglio solo tornare a casa … ma per te è diverso … “ druido” … ora anche questa è la tua terra … ed è ora che incominci a prenderne il controllo … * gli rispose sorridendo prima di allontanarsi verso l’angolo opposto del villaggio, quelle parole indussero Ulfr a riflettere, il Re aveva ragione era ora che anche lui incominciasse a prendere delle decisioni per la sua gente, si avvicinò al gruppo di prigionieri e indicò uno degli uomini facendogli segno di avvicinarsi, l’uomo lo fece non senza esitare * Siete liberi … manda qualcuno dei tuoi ad avvisare gli altri villaggi del vostro popolo … d’ora in poi su questi territori regnerà la pace … oggi vi concedo la libertà e la vita … ma che non venga a sapere che i Pitti muovano ancora guerra contro qualunque dei villaggi … perché la prossima volta non sarò così magnanimo … intesi!!! * l’uomo fece cenno di si con il capo e ritornò tra i suoi, che accolsero la notizia con evidente sollievo, perché il messaggio fosse ancora più chiaro Ulfr diede ordine che le teste delle due cacciatrici fossero infilzate su due pali davanti a entrambi gli ingressi del villaggio, poi riuniti tutti gli uomini il gruppo si diresse verso il villaggio di pescatori dove tutto ebbe inizio il villaggio di William. * Barone Ulfr Berserker*
  
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