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Autore: JustBelieve    25/01/2012    6 recensioni
OS su Darren Criss e Chris Colfer.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Darren Criss
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passate tre settimane dall'ultima volta che Chris aveva visto Darren, prima che quest'ultimo partisse per New York, dove avrebbe debuttato a Broadway.

Quell'ultimo giorno sul set, si salutarono come avevano sempre fatto: un dvd a casa di Chris, con tanto di pop-corn e Diet Coke, che in quella casa non mancava mai.

Passarono un intero pomeriggio insieme a ridere e scherzare, ripetendo per filo e per segno ogni singola battuta di quel film che entrambi amavano.

Era come se in quelle ore trascorse insieme il mondo intorno a loro fosse svanito e il tempo si fosse fermato.
A nessuno dei due importava quanto ancora rimanesse loro per stare insieme, tutto ciò che contava era che in quel momento, in quel preciso istante, loro erano insieme.

Da un po' di tempo a questa parte, di ore da trascorrere l'uno con l'altro ne avevano poche poichè il mese di pausa si era concluso e dovevano riprendere a girare i nuovi episodi.

Quando, finalmente, arrivò il momento del saluto definitivo, tutto ciò che Chris riuscì a dire all'amico fu un semplice 'ciao', accompagnato da un sorriso triste e malinconico sul suo volto.
Darren, d'altro canto, non era un tipo di poche parole e prima che Chris potesse aggiungere altro, gli gettò le braccia al collo, quasi stritolandolo.

- "Ahia!"- brofonchiò il soprano, profondamente sorpreso da quel gesto inaspettato. -"Va a finire che perdi l'aereo! Corri!" - disse senza aggiungere altro.

Il ragazzo riccioluto non se lo fece ripetere due volte e dandogli un ultimo abbraccio, si avviò verso la sua auto.

I giorni seguenti alla partenza dell'amico, si rivelarono per Chris un vero e proprio incubo: era divenuto tutto d'un tratto irascibile e nevrotico, senza un motivo apparente.

Sul set la situazione non era certo migliore: non riusciva a concentrarsi sul copione, sbagliando spesso le battute e dimenticandosi le parole delle canzoni.

Giorno dopo giorno la situazione non faceva altro che peggiorare ed il soprano non riusciva a fare altro se non maledire se stesso e Darren per quel spiacevole momentaccio che stava attraversando.

'E' solo un amico' si disse, quasi cercando di autoconvincersene.
'Devo smetterla, non posso rovinare tutto con le mie paranoie da ragazzino in balia di una stupida cotta'.

Eh già, Chris Colfer si era preso una 'leggera' sbandata per quel pazzoide del suo amico e collega, Darren Criss.

Per quanto ci provasse, non riusciva a togliersi dalla mente quegli occhi verdi e quei ricci che tanto desiderava toccare, accarezzare.

Tutto era cominciato alcuni mesi prima, quando Ryan Murphy aveva deciso che Kurt e Blaine dovessero finalmente mettersi insieme.

Quel bacio, fu quel maledetto bacio a farlo innamorare di lui.

Successe tutto in un attimo, senza preavviso.
Mentre Blaine era impegnato nel baciare Kurt, Chris si rese conto che ciò che provava per il ragazzo riccioluto era ben diverso da una semplice amicizia.

Avrebbe venduto l'anima pur di poterlo baciare di nuovo, di sentire le sue labbra posarsi dolcemente sulle sue, tanto da arrivare al punto di chiedere a Ryan di aggiungere altri 'kliss' negli episodi successivi, pentendosene poi amaramente poiché quest'ultimo cominciò a sospettare ciò che ormai era evidente persino al resto del cast.

L'avevano capito tutti, tranne, ovviamente, il diretto interessato.
Neanche le varie occhiatine e battutine di Mark erano servite: Darren sembrava non accorgersene affatto.

Le cose erano due: o era scemo, oppure era posseduto da qualche scimmia demoniaca che gli impediva di ragionare.

D'altra parte, il soprano era quasi sollevato dall'ingenuità del suo collega, perché mai e poi mai avrebbe voluto rovinare quella bellissima amicizia che li legava da tempo.

Decise di approfittare di quelle settimane di assenza del collega per toglierselo definitivamente dalla testa e si promise che, quando egli sarebbe tornato, niente tra di loro sarebbe cambiato e lo avrebbe amato, come si ama un amico.

Sapeva che non sarebbe stato facile, ma ci avrebbe provato.

Una voce familiare lo fece ritornare alla realtà, distogliendolo dai suoi pensieri.

-" Si può sapere che ti succede? Sono giorni che sei distratto, distante. Qualcosa non va?" - chiese Lea all'amico, visibilmente preoccupata.

Chris le lanciò un'occhiata scocciata e nel contempo malinconica;

-" Si tratta di Darren, vero? Ti manca..." -disse dolcemente, posandogli una mano sulla guancia.

A quella domanda, il ragazzo arrossì leggermente; sapeva che Lea avrebbe capito, non le sfuggiva mai niente, soprattutto quando si trattava di lui.

Senza ulteriori esitazioni, Chris si gettò nelle braccia dell'amica, tenendola stretta a sé mentre lacrime silenziose cominciarono a scendergli sul volto.

- "Guardami! - disse staccandosi lentamente dall'abbraccio, -"Guarda come mi sono ridotto, e per un collega per di più! Non volevo, io...Non credevo che sarebbe successo! Invece guardami adesso, sono qui a piagnucolare come un bambini perché lui non c'è!" -concluse ormai consumato dalle sue stesse lacrime.

Lea prese il volto dell'amico fra le mani e guardandolo dolcemente, disse :

-" Non c'è nulla di sbagliato in questo, tesoro. E' umano, fa parte della nostra natura, innamorarsi, intendo. Avete trascorso l'ultimo anno insieme e non mi riferisco solo alle ore trascorse sul set! Inoltre Darren è un ragazzo splendido, è impossibile non innamorarsene!" - disse sorridendo.

- "Magnifico, sì. Ed è anche etero". - aggiunse il soprano, seccato.

- "Insomma, sii serio! Hai almeno provato a parlargli?"

- " Che? Stai scherzando, vero?" -la interruppe lui. - "Farei la figura dell'imbecille. No, non potrei mai rovinare tutto a causa di un'infatuazione che mi son preso".

- "Provare non costa niente, Chris! E riguardo al fatto che sia etero, io non ne sarei tanto sicura se fossi in te!" - concluse facendogli un occhiolino, incamminandosi verso la caffetteria del set del liceo McKinley.

- "Cosa? Che stai dicendo? Lea..!" - chiese il soprano senza però ricevere alcuna risposta.

Finite le riprese, il soprano tornò a casa e sfinito com'era dopo un'intera giornata di lavoro, si afflosciò sul divano, addormentandosi pochi istanti dopo.

Il mattino seguente Chris si svegliò con un gran mal di testa, colpa di tutta la caffeina ingerita il giorno precedente; si avviò in cucina intento a prepararsi la sua abituale dose mattutina di caffè, quando, improvvisamente, si sentì afferrare per i fianchi...


Ma che diavolo..?!


- " TAA DAAAAAAAN! SORPRESAAAAA!"- urlò Darren a tutta voce.
- " Ma che sei scemo? Mi hai quasi fatto morire di paura! Aspetta...Come sei entrato? Quando sei tornato? Perch- "
- "Stai calmo, Chriiiis! Pensavo che ti avrebbe fatto piacere vedermi! Sono tornato stanotte! " - rispose l'altro sfoggiando un bel sorriso a trentadue denti.

- " Certo che mi fa piacere, ma non credevo che tu mi piombassi in casa così, senza un avviso..." - ribatté il soprano ancora agitato.

- " Beh, volevo vederti! Che c'è di strano? Per quanto riguarda l'esserti piombato in casa, io beh... Mi sei mancato, sai?" - disse il ragazzo riccioluto con tono disinvolto.

- "Oh...Davvero? Aspetta, sei serio oppure questa è una delle tue giornate 'particolari' ? - chiese Chris con fare sarcastico all'amico.

-  "Ma certo che lo sono, sciocco! Piuttosto, com'è che non sei mai venuto a vedermi a Broadway? Mi avrebbe fatto piacere..."

- "Credimi, io e gli altri ci abbiamo provato, ma non c'è stato modo di smuovere Ryan! Abbiamo girato tre episodi in due giorni e mezzo! Roba da pazzi... Comunque ho sbirciato un po' su internet e ho potuto vedere che tutto è andato bene e che sei stato bravo! Beh, complimenti! Siamo tutti fieri di te" - disse per poi correggersi pochi istanti dopo - "Volevo dire, sono tutti fieri di te, ecco".

- "Chris, non è necessario che tu cambi le parole. E dai, ammettilo che sei orgoglioso anche tu! " - disse l'altro sfoggiando i suoi occhioni alla 'Gatto con gli stivali'.

- "Ehm, sì. Lo sono. Hai finito, adesso?"- brofonchiò l'altro cercando di non guardarlo negli occhi.

- " A dire il vero no, non ho finito. Ho bisogno di parlarti, Chris". - il tono del ragazzo divenne improvvisamente serio. - "E ho bisogno che tu mi ascolti".

- " Vai avanti, non ti interromperò". - rispose il soprano alquanto sorpreso da quel cambio totale di espressione nel volto dell'altro.


- "Queste tre settimane a New York sono state fondamentali per me, sia per crescita personale che per riflettere su alcune cose che da tempo porto dentro di me. Ero felice perché per la prima volta non ero più solo "il ragazzo di AVMP" o "quello di Glee", le persone si complimentavano con me, poi sono arrivate tutte quelle critiche positive...Insomma, mi è piombato tutto addosso. E' stato fantastico poter condividere quelle emozioni con i miei genitori, con i miei amici, ma dentro di me sentivo che mi mancava qualcosa. Qualcuno. E quel 'qualcuno' eri tu. Sei tu".

A queste parole il soprano quasi non si soffocò con la sua stessa saliva; che stava succedendo? Perché Darren, il suo migliore amico, gli stava confidando quelle cose?
Nonostante l'evidente ansia ed agitazione, non osò interromperlo.
Voleva capire dove l'altro volesse arrivare.


Perché non poteva essere ciò che lui aveva sempre sperato, no.

"Insomma.."- continuò il ragazzo dagli occhi verdi - "Quello che sto cercando di dirti è che...Beh, Chris. Mi sei mancato da morire. Tutti quei giorni passati senza di te. Mi sono sentito imprigionato nella mia stessa gabbia d'oro. Non sai quanto avrei voluto condividere tutto ciò con te, quanto avrei voluto poterti abbracciare a fine spettacolo, renderti fiero di me".

- "Non capisco, dove vuoi arrivare? Cioè, le tue sono parole bellissime, ma perchè adesso? Perchè io?" - chiese intimorito.

Chris non poteva crederci, non voleva crederci.
Com'era possibile che tutto ciò stesse accadendo?

Si tirò un pizzicotto per verificare se stesse sognando o meno.

Fu in quel momento che i loro sguardi s'incrociarono: avevano entrambi gli occhi lucidi e paure, speranze racchiuse in sé.

In quel rassicurante silenzio si dissero tutto ciò che mai erano riusciti a dirsi prima.

Non c'era bisogno di parole, ne di gesti.

Tutto in quel momento divenne limpido, cristallino.

I loro cuori battevano all'impazzata, quasi volessero uscire dal petto.


Finché, improvvisamente, il ragazzo riccioluto si avvicinò al soprano, poggiando la propria fronte sulla sua.

Le loro labbra erano vicine, dannatamente vicine.
Potevano sentire l'uno il respiro dell'altro sul collo.

E finalmente successe: le loro labbra s'incontrarono, intrecciandosi tra di loro, consumandosi.

Il mondo intero in quell'istante svanì, come se non fosse mai esistito.

Tutto adesso aveva un senso. Loro avevano un senso.

- " Ti amo, Chris" - sussurrò dolcemente Darren - "Ti amo da sempre".

- " Non potevi dirmi niente di più bello. Ti amo anche io".

La giornata continuò, tra baci e morbide carezze, parole sussurrate all'orecchio e confessioni che fino a quel momento entrambi si erano proibiti.






 *Angolo dell'autrice:

Questa inizialmente doveva essere una OS, vale a dire corta e invece mi son ritrovata a scrivere 20 pagine di quaderno e doverla quindi, infine, accorciare.

Mia o non Mia, sono una CrissColfer convita io, quindi se non vi piace ciò che scrivo potete benissimo evitare di leggere (:

Detto questo, ringrazio in anticipo tutti coloro che dedicheranno un po' del loro tempo a questa mia 'piccola creautura', spero vi piaccia, ci ho messo l'anima nel farla.

Grazie anche a chi deciderà di recensire, sappiate che le critiche son ben accette, è importante per me avere un parere 'esterno'.

Alla prossima!

  
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