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Autore: camelopardus    26/01/2012    0 recensioni
Questa è la storia di Hannah, una ragazza con un potere speciale che le costerà caro, ma scoprirà di non essere sola a combattere in questa battaglia.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La nuova città non era male: i compagni erano disponibili e gentili, nonostante girassero voci sulle inspiegabili uccisioni alla sua vecchia scuola. Anche i prof sembravano migliori dei suoi vecchi insegnanti, almeno a prima vista. E poi non le dispiaceva affatto vivere in centro città anziché in un paese di periferia, lì c’erano più negozi, più cinema, più… più tutto. Hannah rimpiangeva solo una cosa: il suo giardino. I suoi genitori avevano trovato una bifamiliare accogliente e anche i vicini erano disponibili. L’unico difetto di quella graziosa casa in stile inglese era che non aveva il giardino. Zero erba. Zero! L’unico angolo di verde si riduceva a una piccola aiuola che sua madre aveva occupato con i suoi amati fiori. Ecco un’altra qualità di sua madre: il giardinaggio. Sua madre aveva un talento per le piante, quasi un’intesa; spesso le sue amiche le affidavano le piante per un po’, ad esempio durante l’estate quando andavano in vacanza, e al loro ritorno erano anche meglio di prima. Vista la sua abilità culinaria, sua madre amava soprattutto le piante aromatiche e le verdure, ma non rinunciava a un tocco di colore che “solo i fiori possono dare”, o almeno così diceva lei. In fondo Hannah era sollevata sapendo che non poteva più distendersi sull’erba: ogni volta che lo faceva si ritrovava circondata dalle sue fantasie, a volte anche senza accorgersene, e nella sua nuova città il parco più vicino era a 3km di distanza. Insomma, poteva stare un po’ più tranquilla, anche se avrebbe dato qualsiasi cosa per distendersi ancora una volta sull’erba. E fu proprio questo suo desiderio a metterla nuovamente nei guai. Stava tornando da scuola al tramonto, le giornate cominciavano a farsi più fredde e brevi, e presto non avrebbe più potuto godersi quelle passeggiate lungo la via principale, sempre così animata, così allegra, così viva!... così grigia. Nemmeno un misero alberello, un ciuffo d’erba tra le crepe del marciapiede, un cactus su un terrazzo degli alti palazzi. Completamente grigia. Quasi senza rendersene conto, Hannah rivide gli alberi del suo giardino, tutti allineati lungo la via. Che spettacolo! Ora era di nuovo, veramente a casa! Poi notò che uno degli alberi era inclinato… anzi, no… continuava a inclinarsi! Stava crollando! Hannah lo fisso, riprese coscienza delle sue azioni ed eliminò tutti gli alberi, tranne quello. Non ci riuscì. L’alberò continuava a inclinarsi pericolosamente verso la strada e presto avrebbe ceduto. Infatti, un attimo dopò crollo sopra a un’auto, schiacciandola sotto al suo peso. Sentiva le urla del bambino sul sedile posteriore, il suo pianto. Lo sentiva chiamare la madre senza avere risposta. Sembrava tutto così irreale che quando si senti chiamare fece un balzo per lo spavento. -Hannah! Si voltò pallida come un lenzuolo e vide una delle sue nuove compagne. Come si chiamava? Sara forse? Sì, era Sara. -Hannah, vieni subito con me. Hannah non trovò la forza di ribattere, semplicemente si lasciò trascinare per il braccio fino a una via secondaria, e da lì ad un condominio di almeno venti piani. Sara aprì la porta di casa e guidò Hannah fino ad un divano bianco, dove si sedette. Poi Sara la guardò e le disse –L’ho visto anch’io. Ho visto l’albero cadere.
   
 
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