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Autore: Kaeru    08/04/2004    0 recensioni
A Kanagawa arriva una ragazza che cambierà la vita a molte persone. Diciamo che ho voluto dare a tutti un momento magico in amore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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11° CAPITOLO

11° CAPITOLO

 

Un mese dopo.

“Questo vaso dove lo metto?” domandò Rukawa.

“Sopra il mobiletto dell’entrata.” Gli rispose Lory.

“Secondo voi il tavolino di vetro dove sta meglio?” chiese Akira.

“Direi di metterlo in mezzo al salone. Tra le poltrone e il televisore. Voi cosa ne dite?” disse Katia

“Sono d’accordo.” Rispose Lory.

“Anch’io. Le fece eco Akira.

“Pure io.” Affermò Rukawa.

“Qualcuno ha visto il martello? Devo attaccare i chiodi per il quadro ma non lo trovo.” Domandò Katia.

Ce l’ho io. Tieni.” Le disse Rukawa avvicinandolesi per passarle il martello.

“Grazie Kaede.

“Mi piace sentirti pronunciare il mio nome. Le sussurrò all’orecchio.

Katia arrossì ripensando alla prima volta che l’aveva chiamato per nome. Era successo una notte di un mese prima. Da allora erano cambiate molte cose.

Lory aveva deciso di continuare gli studi in Giappone. Nella versione ufficiale, ovvero per i suoi genitori, perché le piaceva tanto il Giappone e il programma di studio delle scuole giapponesi era più completo di quello italiano. Nella versione ufficiosa perché non voleva separarsi da Akira.

Aveva dovuto già farlo una volta ed avevano sofferto entrambi moltissimo. Ora che il loro rapporto era ancora più profondo sarebbe stato peggio. Aveva iniziato a frequentare la scuola da qualche giorno. In pratica si vedeva pochissimo con la sua amica. Già, perché si era iscritta al Ryonan, la scuola del suo amore.

Un altro cambiamento era avvenuto anche nel rapporto tra Katia e Kaede. La loro storia era già pubblica, ma Kaede aveva insistito affinché Katia conoscesse i suoi genitori, e anche lei aveva parlato di lui ai suoi. Durante le vacanze invernali avevano già programmato di andare in Italia, un po’ per permettere a Katia e Briciola di rivedere i loro cari, un po’ per far conoscere a questi ultimi Rukawa.

Katia finì di attaccare il quadro e si guardò in giro osservando il cambiamento più recente.

Stavano finendo di arredare la loro casa.

Il piccolo condominio dove abitavano fino a poco prima le due ragazze aveva cambiato padrone e questo aveva dato lo sfratto a tutti in quanto avrebbe fatto diventare lo stabile un ristorante.

In poco tempo, quindi, le ragazze avevano dovuto cercare un posto dove stare.

Akira e Kaede avevano dato loro una mano e a furia di cercare avevano trovato quella villetta. Se ne erano innamorati tutti. Ma per le finanze delle due ragazze era troppo cara. Entrambe lavoravano, ma il loro stipendio non sarebbe bastato. Così ad Akira e Kaede era venuta un’idea: andare a vivere tutti insieme. L’idea fu accolta con entusiasmo da Katia e Lory, e anche le famiglie dei ragazzi non fecero problemi. Così la affittarono.

Ed ora eccoli lì. Intenti ad arredare la casa. La loro casa.

In quel momento arrivò Briciola seguita da un gatto che iniziò a strusciarsi miagolando contro le gambe di Katia che intuì subito quale fosse il problema. Si diresse in cucina prese le due ciotole e diede loro da mangiare. L’altro gatto era di Akira. Cambiando casa non aveva voluto lasciarlo essendoci troppo affezionato. Il problema principale era la convivenza con Briciola, ma la cosa si risolse bene. I due felini, infatti, andavano d’amore e d’accordo. Tanto che entro breve Briciola avrebbe dato alla luce la sua prima cucciolata. Mentre li osservava mangiare sentì il suo stomaco brontolare. Anche per loro era arrivato il momento di cenare.

“Ehi ragazzi, che ne dite di mangiare?” propose.

“Ottima idea, io sto morendo di fame.” Le rispose Kaede.

“Anch’io. Disse Akira.

“Io non ci vedo più dalla fame.” Concluse Lory.

I ragazzi cenarono. Finita la cena erano tutti troppo stanchi per mettersi ancora a sballare scatoloni e sistemare mobili. Perciò decisero di andare a dormire.

I quattro ragazzi e i due gatti si diressero al piano di sopra. Si augurarono la buonanotte, poi Akira aprì la prima porta a destra ed entrò nella stanza seguito da Lory. Briciola e Shun, così si chiamava l’altro gatto, entrarono nella seconda stanza che i ragazzi avevano arredato come un piccolo studio. Lì c’era il tavolino del computer, altre due scrivanie abbastanza grandi perché ci stessero comodamente due persone su ognuna, un piccolo divanetto e una poltrona che veniva usata dai gatti come cuccia.

Infine Katia e Kaede entrarono nella terza stanza. Chiusero la porta dietro di loro lasciando fuori il resto del mondo.

Qualche ora dopo, mentre era stretta tra le braccia di Rukawa che sembrava si fosse addormentato, Katia ripensò alla sua vita. Aveva passato un brutto periodo che l’aveva indotta a scappare. Ma ora capiva che la sua fuga era servita a farle trovare qualcosa di veramente importante: degli amici fantastici, con i quali passava giornate fantastiche. Tipo il giorno prima durante la festa di compleanno di Haruko. Si erano divertiti moltissimo. Si erano anche accorti che c’erano solo coppie: Haruko e Sakuragi, Kaede e Katia, Lory e Akira, Ayako e Miyagi, Kogure e Mitsui, Mito e Miyu la sua ragazza con la quale stava da pochi giorni ma che conosceva da anni. Incredibilmente, anche gli altri dell’armata Sakuragi avevano qualcuno. Anche se poi si è scoperto che erano le cugine di Okusu. Nonostante ciò Katia era pronta a scommettere che tra Noma e Reyka presto ci sarebbe stato qualcosa.

Ma questa non era stata l’unica sorpresa.

Anche il gorilla, ops… il capitano Akagi si era presentato con una ragazza, Akane e si capiva chiaramente che erano pazzi l’uno dell’altra. Ciò che aveva colpito tutti di Akane era la sua folta capigliatura rosso fuoco. Ricordava molto quella di qualcun altro. E non si trattava di una coincidenza. Akane infatti si era rivelata essere la sorella di Sakuragi. Quando gli altri l’avevano saputo non avevano potuto fare a meno di prendere in giro il povero Akagi.

‘A quanto pare era proprio destinato ad avere Sakuragi come cognato’ aveva pensato Katia.

Ma oltre ai suoi amici aveva trovato qualcos’altro di ancora più prezioso. Aveva trovato un ragazzo che amava. In quel momento Katia si sentiva talmente felice che non riuscì a trattenersi.

“Kaede?” lo chiamò.

“Hn.” Le rispose.

Sei sveglio?”

“Sì, ma non per molto.”

“Volevo solo dirti una cosa.”

Cosa?”

Lei alzò il viso per guardarlo negli occhi.

“Ti amo Kaede. E non mi sono mai sentita così felice.

Lui sorrise.

Anch’io ti amo Katia. E sono felice. Sei tu che mi fai sentire felice.”

Dopodiché abbassò il viso e la baciò.

Quando si staccarono Katia si adagiò meglio tra le braccia di Kaede ed abbracciati si addormentarono.

 

FINE

 

Che ne dite? Vi è piaciuta? Fatemelo sapere scrivendo al mio indirizzo mail: kaeru@tele2.it .

Aspetto tutte e tre le c, ovvero complimenti (graditissimi ^____^), commenti (graditi ^__^) e critiche (se proprio dovete ^_^’ ).

Ciao e alla prossima! (Forse! ^_^)

 

   
 
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