E’ più o meno così che penso si sentano i bruchi prima di diventare farfalle. Vibrano.
E allora si chiedono se non sia il resto del mondo a saltellare su sé stesso davanti ai loro occhi, si stringono nel loro bozzolo, impauriti e confusi, ma la natura ha un richiamo molto più forte delle loro insignificanti volontà. E lì poi è come dover andare a pisciare di notte, puoi tenertela quanto ti pare, rigirandoti nel letto, accoccolandoti tra le coperte nelle pose più strane, ma prima o poi dovrai spiegare le ali e accettare che la tavoletta ghiacciata del cesso è là che ti aspetta. E non puoi farci nulla.