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Autore: Talestri    27/01/2012    7 recensioni
Oscar si sveglia nel fitto di un bosco. Non ricorda perchè, come è finita lì. Si incammina verso una città diroccata in cerca di informazioni. Vi trova il delfino di Francia Louis Joseph a farle da guida. Tanti interrogativi e le risposte? Arriveranno col tempo durante il suo ultimo viaggio.
Genere: Avventura, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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E’ davvero arrivata in cima. Vorrebbe lasciarsi cadere a terra, ma in un attimo la stanchezza si cancella dalla sua mente e con essa ogni pensiero negativo. Si sente leggera. I piedi posati su soffici nuvole bianche. Il cielo di un colore azzurro intenso. Una luce surreale avvolge tutto e fa brillare il candido manto sotto i suoi stivali e ancor di più le ali del principino, che la osserva sorridendo, le piume striate d’oro sembrano risplendere di luce propria.

-Maestà voi siete un angelo … - non termina la frase, riflette tra sé e sé “Dicono che gli angeli siano le anime pure dei bambini morti prematuramente, allora è vero!”

- Sì madamigella. Il vostro pensiero corrisponde al vero. Siete arrivata, ora sta a voi.-

“Sta a me, sì, ma cosa … André?” –André dov’è? L’ho sentito chiamarmi … -

Oscar si guarda intorno ed eccolo dietro un altissimo cancello d’oro. Alte sbarre lucenti svettano fino a immergersi nell’indaco del cielo.

-Oscar! Oscar!!- grida, le mani strette alle sbarre, dietro alle quali il suo viso è rigato da lacrime di gioia.

Oscar corre verso di lui. Una felicità immensa cancella tutte le sue sofferenze: le difficoltà della sua infanzia, i pericoli corsi durante la giovinezza, la perdita del suo uomo, la propria morte, il suo percorso attraverso la città del dolore, la scalata allo stremo delle forze. Ora non c’è altro che gioia nel suo cuore, il volto del suo André davanti a lei, di nuovo lì per lei, la stava aspettando, l’ha sempre aspettata ed ora  non avrebbe permesso a niente e nessuno di separarli, mai più. E’ davanti a lui ormai. Smette di correre. Pochi passi. Ora solo le sbarre li separano. Posa le mani su quelle del bel moro, le stringe attorno alle sue. Posa la fronte sul metallo freddo. André la imita. La guarda. Può sentire il suo respiro a pochi centimetri di distanza.

- André  io … - avrebbe così tante cose da dirgli, ma non sa da dove cominciare.

- Oscar, sono così felice di vederti. Ti stavo aspettando.-

- André io … ora tu puoi vedermi?! Proprio a causa delle vista, persa per colpa mia, tu … Non puoi immaginare come mi sono sentita quella sera, non so nemmeno quanto tempo sia passato di preciso. Perderti è stato come morire, sarebbe stato meglio morire, sì, morire prima perché prima ti avrei raggiunto, perché avremmo fatto questo viaggio insieme, ma ora sono qui ed è questo che conta.- sta piangendo, sente le lacrime scendere senza controllo, ma le va bene così, non vuole più trattenersi.

-Ora che ti ho qui, ogni mia speranza che tu potessi sopravvivere svanisce, so che è umano, ma mi vergogno di questo, mi vergogno di aver desiderato la tua fine pur di averti qui … -

- André non lo dire neanche per scherzo, questa non è la mia fine, è l’inizio. Finalmente possiamo stare insieme, altrimenti cosa ne sarebbe stato di me? Non avrei vissuto di certo, lo sai, te l’ho già detto: solo quando sono con te io sento di vivere.-

Oscar risolleva il viso. Lo sguardo sulla barriera che li separa.

-Come posso … - 
Fa qualche passo indietro. Osserva i cancelli chiusi. Si avvicina alla serratura. Prova ad aprire.

-Non è una porta qualsiasi, giovane donna.- una voce rimbomba severa.

-Io non volevo, io … - subito si inginocchia. “Che sia …”

-Sì , ragazza, ma ora dimmi! Ti ho lasciato uscire dalla città del pianto perché ti sei pentita del male commesso. Confermi ciò che hai detto o è stata solo la paura a farti implorare la mia pietà?- un interrogativo, un ordine, è necessaria una risposta celere.


-Signore, ciò che ho detto, come credo voi sappiate, non era altro che la verità. So di aver sbagliato, ma mi sono pentita del male commesso. Vi chiedo solo di avere pietà di me: non separatemi da quest’uomo Signore, per me non esiste peggiore dannazione.-  sincerità nella sua voce e paura, paura di perderlo di nuovo. A mani giunte aspetta una risposta, la risposta.

-Lo so Oscar, lo so. Al secolo Oscar François de Jarjayes, per amore Oscar François. So quanto è grande il sentimento che vi unisce, ma solo da te dipende il tuo ingresso nel mio regno.  Il tuo cuore è puro. Il tuo animo conosce lealtà, coraggio, bontà, altruismo e amore, che è il sentimento più importante, ci si può perfino sacrificare per amore.-  percettibile da ogni dove, il suono di quella calda voce si propaga.

Oscar rimane in silenzio. La testa bassa in segno di riverenza. Il cuore colmo di speranze per quelle ultime parole.

-Credo di doverti una risposta. So cosa provi giovane donna, ma sappi che ammiro la tua forza, la rapidità con cui sei giunta a questi cancelli, la tenacia con cui hai lottato per raggiungere il tuo unico amore. Un ultima domanda, questa mi permetterà di decidere. Ti ritieni degna di varcare i cancelli del regno dei cieli?-

-Io Signore sinceramente credo di no, ma vi prego non separatemi … -

-Basta così. Ho deciso.-

Un’espressione contrita sul volto della ragazza.

-Hai commesso degli errori, come molti, riparabili in gran parte, ma quest’ ultimo non è da ignorare. Ti sbagli.-

-Cosa? Io non capisco. Rimedierò ... –

Una risata soffocata. –Non errare mai più svalutandoti così. Sei più che degna Oscar. La tua umiltà ti fa onore. Appartieni a questa realtà più di quanto tu creda.-

-Signore vi ringrazio. Con tutta me stessa vi ringrazio. Io, io non sbaglierò più ve lo giuro.-

- Pietro!- un ordine abituale.

Un leggero rumore di chiavi nella serratura. Il cancello si apre senza alcun cigolio, solo un lieve fruscio di nuvole sfiorate dall’oro lucente. Oscar si alza. Corre oltre. Trova André dall’altro lato ad aspettarla. Uno sguardo, che parla di loro, di una vita di ricordi, di momenti passati insieme. I loro corpi si incontrano. Le distanze tra di loro si annullano. Un abbraccio che viene dal cuore. All’unisono si muovono per attirare l’altro a sé. Oscar cinge il collo di lui con le braccia, le mani di André sui suoi fianchi, poi sulla schiena dolci carezze. Lascia cadere la testa sul petto di lui, respira il suo profumo, finalmente. Le labbra del ragazzo sui suoi capelli scivolano leggere, come un battito d’ali di farfalla. Il calore del corpo di André la avvolge, la rassicura. Solleva lo sguardo verso di lui. I loro occhi si incontrano di nuovo, si fondono i loro universi, le loro anime, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Oscar sfiora con le dita l’occhio sinistro del giovane, nessuna cicatrice. Percepisce una fuggitiva gocciolina salata all’angolo della bocca. André prende il suo viso tra le mani. Le asciuga delicatamente gli occhi.

-Sì posso vederti amore. Tutto è perfetto adesso che posso nutrirmi di nuovo della tua bellezza. Ora che siamo di nuovo insieme. Ora e per sempre.-

Si avvicina a lei con naturalezza. La bellissima bionda si alza sulle punte. Le loro labbra si incontrano. Si muovono assieme. Si schiudono, le loro lingue s’intrecciano con lieve passione, addolcita e non affievolita dal luogo in cui si trovano. Una passione non più terrena, ma non per questo meno degna rappresentante dei loro reciproci sentimenti. Un lungo bacio, il sigillo definitivo di un eterno amore ed ogni cosa è al suo posto, in perfetta armonia, in quell’istante.
Dopo pochi attimi si allontanano quanto basta per osservare l’uno il volto dell’altra, senza disgiungere i loro corpi abbracciati, fusi in un'unica entità.

-Siete stati fortunati. Passerete l’eternità nel regno dei cieli.- la voce cristallina del principino non rompe la magia di quel momento, solo un commento sincero.

Oscar volge il viso verso di lui, per il tempo di un fugace sorriso.
-Vi ringrazio maestà. Grazie di avermi guidato.-

-Di niente madamigella. E’ stato un onore.- e se ne va così con un lieve inchino del capo.

La giovane osserva le grandi ali piumate del principino che sfiorano le nubi chiare, mentre lui si allontana, leggero come il vento.  Poco più lontana del principino scorge una figura familiare, piccola e paffuta, vestita di bianco, come André, come lei ormai.

-Ma … Nanny?! Perché lei è qui?- un misto di gioia e dolore nella sua voce.

-Il suo cuore non ha retto … - la voce di André si fa più cupa – … non ha retto la perdita. Ci amava molto. Ci ama tuttora del resto.-

-Povera Nanny!- Oscar è visibilmente commossa.

-La saluteremo più tardi non trovi?- gli occhi di André di nuovo su di lei.

Oscar annuisce. Lo osserva rapita. Percorre con le dita i lineamenti del suo volto.

-Il principino ha ragione. Staremo insieme per sempre in paradiso. Non tutti possono godere di questa fortuna.- fa il giovane con un dolce sorriso sul volto.

-Hai ragione André siamo fortunati, ma non perché siamo qui. Ne sono felice ovvio, ne sono grata e nutro un immenso rispetto nei confronti di questo luogo, ma a me non importa alla fine! Non mi importa di stare in paradiso o in qualunque altro luogo, io voglio stare con te per sempre perché è questa la nostra più grande fortuna. E’ questa la mia grande fortuna André perché sei tu il mio paradiso. Nient’altro desidero, niente di più bello avrei mai desiderato per me, infondo  non credo che esista niente di migliore.-

-Oscar io … ti amo. -

- Anch’io André. Anch’io. -  così dicendo posa le sue labbra su quelle del giovane, felicemente commosso. Spontaneamente. Senza timore. Non ha detto niente che non pensi in fondo.

André viene preso dalla preoccupazione per un attimo. Immerso in quel bacio pensa alle parole della sua Oscar. Se queste possano essere in qualche modo offensive?
Ma deve felicemente ricredersi. Una fragorosa risata rimbomba per i cieli del paradiso. Qualcuno sa, che non si può rimproverare a nessuno qualsiasi cosa detta, in nome di un così grande amore. 

  
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