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Autore: Danewan    27/01/2012    1 recensioni
"Alice era consapevole di non essere una ragazza come tutte le altre. No, non sto parlando di manie di grandezza o di eventuali piedistalli. Mi riferisco a quell'impercettibile sensazione di smarrimento che provava ogni qualvolta si trovava in pubblico. Quell'esatta condizione che la rendeva impacciata, le faceva sudare le mani e finiva col farla esordire con battute poco carine e che il più delle volte risultavano incomprensibili."
Può un amore platonico diventare reale?? Leggere per credere!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daniel Radcliffe, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Era un giorno di sole, quel 20 settembre. Uno di quei giorni in cui capisci che l'autunno è alle porte ma non è ancora pronto per fare il grande passo.

Alice sedeva davanti al pc, nella sua camera, al quarto piano di una vecchia palazzina. I raggi del sole le accarezzavano il viso mentre scrutava, con occhi avidi di sapere, lo schermo del computer.

“Quanto sei lento, maledizione!” imprecò a mezza voce. La sua posta e-mail come ogni volta ci mise un sacco a caricare, fin troppo e questo la fece agitare ancora di più.

Molto lentamente il sito si visualizzò. Guardò velocemente la posta in arrivo, cercando qualcosa in particolare. E poi lo vide. Il messaggio che aspettava da tempo.

Cliccò sopra l'icona con fare deciso. Era in preda all'ansia ma più aspettava, più si sentiva mancare.

La seconda finestra apparve sullo schermo. Alice inspirò profondamente e cominciò a leggere.

 

Dear Miss Morleni,

We are pleased to inform you you are allowed to work for our company.

Please, let visit our office on september, 30th for all the information you need to know.

Yours sincerely,

Mrs McReady,

Connor Co.

Bayswater Road, London

 

Era fatta. Ce l'aveva fatta. Il lavoro era suo e stava per partire....per LONDRA.

Era il sogno della sua vita e non aveva esitato un attimo quando aveva visto l'annuncio su quel sito web. Un callcenter, nel centro di Londra, cercava ragazze e ragazzi con un contratto di un anno. Sì, l'impiego era quello che era, ma quello che l'emozionava di più era tutto ciò che vi era intorno: possibilità di migliorare il proprio inglese, di fare esperienze, di conoscere gente nuova....di vivere nella città dei suoi sogni. Senza pensarci due volte, aveva mandato il suo curriculum vitae, sperando di avere un pizzico di fortuna. E per una volta, la fortuna le aveva sorriso.

Corse fuori dalla stanza. Piombò in cucina con un rumoroso balzo che fece sussultare sua madre, presa davanti a uno dei numerosi giornalini di sudoku che abitavano le mensole del salotto.

“Mamma!!! mi hanno preso” sorrise, raggiante.

“ti hanno preso?? chi???” chiese sua madre.

“ il callcenter di Londra. Mi hanno risposto e mi hanno preso. Parto la settimana prossima!!!”

“Oh, ma è fantastico!” rispose, ma Alice capì dal suo tono di voce che era tutt'altro che felice.

Le si avvicinò e posò le mani sulle sue spalle.

“Mamma, è un'occasione molto importante per me. Può servirmi per il mio futuro, può aprirmi molte porte...e poi è sempre stato il mio sogno vivere a Londra!”

“Sì, ma l'università...è questione di un anno...”

“Appunto di un anno! Un anno più o un anno meno non ha mai ucciso nessuno. La maggior parte degli studenti si laurea fuori corso.”

“la verità è che....saremo lontane!”

“Rimango in Europa, mamma!” sorrise Alice, vedendo gli occhi della madre.

La giovane donna la guardò, accorgendosi all'improvviso quanto tempo fosse passato quando il problema più grande della sua bambina era se giocare a palla o con le bambole.

“Ok, hai la mia benedizione” esordì. In cuor suo, la voleva lì, accanto a lei, per il resto dei suoi giorni.

“Oh, grazie grazie grazie!!” Alice la strinse forte a sé. Sarebbe stata un'esperienza bellissima, ma non avere sua madre vicino l'avrebbe resa meno dolce.

 

xxx

 

Una settimana dopo, i coniugi Morleni e la loro unica figlia si trovavano all'aeroporto, biglietto alla mano, pronti a salutarla. “Non è facile lasciarla andare” veva detto sotto voce il Sig, Morleni alla moglie, la sera prima “Ma d'altronde questa è la sua vita. E' maggiorenne da un bel pezzo ed è libera di scegliere come agire. Ne va del suo futuro”.

“ok, questa dovrebbe essere l'ultima” disse Alice, caricando la 3a valigia sul macchinario che l'avrebbe portata nella stiva dell'aereo. Si girò e guardò i suoi genitori. I loro sorrisi erano entusiasti, ma dai loro occhi trapelava quanto fossero preoccupati e quanto avrebbero voluto che la loro unica figlia cambiasse idea.

“Su, sono solo 365 giorni!” esordì Alice.

“Certo....365!” rispose la signora Morleni.

“365 giorni, 52 settimane, 12 mesi!” precisò il signor Morleni.

“Esatto, papà” sorrise “voleranno, già lo so”.

Dal megafono una voce femminile si diffuse per l'intero aeroporto, scandendo a tono elevato il numero di aereo in partenza.

“deve essere il mio, è meglio che mi sbrighi”

Abbracciò i suoi genitori.

“Abbi cura di te” le sussurrò il padre.

“Non preoccupatevi per me, me la caverò!”

Sciolse l'abbraccio e, trolley alla mano, cominciò ad avviarsi verso il gate.

A metà strada si voltò. Li riusciva ad intravedere, da lontano, due figure piccole piccole.

Li salutò con la mano, ma era troppo distante perché potessero vederla.

Sospirò profondamente e continuò a camminare, diretta al gate numero 3.

Le sarebbero mancati, dopotutto.

  
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