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Autore: Yume_Black    27/01/2012    2 recensioni
Ero completamente persa nei miei sogni, quando mi sentii toccare i capelli da dietro. Staccai la musica e mi misi subito sull’attenti sapendo già di trovare Jamie.
E invece no. Dietro di me trovai un ragazzo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Why can't you see me? - Cap.2
Why can't you see me?

- Andiamo? Ormai è tardi. - domandò Liz. Si riferiva a Harry, il misterioso ragazzo con cui avevo fatto amicizia al bar. Erano passate ormai due settimane da allora e scendevamo ogni giorno da scuola insieme a me e la mia amica chiacchierando. Ho così scoperto il suo nome, che vive a pochi passi da casa mia e molto altro. Siamo in un certo senso simili. Abbiamo gli stessi interessi in fatto di musica, idee e molto altro.

- BUH! - feci un salto di minimo un metro cacciando un urletto quando quel ragazzo riccioluto mi apparve alle spalle. - Scusate il ritardo, la prof di italiano mi ha trattenuto per un voto. - si giustificò e ci avviammo verso casa.

Una volta lasciata Liz sul pullman, sulla strada per casa, Harry mi prese per un braccio e iniziò a parlare - Senti Alice, ho un problema..

- Di che si tratta? - lo esortai a continuare.

- Ecco.. C’è una ragazza che negli ultimi tempi mi bombarda di messaggi e di telefonate ad ogni ora. Io non rispondo, però è una rottura assurda. Non la sopporto più! Mi aiuteresti? - fece gli occhi da cerbiatto uniti a quel sorrisino completo di fossette.

Non resistetti. - Ok. Che devo fare? - domandai sott’intendendo naturalmente il fatto che le richieste dovevano essere entro il limiti.

- Oddio, grazie! - mi abbracciò per la foga. Arrossii immediatamente e mi lasciò titubante per poi ricominciare - Perché non passi da me alle 16 e ti racconto tutto?

 

*

 

Suonai. Harry abitava in un palazzo a circa due minuti a piedi da casa mia, vicino alla Polizia di Stato. La porta della scala era situata sotto a dei portici fatti in una specie di marmo sotto cui passavo sempre da piccola. Risuonai. Tlack. La porta scattò ed entrai nello stabile. Le scale dell’ingresso erano coperte da un tappeto bordeaux sporco molto simile a quello del mio vecchio palazzo, luogo che mi mancava molto. Arrivai al terzo piano a cui aveva accennato qualche ora prima e lo trovai affacciato ad una delle porte. Mi invitò ad entrare e mi fece accomodare sul suo soffice letto. Era rivestito da una voluminosa trapunta verde acqua scuro. Il mio colore preferito.

- Come promesso sono venuta qui. Quel’è il piano d’attacco? - dissi togliendo le scarpe come mi aveva detto e sedendomi all’indiana per poter stare più a mio agio e mangiare una coppetta di gelato alla stracciatella offritami.

- Bhè sì, ecco.. Vorrei che ti diventassi la mia ragazza, per finta intendo! Così almeno mi lascerà in pace una volta per tutte. - col suo sguardo cercò di decifrare la mia espressione probabilmente perplessa - Accetti?

Non sapevo che rispondere. Sono sempre stata educata a non prendere in giro gli altri quanto ad aiutare gli amici in difficoltà. - Va bene, accetto. Spero di riuscire ad adempiere bene il mio compito.

 

*

 

Driiin. Driiin. Driiin.

- Ecco, è lei! Come al solito... Sono le quattro. - mi porse il suo Blackberry incitandomi con un movimento del capo a rispondere.

- O-Ok.. Sei sicuro? - annuì e io schiacciai il tasto per accettare la chiamata. - P-Pronto?

Dall’altro capo silenzio.

Riprovai con più insistenza. - Pronto?

Una voce femminile rispose. - Chi sei?

- N-No, chi sei tu? - vedevo Harry che mi faceva segno di continuare con più forza. - Perché continui a chiamare il mio ragazzo a tutte le ore? Ho perso il conto di qualche volte ci hai interrotti!

- Esortai, sperando di non far sentire che stavo mentendo.

La ragazza dall’altro capo farfugliò qualche scusa e riattaccò. Strano, mi aspettavo una scenata di quelle potenti.

- Non ti scoccerà più d’ora in poi. - affermai rimettendogli il telefono in mano. - Mi merito un gr- non appena gli posai il cellulare sul palmo, lui mi afferrò per il polso, mi attirò a sé premendo le sue labbra sulle mie. Al termine del lungo bacio, il mio primo bacio, mi staccai e lo guardai stranita. Sfoggiava quel suo sguardo beffardo abbinato ad un sorriso completo di fossette.

- Al telefono hai detto che eravamo stati interrotti, tanto valeva fare qualcosa, no?

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Ed ecco a voi il secondo capitolo su cui ho lavorato a pezzi. xD Spero di non metterci sempre così tanto (?)!

Aspetto le vostre recensioni,

Your Yume_Black 

   
 
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