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Autore: lietome_    27/01/2012    8 recensioni
- Allyson vede Harry distante e lontano, diverso. Quella vetrata che li separa sempre, però, non li può dividere per sempre, per loro fortuna.
- Madison è lontana ed è così difficile starle lontano. E' così difficile rinnegare un sentimento nascente. E' così difficile mentire a se stessi, eh, Liam?
- Sarabeth è una fan, nulla di più. Ma ripone il suo cuore tra le mani di Niall, che per uno (s)fortunato caso del destino la nomina ambasciatrice degli abbracci mai dati.
- Chealsea sembra fatta apposta per farlo rialzare dopo la sua ultima caduta, eppure Louis ha paura di ricominciare a mettersi in gioco. Quegli occhi scuri, però, lo spronano silenziosamente, così tanto...
- Brenda è persa a Londra, lontana dai profumi e dai visi a lei famigliari, costretta a ricominciare da capo lontana dalla sua Argentina. Sembra tutto così impossibile, ma poi arriva Zayn, e le strade di Londra si aprono.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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5.
 
Il locale prenotato solo per loro.
Le bariste che muoiono davanti ad ogni sorriso.
Il buttafuori che pensa alla fidanzata lontana, alla modella di quella pubblicità della macchina che gli piace tanto, i figli che mai vorrà avere e fa entrare, fa passare.
Annuisce davanti ai biglietti azzurri e fa cenni con la testa. Resta impassibile davanti alle fan decise a buttare una bella sera di fine marzo davanti a quella porta aspettando di vederli uscire.
Aspettano invano, ma lui non glielo dice.
Dentro la musica copre un po’ tutto, alla pari delle luci stroboscopiche e dell’allegria, genuina o artificiale che sia.
Madison sorpassa il buttafuori e punta lo sguardo in alto.
Cerca i capelli a lei così familiari, che saprebbe disegnare. Si mangia le illusioni e incomincia a farsi largo tra la folla. Ringrazia sua madre in silenzio, il permesso strappatole dalle labbra di prendere il treno e venirlo a vedere. Ringrazia Zayn della chiamata.
“Dai, vieni e fagli una sorpresa, dai!” le aveva detto.
E lei si era morsa l’interno della guancia per non mettersi ad urlare.
Perché lui le manca da quando volta le spalle e se ne va, lui le manca quando sale sul treno e torna a casa, lui le manca incessantemente fino a quando non scende nuovamente dal treno una, due settimane dopo , a volte tre.
Lei, tutto questo, non gliel’ha mai detto o magari lui non l’ha mai voluto ascoltare.
Forse non è troppo tardi.
“Liam!”
Lui smette di sorridere al ragazzo che ha di fronte appena la sente.
Si gira a destra e abbassa involontariamente lo sguardo.
La vede che saltella tra la gente, le brillano gli occhi.
Cosa ci fa qui? Chi le ha detto di venire? Come l’ha saputo?
Vorrebbe annullarsi, mangiarsi un atomo di antimateria.
Tutto, tutto per non vederla, per non doverle spiegare, per evitare quello che, invece, sta succedendo.
Pochi passi e sarà davanti a lui che ancora non ha aperto bocca.
La camicia marrone e bianca è diventata gelida contro la sua pelle.
“Liam.” Lo pronuncia di nuovo arrivandogli vicino solamente per sentirne il sapore sotto la lingua.
“Cosa ci fai qui?”
Il sorriso sul volto di Madison si attenua e i suoi occhi si fanno più grandi.
Un colore misto tra il verde e il grigio che non ti aspetteresti mai di trovare sotto tutti quei capelli castani, resi leggermente mossi per l’occasione. Per lui.
“Mi ha invitata Zayn. Sorpresa.” La voce ferita quasi impercettibile.
“Che, non mi volevi?”  Lui le legge il labiale.
Liam la pianta in mezzo alla pista e si fa largo tra la folla.
__
 
Il rossetto di Brenda le contorna le parole e Zayn non sa se ascoltarla o guardarla perché no, tutte e due le cose non è in grado di farle assieme. Non ora.
Le sorride perché sa che va sempre bene e batte la mano sulla spalla a qualcuno che, passando, lo saluta.
“Puoi venire un attimo con me?”
La interrompe nel suo discorso e le sue labbra laccate di rosso rimangono socchiuse.
Zayn si piega leggermente sulle ginocchia. “Per favore…”
Brenda butta la testa all’indietro e la cascata di capelli è illuminata da un fascio di luce verde.
Prende la mano di Zayn e si fa condurre. Pelle santa dove lui la sta toccando.
Salgono assieme una scaletta sbucata da chissà dove che prima, lei poteva giurare non, non c’era.
Zayn apre tre porte in fila e continua a salire. Più su, sempre più su.
“Siamo arrivati. Nulla di poetico.” Alza le spalle ma si vede che è felice dentro.
La terrazza del locale, riservata solo ad alcune feste, quel giorno l’hanno tenuta chiusa.
Poco distante da loro i tetti di case poco più basse.
Zayn non le ha ancora lasciato la mano; intreccia le sue dita con le sue e si gira a guardarla negli occhi.
La bacia.
E solo lei vede, dietro i suoi occhi chiusi, i fuochi d’artificio. Chè se anche finirà tutto lì, sarà stato bello ugualmente. Un desiderio da spuntare dalla lista.
“Oh, Dio.” Sussurra lei appena lui si allontana lievemente, non troppo.
Muovendo le labbra sfiora quelle di lui e muore ancora un po’.
“Cos’è successo?” Zayn trema dentro e spera di non aver mandato tutto all’aria.
“Fallo ancora, per favore.”
__
 
Louis la vede ballare con un’amica e non la riconosce. Socchiude gli occhi per vederla meglio ma continua a non identificarla. Nemmeno l’altra.
Si avvicina alla prima, capelli ricci e occhi grandi.
“Che ne dici di offrirmi da bere? Sono parecchio giù.”
Lei lo guarda spalancando maggiormente gli occhi. Le ciglia disegnate dal mascara.
“Oppure posso sempre far notare al bestione là fuori,” con un cenno del capo allude al buttafuori “che tu e la biondina,” con un altro cenno indica l’amica, “siete imbucate.”
“Ti va una birra, hai detto?” Lei gli sorride e lo scavalca, diretta al bar.
__
 
Liam sale i gradini a due a due, la camicia tornata calda. Si sente uno schifo.
Arriva sul terrazzo e, mentre la porta si chiude sbattendo alle sue spalle lo vede.
Sorride per lui e si sente ancora più uno schifo quando si avvicina a Zayn e gli appoggia una mano sulla spalla.
Zayn scioglie le proprie braccia da lei e si gira verso l’amico. Le labbra più rosse del solito.
“Cosa c’è?” Nel tono un misto tra irritazione e disperazione. Qualcosa che non va. Glielo legge in faccia.
“Hai il trucco sbavato.” Gli sorride Liam.
“Cosa c’è?” ripete con lo stesso tono prima di passarsi la manica nera sulle labbra.

“Hai invitato Mad.”
“Sì.”
“Non dovevi farlo.”
Zayn sgrana gli occhi. Liam non se la sente di dirgli che non vuole stare con lei perché è lontana, perché ha paura, è insicuro, non vuole dirgli che è troppo bella e non vuole che soffra lontano da lui, non ha il coraggio per raccontargli la verità lì, al vento. Non ha il coraggio di raccontarsela.
Zayn continua a stare zitto e Brenda indietreggia, li lascia soli, andando ad ammirare il paesaggio dal bordo del terrazzo.
“Zayn, è che io…”
“Liam, devi prendere una decisione amico.” Gli appoggia entrambe le mani sulle spalle. “E devi farlo ora.”
Liam respira a fondo, il contatto di Zayn gli passa un po’ della sua forza, di quello che lui è.
Chiude lentissimamente gli occhi e torna a riaprile altrettanto lentamente. Inspira. Espira.
“Vai da lei.” Gli sussurra prima di girarsi e scendere le scale nuovamente, sempre due a due.
__
 
Harry vede Louis con una ragazza e sorride di più alle tre che gli ballano attorno.
Sono sempre stati la versione moderna di Achille e Patroclo, loro due.
E vedendo Louis lasciarsi andare, come Patroclo che muore, Harry aveva deciso di (ri)mettersi in gioco, con Allyson, come Achille che torna a combattere.
Qualcuno gli scatta una foto e lui sorride in automatico, cinge con le braccia le ragazze, scuote i ricci.
La figura di Allyson cucita dietro agli occhi. Lei e il suo grembiule torbido. Lei e il suo sorriso gentile.
Altro flash, altra foto, altra posa.La ragazza alla sua destra, un’amica di Zayn, gli è sempre più vicina.
Gli sorride vicino, gli balla vicino. Un fisico invidiabile, i muscoli in tensione che si delineano armonicamente sotto il vestito corto.
Altro flash, altra foto, altra posa. La ragazza gli appoggia la mano sul petto e continua a ballare.
Cerca nei suoi occhi un consenso che lui non le darà.
Allyson scuote il capo dentro la sua testa e Harry, simultaneamente, lo scuote fuori.
Nessuno fotografa la ragazza che gli sorride, alza le spalle e va via.
__
 
“Sarabeth!”
Niall la riconosce nella calca, appostato dietro il buttafuori. La stava aspettando, ma non glielo dice.
“Sei venuta davvero, allora!”
Lei ride, timida. “Sì. Non immagini quante ragazze sono appostate lì fuori.”
“Non immagini quanto mi dispiaccia saperlo e non poter fare niente.”
“Posso chiederti una cosa, Niall?”
Lui annuisce e, poggiandole la mano dietro la schiena, la guida per il locale.
Il colore degli occhi è richiamato dalle pietre sugli orecchini.
“Sai, so che sembra stupido, ma magari dopo questa festa cancellerai la mia faccia dalla memoria.”
Io non cancellerò te, però, pensa.
“E quindi, come da tradizione, beh, potremmo fare una foto assieme?”
Niall le sorride con quel sorriso che a lei apre le porte del paradiso e annuisce ancora.
“Andiamo fuori, però, che qui c’è troppa gente.”
Camminando tutti lo salutano e lui ride mentre lei si fa piccola dietro le sue spalle.
Arrivano fuori, fanno la foto, sorridono entrambi abbracciandosi lievemente.
“Comunque non cancellerò la tua faccia dalla memoria.”
Fa qualche passo di danza irlandese su una base tecno che proviene da dentro e poi si siete su una panchina di ferro verde. Si appoggia sull’osso sacro e divarica le gambe, i pantaloni a vita bassa che si tendono.
“Niall, posso farti un’altra domanda?”
“Vai, mi mancavano le interviste.” Ride e lei con lui.
“Però non vorrei essere indiscreta o chessò io, insomma, non vorrei farmi i fatti tuoi…”
Il suo vestito a fiori mosso leggero dal vento.
“I miei fatti sono già così pubblici..” sospira lui di rimando.
“Sei fidanzato?”
Gliela butta così, voltandogli poi le spalle per andare ad accarezzare una pianta di alloro.
“No. Purtroppo.”
Lei sta festeggiando, ma è un’altra delle cose che non gli dice.
“Però c’è una, se è questo che mi chiedi.”
Volendo essere sincero con lei non sa quanto male le fa.
La frase del “devi essere felice per lui” è solo l’ennesima cazzata.
__
 
“Mad!”
Il sapore amaro del suo nome, ora, che un tempo –così poco prima- era sinonimo di miele.
Lei scosta lo sguardo dalla finestra. Passa una mano sotto gli occhi per cancellare lacrime che vede solo lei.
“Cos’è, Liam, non provi più quello che provavi per me?”
È la prima volta che se lo dicono, che rendono pubblico, tra loro, quello che c’è stato, quello che tutti gli altri vedevano e davanti a cui entrambi chiudevano gli occhi.
La camicia di Liam torna ad essere fredda perché no, proprio non se l’aspettava così.
Ma questa è Madison, dopo tutto, e sa che fa presto ad arrivare a ciò che vuole.
Tutti i suoi progetti, pensati scendendo le scale, cancellati.
Passa anche lui all’attacco. Un tenue ricordo delle loro litigate in riva al mare, che finivano con un tuffo in acqua e il trucco di lei, sbavato, pulito dalle sue mani.
Le stesse mani che ora torna a guardarsi, disperato.
“Non ho mai provato qualcosa per te, Mad.”
 


Ed ecco qui il capitolo cinque.
E' totalmente dedicato alla Cat (Cath_) che è la mia musa ispiratrice per quanto riguarda Madison, alla Sara che reincarna Sarabeth e alla mia Metà che è colei che mi da degli spunti per scrivere 'ste pappardelle di roba.
Un saluto alla Camilla e alla Francesca (soprannome in arrivo, stai tranquilla) e a tutti quelli che leggono ciò che scrivo.

Grazie.

 
  
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