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Autore: thatsmybreath    27/01/2012    2 recensioni
"Ciò era la mia rovina, l’amore era stato la mia rovina, mi aveva distrutta." Ma di certo nella vita le emozioni migliori vanno provate, ed io ero riuscita nel mio obiettivo, le avevo vissute con quei cinque ragazzi e la mia migliore amica.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Elisabeth muoviti! Siamo in ritardo!"mia sorella entrò spalancando la porta tutta agitata, aprendo la finestra e facendo entrare in camera mia un freddo polare che ovviamente mi svegliò.
"Cazzo Charlie calmati, non devi andare ad una sfilata, anche se arriviamo tardi a scuola non crolla il mondo!" infilai la testa sotto il cuscino e cercai di tornare a dormire
"Invece sì, perché siamo pure a piedi e oggi non passa nessuno a prendermi, quindi muoviti scema." mi urlò contro, mi alzai a malavoglia dal letto e andai direttamente a prepararmi senza passare dalla cucina
"Eff vedi anche di fare colazione, ieri sera non hai mangiato nulla, non ho tempo per portarti all'ospedale se stai male"
"E da quando ti importa qualcosa della mia salute?"
le urlai dal bagno 
"Da quando sei mia sorella, e se diventi una fottuta anoressica la colpa ricade su di me, quindi mangia qualcosa per piacere."
Ero ancora talmente addormentata che mi feci una coda alta, senza prestare troppa attenzione a pettinarmi, e non mi truccai nemmeno. Passai dalla cucina, presi una misera barretta al cioccolato dietetica, le schifezze che comprava mia sorella per non ingrassare, e uscimmo di casa in un ritardo impressionante, di sicuro non me l'avrebbe perdonato facilmente. Mi obbligò a camminare talmente veloce per le vie di Holmes Chapel, che più volte inciampai nei miei stessi piedi; arrivate a scuola lei mi lasciò a me stessa per andare dai suoi amici "fighi" e dalle sue amiche "stronzette", delle quali la peggio era di sicuro Rachel, la sua migliore amica. Io invece entrai subito dentro e andai a prendere i quaderni nell'armadietto.
"Ehi Thompson"
"Ciao Freddie" 
"Allora come ti sta andando la vita?"
"Come al solito a te?"
"Normale, allora come va con Payne?"
mi girai per guardarlo meglio, Freddie era un mio compagno della classe biologia, ed era dalle elementari che mi veniva dietro. Come accade sempre con gli amici d’infanzia, da piccolo era un cesso mentre ora era diventato un figo della madonna, ma a me proprio non piaceva, tanto sapevo che se ci fossimo messi insieme, lui dopo neanche un mese si sarebbe stufato, e io di scoparmelo e basta, cosa che a lui sarebbe andata più che bene, non ne avevo voglia. Avevo già troppi problemi a cui pensare.
"E tu come lo sai di me e Payne?"
"Lo sa tutta la scuola ormai."
"Ma non ci siamo nemmeno baciati"
"E tutti sanno che lo farete presto, qualcuno ha pure scommesso."
"Ma in che cazzo di scuola sono venuta, mai nessuno che si faccia i fatti propri"
"Questa è la vita Eff, uno di questi giorni ti va di aiutarmi a studiare biologia?"
"No lo so Freds"
"Hai ancora paura di stare da sola con me?"
"Ahahah no."
"Allora aiutami, sei tu l'unica che capisce tutto di quella fottuta materia pur non studiandola"
"Vedrò, ti mando un messaggio quando posso"
"Perché sei troppo impegnata a frequentare gli amici di quarta di tua sorella?"
"Non sparare cazzate, io non li frequento e nemmeno Liam, usciamo solo."
"E se questo non lo chiami frequentarsi, vabbè io vado, ci si vede bella."
"Ciao Cruise."
presi il cellulare e notai che mi era arrivato un messaggio dallo stesso numero che ieri mi aveva chiamata: "confermi l'appuntamento di oggi?" era Liam, gli risposi: "Si, confermo"
La giornata passò come al solito normalmente, finite le lezioni feci giusto in tempo a tornare a casa per cambiarmi prima di andare da Starbucks. Indossai un paio di semplici jeans ed una felpa che lasciai aperta, presi le solite all stars blu e me le misi ai piedi, tenni la giacca che avevo su prima ed uscì di casa, aveva iniziato a nevicare. Stavo morendo di freddo, quindi ritornai per prendere una sciarpa e mi misi gli UGG. Come al solito ero in ritardo di dieci minuti, presi il primo autobus che mi passò davanti e scesi alla fermata della scuola, camminai qualche minuto ed entrai nel bar, Liam era già seduto ad un tavolo.
"Scusami per il ritardo, è che non sapevo nevicasse" gli dissi con il fiatone. 
"Tranquilla anch'io sono arrivato da poco."
"Ho ordinato un frappuccino anche per te va bene?"
"Perfetto, grazie mille."
"Allora come va la scuola, amici, sorella, genitori..?"
"Come deve andare lo sai già, io non ce la faccio a stare in questo mondo, sono stufa della mia vita ma non posso farci nulla."
abbassai la testa guardandomi le gambe imbarazzata, non mi ero accorta di aver detto tutto così di getto ad un ragazzo che conoscevo ben poco.
"Ora ci sono io per te, non pensavo che una ragazza all'apparenza forte come te potesse essere così debole." allungò la sua mano sul tavolo e l'appoggiò sulla mia stringendomela
"Io non sono debole, sono solo stufa, stufa di tutto."
"La vita avrà un sacco di cose in serbo per te Elisabeth non devi abbatterti."
"Adesso fai pure il moralista Liam?"
non riuscì a trattenere una risata
"Apprezza questo mio gesto, mi sto sforzando per dire queste cose." si lasciò andare ad un sorriso rilassato pure lui
"Va bene apprezzo grazie Payne."
"Spero che questi consigli ti possano essere d'aiuto."
"Lo spero anch'io davvero."
"Allora cambiando discorso lo sai che Charlotte ci ha invitati tutti a casa vostra sabato sera per una festa?"
"Mi stai prendendo per il culo?"
lo guardai con faccia sbalordita mentre il cameriere ci portò i nostri frappuccini
"No è la verità, ha deciso di invitare quasi mezza scuola per festeggiare le vacanze di Natale in arrivo." 
"Giuro che questa non te la perdono Payne."
"Ma rilassati sarà solo una festa dove ci divertiremo, hai per caso paura di bere?"
"Io? no non è quello il problema, il punto è che io non vi voglio a casa mia mezzi ubriachi e drogati è diverso."
"Allora devi accettarlo perché ormai è ufficiale piccola"
"Non chiamarmi piccola."
"Come mai piccola?"
"Mi da fastidio Liam quindi evita."
"Okay piccola."
lo guardai con sguardo d'odio ma non facemmo meno di scoppiare entrambi a ridere. Continuammo a parlare normalmente del più e del meno, mi raccontò della sua passione della musica, parlammo dei generi che piacevano a me, dei nostri interessi, hobby, libri preferiti, insomma una normale chiacchierata per conoscerci meglio. E la cosa funzionò perché quando poi ci salutammo entrambi con un bacio sulla guancia per ritornare ognuno nella propria casa, mi sembrava di conoscerlo da sempre, come se fosse sempre stato accanto a me. Avevo davvero sbagliato giudizio su di lui, non era come me l'aspettavo, era diverso dai suoi amici. Almeno questo pensavo io perché in realtà non conoscevo bene nemmeno loro.

Appena varcai la porta di casa, la voce squillante di mia sorella non fece meno a farsi sentire.
"Allora com'è andata l'uscita con uno dei miei migliori amici?"
"E tu come lo sai scusa?"
le dissi
"Io so tutto mia cara, come tutta la scuola, me l'ha detto Harry."
"Fantastico. Comunque tutto bene, abbiamo parlato."
"Solo parlato, cioè non ti ha portata nemmeno in bagno a fare quel che dovevate fare?"
"Dovevamo fare? Cosa devo fare io con lui adesso me lo spieghi."
"No nulla, pensavo fosse successo qualcosa tra voi."
"E perché avresti dovuto pensarlo? Liam non è il tipo da scoparsi una ragazza alla prima uscita."
sembrava strana come cosa, ma ormai avevo capito che genere di ragazzo era lui, con gli amici sembrava diverso, era diverso, invece io avevo conosciuto il vero Liam, un ragazzo dolce, normale e abbastanza timido quando era il caso.
"No niente, credevo avesse preso coraggio e si fosse fatto avanti."
"Farsi avanti? Ma Charlotte ce la fai? Perché avrebbe dovuto uscire con me solo per scoparmi? Dimmi perché. È possibile che devi sempre fare la stronza? Mi lasci vivere la mia vita? Non esisti solo tu on questa famiglia fattene una ragione, e la scuola non è tutta a tua disposizione quindi io esco con chi voglio e con chi me lo chiede!"
non ce l'avevo fatta a resistere, ero davvero incazzata, perché doveva sempre aprire quella bocca e rovinarmi qualsiasi giornata?
"Calmati, io non ho detto niente. Ti stavo solo facendo capire di non sperare di aver trovato il principe azzurro perché non è così che funziona la vita Elisabeth, ai ragazzi interessa solo il sesso."
"Mi vieni a parlare proprio tu di questo che credi che Styles sia innamorato di te?"
"Si, io e lui stiamo bene insieme, soprattutto in certe occasioni, ed entrambi lo sappiamo questo e ci va bene così."
"Ma fammi il piacere, renditi conto di cosa stai dicendo e smettila di scaricare le tue "frustrazioni" su di me. Lo so che ci stai male perché quel cretino ci prova e va a letto con le ragazze di mezza scuola."
"Non è vero." 
"Apri gli occhi e ragiona Charlotte, io sono stufa di essere la tua ombra e voglio vivere la mia cazzo di vita."
non sapeva più cosa dire, per una volta avevo avuto io l'ultima battuta, la lasciai tra i suoi dubbi e salì in camera mia, l'unico posto dove mi potevo sentire protagonista della mia vita.
Dopo qualche ora una chiamata di Alison, mi riportò alla realtà. Voleva sapere del mio appuntamento con Payne così le raccontai tutto e ci lasciammo andare anche a qualche risata. La mia migliore amica in quel momento era di sicuro l'unica con il potere di farmi sorridere. Grazie alle parole di mia sorella pure il pomeriggio con Liam era stato rovinato.
"Allora Eff tu gli piaci, ma non farti coinvolgere troppo da questa storia, non voglio che tu ci stia male."
"Ho tutto sotto controllo Allie non ho intenzione di farmi mettere i piedi in testa da nessuno."
"Brava così ti voglio, di sicuro la sopravvivenza costretta a tua sorella ti ha reso più forte."
"Si anch'io credo sia così, ti giuro che non la reggo più."
"È due anni che me la meni che è una stronza, non possiamo più farci nulla."
"Si infatti l'ho persa da anni ormai, però cerca di capirmi io devo sopportarla tutti i santi giorni. Mi rovina sempre tutto, pure oggi quando sono tornata a casa è venuta a dirmi che a Liam interesso solo perché i suoi ormoni lo richiamano al dovere. Ma ti rendi conto di quanto sia stronza? Forse ha ragione, i ragazzi sono tutti uguali, però non mi sembra giusto che debba sempre togliermi dalle mie illusioni."
"Allora Payne è un'illusione?"
"Non lo so Allie ci sono uscita solo oggi, però spero sia diverso, è l'unica cosa che chiedo."
"Ma Charlotte a volte mi sembra tenerci a te."
"Ti sembra, anche a me, ma non è così. Anche sta mattina mi ha obbligato a mangiare qualcosa per evitare che svenissi a scuola, ma secondo me é solo perché non vuole essere chiamata in infermeria e fare la fatica di portarmi a casa."
"Non essere così negativa cazzo, sono sicura che se stessi per morire qualche lacrima la verserebbe per te, ti deve volere bene."
"No invece, comunque cambiamo discorso tanto non si risolve nulla parlandone."
"Va bene dai, tu hai sempre me stai tranquilla. Comunque sono invitata anch'io alla festa di sabato vero?"
"Come fai a saperlo?"
"Lo sa tutta la scuola amore"
"Liam aveva ragione allora, comunque si certo tu devi venire e tenermi compagnia. Perché io non voglio aver nulla a che fare con l'alcol e la droga, ah e i ragazzi."
"Non credo resisterai nemmeno tu a questo genere di feste, nessuno è vulnerabile al divertimento."
"Ma io non ho propria voglia di divertirmi in questo periodo."
"E questa festa ti farà uscire dalla depressione Eff, ne sono sicura. Ora vado a finire di studiare, ci vediamo domani mattina a scuola splendore."
"Okay, ciao Allie, ti voglio bene."
"Anch'io"
Riattaccai la cornetta del telefono e accesi la televisione, giusto per vedere se era successo qualcosa nel mondo o tutto andava come al solito. Era tutto normale, il mondo era felice ed ognuno giorno dopo giorno sfogliava e viveva le pagine di quel libro chiamato vita, il libro che io avessi più odiato in vita mia. 

"Elisabeth muovi il culo ed esci da quella camera! È pronta la cena."mi urlò improvvisamente mia sorella dalla cucina, con la sua solita finezza. Quel pomeriggio mi aveva fatto veramente girare le scatole e l'ultima cosa che volevo era proprio stare con lei, ma il mio stomaco incominciava a dare segni di vita, quindi non avevo scelta. Mi cambiai velocemente i vestiti per stare più comoda. Mi infilai una semplice maglietta a maniche corte di un mio ex ragazzo, che ovviamente mi aveva regalato e mi stava enorme, ma mi piaceva moltissimo; mi sfilai i jeans e mi misi un paio di shorts della tuta che mi coprivano giusto il sedere e scomparivano sotto la maglietta, nonostante fosse quasi natale in casa nostra c'era il riscaldamento così alto che si moriva dal caldo. Non badai a guardare se ero troppo scandalosa, tanto in casa grazie al cielo c'era solo Charlotte, perché di fronte ad un ragazzo non mi sarei mai presentata col culo di fuori, a contrario di mia sorella odiavo fare la figura della troia. Mi raccolsi i capelli in una specie di chignon venuto male, mi infilai gli occhiali da vista neri rayban, quelli indossati da tutti in quel periodo, e scesi giù di sotto.
"Eccomi, cosa c'è da mangia.... Styles?! Cosa cazzo ci fai qui?!" mi ritrovai quell'essere esattamente di fronte a me, appoggiato al bancone della cucina a guardare mia sorella finire di cucinare.
"Mangio con voi stasera, mi ha invitato la mia splendida e sexy ragazza." disse tirando un'occhiata a mia sorella ed al suo fisico e sfoderando uno di quei suoi sorrisetti provocanti che gli facevano spuntare due fossette inconfondibili sulle guance.
"Ma ce la fai coglione? Io non ti voglio qui." 
"Chiudi quella bocca Elisabeth, nessuno a chiesto il tuo parere. Harry è il mio ragazzo e sta qui quando e quanto vuole."
"Scusami Charlotte ma da quando fate tutte queste cose da fidanzatini innamorati? Sono sempre stata convinta che i vostri scopi fossero altri, al di fuori del vero amore."
la stavo ripagando con la stessa moneta, e la cosa non mi dispiaceva affatto. Mi aveva smontato su Liam? Ora io le facevo fare figure di merda.
"E tu cosa cazzo ne sai? Non sai nulla della nostra relazione cretina."
"Ma sei stata tu a dirmi che il sesso è la chiave di tutto."
"Le hai detto sul serio così Char? Io e te siamo diventati scopamici?"
intervenne il riccio con fare curioso 
"Ma non crederle per piacere, spara solo minchiate da sedicenne."
"Ah no, perché anche se fosse così non mi arrabbierei mica, mi va bene lo stesso avere una relazione aperta."
dopo quell'affermazione lo guardammo tutte e due con fare interrogativo, lei scoppiò a ridere mentre io continuavo a chiedermi come potesse esistere al mondo un ragazzo così scemo e pervertito. 
"No no ma sei il mio Harry, continuiamo così la nostra storia." disse lei andando ad abbracciarlo 
"Va bene amore" disse lui di riamando, iniziando a baciarla. Lo schifo e il ribrezzo che stavo provando in quel momento non erano paragonabili a nulla. 
"Per piacere, evitate in mia presenza, mangiamo questo fottuto cibo e poi fate quello che volete. Ma non qua, grazie." 
"Come vuoi." dissero praticamente in coro staccandosi l'uno dall'altra.
"Forza andate di là che vi porto da mangiare, ho fatto le lasagne." disse Charlie. Io e Harry ci incamminammo di là a malavoglia, la vicinanza con quel ragazzo aveva il potere di farmi innervosire come in nessun altra occasione. 
"Hai un bel culo Thompson, complimenti" mi disse guardandomi il fondoschiena 
"Styles non ci provare, se solo ti azzardi ancora a dire una cosa del genere finisci impiccato sul lampadario. Stai con mia sorella, guardati il suo, io non voglio avere altri problemi" gli dissi secca 
"Calmina Elisabeth ho espresso il mio parere, è normale che un ragazzo faccia così" 
"No, non è normale che un ragazzo pensi solo alle ragazze ventiquattrore su ventiquattro." 
"Allora non hai ancora capito come gira il mondo piccola."
"Ovvio che l'ho capito, e non chiamarmi piccola come fa Payne. Scommetto che non hai mai avuto una sola ragazza che sia stata tua amica senza averci prima scopato." 
"Sono fatto così, devi accettarlo."
"No, io non accetto proprio un bel niente Styles, continuerò a dirti queste cose a vita." 
"Ah allora pensi di voler passare il resto della tua vita con me."
"No hai sbagliato, ti rovinerò il resto della tua vita. Charlotte muoviti a portare il cibo che il tuo ragazzo ci sta provando con quella cretina di tua sorella, come dici tu."
urlai dalla sala da pranzo in modo che mi potesse sentire
"Harry Edward Styles provaci ancora e finisci su una sedia elettrica." disse Charlotte entrando dalla porta con in una mano una teglia di lasagne fumanti
"Ah vedo allora che l'umorismo omicida è di famiglia."
"Zitto e mangia."
disse lei, per una volta aveva approvato il fatto che il suo ragazzo fosse un coglione che ci provava con tutte.
 

Allora come prima cosa scusatemi davvero per il ritardo enorme con cui ho aggiornato, quindi se volete ammazzatemi pure (?) ahahahah no scherzavo lasciatemi vivere. Comunque sarò breve, spero che il capitolo vi sia piaciuto e non vi abbia annoiato visto che è abbastanza lungo, ah e poi vi chiedo anche di lasciarmi una piccola recensione per sapere cosa ne pensate, solo voi potete aiutarmi a farmi continuare e migliorare la storia *-*  grazie di tutto
-love you all. 
  
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