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Autore: Sky_July    08/09/2006    12 recensioni
Un matrimonio. Una bambina in arrivo. Un compleanno. Un incidente. Queste sono le premesse della mia prima fanfiction su Kodomo no Omocha. Devo dire che è una fanfiction un po' insolita, perché penso che mai e poi mai qualcuno farebbe accadere quello che ho fatto accadere io. Comunque sia, spero che vi riesca a trasmettere qualcosa.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 23 Eccomi qui. Mi scuso per l'attesa. Allora, prima di lasciarvi al capitolo, devo dirvi due cose. Prima cosa, ad un certo punto, vedrete il testo di color blu, questo perché ho scritto quella parte con sottofondo una canzone specifica, che io penso sia adatta. Ora, se voi volete godervi a pieno questo capitolo, vi consiglio di scaricarvela da qualche parte. Il titolo di questa canzone è You are my hope dei Skillet.
Seconda cosa, in questo capitolo, c'è il link di un video, comportatevi come l'altra volta. Aspettate che si carichi, vedetelo e poi continuate a leggere.
Ok. Ho esaurito gli argomenti. Ora vi lascio al capitolo. Buona lettura!!

"Sig: Mi dispiace per lei. Ma non può entrare.".
Quelle parole si ripetevano nella sua mente senza sosta, accompagnate a domande come "Perché?", "Che significava tutto questo?".
Le venne in mente un ricordo.
"S: Penso ne avrai bisogno.
A: No.".
"A: Preferisco così.".
"A: Tu vieni dopo, vero?".
Lei lo aveva detto. Aveva detto che sarebbe venuta ad assistere. Doveva entrare a tutti i costi.
S: Signori mi dovete far entrare!
Sig: Signora, ci sono ordini ben precisi. Lei non può entrare.
S: Cosa?
S "Ordini ben precisi? Chi? Chi non vuole farmi entrare?".
Era intenta a pensare chi potesse essere stato così crudele da non permetterle di entrare.
"MK: Neanche io ci rinuncerò.".
Ora aveva capito. Però, arrivare ad utilizzare quei mezzi, non era leale. Ma era da Mayumi.
Si rimboccò le maniche. Non doveva rinunciare neanche lei. E non avrebbe rinunciato.
S: Io devo entrare. E riferite alla persona che vi ha ordinato di non farmi passare, che tanto io entrerò. Costi quel costi!
I due rimasero confusi dalle parole di Sana, sapevano benissimo che loro non l'avrebbero fatta passare. Gli ordini erano ordini.

Akito respirava, e si concentrava sull'incontro, che sarebbe iniziato a minuti. L'incontro più importante della sua vita.
Era incredibile come si sentiva tremare dall'emozione. Se gli avessero detto, qualche mese prima, che avrebbe ripreso karate e che avrebbero addirittura partecipato ai mondiali, lui non ci avrebbe creduto. Prima che Sana si svegliasse era convinto che non avrebbe più ripreso con il karate. Ormai, la considerava una porta chiusa. Chiusa per sempre. Ma Sana, era ritornata a far parte della sua vita. Travolgendolo con la sua sincerità, con la sua voglia di vivere, ed era rimasto di nuovo rapito da lei. Rapito dalla sua bellezza, dalla sua determinazione, dal suo coraggio. Da quel mix misterioso che era Sana.
Sorrise. Si, poteva farcela. Poteva affrontare il campione del mondo. Non era sicuro di poter vincere, di poterlo sconfiggere, ma poteva mettercela tutta per realizzare quel sogno, che ormai era diventato anche il sogno di Sana e Namiko. Doveva impegnarsi al massimo. Soprattutto per loro due.
Era il momento. Salì sul ring. Guardò il suo avversario. Un uomo di origine olandese sui trent’anni. Poteva vedere dal suo volto la sua esperienza, la sua grinta e la tenacia a mantenere quel titolo di campione mondiale.
Ma ciò non l’avrebbe scoraggiato.
L’arbitro stava dando l’inizio dell’incontro.
Vedeva il suo avversario avanzare velocemente verso di lui, fino ad arrivargli di fronte. Colpendolo con dei pugni all’altezza del petto. Akito, dal canto suo, si difendeva  con le sue braccia, incrociandole in modo da potergli fare da scudo contro quei pugni. Doveva ammettere che era molto forte. I suoi pugni arrivavano dritti e precisi, caricati dalla sua forza.
A "E’ ora di dare inizio allo spettacolo.".
Akito abbassò la difesa, per sferrare un "Chudan zuki"*.
A "Fin troppo facile.".
Il suo colpo stava per andare a segno, ma non aveva previsto la velocità dell'avversario con cui gli afferò il polso, fino a trascinarlo con tutto il suo peso a terra.
Akito si dovette ricredere. Aveva sottovalutato il suo avversario ed aveva sopravalutato le sue forze.
Cercò di rialzarsi il prima possibile.

Non doveva essere svantaggiato sin dall'inizio. Anche, se il fatto che lui era già stato colpito, era un punto a suo svantaggio.
Nel mentre in cui si stava per alzarsi completamente, il suo avversario lo colpì in pieno stomaco.
Un altro punto a suo sfavore. Un altro punto verso la sconfitta.
Lo poteva vedere aggirarsi in cerchio intorno a lui. Pronto a cogliere ogni suo punto debole.
Si trovava in difficoltà. Doveva trovare una strategia per non perdere l'incontro. Altrimenti, sarebbe finita male.
Ma come poteva pretendere di riuscire a sconfiggere il campione mondiale di karate? Non aveva puntato troppo in alto? Era stato troppo sicuro di sé?
Qualsiasi mossa avesse fatto avrebbe portato allo stesso risultato. Avrebbe perso. Era inutile tentare? Si stava arrendendo?
Abbassò lo sguardo al tappeto bianco, mentre l'avversario continuava ad aggirarsi cautamente intorno a lui, attendendo una sua mossa.
Gli venne in mente un ricordo.
"S: Ci deluderesti se non mostrassi al mondo chi è Akito Hayama. La sua tenacia, la sua forza, il suo coraggio. Sai, tu sei troppo pretenzioso verso i tuoi confronti..insomma, non è importante che tu vinca. Quello che è importante è l’impegno. L’impegno che ci metti per vincere. Capito?".
Già. Era così. Era proprio così. Non era importante che vincesse, non era importante quanto potesse essere forte il suo avversario. Lui doveva solo impegnarsi. Doveva solo dimostrare al mondo quanto Akito amasse il karate, quanta forza di volontà avesse nel reagire. Dimostrare come la sua forza di volontà fosse collegata a Sana. Perché Sana era la sua speranza. La sua forza. Lei era tutto. Tutto quello di cui lui aveva bisogno. La sua speranza. La sua vita.
Si alzò. Non doveva arrendersi. Non poteva arrendersi. Sana aveva fiducia in lui. Non poteva deluderla.
Era in piedi. Lo stava guardando fisso negli occhi. Era pronto per reagire. Per impegnarsi per vincere.
Indietreggiò lentamente, aggirandosi in un percorso percorso ben definito, una specie di semi-cerchio.
L'avversario, dal suo canto, si avvicinava cautamente ad Akito.
Lo vedeva. Era il momento giusto. Poteva colpirlo. Si preparò per un "Chudan tobigeri"**.
Troppo tardi. L'avversario lo aveva evitato. Mandando Akito a terra. Un'altra volta.

Sana stava correndo. Correndo più veloce che poteva. Dopo aver girato il palazzo dell'arena, era riuscita a trovare una porta di servizio. Aveva aspettato che fosse completamente deserto lì, e si era intruffulata all'interno dell'Arena. Ora, doveva solo trovare il luogo dell'incontro. Sapeva dove era. Akito le aveva già mostrato dove fosse, ma ora da lì, le sembrava così lontano. Così, irraggiungibile. Irraggiungibile, ma non per lei. Ciò che la spingeva a continuare era il suo cuore. Doveva raggiungere Akito. Sentiva che lui aveva bisogno di lei.
Aumentò il ritmo. Doveva fare presto.
Vedeva una porta. Si. Era la porta giusta. L'aprì frettolosamente, respirando affannosamente. Puntò lo sguardo sul ring. Akito era a terra. No. Non poteva andare così.
Sana gridò. Gridò il suo nome.
S: AKITO!!

Non capiva. Aveva sentito la voce di Sana. Ma da dove proveniva? La sala era così immensa.
Alzò lo sguardo verso l'immensa folla in delirio per l'incontro. Sentiva le urla della gente. Cercò di focalizzare.
La vide. Era lì. Sopra tutto e di tutti.
Lo stava guardando con tutta la sua fiducia. Vide un particolare. Aveva il braccio destro alzato verso l'alto. Notò la sua mano tenere l'amuleto, quel piccolo oggetto che lei gli aveva regalato. Sapevano entrambi che quel amuleto non avrebbe portato mai veramente fortuna. Ma nonostante questo, sapeva che quel piccolo oggetto era prezioso lo stesso. Perché esso racchiudeva tutti i loro sentimenti. Come ogni oggetto che entrava nella loro vita.
Ora, ce la poteva fare veramente. Poteva percepire l'energia che derivava da Sana, dalla sua fiducia. Lei era veramente la sua forza. La sua unica forza.
Si rialzò rapidamente. Respirò. Doveva concentrarsi sulla figura del suo avversario.
L'avversario vedendolo in piedi. Decise di colpirlo. E questa volta sarebbe stato il colpo che avrebbe chiuso la partita.
Correva verso di lui, mentre Akito era immobile con gli occhi chiusi. Si avvicinava sempre di più.
Lo sentiva. Era vicino. Riaprì i suoi occhi e impegnò tutte le sue forze in un "Chudan tobigeri"**. E questa volta, non avrebbe sbagliato.
Il suo piede andò dritto dritto al volto del suo avversario, che cadde a tappeto.
L'arbitro stabilì la fine dell'incontro. Akito aveva vinto. Aveva vinto i mondiali di karate.

Fissava Sana. Lei stava piangendo. Gli sorrideva e piangeva. Era felice. Troppo felice per lui.
Mayumi si avvicinò a lui. Si voleva congratulare.
MK: Le mie più vive congratulazioni..
Non la fece finire di parlare. Stava salendo precipitosamente le scale.
Sana continuava a versare lacrime, mentre lo osservava avvicinarsi sempre di più a lei.
Appena arrivato, l'abbracciò stretta a sé stesso. Mentre, Sana ricambiava l'abbraccio.
Sana cercò di calmarsi. L'emozione di vederlo vincere l'aveva travolta.
Si staccò dall'abbraccio e disse:..
S: Senza..senza di me non ce l'avresti fatta.
Si vantò un po' Sana.
A: E' vero.
Akito non scherzava. Era sincero.
A: Ti amo, Sana.
Sana sorrise. Era raro che lui lo dicesse così esplicitamente. Era sorprendentemente bello sentir pronunciare quelle due piccole parole, che insieme hanno un significato così importante.
I due avvicinarono sempre di più il loro volto, unendo le loro labbra in una promessa infinita.

E anche gli altri capirono. Capirono come fosse forte e profondo quell’amore. Non poteva essere spezzato in nessun modo.
Mayumi era rimasta accanto il ring. Aveva visto la scena, ogni singolo momento. Per quanto, potesse essere testarda, la realtà era troppo ovvia per ignorarla.
MK “Nonostante tutto quello che ho fatto, loro stanno ancora insieme. Nonostante tutto.”.
E anche, altri occhi stavano guardando quella stessa scena. Da una televisione.
Anche lui, capiva che non era possibile separarli.
SS “Non credevo all’amore. E non credevo nell’amore di Sana e di quell‘Hayama. Ma ora mi devo ricredere. Quei due, sono davvero l’incarnazione del vero amore. Avevi ragione tu, Sana.”.

Sana e Akito erano lì, in cima a quelle scalinate, stretti l'una all'altro.
Sana guardò Akito. Ora, era sicura. Sicura che sarebbe riuscita ad affrontare qualsiasi altro problema per Akito, perché ne valeva la pena e non poteva farne a meno.
S: Akito, ti amo. Ti amo per quello che noi siamo. Perché noi due abbiamo un solo significato.
Akito continuò per lei.
A: Lo stesso da sempre e per sempre.
Tutto quello che avevano passato, aveva portato sempre allo stessa cosa. Non riuscivano a non innamorarsi l'uno dell'altra, ogni volta era così. Per sempre.



"Like a river flows
To the sea
So it goes
Some things are meant to be
Some things are meant to be

Take my hand
Take my whole life too
For I can't help falling in love with you"***.

"Come un fiume scorre
Verso il mare
Funziona così
Alcune cose sono destinate a essere così
Alcune cose sono destinare a essere così

Prendi la mia mano
Prendi anche tutta la mia vita
Perchè non riesco a non innamorarmi di te".
...

"..Zia Fuka, stasera mi sono fatta raccontare di nuovo da mamma, la finale di papà, quella che gli ha permesso di essere il campione del mondo fino ad oggi. Non mi stanco mai di sentirla, sai? Credo che ci siano due motivi.
Il primo è, che ammiro la forza e la tenacia di papà, e credo che quello sia stato l'incontro più avvincente della storia del karate.
Ne sono certa. Perché, ed ecco il secondo motivo, quella è stata la vittoria di un gran karateka e, anche, di un grande amore.
Mamma e papà, dopo quel giorno, hanno dovuto affrontare altre complicazioni, altri ostacoli. Ma non si sono arresi mai. Non hanno mai ceduto. E per questo li ammiro. Ma ho pensato, a volte, se non sarebbe stato meglio se avessero rinunciato? Insomma, loro due hanno sofferto così tanto per stare insieme, come sono riusciti a continuare a lottare?
Una volta, l'ho chiesto. Gli ho detto "Ma non era più saggio rinunciare all'altro?".
E loro mi hanno dato la stessa identica risposta, "Non si può rinunciare a vivere. E io stando con lei/lui, vivo.".
Spero un giorno anch'io possa vivere un amore da favola come il loro, con problemi e sofferenze connessi, ovviamente.
Per ora, sono completamente impegnata con il karate. Sto frequentando la palestra che ha aperto papà. Mi piace il karate. E voglio diventare anch'io una campionessa mondiale, proprio come papà.
Anche tu ti stai impegnando molto, vero? Ho visto la tua semifinale in tv, l'altra sera. Sei spettacolare con i tuoi esercizi di ginnastica artistica. Sono felice che il tuo sogno sia diventato realtà. Sono sicura, che vincerai anche questa gara. Come hai fatto per questi ultimi dieci anni. Sei diventata la stella della ginnastica artistica, eh?
Mentre, mio fratello, sembra diventato il fenomeno del cinema. Avrai letto i giornali, no? Ha ricreato in un unico film, la storia di "Mia figlia ed io 1". E' stato davvero bravissimo per essere il suo primo film. Guardandolo mi ha fatto addirittura piangere. E la mia stima verso mia madre è cresciuta ancora di più. Come quella che provo verso mia nonna.
Mi sono resa conto, che sono circondata da persone meravigliose. Tu sei una di queste.
Ti voglio bene, zia.
                                                                                                                                                        Con affetto,
                                                                                                                                                                 Namiko.

P.S. Portarmi un regalo quando torni in Giappone!".


-The end-

*pugno tirato all'altezza media del corpo dell'avversario.
**calcio volante frontale.
***:parole tratte dalla canzone "Can't help falling in love" degli A*Teens.
****video tratto dal sito di youtube, creato da demonbunnykyu.
E così sono giunta alla fine di questa storia. Ritengo che questa sia la fine più adatta. Voi che ne pensate? Spero che vi sia piaciuta questa fanfiction.
Vi ringrazio vivamente per avermi seguita e aver continuato a recensire.
Dei ringraziamenti speciali vanno a..
-Geo88, hai recensito quasi sempre, e sono contenta che tu mi abbia seguito fino ad adesso. Sei stata uno stimolo per continuare, come anche..
-miki18, ti adoro con i tuoi commenti e..
-Luana con le sue ipotesi e la sua critica, che a me ha fatto molto piacere, ed ancora..
-LizDreamer, con i suoi "bellissimi" commenti e..
-Shining soul91, mi piaccion troppo i tuoi commenti, come anche quelli di..
-Daisy Potter, ti adoro! E per ultime ma non meno importanti..
-miki90, Fujiko92, laukurata, siete davvero fantastiche! Ah, Fujiko ho apprezzato tantissimo la tua email! Grazie.
Probabilmente, non scriverò per un bel po', sicuramente passerà molto prima che scriva una fanfiction con così tanti capitoli, anche perché sta per iniziare la scuola e quest'anno ho pure gli esami.
Vedremo un po'. Un bacio a tutti. Giuly
  
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