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Autore: _LostinLove    28/01/2012    1 recensioni
La storia narra di Amy, che grazie ad un vecchio amico d'infanzia, Louis Tomlinson, riuscirà a scoprire il vero amore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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arrivai a casa e gattai la roba sul divano. "eccoti AMy. com'è andata? sono carini?", mia madre chiese facendomi l'occhiolino.
"ma mamma!"
"okay... hai fame?"
"passo."
"potresti semplicemente dire k nn hai fame. mica ti droghi, no perchè sembra k parli come un drogato!"
"mamma, non ho fame, okay? ho mangiato poco fa'.",le feci un largo sorriso x convincerla. ne fece uno ank lei e fugii su per le scale verso la camera. aprii la porta d fretta e la richiusi piano, sapendo che il cane poteva svegliarsi facilmente.
Fufi era capace, al suono di una foglia calpestata, di svegliarsi. a volte era veramente frustrante. sopratutto perchè d'inverso doveva dormire nella mia camera, e non riuscivo a passare due notti di seguito senza essere stata svegliata da lui.
"okay. piano time.", dissi ridendo. dopo pranzo, ero usuale suonare qualcosa con il piano. spesso con solo una melodia, ma proprio una canzone. inoltre potevo tenere la musica del PC alta perchè i miei avevano provveduto a insonorizzare la mia stanza. presi qualche spartito a caso e iniziai suoando qualcosa, poi alcune note a caso, finchè non mi venne l'ispirazione. mi succedeva spesso, alcune note si susseghiavano alle altre in un modo eprfetto, così dolci assieme, ma poi si fermava tutto e non riuscivo a comporre.
mi fermai quindi e schiaccia il LA al centro della tastiera, continuai a suonarlo x un po'. era la mia nota preferita, e quando non sapevo cosa fare la suonavo. solo lei, soletta, perchè er acome me. insieme a tantissime altre persone, ma non riusciva a legare con nessuno, almeno dopo che louis era diventato famoso.
sbuffai e schiacciai delle note a caso e mi alzai di colpo gridando. ero furiosa di tutto ciò: del fatto che non lo vedevo da parecchio tempo, k nn avevo avuto l'opportunità di passare del tempo con lui, che quei 4 ragazzi fossero stati così gentili ank se non li avrei voluto tra i pieid del fatto k fosse inverno e io odio l'inverno, e che Liam era così perfetto e io no.
chiusi gli occhi e inspirai profondamente. er ail momento, dovevo proprio andare in biblioteca. lì tra libri e gioranli mi sentivo ankora più a casdel solito. presi la mia sacca e ci infilai qualche quaderno su cui fare i compiti. e scesi le scale. Fufi mi venne incontro abbaiando. io lo salutai di fretta e uscii di casa correndo. Louis mi aveva detto che sarebbero usciti dopo pranzo, e non avevo intenzioni di vederli. volevo solo andarmene alle Hawaii per le vacanze invernali: voelvo toccare con le dita dei piedi la sabbia bollente. l'unica volta che l'avevo sentita è stata quando ero andata in viaggio in Italia dai nonni. sorrisi ricordando quell'estate e mi fermai davanti alla mia biciletta. montai su e pedalai verso la biblioteca. cercai con lo sguardo verso al finestra della casa di louis qualcuno, e tra le tendine lo vidi ridere assieme ai suoi amici. e capii che forse ero io quella di troppo, e non loro.
incominciai a piangere disperata perchè ero sempre stata così vittimista. e solo inq uel momento me ne ero accorta. mi fermai davanti alle porte della biblitoeca. lasciai al bici appoggiata ad un albero ed entrai di corsa battendo i piedi sopra la roccia delle scalinate con forza. quando fui dentro il calore, la bellezza e il profumo dei libri mi accolsero con un abbraccio. sentii un sorriso predere forma sul mio viso alla presenza di tutti quei scaffali riempiti. superai quindi i primi per raggiungere l'ultimo scaffale in cui c'erano tutte le raccolte di libri non catalogabili e che erano appoggiati lì a caso. nessuno veniva lì. era il posto più tranquillo. mi sedetti sulla sedia libvera vicino alla finestra, come sempre. fissai l'albero nel giardino che avevo visto crescere, cambiare il colore delle foglie, poi perderle, e poi reindossarle.
appoggiai la sacca sul tavolo che inizia a scrivere gli esercizi di amtematica. mancava solo una settimana alle vacanze di Natale, e mia madre ankora non voleva mandarmi alle Hawaii da mio zio. mi concentrai sui compiti mettendo le cuffie dell'Ipod alle orecchie. sospirai e attesi che la canzone partisse, come se dovessi cominciare d'accapo.
  
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