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Autore: CrazyMind    28/01/2012    1 recensioni
Al ritorno da un programma che li vede vincitori arriva sul cellulare di uno degli SHINee uno strano messaggio... di chi sarà? Che cosa vorrà? Saranno al sicuro i nostri cantanti? Renata... una ragazza italiana che conoscerà gli SHINee... che legame avrà con il resto della storia? Lascio a voi il piacere di scoprirlo! ;) Mi raccomando: RECENSITE IN MOLTI, mi servirà molto il vostro parere! ;) BUONA LETTURA!
Genere: Horror, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo Personaggio, Quasi tutti, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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-Oh merda! Jonghyun! Taemin! Minho! Key! Dove siete? Mi sentite? Vi prego rispondete!- urlai a squarciagola con la voce spezzata dalla paura e mi accasciai a terra stringendo forte la lettera al mio petto che cominciava ad avere fitte dolorosissime.
-Ragazzi… mi dispiace… Sono un vero disastro come leader e soprattutto come Hyung. Vi avrei dovuto proteggere e invece vi ho lasciati da soli e vi hanno rapiti per colpa mia- una lacrima mi accarezzò una guancia.
-Chi è che dovrebbe essere stato rapito Hyung?- Al suono di quella voce, smisi di respirare.
-Non è possibile…- alzai lo sguardo e vidi tutti e quattro i ragazzi che mi guardavano incuriositi.
-Onew… stai bene? Perché stai piangendo?-mi chiese Taemin. Non gli risposi e li andai ad abbracciare con tutta la forza che avevo.
-H-hyung! C-così ci str-strozzi! F-fai piano!- tutti imprecavano e mi chiedevano di lasciarli andare ma non lo avrei mai fatto.  Così senza dire niente li feci entrare a casa e mi venne un dubbio.
-Ragazzi, se io vi avevo chiesto di chiamarmi se vedevate qualcosa d’insolito e di rimanere fermi dove eravate, perché ve ne siete andati? Mi avete fatto preoccupare moltissimo! Non lo fate mai più!-
-Ma… Onew… che ti prende? Era arrivato il postino e aveva detto che c’era posta per noi o, meglio… posta per te.- mi rispose Key.
-Sai, penso che non ci sia niente di strano in un postino… o no? Magari al posto delle lettere potrebbe lasciare delle bombe, vero?- e i quattro ragazzi ignari di tutto risero.
-Ok, questa ve la passo ma guai a voi se quando vi dico di non muovervi vi muovete altrimenti ve la vedrete con me!- Mi dispiaceva essere così duro con i ragazzi ma era l’unico modo per far si che non gli accadesse niente. Già erano andati molto vicini al rapimento… non volevo che succedesse qualcosa di peggio!
-Hyung… mi fai preoccupare. Che ti succede? Non ti ho mai visto così duro.- era Taemin. Mi guardava con una faccia curiosa e preoccupata allo stesso tempo. Ormai non era più il piccolino del gruppo. Certo, se ci riferiamo all’età rimane il maknae ma in questi anni con noi era cresciuto moltissimo. Da ragazzo era diventato un uomo e così tutti gli altri.
-Taemin ha ragione. Onew, ti senti bene?- mi chiese Jonghyun.
-Secondo me è solo stressato da tutto il lavoro… fortunatamente ci hanno dato una pausa per Natale e Capodanno.-
-S-si… probabilmente sono solo molto stressato.- risposi cogliendo al volo l’idea di Key.
-Tornando alle cose un po’ più serie… cosa è successo qui?- disse Minho indicando tutta la casa sottosopra.
-Oh santo cielo… A prima vista non me ne ero reso conto!-
-Sempre sveglio Taemin!-
-Jjong che spiritoso sei!-
-Onew, tu che sei entrato per primo, hai visto per caso se c’era qualcosa di strano o se c’era qualcuno?-
-No, Minho… non ho visto niente e nessuno- mentii sperando che nessuno se ne accorgesse. Era calato un gran silenzio così, decisi di romperlo.
-Ehm… mi avete detto che c’è posta per me, giusto?-
-Ah si! Tieni. È in una busta rossa con il tuo nome scritto in bordeaux: inquietante! Sembra scritto col sangue!- e Jonghyun mi passò la busta. Già dalla descrizione avevo capito di chi era e ne ebbi la conferma quando lessi il mittente.

Your worst nightmare
 

Possibile che non se ne siano accorti? Beh… tanto meglio.
-Scusate vado un attimo in bagno.- Non volevo assolutamente che gli altri entrassero a conoscenza di ciò che stava succedendo. Se avrei dovuto li avrei protetti facendoli restare all’oscuro di tutto. Quando entrai in bagno, chiusi la porta con la chiave per essere sicuro che nessuno mi avrebbe “disturbato”. Aprì la busta con mani tremanti: avevo paura di ciò che c’era scritto dentro.
Mio dolcissimo Onew,
-Si diverte proprio a prendermi in giro!-

SCHERZETTO!Quello che è successo si può definire solo una prova generale di ciò che sarebbe potuto accadere. Come hai visto a me piace giocare con le mie prede perciò non far smettere il gioco velocemente. Ti do un avvertimento: la prossima volta non sarà uno scherzo. Ciò che è accaduto oggi si tramuterà in realtà!
CHE I GIOCHI ABBIANO INIZIO!
P.S. Il postino l’ho inviato io.
 

Your worst nightmare
 

Quando arrivai alla fine della lettera, le mie mani stavano tremando peggio di prima e sentivo una goccia di sudore scendermi dalla fronte. Saltai quando qualcuno bussò alla porta.
-Hyung! Bisogna pulire e tu sei in bagno da troppo tempo! Non fare il solito che scappa da tutte le faccende domestiche! Non sono la donna delle pulizie io!-
-Hai ragione Key, ma solo perché tu in realtà sei la nostra umma! Ahahahaha!-
-Yah! Guarda che te la faccio pagare Bling Bling dei miei stivali!- e se ne andò forse rincorrendo quello scemo di Jonghyun. Prima di uscire dal bagno mi diedi una sciacquata alla faccia con acqua fredda per non far notare la mia espressione sconvolta ai ragazzi. Mi asciugai, nascosi la lettera nella tasca del maglione insieme alla precedente e uscì per andare a pulire lo “scherzetto”.
Dopo qualche ora finimmo di pulire. Eravamo distrutti. Dopo il programma eravamo già degli zombie viventi, io lo ero più di tutti, poi avevamo ricevuto lo scherzetto di quel pazzo e dopo avevamo dovuto pulire tutto. Mi correggo: non eravamo distrutti, eravamo morti!
-Ragazzi, io me ne vado a letto. Salto la cena.-
-Anche se c’è il pollo?- A quella parola mi fermai, il mio cuore cominciò a battere all’impazzata e iniziai ad annusare l’aria come un cane per cercare di carpire il succulento odore del mio amatissimo piatto.
-P-pollo? E chi ha detto che non mangio?- E mi fiondai sulla tavola già apparecchiata da Key. A quella scena Jonghyun, Taemin e Minho si misero a ridere a crepapelle mentre Key si mise una mano sulla fronte in modo teatrale dirigendosi verso i fornelli per cucinare.
La serata la passammo tranquillamente. Prima di andare a letto ci guardammo un po’ di televisione accucciati tutti insieme sul divano. Mi stavo per addormentare perciò decisi di andare a letto.
-‘Notte ragazzi. Cercate di non fare troppo tardi.-
-Ok Hyung. ‘Notte.- e ci salutammo.
Mi fiondai verso la nostra camera e mi buttai a peso morto sul mio letto in mezzo agli altri due a castello. Il sonno mi invase immediatamente, senza lasciarmi il tempo di spogliarmi e mettermi il pigiama.
 
Mi svegliai nella mia stanza, in casa dei miei genitori. Era mattina,  fuori era tutto bianco e continuava a nevicare. Quando scesi giù in cucina per fare colazione non trovai nessuno e niente da mangiare. Così decisi che mi sarei andato a lavare e poi sarei andato a fare la spesa. Ma quando uscì da casa e cominciai ad avviarmi verso il negozio aperto 24 ore su 24 vicino casa mia, notai che non c’era nessuno e quando arrivai al negozio vidi che era chiuso. Strano. Mi ricordo che non è mai stato chiuso. Decisi di lasciar stare e andai al supermercato e mentre mi avviavo, vidi una figura venire verso di me. Era una figura maschile che mi sembrava di conoscere. Dopo qualche minuto vidi la sua faccia e lo riconobbi: Kim Tung. Era stato un mio compagno dei miei ultimi anni di scuola che poi si era confessato a me in uno strano modo. Quando mi vide anche lui la sua espressione cambiò e le sue sopracciglia s’inarcarono fino a toccarsi. Cominciò ad aumentare la velocità fino a correre e quando arrivò da me non si fermò ma mi prese per un braccio e mi portò in un vicolo nascosto vicino casa sua. Cominciai ad avere paura ricordando ciò che mi aveva fatto quando si era confessato. Dopo un po’ si fermò e si girò verso di me, mi bloccò il viso e ci guardammo negli occhi per degli attimi che sembravano infiniti. Sicuramente stava notando il terrore nei miei occhi mentre io nei suoi vedevo frustrazione, dolore e… amore. Improvvisamente la sua presa sulla mia faccia si vece più forte fino a farmi male e poi mi baciò appassionatamente. Cercò di entrare in contatto con la mia lingua ma non glielo permisi. In fondo non provavo gli stessi sentimenti per lui. Passammo almeno cinque minuti così fino a quando non trovai la forza nelle braccia per allontanarlo da me. Appena si allontanò  si dissolse trasformandosi in acqua che si riversò tutta per terra.

-Ma… che è successo?- Mentre continuavo a guardare la pozza d’acqua per terra, sentì una voce femminile rimbombare per la città talmente forte che mi dovetti coprire le orecchie e mi accasciai sulle ginocchia.
-Ti conviene stare molto attento Lee Jinki. La mia ira è enorme e la mia vendetta per te sarà tremenda. Rivendicherò mio fratello giocando con te e alla fine uccidendoti! Ahahahaha!-
Mentre la risata ancora riecheggiava nella città deserta il paesaggio cambiò portandomi sopra ad un fiume che non conoscevo e che aveva una cascata alla fine, facendomi cadere nel vuoto verso morte certa.
 
-Ahhh!!!!!- Urlai nel cuore della notte svegliando ovviamente tutti. Taemin, che era più vicino all’interruttore, accese la luce.
-Hyung! Ma che succede? Perché hai urlato?- disse strofinandosi un occhio e con la voce impastata dal sonno.
-N-niente… è stato solo un incubo.-
-Immagino che incubo è stato! Sei tutto sudato e ti scendono pure delle lacrime! Ma che cavolo hai sognato?!-
-Non lo so Minho, non lo so. So solo che è stato un vero e proprio incubo. Adesso ritorniamo tutti a dormire.-
-Ok. Ah, Onew? Dato che sei sveglio, perché non ti metti il pigiama? Non ti abbiamo voluto svegliare perciò non ti abbiamo toccato ma adesso…-
-Oh si, grazie Key.- e seguì il suo consiglio per poi ritornare a dormire.
Il mattino dopo mi alzai verso le nove e vidi che, come al solito, il letto di Key era già sistemato. Mi avviai verso la cucina ma non vidi nessuno pur vedendo un bollitore in funzione. Lo cercai e lo trovai accasciato a terra privo di sensi. 

   
 
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