Canzone utilizzata: The Scientist by Coldplay.
Come up to meet ya, tell you I'm sorry
You don't know how lovely you are
I had to find you, tell you I need ya
And tell you I set you apart
Kurt,
La voglia di vederti è tanta. Mi divora da dentro e credo che prima o poi cederò e spenderò tutti i soldi che sto mettendo via per raggiungerti a New York alla NYADA l’anno prossimo solo per vederti qualche ora. Ho paura di questa lontananza, Kurt, ho paura a stare così tanto lontano da te. Non chiedermi perché, non te lo saprei spiegare. Non sai quanto mi manchi. Davvero, non lo puoi sapere perché questo dolore o lo si ha provato o non si riesce neanche ad immaginarlo. È talmente forte che mi travolge il cuore come uno tsunami, soffocandolo. Non so cosa farmene di questo cuore senza di te, Kurt. Non so nemmeno come si usa, è un marchingegno doloroso e basta. Portalo via con te, anzi, portami via con te.
Tell me your secrets, and nurse me your questions
Oh lets go back to the start
Running in circles, coming in tails
Heads on a science apart
Dimmi, Kurt, la tua vita là è bella come quella che trascorrevi con me? I piccioni ci sono anche a New York? Volano spericolati tra i grattacieli immensi e si appollaiano nei parchi ad aspettare qualche briciola di pane come quando passeggiavamo nei giardinetti? Lì le coperte sono morbide come quelle del mio letto? Quelle che dici essere le più soffici di tutto il mondo. Ti ricordi il mio profumo? Io il tuo non riesco a scordarlo, il mio cuscino lo ha afferrato e non vuole lasciarlo andare. Lo sogno anche.
Per te ricomincerei tutto anche daccapo. Tornerei alla Dalton ed aspetterei il tuo arrivo, pregherei ogni giorno perché possa vedere il tuo viso. E i tuoi occhi sono la cosa che più mi perseguita. Lima non è più la stessa, qua, senza di te. Oserei quasi dire che è noiosa, ma non è questo il punto: è che è vuota.
Nobody said it was easy
It's such a shame for us to part
Nobody said it was easy
No one ever said it would be this hard
Oh take me back to the start
I was just guessing at numbers and figures
Pulling the puzzles apart
Questions of science, science and progress
Do not speak as loud as my heart
And tell me you love me, come back and haunt me
Oh and I rush to the start
Running in circles, chasing tails
Coming back as we are
Ti arrabbi se ti chiedo una cosa? Mi ami ancora come quando stavamo stretti tra le lenzuola di camera tua? Come quando abbiamo cantato “Perfect”? Come quando ti ho dedicato “Somewhere only we know”? Io ti amo come il primo secondo in cui ti ho visto. Come quando ho capito che eri tu la persona che stavo aspettando e che temevo di non trovare mai. Ti amo ancora troppo per un ragazzo della mia età. Ma esiste un troppo?
Rory ogni tanto chiede di te, ma poi non mi lascia mai rispondergli perché dice che assumo un’espressione di nostalgia e tristezza velata, e odia vedermi così. Sotto certi aspetti è un ottimo amico, se non facessi fatica a capire metà di quello che dice. Dopo un po’, in verità, ci fai l’abitudine e quasi finisci per parlare con il suo stesso accento.
Nobody said it was easy
Oh it's such a shame for us to part
Nobody said it was easy
No one ever said it would be so hard
I'm going back to the start
Natale è sempre più vicino, e conto i giorni sul calendario. Sto guadagnando ogni giorno di più qua al bar. I clienti sembrano apprezzarmi ed alcuni si sono addirittura appassionati alla nostra storia di questo amore lontano. Lo avresti mai detto? Io no. Il proprietario del locale ha detto che, se la gente verrà ancora ad ascoltare la mia vicenda, mi darà un piccolo extra. Forse così potrò aiutarti, che dici? Tolto il fatto che, spesso, ci sono i ragazzi dei Glee Club a sostenermi.
Non posso credere che tu mi stia scrivendo una canzone. E non voglio sentirti piangere. Stai vivendo il suo sogno, devi godertelo. Non voglio sentirti triste. Voglio vedere il sorriso entusiasta che avevi quando sognavi di essere a New York, voglio vedere gli occhi che ti brillano, quando verrai qui. E voglio che tu mi dica quanto è bello lì. Okay?
Mi manchi da morire. Ti prego, torna presto. Natale, datti una mossa. Ti amo tanto, troppo, assolutamente oltre il sopportabile.
Tu sei il mio sole oltre le nuvole. Quello che crea l’arcobaleno.
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Spazio autrice:
Questa volta ho scelto la canzone The Scientist, dei Coldplay che sono la mia band preferita.
Questa canzone secondo me era perfetta per la lettera, la trovo azzeccatissima.
Spero vi sia piaciuta questa lettera, magari fatemelo sapere sarebbe importante!
Vostra,
{noth