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Autore: __Lily    29/01/2012    6 recensioni
Quando la raggiunse, la baciò come mai prima aveva fatto. Poi, mano nella mano si incamminarono alla panchina, dove poco prima sedeva il ragazzo biondo.
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Lily/Scorpius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Ospedale di Londra,

L’ospedale si trovava ancora sotto assedio, il signor Button si era nascosto nella camera dove sua moglie era spirata e giocava con la sua pistola, indeciso sul da farsi.

« Albus ti prego, fa qualcosa! » urlò Lily in preda alla disperazione.

Albus era lì, fermo davanti a ciò che rimaneva del suo migliore amico. Il sangue aveva macchiato il suo camice bianco, finendo sul pavimento. Era tutto così ingiusto e difficile. Non riusciva a ragionare, non riusciva a capire cosa fare. Era un medico ormai da cinque anni, aveva operato moltissime persone, ma come poteva operare il suo migliore amico?

Non ne sarebbe mai stato in grado.

« Albus! » urlò di nuovo Lily in lacrime, ancora a terra vicino all’uomo che amava.

« Aiutatemi, dobbiamo portarlo in sala operatoria » disse Albus con voce flebile.

I due dottori che erano lì, lo sollevarono da terra facendo molta attenzione e poi pian piano lo portarono in sala operatoria, passando tra i corridoi dell’ospedale facevano attenzione a non farsi vedere dal signor Button. C’era una speranza per il giovano Malfoy, una speranza che Lily non avrebbe mai lasciato al caso per nessun motivo.

« Ti prego resisti » gli disse, prendendogli la mano.

La corrente se ne era andata, erano rimaste solo le luci di emergenza. Arrivati nella sala operatoria, con molta delicatezza lo adagiarono sul tavolo, gli tagliarono il maglione che Lily gli aveva regalato e poi iniziarono a fargli l’anestesia.

« Non osare morire Scorpius Malfoy, o dovrai vedertela con me! » disse Albus.

La sua temperatura corporea era scesa, ma ne Albus , ne Lily ne tanto meno Alice potevano usare la magia in quella circostanza, avrebbero violato lo status dei maghi e sarebbero finiti ad Azkaban.

« Lily tu e Alice starete dietro al vetro » disse Albus

« No » rispose subito Lily.

Albus prese fiato, era una situazione così sgradevole e difficile.

« Lily, io non posso operarlo se tu sei qui che mi guardi. Sarà già abbastanza difficile così, non potrei mai farlo davanti a te » gli disse Albus abbracciandola.

Lily ed Alice a malincuore si diressero nell’altra stanza, dietro al vetro. Albus iniziò ad operarlo, era troppo tutto quello. Una lacrima scorse lungo la guancia di Albus Severus Potter. Non ricordava l’ultima volta che aveva pianto.

Ma adesso, stava tentando di salvare la vita al suo migliore amico. Avrebbe dovuto aprire il suo corpo, estrarre la pallottola, fermare l’emorragia e poi ricucire tutto.

« Ehi Hip, sii forte » gli disse.

I dottori si voltarono tutti a fissarlo. Loro non potevano capire, non potevano capire l’affetto che legava lui a Scorpius, tutti i guai che avevano combinato ad Hogwarts e tutti gli scherzi, tutte le loro risate.

Si ricordò di quando insieme fecero uno scherzo a Gazza, e il povero bidello si ritrovò appeso al soffitto della vecchia aula di Pozioni, passarono proprio un brutto guaio quel giorno.

Si ricordo del loro primo incontro anche:

« Posso? Tutti gli altri scompartimenti sono occupati » disse un ragazzo dai capelli biondi e gli occhi grigi.

« Entra » dissero in coro Rose e Albus, mentre James li guardava un po’ contrariati.

E poi, dopo mezzora di viaggio il ragazzo, di carnagione un po’ pallida si presentò a loro.

« Sono Scorpius Malfoy, piacere di conoscervi » disse, porgendo la mano.

« Io sono Albus Potter, e lei è mia cugina Rose Weasley. Piacere nostro »

Il loro viaggio era proseguito bene, tra scherzi e risate e Albus anche se all’inizio triste di essere finito in Serpeverde, era felice di aver trovato un amico.

E poi, la realtà tornò brusca davanti agli occhi del giovane dottore.

« Sta perdendo molto sangue! » disse la dottoressa che stava aiutando Albus.

« Aspira qui » disse Albus, indicandogli un punto preciso.

Ma mentre tentava di salvare la vita del suo migliore amico, il signor Button entrò nella sala operatoria. Sembrava messo peggio di prima, e a giudicare dall’odore anche un po’ ubriaco.

« Non ho niente contro di lei, ma smetta di operarlo o sarò costretto ad ucciderla » disse il signor Button.

Albus continuò ad operare l’amico, se si fosse fermato in quel momento lui sarebbe morto sicuramente.

« Non ha sentito che cos’ho detto? » urlò di nuovo l’uomo.

« Ho sentito benissimo. Ma non smetterò di operarlo signor Button » rispose Albus senza distogliere lo sguardo dal punto in cui stava operando.

Le condizioni di Scorpius erano buone, i battiti erano giusti stava procedendo tutto bene.

« Allora presto raggiungerà il suo amico, dottore » disse lui, puntando la pistola verso la testa di Albus.

« Mi spari pure signor Button, almeno saprò di essere morto cercando di salvare una vita »

Ma prima che il signor Button potesse premere il grilletto, Lily entrò in quella stanza insieme ad Alice. Non poteva permettersi di perdere anche suo fratello. Non lo avrebbe permesso.

« Signor Button, uccida me » gli disse lei, a testa alta.

Tutti si misero a guardarla, suo fratello incluso. Non voleva vivere in un mondo in cui  lui non c’era, era consapevole che così avrebbe messo a rischio pure la vita della sua bambina, ma sperava in cuor suo, che il signor Button, conservasse ancora un briciolo di pietà.

« Perché mai dovrei uccidere lei? » rispose lui.

« Perché sono io il suo occhio per occhio, non lui » rispose lei, indicando Scorpius.

Il braccio del signor Button si spostò, e ora la pistola era puntata verso di lei.

« Lui non voleva uccidere sua moglie, era distrutto per ciò che è successo. Pensa sempre di poter salvare chiunque, ma non ha ancora capito che dalla morte nessuno può sfuggire. Io non posso permetterle di uccidere Scorpius, ne tanto meno Albus » continuò lei. « Ho visto cose che non avrei mai voluto vedere. Mio fratello ha dovuto aprire il torace del suo migliore amico, l’uomo che io amo e la mia piccola Aries, che ancora deve nascere, rischia già di essere orfana di padre » disse in lacrime.

Vide che il braccio del signor Button stava pian piano scendendo, e così la pistola si ritrovò ad essere puntata verso il pavimento.

« Lei non lo ucciderà, glielo impedirò a qualsiasi costo » disse Lily tenacemente.

Il signor Button scoppiò prima in una risata che fece gelare il sangue nelle vene ai presenti e poi scoppiò in un pianto a dirotto.

« La mia Marisa non mi perdonerebbe mai se io sparassi a una donna incinta » disse e poi si diresse verso la porta, e uscì.

Albus tornò ad operare Scorpius, Alice riportò Lily nell’altra stanza e poi dopo un’ora e più che l’intervento era finito, i soccorsi arrivarono e tutti i pazienti vennero trasferiti in un altro ospedale, incluso Scorpius.

 

 

Tre giorni dopo, ospedale di Londra,

Ancora Scorpius non dava segno di volersi svegliare bensì fossero passati tre giorni, e stesse sorgendo l’alba del quarto giorno. Lily era rimasta a fargli la notte come ormai avveniva da giorni. Era esausta e non aveva mai lasciato l’ospedale, nemmeno dopo le mille raccomandazioni della sua ginecologa e dei parenti e amici. Non poteva andarsene, non voleva.

 

Ai Tempi di Hogwarts,

« Ma guarda chi c’è, la piccola Potter! »

« Ciao anche a te Principe delle Serpi! » rispose lei, sorridente.

« Dovresti moderare il tuo linguaggio sai? Non si addici ad una donna » disse lui sarcastico.

Mandarla in bestia era ciò che più gli piaceva, adorava provocarla solo per sentirla urlare e vedere le sue guance tingersi di rosso e diventare più o meno dello stesso colore dei capelli.

« Ma che gentil’uomo che mi ritrovo davanti ».

Ricordò di averla baciata dopo poco e di essere stato affatturato in meno di un minuto. Eppure il sapore di quel bacio era il più buono del mondo ed era da tempo che desiderava farlo. Lily era semplicemente unica, testarda, orgogliosa, fiera e anche un po’ incosciente. Ma era tutto ciò che lui amava di lei. Non sarebbe stata Lily altrimenti.

 

 

Ospedale di Londra,

« Dovrebbe riposare un po’ » le disse un infermiera che era venuta a controllare la stabilità e le condizioni di Scorpius.

« No, non posso riposarmi. Non lo farò finché lui non riaprirà gli occhi »

« Non ho mai visto qualcuno amare tanto una persona » le disse l’infermiera posandole la mano sulla spalla, per poi andarsene a controllare altri pazienti.

Voleva vederlo sveglio, voleva rivedere i suoi occhi grigi, sentire la sua voce e stringerlo di nuovo forte a se. L’alba era passata ormai, ed era ufficialmente il quarto giorno da quando gli avevano sparato. Erano quattro giorni che non vedeva i suoi occhi. Si passò una mano sulla fronte, e si stropicciò gli occhi. Era davvero sfinita, ma non sarebbe mai andata via di lì senza di lui. L’unica cosa che le dava un po’ di sollievo era sapere che Aries stava bene, che non aveva risentito di quel brutto episodio.

Aries, che ne sarebbe stato di lei se Scorpius non sarebbe sopravvissuto? Sarebbe stata in grado di occuparsi da sola di lei? No, non doveva pensarci. Lui si sarebbe ripreso, e sarebbero stati felici insieme alla loro bambina.

Sentì un movimento, una lieve stretta alla mano e si voltò.

Scorpius stava aprendo pian piano gli occhi e si guardava attorno confuso, stordito anche dal neon della luce.

« Amore mio, ti sei svegliato! » gli disse Lily, facendogli una carezza.

« Lily » disse lui con voce debole.

Si era veramente svegliato, aveva veramente detto il suo nome, aveva risentito quella voce che la faceva impazzire e rivisto finalmente quegli occhi grigi e magnetici che tanto amava.

« Ma stai piangendo? » chiese lui confuso.

« Sto ringraziando Dio, che ti ha salvato. Sono lacrime di felicità » gli rispose lei, stringendogli la mano.

« Ei, sono qui e non vado da nessuna parte senza di te » gli disse lui, alzando il braccio per toccare i suo lunghi capelli rossi e profumati.

 

 

[Angolo autrice: Be’ che ve ne pare? A me piace dai :D mai chi critica siete voi.. perciò fatemi sapere qualcosa! Vi avevo promesso che si sarebbe salvato ed ecco qui J

-Lily

 

  
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