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Ran tamburellò con le dita sulla scrivania consunta dell’agenzia investigativa, trattenendo a stento una risata:
«Perché ridi?»
«Non è niente … »
Shinichi sospirò, lanciando uno sguardo imbarazzato al maglione che indossava e sospirando sollevato.
«Ma ti è piaciuto, allora?» chiese timidamente lei
«Certo che mi è piaciuto, scema! Solo che potevi dirmelo, mi hai fatto preoccupare … » borbottò il ragazzo, nascondendosi dagli sguardi divertiti del professore e di Ai.
«Davvero?» rispose Ran arrossendo, presa in contropiede
«Davvero.» sussurrò lui, sentendo le guance in fiamme
Ran sorrise, contenta di aver messo per una volta in difficoltà la pazienza di quel detective sbruffone, che fin troppo spesso la faceva stare in ansia.
«Scusami Ran! Va verso
casa … Io ti raggiungo subito!»
«Non posso ancora
tornare, ci sono delle svolte che riguardano il caso su cui sto indagando … »
«Non ti preoccupare,
tornerò presto»
Poi le tornò in mente lo strano atteggiamento di Conan quella sera, a casa di Araide, e di come spesso lo aveva sorpreso a fissarla con sguardo preoccupato e confuso, non proprio l’espressione di un bambino dell’elementari …
Sciocca, che vai a
pensare!
Eppure …
Eppure quello sguardo
assente e quell’espressione corrucciata le avevano dato,
seppur per poco,
l’illusione di avere di
fronte Shinichi;
Impossibile?
Ma come spiegare,
allora, quella totale somiglianza che troppe
volte aveva fatto vacillare le sue convinzioni e l’aveva lasciata perplessa?
Come dare una
spiegazione a quel presentimento che puntualmente percepiva quando incontrava
lo sguardo disarmante di quel bambino, troppo simile a lui?
Occhi blu,
troppo blu,
troppo sinceri …
… o forse troppo
bugiardi?
E se …
«Non è che eri geloso?» chiese, scacciando quelle assurde teorie.
Assurde?
Ne sei davvero sicura,
Ran?
«Cosa? Io geloso? Scema! Non mi pare ci sia una qualche relazione tra te e quel dottore, e poi lui non è il tuo tipo, credimi, lascialo perdere ... » le rispose concitato e con tono acceso il ragazzo
«Ma … ti stai forse riferendo al dottor Araide? Non pensavo vi conosceste!» chiese perplessa
«Ehm, credo che Conan me lo abbia nominato in una mail, si deve essere andata proprio così!» esclamò sulla difensiva, rendendosi conto troppo tardi dell’errore commesso
«Ah, capisco … » disse Ran, facendosi d’un tratto più dolce e arrotolando una ciocca castana, sovrappensiero.
Se solo ne avessi la
conferma,
se fossi davvero lui allora io …
«Ran … adesso devo proprio andar-»
«Shinichi!»
«Sì?»
Quante cose avrebbe voluti dirgli, confessargli, rivelargli.
Ma il destino,
quel dannato destino che li aveva separati
non ne voleva sapere di arrendersi,
non ne voleva sapere di restituirglielo.
«Ecco, io … Torna presto!» sussurrò, conscia di come odiasse lasciarlo, di come odiasse vivere nell’attesa della sua voce, che ultimamente non le bastava più.
“Shinichi.”
Non fece nemmeno in tempo a rispondere che aveva già riattaccato.
Distante.
Sempre più distante
Sorrise, inconsapevole del fatto che presto si sarebbe rivisti davvero.
Eppure così vicino.
E infatti devo ancora rispondere alle adorabili anime sante che hanno recensito il primo chap! Vi amooo!
E amo tutti coloro che leggono, seguono questa raccolta a cui mi sto terribilmente affezzionando!
Sì perchè a scuola nei momenti di pura noia c'è sempre il mio diario-block notes-quaderno di mate a registrare i frutti del mio scazzo scolastico XD
Beh sappiate soltanto che questo cap lo avevo scritto prima del precedente ma ho invertito l'ordine e nn mi ricordo perchè!
OK, scappo a vedere se Torrent mi ha scaricato le ultime 2 puntate di Sherlock della BBC *ç*
Un forte abbraccio!