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Autore: Sae    09/09/2006    3 recensioni
**postato capitolo sette!** Quella ladra era davvero unica nel suo genere. Si friziona i capelli e si asciuga mentre la sente… sta utilizzando il phon. Nota con piacere che sul pavimento non c’è più alcuna traccia della precedente guerra. Ha la zazzera nera umida ma non gli importa più di tanto. Si battè un colpo in testa. Solo ora ripensandosi… si rende conto di quello che ha detto. Non è la prima volta che la chiama “ la mia navigatrice…” . Uff…
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Per un paio di sandali

Per un paio di sandali

 

 

-seconda parte

 

 

Rufy incrociò le gambe, era arrabbiato, perché gli altri stavano vivendo una piccola avventura. L’idea di non avervi preso parte per un paio di scarpe, lo faceva adirare ancora di più.

Perché Nami non aveva voluto che scendesse scalzo?

Aveva affermato che si vergognava.

Qualcosa brontolò dentro di lui, strano perché non aveva fame.

Quindi…Nami provava del disagio nei suoi confronti.

Una strana sensazione, sopraggiunse in lui, una sorta di amarezza che interpretò come un peso sullo stomaco.

Si girò, verso il suo migliore amico e compagno di viaggio.

 

-Zoro, Nami si vergogna di me?-

 

Sentendosi chiamare, lo spadaccino si spostò leggermente. Aprì lentamente gli occhi e inquadrò la figura del capitano dal cappello di  paglia, seduto al suo fianco destro.

Mugugnò Zoro, prima di stiracchiarsi e rispondere.

-Credo di no.-

- Ma ha detto di sì prima…-

Una gocciolina di sudore comparve sulla testa del giovane.

-Non credevo che la sua opinione fosse così importante per te.-

Rufy chiuse gli occhi;  Zoro lo stette a guardare, incuriosito.

-Perché non posso scendere scalzo?- domandò di rimando l’altro.

-Perché magari puoi incappare in una scheggia di vetro, e poi non ti troveresti ridicolo?-

-No.-

-Bhe, allora fatti tuoi.- esclamò Zoro chiudendo di nuovo gli occhi. E finendo secondo lui quella chiacchierata.

Dopo un po’ di silenzio, Rufy parlò di nuovo.

-Zoro?-

-Mhm…?-

-Forse sono malato.-

Lo spadaccino riaprì gli occhi di scatto. Osservò  Rubber tenersi il petto.

-Che hai?-

-Sento qualcosa qui.- esclamò il pirata poggiando una mano all’incirca sullo stomaco.

-Mi fa male quando respiro- aggiunse - E a volte mi batte forte il cuore.- descrivendo così i suoi sintomi.

-Bhe…menomale se non battesse tu non saresti più tra noi da un pezzo.- esclamò risoluto lo spadaccino.

-Ma no! Batte forte e succede solo, quando c’è Nami.-

Zoro per tutta risposta, si mise a ridere, compiaciuto.

-EHY, Perché stai ridendo??-

Quello continuò imperterrito. Rufy, si accigliò.

Zoro si tenne la pancia per poi chiudere gli occhi e la Going Merry ripiombò nel più effimero dei suoi silenzi.

Rubber osservò il grande albero maestro, assunse una delle sua solite espressioni.

-Allora? Sono malato?- esclamò preoccupato.

Zoro ridacchiò di nuovo a quel buffo pensiero.

Rubber lasciò correre.

La quiete scese fra i due. Si sentì il rumore delle onde infrangersi sugli scogli.

Lo spadaccino, sorrise sinceramente contento per quella strana confessione.

Si voltò verso il suo capitano che si era addormentato stando seduto.

Un sorriso si dipinse sulle sue labbra sottili, rassicurato dal silenzio, chiuse di nuovo gli occhi.

Come prevedibile quella pace non durò molto.

All’improvviso:

 

-ETCHUM!!!-

 

Zoro sobbalzò, scocco un’occhiata infuocata a Rubber.

Il ragazzo infatti aveva starnutito perché una farfalla (piovuta chissà dove) gli si era poggiato sul naso.

Adesso, la guardava incuriosito e pensò di catturarla.

Lo spadaccino scosse la testa e fece finta di niente, ma…il suo sesto senso si era allarmato.

-Fermati subito!!-

Vide Rubber scendere dalla nave, dopo che aveva pronunciato quelle parole.

Il terrore si dipinse sul suo bel volto.

Rufy si stava per cacciare in un mare di guai…adesso: doveva seguirlo?

Una gocciolina di sudore gli comparve dietro la zucca quando lo vide sparire dentro una specie di bosco ai margini della città.

Scese a malincuore e sbuffò correndo verso il suo capitano.

 

-Vuoi stare ferma brutta farfalla che non sei altro?? Voglio solo catturarti!!-

 

Osserviamo Rufy con in mano il suo capello che buffamente usava come una retina.

Nel bosco allungò gli arti superiori fino a raggiungere la farfalla che si era posata su un tronco indisturbata. L’erba sotto i piedi nudi gli provocò un gran solletico e si mosse istantaneamente, l’insetto a cui dava la caccia, mosse lievemente le ali.

Il bosco era strano, come del resto tutta l’isola. La luce del sole, non filtrava abbastanza al suo interno ma qualcosa rendeva di una bellezza quasi superba quel posto.

Rubber si lasciò sfuggire quel bellissimo esemplare d’un insetto. La inseguì poi e con sua grande meraviglia scoprì una fonte all’interno di quel bosco. Vide di nuovo la sua farfalla. Questa si era poggiata comodamente su un filo d’erba.

Rufy, con la stessa destrezza di un bambino, riuscì a rinchiuderla all’interno del suo cappello.

Dietro di lui si formò un’ombra.

Era Zoro, che aveva assistito alla scena con un paio di gocce in testa. Gli seccava aver lasciato la sua postazione sulla Going Merry e…trattenne il fiato quando si ritrovò di fianco al suo capitano.

Una fonte d’acqua così stupenda… in quel bosco all’apparenza tanto minaccioso! Qui i rami fioriti lasciavano trasparire la luce del Sole e la natura sembrava quasi voler toccare quell’acqua così limpida. Rufy incrociò le gambe e respirò a fondo, la farfalla era stata catturata e ora si trovava fra le sue mani. Zoro si poggiò ad uno tronco d’albero, riacquistando la sua freddezza e la sua natura guardinga. Il capitano lasciò andar via il suo insetto e sorrise amabilmente

Lo spadaccino analizzò quella quiete e lanciò degli sguardi dubbiosi alla schiena del pirata con il cappello di paglia.

Rufy si specchiò nell’acqua.

 

-Ho sete!- disse semplicemente prima di eseguire quel comando da solo.

 

Il ragazzo congiunse le sue mani formando una coppa. Appena le sue mani entrarono in contatto con l’acqua, una vecchia dalle sembianze orribili uscì fuori dalla sorgente facendoli rimanere di stucco. Si ergeva su una piattaforma di legno e lei se ne stava comodamente seduta sopra come se nulla fosse.

 

 

--

 

-MA DOVE DIAVOLO SONO FINITI, QUEI DUE??!-

 

Sanji si accese una sigaretta alle grida della sua Nami cara.

Chopper si rifugiò dietro ad Usop, mentre l’archeologa si sedeva per nulla turbata, al suo solito tavolino.

Nami digrignò i denti.

 

-So…no…spa…riti!- esclamò piano Chopper a quello che si riteneva il pirata più coraggioso di tutti i tempi.

CATCH!CATCH!

Nami aguzzò le orecchie, era ARRABIATA perché quello zuccone non sapeva far altro che cacciarsi in guai più neri della pece. Era arrabbiata, perché lei gli aveva fatto aggiustare i suoi sandali e quel farabutto di un calzolaio, glieli aveva fatti pagare un occhio della testa!

E…quando era arrabbiata, Nami doveva pur sfogarsi in qualche modo!!

Così diventò gigante e fulminò con lo sguardo il povero Chopper! Quest’ultimo divenne da marrone a bianco prima che qualcuno potesse esclamare la parola “via”!

L’unica consolazione era che almeno Rubber non era solo….

 

-NON SONO SPARITI, NON POSSONO ESSERE SCOMPARSI!!! QUINDI ANDIAMO A CERCARE QUEI DUE SCAPESTRATI ORMONALI!!GRRR!!! SANJI!!-

 

Il cuoco si voltò, immediatamente dei cuoricini gli sostituirono le pupille degli occhi.

 

-Si dolce Nami?!-

 

Quella si voltò verso Usop, non degnandolo di uno sguardo.

 

-Prepara delle provviste, verrai con me e andremo laggiù!-

 

Nami indicò indignata la foresta. Poi lanciò un’occhiata a Nico Robin.

 

-Tu e Usop invece esaminerete l’isola…chissà se quei due vinti dalla fame non abbiano approfittato di qualche dispensa…-

 

Chopper sospirò di sollievo sarebbe rimasto sull’imbarcazione.

La ragazzina poi puntò il suo indice verso il sole.

 

-Ascoltatemi!! Le squadre dovranno ripresentarsi qui prima del calar del sole! Se un gruppo non torna, allora vuol dire o che li abbiamo trovati e che si sono cacciati in un enorme guaio…! E allora dovremmo cercare di ricongiungerci!!-

 

--

 

-Bum!Shakalaka Bum!!-

 

La vecchia agitò forsennatamente il suo bastone. Questa anziana era vestita di nero aveva una verruca in fronte e  i capelli bianchi sembravano essere di paglia. Un gatto nero sul suo braccio osservava pigro la scena socchiudendo gli occhi.

La voce era stridula e Zoro si accorse di aver sfoderato la sua spada…la vecchia metteva paura.

Rufy la guardava senza battere ciglio.

-Chi è che disturba me e Annibale?- tuonò con voce risoluta  mentre l suo bastone di legno sembrava illuminarsi.

 

Zoro stava per fare le sue scuse non gli piaceva affatto quella vecchioccia. Ma…

 

-Annibale?- le chiese Rubber precedendolo.

-è il mio gatto.-

-Ah.-

 

Il silenzio ritornò per un attimo nella foresta.

 

-E tu abiti nell’acqua?-

-Si, sono la strega del villaggio.-

 

Silenzio profondo. Il gatto si degnò di aprire i luccicanti occhi gialli.

 

-Allora chi siete? Cosa volete? Vo consiglio di lasciarmi riposare in pace, sono stanca per i giochetti della vostra generazione.-

-Perché quanti anni hai?!-

 

Zoro crollò a terra si avvicinò per strozzare il suo amato amico. Quando l’anziana signora si mise a ridere assordatamene .

 

-Io ho più di due secoli giovanotto.-

 

Zoro si bloccò. “ È decrepita…ma che dico decrepita… ” pensò senza molti scrupoli.

-Rufy…penso che dovremmo ritornare sulla Going Merry.- sussurrò istantaneamente.

-No! A me sta simpatica questa vecchietta!!- Rufy si mise a ridere –Signora, io mi chiamo Rubber e diventerò il re dei Pirati.-

Zoro si battè una mano sulla fronte.

-Lui invece è il mio amico spadaccino si chiama Zoro!!E fa parte della mia ciurma!-

 

La vecchietta sbattè i suoi grandi occhi neri.

 

-Mi sei simpatico giovane.- esclamò con una voce stridula e quasi arrogante.-Voglio darti un consiglio torna sulla tua scialuppa se non vuoi finire nei guai. Su quest’isola c’è una grotta con uno splendido tesoro al suo interno ma NON toccarlo per nessuna ragione.- La vecchina sorrise in un modo che non piaceva a Zoro.

-Bene, ora noi togliamo il disturbo. È stato un piacere e seguiremo il suo consiglio!- Lo spadaccino si alzò trascinando il suo amico per un orecchio.-Ci dispiace averla disturbata!-

La vecchina continuava a sorridere e guardava fissamente il capitano dal capello di paglia. Sembrava che lo conoscesse fin troppo bene…

Rufy non si ribellò con le parole ma il suo stomaco si. Cominciò a chiedere del cibo. La vecchia rise trionfalmente.

-Prima vi offrirò qualcosa. Farete compagnia a una poveretta come me!- Il gatto saltò giù dalla piattaforma sfuggendo dalle braccia tutt’osse della padrona. A Zoro chissà perché tornò in mente una di quelle fiabe che si racconta ai bambini per farli dormire sicuri la notte. –Accettate vero?!- tuonò poi lei quasi intuendo il pensiero del diciannovenne. Il suo bastone si illuminò per un attimo.

-Ma si!- come al solito un invito era sempre ben accetto da Rufy.

-Salite sulla mia piattaforma.-

Zoro maledì il giorno in cuoi aveva incontrato quella zucca vuota. Ma non esitò a seguirlo.

 

Quando i due amici salirono su quella piattaforma di legno circolare, il legno sembrò strepitare.

-Oh non temete… è solo che il mio ascensore è un po’ vecchiotto.-

Poi la tavola si immerse con una rapidità fulminea. Zoro trattenne il respiro sott’acqua e osservò il suo capitano.

Rufy sembrava stare benissimo, anzi respirava tranquillamente. Zoro provò a lasciare via l’aria dai suoi polmoni…incredibile che razza di acqua era quella se anche lui poteva respirare come un pesce sott’acqua. Le tavole di legno intanto raggiunse il fondale e poi Il tutto fu immerso da una grande luce bianca. Si ritrovarono asciutti in una stanza circolare, con tutti mobili di legno e piena zeppa di cuscini. Una piccola cucina era compresa, addirittura un camino! Un tavolino di legno molto basso stava al centro e c’erano alcune fotografie…tutte persone (che sembravano molto vecchie) con strani cappelli.

Una pentola bolliva sul fuoco. La maga si sedè sui cuscini e il gatto nero si andò di nuovo ad accoccolare tra le sue braccia.

Rufy osservava la sua nuova amica.

-Quindi tu sei proprio una maga!-

Zoro stava in allerta quell’ambiente non gli piaceva neanche un po’ specialmente quando vide la padrona di Annibale fare col capo un cenno affermativo.

 

--

 

-GGGRRR!!! Appena lo trovo, lo affetto…ma guarda te, se dobbiamo perdere così tanto tempo!!-

 

Nami, parlando in questi termini, schivò un arbusto seguita dal fido Sanjii.

Borbottò poi qualcosa di incomprensibile prima di diventare pallida come la morte.

 

-Oh mia principessa!!- aggiunse stucchevole Sanjii prima di fermarsi di botto come lei.

Incuriosito, guardò davanti alla ragazza.

 

Un ragno, se così si può chiamare, di dimensioni enormi… se ne stava immobile su una foglia.

Nami stava per cacciare un urlo…non fece in tempo perché Sanjii urlo per primo.

 

E così dopo quelle grida, ci fu un fuggi,fuggi nel cuore del bosco…

 

-Fine secondo capitolo.

 

NOTE DELL’AUTRICE

 

Prima di tutto: Scusatemi per l’enorme ritardo che ho dimostrato nel continuare questa storia, non temete però il finale è già pronto e lo riverserò il più presto possibile.

 

Ed ora passiamo ai ringranziamenti, di cuore davvero!

 

_Elentari_: Grazie per il tuo commento e ti rinnovo le mie scuse se ho aggiunto la continuazione solo adesso! Che dici ti piace?

 

Samychan: Che ne pensi di quest’altro capitolo? Ciao Baci!

 

Cloud: Grazie per il consiglio mi raccomando se puoi continua a leggerla ^^!

 

Redhead Witch: Rufy e Nami sono la coppia più bella e più divertente che ci possa essere, l’ho sempre sostenuto anzi è un vero peccato che la Mediaset non trasmetta più questo anime! Era così diverso dagli altri!

 

Willow: Ciao Tesò, grazie recensisci davvero di tutto! Che te ne pare del continuo?! Fammi sapere e mandami una e-mail! Baci!

 

Wilwarind: Ciao!Grazie per il complimento ma non credo di essere all’altezza di Oda, grazie anche per la dritta ‘log pose’ sinceramente l’avevo trovato scritto in quel modo su un sito! MI raccomando fammi sapere cosa ne pensi!!

 

Baci Sae (Sara)

 

 

  
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