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Autore: Black Calipso    31/01/2012    1 recensioni
Questo racconto, è il seguito di Red Eyes, pubblicato da sempre da me. Se non l'avete letto, vi consiglio di leggerlo, per capire appieno questo seguito.
Sangue, amore, gioia, disperazione.
Leggete, se lo desiderate, queste parole sputate nel vento, che formano i ghirigori di una storia macchiata di un colore rosso acceso.
Niente vampiri, niente demoni, nessuna magia, niente di definibile. Come la nebbia. Nera, per l'esattezza.
Genere: Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Red Eyes.'
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Scusatemi se metto raramente capitoli, ma sono molto impegnata con il tirocinio e gli esami :3
_________________________________________________♥

{ Capitolo 2. "Amnesia." }

Un bip continuo, assordante.
Odore di sangue, disinfettante e terra.
Due voci sussurravano piano, un’altra femminile singhiozzava.
“Trauma”, “Fisioterapia”.
Riuscì a captare solo queste parole, prima che il buio la inghiottisse di nuovo.
Dolore, dolore ovunque. Quel bip assordante continuava a scandire il tempo, a intervalli regolari.
Nessuna voce le accarezzava l’orecchio, ma sentiva che nella stanza c’era qualcuno.
Era come una presenza captata dalle corde del cuore, come se il suo cervello le trasmettesse un impulso di provenienza sconosciuta.
Tentò di aprire gli occhi, inutilmente. Non sentiva più il suo corpo.
Era come se la sua carne, non aderisse più alla sua presenza. Come se i suoi arti, il suo busto, la sua testa fossero solo un involucro che non le appartiene.
Ma qualcosa sentiva. Sentiva un formicolio all’altezza delle dita, come se qualcuno le stesse sfiorando. Provò a stringere la mano.
Non era certa di esserci riuscita. Ma l’unico risultato sicuro che ottenne, è che quel formicolio sparì, insieme a quella vibrazione che aveva sentito nell’aria.
Di nuovo sola.

Qualcuno la chiamava.
Le accarezzava la spalla, le teneva il collo sollevato, poi la chiamava.
La voce di donna era spezzata, insicura.
Finalmente, tornò a vedere la luce.
Charlotte aprì gli occhi. La luce l’accecò, tutto intorno a lei era bianco e sfocato.
Dopo alcuni secondi, il mondo attorno a lei si mise a fuoco.
Due visi, tra lo stupore e la felicità, la fissavano.
Si guardò intorno, senza proferire parola. Vide dei dottori, che con sguardo neutro la fissavano.
Aspettavano qualcosa. Magari doveva parlare.
Allora tornò a fissare quelle due facce vicine, e parlò, con la bocca un po’ impastata e incerta, con una vocina acuta che non le apparteneva.
- Chi siete voi due? -
   
 
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