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Autore: Seiht    31/01/2012    8 recensioni
« Sai, Harry, è un po’ che ci penso, ma tutti gli amori più belli finiscono male ».
Sorrise amaro.
« Non mi pare, il tuo sta finendo benissimo ».
« Lo sai che non era l’amore che volevo ».

Sei il testimone al matrimonio del tuo migliore amico e della tua migliore amica.
Sei innamorato di lei, la ami così tanto da decidere che sarà più felice con lui, non con te, ma devi ancora fartene una ragione.
Devi lasciarla andare.
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Fanfiction partecipante al Lovely Valentine - II edition, indetto dal « Collection of starlight », said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
- Questa storia fa parte della serie 'The Praise of Harmony'
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 This is the face of letting go
 

 


Era giugno.
Era giugno e c’era un sole che, Dio, l’avrebbe fatta impazzire!
E lui, da stupido quale era, si sarebbe trovato inspiegabilmente ad odiarlo, questo sole.
Harry si guardò allo specchio e sistemò meglio i gemelli della giacca.
Vent’anni e ancora non aveva capito come si infilavano quei dannati cosi.
« Vuoi essere il mio Testimone? »
Tac. E via uno, per terra, chissà dove. Adesso avrebbe dovuto anche perdere tempo a cercarlo.
« Sicuro, Ron! »
Sicuro.
Non era andato lontano. La fuga rotolante della piccola croce celtica d’argento si era interrotta a contatto con i mattoni del camino.
Harry sospirò e si chinò nel tentativo di raccoglierlo quando…
« HARRY! »
Tac. E via, anche l’altro gemello, per terra.
« Her-Hermione? »
La testa della ragazza era improvvisamente comparsa tra strane fiamme verdognole nel camino.
« Sì, diamine, Harry sì! Vieni subito! »
Il ragazzo si sistemò gli occhiali sul naso, un’espressione di puro stupore sul viso.
« Io… cosa? Hermione, mi sto finendo di vestire, dobbiamo andare alla Tana tra poco più di un’ora, non penso che-- »
« VIENI SUBITO! »
Era impossibile discutere.
Harry conosceva bene il tono, quello che non ammette repliche.
Quante persone lo avevano usato, con lui.
Primi tra tutti, i Dursley, poi Piton, Silente, per quanto bonario possa essere stato, Ginny, Lord Voldemort in persona, ma nessuno, nessuno, aveva lo stesso tono di Hermione.
Quella ragazza aveva la capacità straordinaria di farsi obbedire sempre.
Almeno da lui.
« Arrivo ».
La testa scomparve così come era venuta.
Ginny mi ucciderà, pensò quando prese il barattolo della polvere volante dalla mensola sopra il caminetto.
Trecento galeoni spesi e al matrimonio dei tuoi migliori amici ci vai col vestito pieno di polvere.
Tutto per lei.
Persino lasciare che sposi Ron?
Tutto.
« Huckleet Street numero 12, Londra ».
Non fece nemmeno in tempo a mettere i piedi per terra che si ritrovò delle braccia attorno al collo.
« Harry… »
Era vestita di bianco.
Ma sì, diamine, tutte le spose si vestono di bianco, no?
Aspetta… ma non portava sfortuna vederla prima del matrimonio?
Solo per lo sposo, Harry.
« Cosa succede? »
Aveva pianto.
Il mascara le aveva disegnato tante piccole righe nere sulle guance che le sue dita strofinavano nervosamente, rischiando quasi di graffiarle.
« Harry io… non lo so! Non lo so! Non mi sono mai comportata così prima d’ora! Intendo piangere, o fare la disperata, cioè… non così! E mi sposo fra un’ora! Un ora, Harry! Come faccio? Come faccio?! »
Non sapeva se fosse diventato sadico tutto d’un tratto, ma vederla in quello stato, piangere, disperarsi, non lo fece sentire per nulla male.
Sposerà Ron comunque.
Comunque.
« Siediti ».
Harry le indicò il divanetto color panna del salone, lei annuì e, con qualche sbuffo, riuscì a sistemare il vestito per sedersi.
« Allora… c’è qualcosa che ti… turba? »
La ragazza lo guardò, e l’ombra di un sorriso sfiorò il suo viso.
« Ma no, cosa te lo fa pensare? »
Harry sospirò.
« È colpa di Ron? »
Sì.
« No, lui è così… meraviglioso… »
Un altro sospiro.
« È colpa di Ginny? »
« Ma no, anche lei è fantastica… »
« È colpa di Luna? »
« No-- »
« È colpa di Molly? Di Neville? Di Teddy? Di Grattastinchi? »
« No… »
« È colpa mia? »
Hermione alzò lo sguardo a incontrare quello verde di lui.
« Vorrei che non fosse così ».
« Ma è così? »
Harry le scostò una ciocca di capelli dalla fronte umida.
« Sì ».
Il ragazzo trattenne il respiro, la mano destra ancora poggiata sulla fronte di Hermione.
Fu lei a parlare.
« Sai, Harry, è un po’ che ci penso, ma tutti gli amori più belli finiscono male ».
Sorrise amaro.
« Non mi pare, il tuo sta finendo benissimo ».
« Lo sai che non era l’amore che volevo ».
Harry ritrasse la mano e la lasciò scivolare lungo il fianco.
« No, non lo sapevo. Ero troppo impegnato a preparare il discorso da testimone al matrimonio della donna che amo ».
Il respiro affannoso di Hermione riempiva la sala a tratti, lasciando tutto così in sospeso, in bilico su una sottile lama. Il gioco era rimanere in equilibrio. C’erano riusciti per nove anni.
« Non voglio sposare Ron ».
« Credi che non facendolo miglioreresti le cose? Sposerò Ginny, fra tre mesi, e tu sarai già tornata dal viaggio di nozze in Francia e mi avrai portato come souvenir tante piccole miniature di Tour Eiffel come ti avevo chiesto, decantando la favolosa cucina e di quanto Ron sia stato così gentile da accontentare il tuo desiderio di tornare a Parigi e di quanto sia stato dolce, e premuroso, e fantastico e tutto il resto. Sarà così ».
Piccole lacrime pungevano ai lati degli occhi di lei.
« Lo vuoi davvero, che finisca così? »
Harry si alzò.
« Sto combattendo una guerra, dentro di me, e tu non immagini neanche quanto difficile sia farlo, Hermione ».
« Tutti e due, sia io che te, stiamo combattendo una guerra, Harry ».
« E allora racconta! Raccontami di tutte quelle guerre che stai combattendo e che nascondi dietro quel tuo dannato sorriso! Dove le stai combattendo, Hermione? Io non riesco a vederti combattere ».
Si prese la testa tra le mani.
« Non abbiamo mai detto le cose come stanno, né mai le diremo. Non ci sarà mai un tempo per noi » concluse.
« No » intervenne lei alzando il capo cercando di guardarlo. « Le dirò io. Dirò quello che tu non dirai, e mi prenderò la colpa, di ogni cosa, se ti farà stare meglio. E così dirò che ti amo, Dio, ti ho sempre amato, e che non doveva finire così, ti dirò che non voglio sposare Ronald, e che voglio te, e ti dirò anche… ti dirò che noi due non potremmo mai andare insieme in viaggio di nozze a Parigi per colpa mia, ti dirò che non potremmo crescere insieme dei figli, invecchiare, ti dirò che non potremmo mai vivere la nostra vita insieme, quella che ci meritiamo ».
Hermione abbassò improvvisamente la voce.
« Ti dirò che vorrei tornare indietro ».
Harry sorrise, un altro sorriso amaro, il suo.
Ci stava prendendo l’abitudine, da un po’ di tempo.
« Non si può tornare indietro da qualcosa che non si può salvare ».
« E noi due non ci possiamo salvare? »
« No ».
La sentì che poggiava la schiena di nuovo sul divano, probabilmente mentre parlava si era alzata, o si era seduta in quel modo così strano che usava quando era nervosa o quando doveva rispondere alle domande di qualche professore, con il busto piegato in avanti e le mani giunte sulle ginocchia.
Dio come la conosceva bene.
« Pensavo che-- »
« Chiamandomi un’ora prima del tuo matrimonio avresti risolto tutto? Mi spiace, non è così semplice ».
Harry si girò, la bacchetta alla mano.
Si avvicinò al suo viso, noncurante delle lamentele.
« Tergeo ­».
Hermione rimase con le labbra socchiuse, mentre, con la mano sinistra, si sfiorava il viso libero dal trucco.
« Sei bellissima, oggi. Scommetto che Ron è già lì, e Ginny starà dando di matto perché le damigelle non hanno acconciato i capelli allo stesso modo. Victoire muore dalla voglia di portare le fedi, e sarà Angelina a suonare la marcia nuziale col pianoforte, ti ricordi? »
La ragazza lo guardò.
Baciami ti prego.
« Ti mancano… ti mancano i gemelli, alla giacca ».
« Oh, sì, lo so, non importa ».
Sorrise.
« Andiamo? »
Sorrise.
« Sì ».
Allora è così.
È così che ci si sente a lasciar andare tutto.
« Ah, Harry ».
Sì. Fa male.
« Sei il migliore amico che abbia mai avuto ».
Fa malissimo.
« Il migliore ».
Ma va bene così.

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 ∞
Un'altra Harmony. E' come... è come una droga, credo. Tipo una doppia dose di eroina, o qualcosa del genere.
Non riesco proprio a scriverne una felice, di loro credo di amare anche il tormento e la dannazione per il fatto di non poter stare insieme.
E in questa si sposa Hermione. Con Ron.
Oh be', ne ho scritta una di Harry e Ginny, ma questa... insomma, questa è particolare.
L'ho scritta un sacco di tempo fa seguendo le note di So far gone, di James Blunt, e ce la vedo su alla perfezione.
Tutta questa fiction, inoltre, partecipa al Lovely Valentine - II edition, un contest indetto dal C.o.S. per San Valentino, con, come tema principale, ovviamente, l'amore.
Il mio non è proprio un amore felice, ma spero di avervelo fatto sentire forte.
Un bacio,
Ela


Fanfiction partecipante al Lovely Valentine - II edition, indetto dal « Collection of starlight », said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »

 

  
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