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Autore: Shampoo    31/01/2012    2 recensioni
Cercherò di rendere la storia non banale anche se è difficile vista la quantità di racconti su questa coppia ma giuro che farò del mio meglio! Siamo al settimo anno, la guerra magica si è conclusa e molti studenti han deciso di riprendere la scuola per finire il loro percorso di studi. I personaggi morti sono gli stessi dei libri.
Spero abbiate letto tutta la presentazione, spero anche che le mie idee possano piacervi, Buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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 Un passo indietro




 

 
 
 
 
La scuola era riniziata da qualche giorno ed Hermione non aveva ancora incrociato Draco o Astoria.
Certo, li aveva visti stare vicini durante i pasti a parlare fitto ( il suo sguardo finiva sempre e casualmente su di loro ) ma non aveva mai dovuto scambiarci qualche parole.
E meno male.
Lei e Blaise non avevano avuto bisogno di nascondersi, avevano iniziato a girare insieme e spesso mangiavano tutti e due al tavolo Grifondoro , si incontravano dopo le lezioni, la sera dormivano nella camera di Hermione e non si facevano problemi a scambiarsi qualche tenerezza.
Entrambi erano più tranquilli e cercavano di sembrare indifferenti nei confronti delle due persone che avevano approfittato dei loro sentimenti celando la verità.
Ma la sera, quando si addormentavano, sia Blaise che Hermione pensavano a loro e non con così tanto odio.
I mesi successivi erano passati velocemente, tutti gli studenti del settimo anno passavano ogni minuto libero a studiare e i momenti di relax erano ridotti al minimo.
Gli esami si sarebbero svolti il 21 di Giugno e finalmente sarebbero stati tutti liberi di iniziare la loro vita.

Hermione non sapeva assolutamente cosa avrebbe fatto dopo.
Per un periodo aveva considerato l’idea di diventare una medimaga ma poi si era resa conto di aver visto fin troppo sangue nella sua vita.
Laurearsi in Magisprudenza?
Non sarebbe stato male, tutti le avevano sempre detto che aveva la lingua biforcuta giusta per quel mestiere e soprattutto la voglia necessaria per studiare tutte le leggi magiche.
A fine anno quella era l’opzione più quotata.
Prima di riniziare a studiare però si sarebbe goduta i mesi estivi per dedicarsi a se stessa e alla pace interiore che aveva perso troppo tempo prima.
Blaise sapeva già cos’avrebbe fatto.
Sarebbe tornato in Italia e lì avrebbe frequentato l’università di Magitettura.
Aveva in programma di chiedere ad Hermione di seguirlo ma sentiti poi i progetti della ragazza aveva capito che al massimo avrebbero potuto continuare con una relazione a distanza.
Tutti si aspettavano che Draco avrebbe smesso di studiare dopo e si sarebbe goduto le fortune di casa Malfoy senza muovere più un dito.
Durante gli ultimi mesi aveva però deciso di dedicarsi anche lui alle scelte per il futuro e aveva optato alla fine per diventare un Medimago.
Avrebbe solo dovuto ricevere dei buoni M.A.G.O.  e poi avrebbe potuto iniziare un nuovo percorso, non di distruzione e morto ma di aiuto e vita.
A inizio Luglio avrebbe sposato Astoria come da contratto e avrebbe così detto addio per sempre alla sua Granger.
Non poteva però finire così.
L’aveva vista in quei mesi girare abbracciata a quello che una volta era stato il suo migliore amico.
Li aveva visti baciarsi e purtroppo una volta aveva anche beccato lui che usciva tutto scarmigliato dalla stanza di lei e lei con indosso solo una camicia.
Cosa gli avesse impedito in quella circostanza di cruciarli entrambi non lo sapeva. 
Un piccolo e ignaro studente del secondo anno che aveva avuto la sfortuna di sbattere contro di lui aveva pagato al posto loro.
Non poteva ASSOLUTAMENTE finire così.                                          
 


 
 
21 Giugno


 
Sapeva dove trovarla, gli esami sarebbero iniziati meno di due ore dopo e l’avrebbe sicuramente trovata in biblioteca.
Doveva parlare, doveva vederla un’ultima volta almeno.
L’aveva vista di spalle, presa per un braccio e trascinata in un angolo dove poi aveva approfittato della confusione di lei per baciarla. In pochi secondi gli arrivò un ceffone che gli fece rimbombare la testa.
 “Cosa pensi di fare?”
“Mi sembrava abbastanza chiaro no?”
“Non hai il permesso di farlo, non ci provare mai più o giuro che ti schianto.”
“Ma io voglio farlo e volevo farlo. E ne è valsa la pena.”
“Fammi passare.”
“No, prima devi ascoltare quello che ho da dirti.”
“Fammi passare o mi metto ad urlare.”
“Ma puoi ogni tanto stare zitta? Dannazione Granger mi manchi, non ce la faccio a vederti con Zabini, mi stai uccidendo.”
“E sarebbero problemi miei? Non sono io che ho voluto questa situazione e il mio stare con Blaise non sono affari che ti riguardano. “
Draco diede un pugno al muro così forte da farsi sanguinare le nocche.
“Perché non lo capisci?!”
“Cosa?”
“Che io ti amo stupida orgogliosa idiota Grifondoro.”
Ad Hermione mancò un battito.
Non ci poteva credere.
Una parte di lei avrebbe voluto mandarlo via e andarsene, una parte molto più grossa e prepotente voleva mettersi a piangere e stare fra le sue braccia.
Nonostante stesse con Blaise da sei mesi non si era innamorata e non aveva scordato quello che provava per il principe delle serpi.
Ed era sicura che Blaise non avesse dimenticato Astoria, ogni tanto lo vedeva con lo sguardo perso dove magari qualche secondo prima era passata la futura signora Malfoy.
Draco, vedendo lo smarrimento negli occhi di Hermione, le prese il viso fra le mani e la ribaciò con una dolcezza estenuante ma lasciando trapelare anche la propria disperazione.
Si scostò da lei aspettandosi un altro schiaffo ma non fu così.
Hermione gli si avvicinò di più e lo ribaciò intrecciando le braccia dietro il suo collo.
Si dimenticarono completamente di essere in biblioteca ed iniziarono a spogliarsi.
Non c’era più niente intorno a loro, solo la necessità di aversi, forse per un’ultima volta, e potersi amare prima di dividersi.
Le mani di Draco correvano febbrili sulla pelle di Hermione ritrovando subito tutto ciò che aveva lasciato e sognato per tutto quel tempo. 
In pochi istanti furono nudi e uniti.
Le braccia del ragazzo la sostenevano completamente e le spinte di lui le facevano grattare la schiena contro il muro di pietra su cui era appoggiata.
Furono attimi di pura passione, dopo che furono entrambi avvolti dal piacere si rivestirono e rimasero lì abbracciati senza scambiarsi una parola finchè la voce della McGranitt non risuonò in tutto il castello richiamando tutti gli studenti del settimo anno.
I due ragazzi si diedero un ultimo bacio.
“Addio Malfoy e in bocca al lupo per gli esami.”
“Addio Hermione.”
 
 


 
Ore 16
 

 
Gli esami erano finiti.
Era difficile immaginare che non avrebbe mai più frequentato Hogwarts.
Tutti i bei momenti, e anche quelli brutti, li aveva vissuti dentro quelle mura, tutte le persona che ora facevano parte della sua vita le aveva incontrate lì.
Era la fine di un’era, di un percorso che l’aveva portata ad essere la persone che era ora.
Viste tutte le difficoltà che aveva affrontato la strada d’ora in poi non poteva che essere in discesa.
Doveva incontrarsi con Blaise ed era già in ritardo di dieci minuti.
Arrivata alla panchina dove di solito si incontravano lo trovò già lì seduto.
“Hey..”
“Hey.. Come sono andati gli esami?”
“Spero bene anche se sono  convinta di aver sbagliato una traduzione in antiche rune..”
“Sarai sicuramente andata benissimo..”
“Allora, hai detto che volevi parlarmi..”
“Sì ecco. Ti ricordi che sei mesi fa ci siamo messi insieme per dimenticare?”
“Sì mi ricordo.”
“Ecco io non ce l’ho fatta. Fra due giorni partirò per l’Italia e forse la distanza potrà aiutarmi ma non me la sento di andare avanti con te così. Rischiamo solo di farci del male. Questo però non toglie che io ti voglia un bene immenso e non voglia perdere i contatti con te, sei pur sempre la mia migliore amica.”
“Oh io invece riesco a dimenticare proprio bene. Stamattina sono stata a letto con Draco, non ti arrabbiare..”
“Io ieri sera con Astoria, direi che siamo due casi persi.”
“Ma cosa ci hanno fatto quei due? Uff.”
“Non lo so.. Amici come prima?”
“Più di prima!”
Si scambiarono un lungo abbraccio e si diressero alle loro carrozze pronte per riportarli a casa.
 


 
 
Cinque anni dopo
 

 
Draco si era ormai laureato da quasi due anni, era diventato un medimago abbastanza affermato e nonostante la sua giovane età aveva ottenuto già molti riconoscimenti.
Era sposato da quasi cinque anni e non si era ancora innamorato di sua moglie.
I loro rapporti erano freddi, distaccati, non si concedevano attenzioni  particolari : mangiavano insieme, si raccontavano le loro giornate e dormivano in camere separate.
Il primo anno avevano provato a far funzionare quel rapporto, avevano cercato l’intimità necessaria per una relazione ma non aveva funzionato.
Non sapeva quello che passasse nella testa di sua moglie ma sapeva benissimo cosa passava, anzi rimaneva indelebile, nella sua : Hermione.
Era un giorno come un altro, stava già lavorando da un paio di ore quando fu chiamato d’urgenza per un incidente avvenuto lì vicino.
C’erano stati parecchi feriti e doveva assolutamente dare una mano a gestire tutti e tutto.
Entrato nel trauma center si ritrovò davanti l’inferno.
C’erano pazienti ovunque e pochissimi medici che non sapevano più dove andare, appena si dedicavano ad uno un altro iniziava a chiamare dicendo di essere più grave.
Molti erano svenuti e privi di senso, altri  urlavano senza capire la gravità della situazione.
Con un rapido movimento della bacchetta chiuse fuori i parenti che stavano per entrare e iniziò a dedicarsi ai malati partendo da quelli svenuti.
I primi 5 pazienti di cui aveva dovuto visitare erano messi abbastanza male, non rispondevano agli stimoli esterni e aveva dovuto subito farli ricoverare.
Dopo due ore aveva potuto iniziare ad occuparsi di quelli meno gravi, partendo dai bambini e dagli anziani.
Dopo aver visitato 3 signori anziani che avevano riportato solo qualche abrasione arrivò ad un lettino dove c’era una bambina con un grosso taglio sul braccio.
Era sola?
Possibile che i suoi genitori fossero morti o ricoverati?
“Dora mamma è torna..” Ma la frase le morì in gola.
Malfoy si girò e per poco non cadde per terra.
La madre che stava cercando era niente meno che la Granger.
Era cresciuta ancora se possibile, il suo viso ormai era ormai quello di una donna e l’espressione sbalordita le donava molto.
“Malfoy cosa fai qui?”
“Curo questa bambina Granger, curo tua figlia.”
“C’eri solo tu come medimago? Possibile che in tutto il San Mungo io dovessi proprio avere te?”
“Si dia il caso Granger che io sia uno dei migliori medici del posto e ora se non ti spiace vorrei ricucire per bene il braccio a tua figlia così potrete andarvene. Allora piccola, ti fa male?”
“Un pochino.”
“Allora facciamo un patto, io ora ti sistemo e poi se segui quella simpatica infermiera vestita di rosa avrai in regalo un bel  biscotto gigante ok?”
“Va bene dottor Malfoy.”
Hermione continuava a spostare gli occhi dal ragazzo a sua figlia, era agitata e il peso che aveva provato ad ignorare per quegli anni le era appena sprofondato nello stomaco. Aveva cercato di evitare di pensarci e ora se l’era ritrovato davanti.
Solita fortuna alla Granger.
“Bene, sei stata bravissima e abbiamo finito.. Margareth porta questa deliziosa bambina a prendere un biscotto.”
“Va bene dottor Malfoy, vieni principessa.” E la bambina seguì un po’ titubante l’infermiera.
“Suppongo di doverti ringrazie.”
“Non ce n’è bisogno è il mio mestiere.”
“Sì ma non è da tutti essere così gentili con i bambini.”
“Allora prego Granger.. Ma quello è sangue!” Disse indicando la sua pancia.
“Sì ma è il sangue di Dora non ti preoccupare..”
Si alzò la maglia per fargli vedere che non aveva nulla e con orrore si rese conto di avere un grosso taglio con varie scheggie di vetro sul fianco.
“Oddio non me ne ero accorta, l’adrenalina per Dora non mi fa nemmeno sentire il dolore.. Oddio..”
“Forza Granger distenditi qui che ti sistemo io prima che tu perda tutto il sangue che hai in corpo.”
Hermione, ancora shockata, si sdraiò sul lettino e si lasciò ispezionare la ferita.
Provava un po’ di imbarazzo a farsi vedere senza maglia da Malfoy.
Sei una stupida, ti ha pure vista nuda. Sì ma è stato tanti anni fa. E cosa cambia?
Era in corso una lotta interiore.
Quando finì di sfilarle le schegge, disinfettarla e ricucirla la aiuto ad alzarsi e risistemarsi.
“Granger dovresti stare qui la notte.
“Non posso assolutamente, devo correre a casa.
“Ma non puoi, la ferita va controllata.”
“Me la controllerò da sola, poi domani devo andare a lavoro, ho un’udienza importante.”
“Allora facciamo così, domani sera passo da te e ti controllo e rimedico io ok?”
“Non se ne parla!”
“Granger è una cosa professionale, non pensare subito male. Passo uscito da lavoro, ti controllo e me ne torno a casa, come avrai notato sono molto ligio al mio dovere.Così potrò controllare anche la bambina”
“Mmm va bene ma dieci minuti e poi via.”
“Va bene. Dimmi il tuo indirizzo così posso smaterializzarmi lì.”
“Non puoi. Abito a Grimmauld Place 12, nella casa che Harry ha ereditato da Sirius e non ci si può smaterializzare. Fatti trovare fuori per le 9 e vengo io ad aprirti ok?”
“Va bene, allora a domani Granger. Salutami la piccola, io finisco il mio giro.”
“Ciao Malfoy. Dora piccola eccoti qui! Andiamo a casa ok? “
E dopo averla presa per mano uscirono dall’ospedale.

 
Rivedere Hermione dopo tutto quello tempo gli aveva risvegliato tutti i sentimenti che aveva cercato di reprimere per cinque anni.
Era ancora più bella di quanto ricordasse e non aveva perso quel ciglio fiero e caparbio di cui si era innamorato quando era solo un ragazzo.
Non aveva mai creduto nel destino ma quante possibilità c’erano che si rincontrassero così?
Pochissime.
Forse era un segno.
Stava però dimenticandosi di un particolare.
In quei cinque anni evidentemente Hermione aveva vissuto la sua vita, aveva avuto una bambina con un altro uomo e chi gli assicurava che non avesse una relazione stabile e duratura?
La prima cosa che aveva controllato era se avesse o meno la fede e con molto sollievo aveva notato che non la portava.
Ma questo non voleva dire niente!
Poteva essere una di quelle donne che non la indossano, oppure poteva essere semplicemente fidanzata e non aver avuto voglia di impegnarsi.
O forse era una ragazza madre.
Avrebbe scoperto tutto la sera dopo.
Forse il Fato gli aveva concesso una seconda chance con la Granger e lui non se la sarebbe lasciata scappare.

 
 
 
Il giorno successivo trascorse con una lentezza estrema per entrambi.
Hermione non aveva quasi dormito la notte per il dolore e perché ogni ora andava a controllare che la bambina stesse bene. Draco si era girato e rigirato nel letto tutta la notte, aveva provato mentalmente vari discorsi che avrebbe potuto fare la sera senza però cavare un ragno dal buco.
La giornata lavorativa era stata infinita. Hermione, sfiancata dal dolore e dalle poche ore di sonno sembrava uno zombie, in aula aveva dato il meglio di sé come sempre ma appena arrivata a casa, dopo aver recuperato Dora dalla nonna e averla messa nel letto a guardare un film, si era buttata sul divano a leggere.
Non aveva nemmeno voglia di prepararsi da mangiare, avrebbe ordinato qualcosa.
Erano solo le nove e un quarto, la pizzeria lì vicina portava il cibo fino alle 10..
ODDIO! Sono le 9 e 15, doveva venire Malfoy!
Si fiondò fuori di casa e trovò il biondo lì fuori ad aspettarla.
“Granger fai aspettare i tuoi amici. Sono quindici dannatissimi minuti che aspetto qui fuori senza sapere come contattarti.”
“Scusami Malfoy, mi ero scordata completamente, è stata una giornata davvero pesante e mi stavo rilassando.”
“Sì anche per me lo è stata e non ho nemmeno cenato quindi gradirei fare in fretta.”
“Va bene, scusa. Entra pure, fai come fossi a casa tua.” Usò un po’ di ironia che però sfuggì al biondo forse per la stanchezza.
“Come sta la piccola?”
“Bene, non si è lamentata mai e mia mamma l’ha portata oggi pomeriggio a controllare.. Meno male perché ora dorme e sarebbe stato un peccato svegliarla..”
“Allora controlliamo te.”
Hermione si alzò la canotta che aveva addosso e mostrò la ferita al giovane mago.
“E’ saltato un punto, aspetta che aggiusto tutto.. Non hai sentito dolore oggi?”
“Sì ma pensavo fosse normale che facesse male..”
“Non è normale, fai attenzione la prossima volta. Rischiavi di farti venire un’infezione..”
“Va bene signor dottore!”
“Ok, ho finito, cerca di riguardarti e se senti male vieni in ospedale così vediamo cosa fare.”
Salutandola con un cenno del capo si avvicinò alla porta.
“Malfoy senti stavo per ordinarmi una pizza e, ecco, se non hai altri programmi ti andrebbe di cenare con me? Almeno ricambio la tua gentilezza.”
“Pizza?”
“Sì quella cosa molto buona inventata dai babbani, con sopra pomodoro e mozzarella..”
“So cos’è una pizza Granger. Comunque ok.”
“Va bene, allora adesso chiamo e ordino ok? Cosa vuoi? Lì c’è un menù se non sai già..”
“Una margherita, grazie.”
“Ok,.. Sì salve chiamo per ordinare due pizze al numero dodici di Grimmauld Place, due Margherite grazie. Ok, va bene, mezz’ora. Arrivederci.”
“Le pizze arriveranno fra una mezz’oretta, vuoi qualcosa da bere?”
“Hai qualcosa di forte?”
“Certo Malfoy, una ragazza madre ha sempre super alcolici in casa.”
Ops, si era scoperta troppo.
“Bene. Allora gradirei qualcosa di molto forte.”
Hermione riempì due bicchieri di alcol e andò a sedersi sul divano dove si era già accomodato Malfoy.
“Ecco tieni.. Mi sembra così strano averti a casa mia. Pensavo non ti avrei mai più rivisto.”
“Non dirlo a me. Anche io pensavo che non ti avrei mai più rivista e invece.. Posso chiederti una cosa Granger?”
“Ehm, sì certo, credo di sì almeno.”
“Come mai sei in questa situazione?”
Avrebbe voluto chiederle se per caso c’entrasse Blaise.
“Vuoi sapere del padre? Beh Dora crede sia partito per un lungo viaggio, in realtà non può occuparsi di lei e quindi ho preferito fare tutto da sola.”
“Capisco.”
“Ora tocca a me però. Ti sei sposato alla fine?”
“Sì, sono tuttora sposato ma sono in una situazione orrenda. Ho provato a farlo funzionare ma non va. Non ci amiamo, non ci siamo mai amati e da 4 anni dormiamo in camere separate. Non la vedo da una settimana, sarà da uno dei suoi amanti. Poco mi importa eh.”
“Mi spiace, per quanto possa valere..”
“Fai bene a dispiacerti, è colpa tua se questo matrimonio fa schifo.”
Colpa sua? Ma stava farneticando quel biondino!
“E perché mai sarebbe colpa mia?”
“Perché è difficile innamorarsi di qualcuno quando già ami un’altra persona.”
Crack. Il cuore di Hermione si era appena spezzato.
“Pensi che per me sia stato facile?”
“Beh non ti sei fatta molti problemi ad andare avanti, prima con Blaise e poi con qualcun altro.”
“Sei uno stupido Draco Malfoy. Credi che io non abbia pensato a te in tutto questo tempo? Credi che per me sia stato facile seppellire tutti i sentimenti che provavo per te? Che provo per te? “
“E allora perché non mi sei rimasta affianco? Potevamo gestirla!”
“Certo potevo fare la tua puttana, l’amante dell’uomo sposato!”
“Saresti stata più di quello. Saresti stata la mia ragione di vita, matrimonio o no. Tanto da quanto vedo non ti frega molto del matrimonio visto che hai avuto una figlia da un rapporto extra coniugale..”
“Fammi la domanda fondamentale Malfoy visto che sai tutto tu. Chiedimi perché non mi sono sposata col padre di mia figlia forza!”
“Perché Granger? E’ per caso in Italia?”
“No brutto spocchioso arrogante bastardo. Non posso sposarlo perché è già sposato con Astoria Greengrass.”

Fu la volta del cuore di Draco a fare crack.
















Note dell'autrice: spero che questo capitolo vi piaccia! é meno dettagliato degli altri ( non è solo a giornate ma addirittura anni!) ma io sono molto contenta di come si sta evolvendo la trama!Un bacione a presto!
  
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