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Autore: Kaderin    01/02/2012    7 recensioni
Dopo aver letto una miriade di ff, ho deciso di scriverne una di mio pugno. Forse troverete i personaggi un pò diversi, ma fondamentalmente spero che i pensieri e i dialoghi risultino vicini alla loro naturale indole... In questa ff voglio descrivere piccoli squarci di vita quotidiana attenendomi all'anime. Come noterete è passato un pò di tempo dalla fine di quest'ultimo, e i personaggi risulteranno cresciuti sia fisicamente che psicologicamente. Bhe non so cos'altro aggiungere, spero la leggiate e mi facciate sapere come vi sembra. Sono ben graditi commenti e/o critiche! Buona lettura.. Kade.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’acqua calda le carezzava dolcemente il corpo e tutta la lunghezza dei suoi capelli corvini riflessati di un blu cobalto.
Akane era così orgogliosa di quella folta chioma che la faceva sentire così femminile.
Durante quegli anni di combattimenti, incontri e avventure, i suoi capelli si erano naturalmente allungati conferendole un aspetto più maturo e femminile.
Ricordando la volta in cui Ryoga, per sbaglio, mozzò la coda cobalto dei capelli della ragazza, le vennero i brividi. Aveva atteso anno dopo anno di raggiungere una lunghezza simile a quella della sorella Kasumi, per compiacere a quel suo primo lontano amore, se così lo si può definire.
 
Al solo pensiero di quanto fossero infantili le sue attenzioni verso il dottor Tofu, un sorriso divertito misto a uno sguardo un po’ imbarazzato, coloravano il suo volto.
Ma i motivi, anzi IL motivo per cui ora Akane curava tanto i suoi capelli era un altro. Arrossì violentemente a quel pensiero, al pensiero di lui.
Ranma.
 
 
Insolitamente parecchi mesi prima, Akane rifiutò decisa l’avvento delle forbici sui suoi capelli da parte della dolce Kasumi, che puntualmente ogni tot di tempo li spuntava facendoli mantenere della stessa lunghezza, l’intera famiglia che aveva assistito alla decisa negazione della piccola Tendo ne rimase allibita. Ranma in primis.
 
Dopo pranzo e quell’involontario annuncio, tutti i componenti della famiglia si erano allontanati a riprendere i soliti ‘impegni’ quotidiani, tranne i due futuri consorti.
“Davvero non vuoi tagliarli più?”
Era sembrato davvero sorpreso dalla decisione della fidanzata.
“Si, non c’è un motivo preciso, è solo che sono stufa di portarli così.”
Era un po’ arrossita da tutto quell’interessamento da parte del ragazzo, le era parso davvero insolito e non c’erano venature ironiche nascoste in quella sincera domanda, anzi piuttosto una mal celata curiosità.
 
Inavvertitamente l’espressione di Ranma diventò corrucciata, forse aveva notato il suo imbarazzo ed era pronto a beffeggiarla nuovamente, come di routine.
Lei stava già pensando a qualche dolce parolina da dedicargli di rimando.
 
“Dimmi la verità non è che vuoi far colpo su un ragazzo… insomma ha iniziato a piacerti qualcuno?”
 Rimase spiazzata da quella provocazione, non era proprio la presa in giro che si aspettava ma non era andata molto lontano dalle sue previsioni.
 
*Il solito idiota!
 
Irata dai sospetti che il fidanzato nutriva in merito a quel cambiamento, ma soprattutto perché aveva paura di dover andare incontro alla reale motivazione, che a stento riusciva a riconoscere a malapena a se stessa, gli inveì contro.
“Sei un vero idiota Ranma! Ma che razza di idee ti vengono in mente… e poi anche se fosse, non sono affari tuoi!”
Lo schernì guardandolo in cagnesco.
Il ragazzo infastidito da cotanta riservatezza prese volutamente a farla innervosire.
“Giusto, credo che tu abbia ragione vita larga. Figuriamoci se il tuo sex appeal può permetterti di avvicinarti a qualcuno… tsk! Impresa ardua.”
 
Ella sapeva che il ragazzo riusciva a essere maledettamente tagliente con le sue parole e di sortire sempre l’effetto desiderato, e quando esagerava, lo faceva alla grande, soprattutto con lei.
“Ma come ti permetti razza di deficiente!”
Un ceffone colpì il volto di un Ranma al quanto distratto dal ripetitivo tuffo della carpa nel laghetto di casa Tendo.
Lo colpì cosi forte da fargli quasi perdere l’equilibrio. In un secondo fu di nuovo perfettamente in piedi a urlarle contro qualche carineria da fidanzato modello, in merito ai suoi modi poco femminili, mentre vedeva la schiena della fidanzata sparire su per le scale probabilmente diretta in camera sua.
 
***
 
Uscì con un balzo aggraziato dalla vasca e dopo aver avvolto un telo intorno al corpo, si chinò ad asciugare qualche goccia d’acqua evasa dalla vasca durante a sua uscita.
In quell’istante la porta scorrevole del bagno cigolò nell’aprirsi, scoprendo mano a mano la sagoma maschile di un brunetto semi nudo coperto solo da un asciugamano legato in vita, con una buffa espressione imbarazzata che gli imporporava quel bel suo viso.
 
Divertita da ciò che stava accadendo, ricordò con un sincero sorriso sulle labbra le impacciate scuse che aveva appena udito uscire dalla bocca di Ranma, non appena si accorse che il bagno era ancora occupato dalla ragazza…
 
“Perdonami Akane, non volevo!”
 
…le stesse pronunciate alla porta della sua camera, il pomeriggio di un anno e mezzo fa.

 
 
  
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