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Autore: Cleppy_Ds    01/02/2012    11 recensioni
Roma, Italia. Alessia, diciassettenne come tante, con un bell' aspetto e un carattere deciso e forte all'apparenza ma in fondo fragile.Federico è il classico ragazzo desiderato in tutta la scuola con un carattere da don giovanni che non si preoccupa altro che per se stesso. Caratteri diversi che si scontreranno....perchè come dice quel detto "gli opposti si attraggono"
Dal prologo: "Il dolore ha cambiato forma….. è finito tutto, lottare ormai non ha più senso,ho perso,ho perso in partenza, ormai mi sono resa conto di quanto in tutto questo tempo io sia stata una perfetta idiota"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo
Dedico questo capitolo a _Renesmee Cullen_
che mi ha incitato (finalmente) a postare questo epilogo 



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Epilogo

Per sempre

 

 

......."-Ma che cosa fai? Come ti salta in mente di baciarmi. Certo che sei…-
-Innamorato di te-
-Come scusa?-
-Sono innamorato di te-..............."

 

Aprìì gli occhi e spensi la sveglia. Sorrisi per quel sogno. Pensare che da quel giorno era già passato un anno. Perfortuna era l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale. Magra consolazione. Mi alzai e andai a fare colazione. Dopodiché corsi a vestirmi. Se facevo tardi poi chi se lo sentiva "quello".
Presi il cellulare e prima di riporlo in borsa mi accorsi che lampeggiava per via di un messaggio

" Ti conviene sbrigarti, altrimenti ti lascio quì e porto a scuola qualcun'altra :P"


Sorrisi nel leggere quel messaggio, dopodiché afferrai la borsa e uscìì di casa.
Non appena uscìì fuori dal portone mi guardai intorno. Chissà dov'era andato a finire. Se mi aveva veramente lasciata lì lo avrei...
Ricacciai immediatamente indietro quel pensiero e rabbrividìì. Due mani mi cingevano la vita. Mi voltai sorridendo e allacciai le braccia attorno al collo di Federico. Il mio ragazzo. Ancora non mi sembrava vero
-Pensavo che avessi accompagnato qualche ochetta bisognosa di un passaggio a scuola- Dissi colpendolo scherzosamente sul braccio
-Bhè...devo dire che ero parecchio tentato di farlo. Ma poi la mia ragazza chi se la sentiva- Rispose lui avvicinandosi alle mie labbra. Sorrisi allontanandomi da lui con suo enorme disappunto
-Bhè...allora non è il caso che tu stia quì con me- Dissi allontanandomi di qualche passo. Lui mi raggiunse e mi circondò le spalle con il braccio destro
-Già...se mi vede poi chi se la sente. E' molto molto molto gelosa- Disse ghignando. Lo colpìì nuovamente sul braccio e incrociai le braccia al petto
-Io non sono affatto gelosa- Dissi fingendomi offesa. Lui mi sorrise e mi baciò a fior di labbra
-Oh sì che lo sei- Mi strinse maggiormente a se -Devo ricordarti cos'è successo ieri con la ragazza della libreria?- Mi chiese baciandomi i capelli. Lo guardai allibita per quella domanda
-Perchè secondo te è una cosa normale chiedere ad un ragazzo che è in presenza della sua RAGAZZA, se fa un qualche tipo di sport perchè ha un corpo da...aspetta, quale parola ha usato? Ah sì, "da sballo"- Dissi guardandolo minacciosamente. Lui, in tutta risposta scoppiò a ridere
-Bhè...ma come puoi biasimarla?- Mi chiese indicandosi con quell'aria da vanitoso
-Ah sì? E allora perchè tu hai fatto quella scenata con il ragazzo del negozio di scarpe?- Chiesi io sorridendo soffisfatta. Lui si rabbuiò e digrignò i denti estremamente irritato
-Ah bhè, perchè adesso per far provare un paio di scarpe ad una cliente c'è bisogno di toccarle il culo?- Scoppiai a ridere a quelle parole
-Ma dai! Mi ha urtato il sedere per sbaglio- Dissi prendendolo sottobraccio. Lui continuò a guardare davanti a se con un'espressione seria
-Chi è che è geloso adesso?- Gli chiesi afferrandolo per un polso e costringendolo a guardarmi, ma lui con la sua solita ostinazione si voltò dall'altra parte. Sbuffai
-Mi spieghi adesso che ti prende?- Gli chiesi confusa dal suo atteggiamento
-Secondo te? guarda che ho visto che ci stava provando e che tu gli davi anche corda- Mi rispose incrociando le braccia e incamminandosi verso la sua macchina. Finalmente anche lui aveva preso la patente, se non altro non rischiavamo più di far tardi a scuola. Ad eccezione delle volte in cui passavamo delle ore in macchina a sbaciucchiarci. Quando ci rendevamo conto di quanto fosse tardi ci fiondavamo in classe, dove perfortuna Becky e Francesco avevano già provveduto a coprirci. Alla fine Francesco aveva deciso di trasferirsi definitivamente nella nostra scuola, di conseguenza era diventato a tutti gli effetti un nostro compagno di scuola. Le cose con Mary andavano alla grande. Avevano festeggiato il loro primo anniversario qualche mese prima. Lui l'aveva portata nella casa in montagna dei suoi e ha sentire Mary avevano passato il week end più bello della loro vita. Meglio non entrare nei dettagli. E poi...un momento. Anniversario? Come avevo potuto dimenticarmene? Ma soprattutto come aveva potuto dimenticarlo lui?
-E' ovvio che dò corda agli altri ragazzi quando il mio ragazzo si dimentica persino il nostro primo...- Mi zittìì non appena aprìì lo sportello della macchina. Sul sedile accanto al suo c'era un enorme mazzo di rose rosse e al centro spiccava una rosa bianca. Sorrisi con le lacrime agli occhi
-Te ne sei ricordato- Dissi a voce bassissima prendendo in mano il mazzo di rose
-Già. Sai com'è, io non passo le mie giornate a flirtare con...- Lo interruppì poggiando le mie labbra sulle sue. Lui in tutta risposta, ricambiò il bacio e allacciò le braccia attorno alla mia vita per avvicinarmi di più a lui. Mi sembrava tutto così...strano. Era passato già un anno da quando ci eravamo messi insieme e a me sembrava ancora ieri il giorno che avevo incontrato i suoi occhi, mentre mi aiutava a rialzarmi in piedi dopo quella pallonata in testa. Sorrisi sulle sue labbra e gli strinsi i capelli per avvicinarlo ancora di più a me
-Ti amo- Dissi sciogliendo il bacio e abbracciandolo. Lui ricambiò l'abbraccio e incominciò ad accarezzarmi i capelli
-Davvero? Parli con me oppure stavi immaginando il ragazzo del negozio di scarpe?- Mi chiese amareggiato. Lo colpì sul braccio e sciolsi l'abbraccio
-Perchè devi fare sempre il cretino? Ti ho detto che non ci stavo provando- Dissi salendo in macchina. Lui sbuffò e fece lo stesso. Dopodiché partimmo, diretti verso scuola.

Dopo due ore di dolce far niente ci fecero accomodare nel teatro della scuola. Quell'anno toccava al quarto fare la recita di Natale. Esattamente come noi l'anno prima. Io presi posto accanto a Federico e a Maria, che era stata invitata per vedere la recita da Francesco, o meglio era stata invitata da lui per sbaciucchiarsi durante lo spettacolo.
Sbuffai puntando lo sguardo su Federico. Non mi aveva rivolto la parola per tutta la mattina e cominciavo un po' ad irritarmi. In fin dei conti non avevo fatto niente che non avesse fatto anche lui
-Mi dici perchè sei arrabbiato?- Gli chiesi sussurrando. Lui non mi rispose, si limitò semplicemente a lanciarmi un'occhiataccia. Sbuffai di nuovo sedendomi meglio e puntando lo sguardo sui miei compagni che stavano interpretando Abelardo ed Eloisa.


Dopo un'ora Federico non aveva ancora ripreso a parlarmi. Sbuffai e gli presi la mano tra le mie. Lui la ritrasse bruscamente
-Certo che quando ti ci metti sei proprio uno stronzo!- Dissi alzandomi in piedi e dirigendomi fuori dal teatro.
Non riuscivo proprio a capire cosa avesse. Mi sedetti sulle scale e sospirai. Chissà cosa gli era preso. Era incavolato, ma non ricordavo di aver fatto nulla, a parte l'episodio del negozio di scarpe. Però era già successo anche altre volte e ci avevamo scherzato sopra. Invece si vedeva che in questo caso c'era qualcosa che lo turbava
-Ehi! Finalmente ti ho trovata- Disse Francesco sedendosi accanto a me. Gli sorrisi abbassando lo sguardo
-Se non altro qualcuno mi stava cercando- Dissi amareggiata. Ce l'avevo a morte con Federico. Era il nostro anniversario. Festeggiavamo il nostro primo anno insieme e lui mi trattava così, senza contare che non gli era minimamente passato nell'anticamera del cervello di venirmi a cercare per scusarsi
-Senti, so che non sono affari miei, però devo dirtelo. Lui mi ha fatto giurare di non aprire bocca, ma io te lo dico lo stesso- Lo guardai negli occhi confusa
-Ma cosa? Cos'è che devi dirmi?- Ero preoccupata. E se voleva dirmi che Federico non mi amava più. O peggio ancora, magari voeva dirmi che tornava con Giorgia
-Ti dico solo una cosa. Una persona si è rifatta viva e ha messo nella testa di Federico un sacco di cavolate- Spalancai la bocca sorpresa. Lo sapevo! Quella strega era tornata e pretendeva di riavere Federico per sè. Ma si sbagliava di grosso se credeva che io glielo cedessi così facilmente
-Giorgia, non è così?- Dissi annuendo, pensando già a come vendicarmi
-No. Claudio- Sgranai gli occhi sorpresa. Claudio?
-Cosa?- Gli chiesi agitatissima
-Già. Io e Federico siamo usciti prima da scuola ieri per andare a comprare i biglietti per il concerto. Mentre eravamo lì abbiamo incontrato Claudio, che ha detto a Federico di avere più corna lui di un cesto di lumache. Ha aggiunto anche che vi eravate visti la settimana prima e che avevate...- Lo interruppi
-Ok, ok basta. Ho capito- Dissi stringendo i pugni. Se avessi incontrato Claudio per strada lo avrei ucciso. Lo avrei strozzato con le mie stesse mani
-Federico chiaramente non ci ha creduto e gli ha risposto di andarsene a...bhè a quel paese, anche se le sue parole non sono state queste- Annuìì ripensando all'atteggiamento di Federico. Ecco perchè era così strano. Mi alzai in piedi e dopo aver ringraziato Francesco mi diressi verso il teatro. Individuai il posto in cui ero seduta prima e facendomi spazio tra la gente tornai a sedermi
-Ti posso parlare?- Gli chiesi tenendo la voce bassa. Lui mi guardò serio
-Ora non ho voglia di parlare, voglio vedere come va a finire lo spettacolo- Mi rispose puntando gli occhi sui nostri compagni che si trovavano sul palco. Sì, come no. Adesso gli importava dello spettacolo. Sospirai e mi avvicinai ancora di più a lui
-Va bene, vorrà dire che parleremo quì- Dissi prendendogli il volto tra le mani e costringendolo a voltarsi verso di me. Lui sospirò e cercò di voltarsi di nuovo dall'altra parte, ma io non glielo lasciai fare
-Francesco mi ha detto tutto- Sussurrai. Lui lanciò un'occhiataccia a Francesco e sbuffò
-Bhè, se sai già tutto perchè vuoi parlare?- Mi chiese riuscendo a voltarsi
-Perchè non so se essere più arrabbiata con Claudio per la balla che chiaramente si è inventato, o con te per aver avuto anche un solo dubbio su di me- A quelle parole si voltò verso di me di sua iniziativa
-E cosa avrei dovuto fare? Avrei voluto vedere te al mio posto. Se avessi incontrato Giorgia e ti avesse detto quello che Claudio ha detto a me, tu come avresti reagito?- Mi chiese fuori di sè dalla rabbia
-Tanto per cominciare l'avrei presa per i capelli e l'avrei appiccicata al muro. Dopo sarei corsa a chiedere spiegazioni a te- Mi lanciò un'occhiata non tanto convinta e si voltò di nuovo verso il palco
-Ti stai comportando da immaturo- Dissi stringendo i pugni per evitare di assestargliene uno dritto in faccia. Quando faceva così lo avrei riempito di botte. Peccato che io fossi la metà di lui. Mi voltai anche io verso il palco e incrociai le braccia al petto, arrabbiata
-E' che mi da fastidio- Disse lui all'improvviso, voltandosi verso di me -Mi infastidisce che quell'idiota sia ancora...innamorato di te- Continuò, digrignando i denti e stringendo i pugni per la rabbia
-Bhè ma cosa te ne importa? Io non sono innamorata di lui. Non lo sono mai stata- Dissi prendendogli il volto tra le mani. Per mia fortuna lui continuò a guardarmi -Io amo te- Continuai sorridendogli. In tutta risposta anche lui mi sorrise. Dopodiché eliminò la distanza tra le nostre labbra e mi baciò
-Scusami- Mi disse appoggiando la sua fronte alla mia. Sorrisi scuotendo la testa
-Non importa- Dissi baciandolo di nuovo. Dopodiché ci voltammo entrambi verso il palco per seguire lo spettacolo. Mi prese la mano tra le sue e la baciò, dopodiché cominciò ad accarezzarla, cosa che mi fece rabbrividire. Nonostante stavamo insieme da un anno, Federico mi faceva ancora quell'effetto
-Noi eravamo più bravi a recitare- Mi sussurrò all'orecchio, riferendosi ai due ragazzi che dovevano interpetare una tragica storia d'amore. Sorrisi voltandomi verso di lui
-Noi non stavamo recitando- Dissi baciandolo di nuovo a fior di labbra. Lui ricambiò il sorriso e annuì. Dopodiché poggiai la testa sulla sua spalla e lui poggiò la testa sulla mia. Noi eravamo fatti così. Un  minuto litigavamo e il minuto dopo eravamo lì, più innamorati che mai.
-Dammi un secondo la mano- Mi sussurrò qualche minuto dopo. Lo guardai confusa e poi allungai la mano verso di lui, dopodiché mi ordinò di chiudere gli occhi e lo feci. D'un tratto sentìì un qualcosa di freddo scorrere lungo il mio dito. Riaprìì gli occhi e rimasi a guardare l'oggetto freddo che racchiudeva il mio anulare
-Ma...ma questo è...- Non riuscivo nemmeno a parlare per quanto ero commossa
-Sì. E' l'anello che avevi visto lo scorso anno in quella vetrina- Mi rispose lui accarezzandomi il palmo della mano. Mi asciugai una lacrima e lo fissai commossa
-Ma come facevi a sapere che mi piaceva? Quando l'ho visto ero sola e non stavamo ancora insieme- Dissi abbracciandolo. Avevo visto quell'anello qualche settimana prima che ci mettessimo insieme ed ero sicura di non avergliene mai parlato
-E' vero, non stavamo ancora insieme. Però io...ero già innamorato di te e quel giorno ti ho...vista. Ero in giro con Valerio e ti ho vista mentre guardavi quest'anello in vetrina. Quando te ne sei andata sono entrato nel negozio e l'ho comprato. Non riuscivo a capire perchè lo avessi fatto, fatto stà che mi...faceva sentire bene. Quest'anello lo associavo a te e stavo bene- Gli sorrisi più commossa che mai, dopodiché lo baciai. Lo baciai come non avevo mai fatto. Solo in quel momento mi resi conto che Federico era diventato una parte di me. Senza di lui sarei stata persa. Non avrei proprio saputo cosa fare. Da quando lo avevo incontrato quel giorno, il mio primo giorno nella sua scuola avevo avvertito subito qualcosa. Qualcosa di molto profondo
-Ti amo. Io ti amo- Gli dissi abbracciandolo di nuovo
-Anche io ti amo- Mi rispose lui facendomi aderire meglio verso il suo petto. L'unico posto in cui desideravo stare. Tra le sue braccia
-Perchè nelle rose che mi hai regalato ne hai messa una bianca?- Gli chiesi stringendogli la mano. Era una domanda che volevo fargli da quando avevo visto quel meraviglioso mazzo di rose
-Le rose rosse sono più o meno un centinaio, avrei voluto regalartene trecentosessantacinque come i giorni che abbiamo passato insieme, ma mi era... finanziariamente impossibile. prometto che rimedierò. La rosa bianca rappresenta il nostro primo anno- Gli sorrisi di nuovo e poggiai nuovamente la testa sul suo petto
- Come sei...romantico- Scherzai -Grazie- Dissi poi, sorridendo. Quello era di sicuro l'anno più bello della mia vita
-No, sono io a dover ringraziare te- Lo guardai confusa
-Che vuoi dire?-
-Voglio dire che tu mi hai cambiato. Mi hai cambiato in meglio chiaramente. Prima ero solo uno stronzo superficiale che non avrebbe mai voluto innamorarsi-
-Oh mio Dio, questa sì che è un'edizione straordinaria. Tu hai ammesso di essere uno stronzo?- Lo vidi riassumere la sua solita espressione arrogante
-Ma figurati! Io non volevo dire stronzo. Volevo dire che...qualche volta, e ripeto il qualche volta mi sono comportato...un po' male. Tutto quì- Scoppiai a ridere
-Ah sì? Io non credo proprio. Tu ti sei comportato male ogni volta che ti avevo davanti- Dissi assottigliando gli occhi
-Ma non è vero. Eri tu che rompevi le scatole con il tuo modo da perfettina-
-Ma davvero? Devo ricordarti quando mi chiamavi Alice per prendermi in giro? Oppure quando hai scoperto che ero la tua vicina di casa e mi hai detto di non avere "sale"? O quando mi hai chiesto di fare sesso con te solo per toglierti lo sfizio? O quando...- Mi interruppe baciandomi. Sorrisi sulle sue labbra, ricambiando il bacio. Dopodiché ci voltammo verso il palco giusto in tempo per vedere gli attori fare l'inchino. Esattamente come noi un anno prima. In quel preciso istante pregai con tutta me stessa che quello fosse il primo di una lunga serie di anniversari che passavamo insieme. Perchè io lo amavo e probabilmente lo avrei amato sempre. E poi per me non era importante non essere stata la sua prima ragazza. Ciò che speravo e che probabilmente avrei sempre sperato era di essere l'ultima. La sua ultima ragazza. Speravo di stare con lui...per sempre. Certo, probabilmente lui sarebbe stato il solito compagno di scuola/vicino di casa antipatico e arrogante. Però, in compenso era il mio solito compagno di scuola/vicino di casa antipatico e arrogante ed io lo amavo proprio così com'era. Non potevo chiedere niente di meglio.

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Salve!!!!


Sò che probabilmente vi sembrerà un miracolo vedere l'epilogo, ma oggi mentre 

lo rileggevo ho avuto un'illuminazione e l'ho terminato.

Spero che vi sia piaciuto e che siate soddisfatte di come ho fatto concludere la storia tra Alessia e 

Federico :D

Mi sono resa conto di non aver scritto tantissimo, ma mi sembrava giusto dargli un po' di tregua

visto tutto ciò che hanno passato 

prima di mettersi finalmente insieme :D

Ho anche spiegato che fine ha fatto l'anello che Federico aveva comprato nell'ultimo capitolo che

avevo postato e spero davvero 

tanto che  siate rimaste soddisfatte delle dinamiche con cui lo ha regalato ad Alessia :D

Confesso di essere parecchio triste per il fatto che questo sia l'ultimo capitolo della storia. In fin 

dei conti è stata la prima storia che ho scritto e sono davvero felice che vi sia piaciuta e che mi 

abbiate seguita.

Vi ringrazio tantissimo per avermi sostenuta, sempre :D

Grazie davvero a tutti.

Se ne avete voglia, mi farebbe molto piacere che deste un'occhiata anche ad una fan fiction che sto scrivendo ora e che mi deste un vostro parere :D

Appuntamento preso con il destino

Inoltre vorrei consigliarvi  una storia  davvero bellissima

Chi l'avrebbe mai detto di _Renesmee Cullen_

GRAZIE ANCORA A TUTTI!!!!!

Quì c'è il link dell'anello, nel caso qualcuno non lo ricordasse

 

(Qui)

 

Cleppy


  
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