1.
Lily alzò gli occhi dal libro di Pozioni, irritata.
Potter. Ancora lui.
-Evans! Cosa ci fai qui tutta sola? E con quel libro, poi! Andiamo, Evans, mi deludi! Pensavo che sapessi i giorni della settimana!- proruppe James Potter, sprofondando in una poltrona di velluto rosso.
Lily corrugò le sopracciglia. Dove diavolo voleva andare a parare?
-Perché?- borbottò la ragazza, sfogliando il libro.
-Evans, oggi è sabato! Sabato, capito? È vietato studiare di sabato! È sacro!- replicò James, roteando gli occhi, con fare stralunato.
-Potter, si da il caso che io studi di sabato perché lunedì c’è il compito di Pozioni, e non ho la benché minima voglia di prendere una T per colpa tua e delle tue stupide teorie sul sabato!-ribattè Lily.
-Andiamo, Evans! Saranno almeno 3 giorni che studi giorno e notte per quello stupido compito! Fa male sai, studiare troppo? Dai, Lilyna mia, facciamo un giro- supplicò James, gli occhi ingranditi dagli occhiali.
-Piuttosto la morte- rispose Lily, chiudendo con veemenza Pozioni, e ricacciando il volume nella borsa di cuoio ormai sformata da tutti i libri che portava quotidianamente.
-Sai quante ragazze vorrebbero uscire con James Potter? Sai quante? Più o meno tutta la metà della scuola, ma no, io voglio uscire con te!- replicò James, rincorrendola.
-Hai ragione, quasi tutte tranne me! E- soggiunse, girandosi a guardare il ragazzo- Smettila di seguirmi!-
La ragazza uscì come un fulmine dalla Sala Comune, imprecando e spaventando la Signora Grassa e un gruppetto di ragazzine del primo anno.
James rimase fermo in mezzo alla Sala, una mano tra i capelli, irrimediabilmente arruffati.
-Accidenti! Possibile che proprio di Evans dovevo essere preso? Cos’è questa, una maledizione?- pensò, sferrando un potente calcio alla poltrona.
-Rassegnati Ramoso e letteralmente impossibile piegare la Evans!- disse Sirius, seduto sotto il grande faggio in riva al lago.
-Concordo con lui, James. Lily è nota per la sua intransigenza, soprattutto nei tuoi confronti!- aggiunse Remus, il viso pallido immerso nelle pagine di un voluminoso libro.
Peter si limitò ad annuire sommessamente e riprese a fissare il vuoto.
-Quello che non capisco- escalmò James – è il perché! Insomma, diavolo, io sono James Potter! Non uno qualunque! Quando le ho detto che praticamente mezza Hogwarts mi viene dietro lei mi ha sbraitato contro che lei non mi veniva dietro! E poi è scappata!-
-Bè, mio caro Ramoso, non te l’ha insegnato la mamma che è maleducazione offendere le fanciulle?- rise Sirius, lanciando un’occhiata verso destra.
-Ah sì, Felpato? E la tua cara mammina non ti ha mai detto che è maleducazione anche fissare le ragazze, per quanto carine possano essere?- replicò James, malizioso.
-Taci tu- sbottò Sirius, infastidito.
Lily tirò un sospiro di sollievo. Non l’aveva seguita. Non questa volta, almeno.
Non riusciva a capire come mai Potter continuasse a tormentarla. In fondo non gli aveva mai tolto punti, né richiamato in corridoio. Eppure, James Potter continuava imperterrito dei numerosi rifiuti ad invitarla a uscire.
-Non basterebbe nemmeno un incantesimo per fermarlo… è peggio della varicella!- pensò la ragazza, camminando –Cos’è questa, una maledizione?-
qst cappy è molto corto, ma recensite cmq!