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Autore: uvegothatsmile    02/02/2012    5 recensioni
tutto può cambiare. basta crederci no?
Violet non era così però. era la ragazza che non ci credeva poi molto e che era spesso scontrosa.
O ti ama o ti odia.
scegli tu.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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«I used to think of you as somebody that would never, ever hurt me»

 
Sentivo una strana sensazione ogni volta che pronunciavo a me stessa 'Londra' come una sensazione di vuoto.
Mi si appannava un po' la vista ma poi tornava tutto normale senza che accadesse nulla, in fondo. 

 
Mi ricordai che poco dopo sarebbe tornata a casa mamma, e quindi decisi di dirglielo domani della chiamata, in tutta tranquillità. E pensando a lei, pensai ad una cosa che non avevo ricordato prima: lei, appunto. Mi lascia andare? E se mi dice di no, che faccio? Come mi comporto se non mi lascia andare? 
Erano queste le domande che mi martellavano la testa in quel momento, ma come biasimarmi: c'era un mio probabile futuro in ballo. 
Ero terribilmente stanca e dopo aver acceso il computer due secondi, mi infilai sotto le coperte e mi addormentai.
 
Il mio risveglio non fu uno dei più belli: il vicino che tagliava l'erba e qualcuno che bussava insistentemente alla porta, tutto ciò alle nove di mattina.
Aprì la porta, senza minimamente preoccuparmi della ''regola'' di mamma «Quando bussa qualcuno alla porta, devi sempre guardare chi è».
E se il mio risveglio non fu uno dei migliori, quello fu sicuramente uno dei modi più disastrosi per iniziare una giornata: ritrovarsi Tom alla porta. 
Ma cazzo.
In quel momento non avevo propria voglia di parlare con lui e la cosa era anche abbastanza ovvia data la mia espressione che cambiò da ''assonnata'' a ''schifata''.
Se ne accorse subito, anche perchè roteò gli occhi quando iniziò a parlare.
–Non ho fatto tutta questa strada per vederti con questa faccia..–
–Potevi startene benissimo a casa. Nessuno ti ha chiesto di venire–
–..però ho bisogno di parlarti. Posso entrare?–
No cazzo, non ho voglia di guardarti in quegli occhi così fottutamente belli e di perdermi nel guardare la tua bocca, troppo lontana da me quindi vattene da casa mia, stronzo.
–Se proprio devi..– risposi mentendo.
Lui entrò e pensai che non si accorse nemmeno che ero in pantaloncini e maglietta con un panda, forse troppo distratto a guardare il mio culo, come gli era solito fare. 
–Beh se ti muovi a parlare magari–
–...Senti Violet non voglio girarci tanto in torno a 'sta cosa. L'altra sera eri bellissima, giuro. Avevo una voglia pazzesca di saltarti addosso...–
–Come hai fatto con Angelica?–
–...Non è questo il punto. Il punto è che TI AMO, CAZZO.Sono sempre stato innamorato di te,fin dal primo giorno che ti ho vista.E non negarlo,tu mi ami.–
Ero sbigottita, non potevo crederci. Non ero felice, nè tanto meno avevo voglia di scendere in strada e mettermi a urlare dalla gioia; l'unica cosa che avrei voluto realmente fare era prenderlo a sberle. Eppure, c'era qualche cosa che mi tratteneva. Il suo sguardo? Era come se mi stesse penetrando dentro le ossa, dentro al cuore, che ormai batteva troppo velocemente.
–Tu non sai niente di me,di quello che provo.Non hai la minima idea di come sto io in questo momento.–
–Perchè,credi che solo tu stai male?–
Abbassai lo sguardo, era troppa la rabbia che avevo, dovevo distrarmi. Con qualche altro pensiero, e non badare alle urla di Tom

–..tu e quel montato di Bieber. Ti ha rincoglionita–
–No Tom, lui non mi ha rincoglionita. Lui mi ha migliorata e mi ha fatto capire per chi vale davvero la pena soffrire e tu non sei uno di quelli.–

Lo afferrai per un braccio, cercando di farlo uscire da casa mia. Ma con uno scatto si girò e mi diede un bacio,vero.
Non volevo, mi stava quasi obbligando.
Mi stringeva ai polsi, troppo forte. Volevo liberarmi, ma non ci riuscivo.

Non posso. Lui mi ha fatta soffrire, troppo, ora deve pagare. Amore o non amore, lui deve sparire dalla mia vita.
Dopo svariati tentativi, lo spinsi e lui cadde sul divano che stava dietro di lui.
–Scusa, ma penso che ora sia il momento che tu vada–
–Violet, perchè? PERCHE' CAZZO NON RIESCI A DIMENTICARE ME E ANGELICA E QUELLA CAZZO DI SCOPATA?–
Non riuscivo nemmeno a guardarlo negli occhi, ma sentivo il suo sguardo addosso, troppo addosso. Doveva andare via, o presto avrei avuta una qualche crisi nervosa. 
Ma lui se ne stava lì, immobile a fissarmi. Io lo spostai di forza e dopo un po' capì che doveva davvero andarsene da lì, e lo vidi scendere la gradinata in tutta fretta, come per dimenticare tutto ciò.

Chiusi la porta e salì frettolosamente in camera mia a chiamare Allyson, che sapevo benissimo che era già sveglia.
'Amore ti prego vieni a casa mia, subito. Ti spiego dopo, ti amo'
Non le lasciai nemmeno il tempo per rispondere.
Stavo per scoppiare.
Ero incasinata a tal punto da non capire nemmeno più io che cosa volessi da quel ragazzo. 
 
Due minuti dopo arrivò Allyson, seguita da mia madre. 
–Ciao amore! Guarda che c'è Allyson con me–
–Sì lo so mamma. Andiamo Ally–
Nel frattempo mi ero vestita con cuffia, sciarpa, cardigan beige a righe nere lungo, maglia larga bianca, leggins e ugg. Presi solo il telefono e dissi –Mamma, sto uscendo!– tanto ormai era abituale che il sabato lo passavo con Allyson. 
Lei mi guardava, con la faccia interrogativa e mi asciugò subito la lacrima che segnò il mio viso.
Dopo cinque interminabili minuti dove stavo cercando di calmarmi da sola, Allyson mi prese per mano e iniziammo a correre.
Non capivo dove mi stesse portando. Poi però vidi il posto in cui ci siamo incontrate, una piccola gelateria.
Era sempre così. Quando una delle due aveva bisogno di sfogarsi, ci sedevamo nella panchina fuori la gelateria e ci sfogavamo l'una con l'altra.
Poi si finiva sempre col prendersi uno di quei mega frappè giganti e a ridere come cretine. 
–Amore, ora che siamo qui spiegami–
–Chiama Maddie, ho bisogno di tutte e due–
–Sta già arrivando, l'ho chiamata prima–
Intravidi la ricciolina biondo cenere che si avvicinava a noi, con faccia interrogativa.
Presi un gran respiro e appena Maddie si sedette le guardai negli occhi, come per non dimenticarmi di loro.
–Sono qui, ditemi tutto!– si affrettò a dire.
Abbassai lo sguardo, formulai le parole e iniziai.
 








my space (?)
mi scuso non tanto DI PIU' per il ritardo del capitolo ma avevo zero ispirazione per il capitolo çç
vi ringrazio per le 5 recensioni del capitolo 2 *-*
siete magnifici!
spero che anche questo capitolo vi piaccia uu
un baacio 
  
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