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Autore: orkaluka    02/02/2012    1 recensioni
Quando dalle foreste di Hogwarts spariscono gli unicorni Melinda si offre volontaria per le ricerche, queste cominciano insieme a Ted e James, finiti, ovviamente, in castigo. Purtroppo però la questione non finisce qui, perché di fatti strani ad Hogwarts, quest'anno, ne accadono parecchi. Gli alleivi vengono attaccati da forze oscure e solo Melinda sembra in grado di percepire quando questi sono in pericolo. Tra amicizia, lealtà, magia e ovviamente avventura riusciranno Melinda, James, Rose, Scorpius e Al a sventare la minaccia che grava su tutti loro?
Siate clementi, é la mia storia non originale! Non sono affatto brava nelle presentazioni, quindi spero che vorrete dare almeno una sbirciata al testo XD
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 8 - Il quidditch

 

Passò un mese, arrivò il brutto tempo e con esso le prime partite di quidditch della stagione. Melinda trovava lo sport divertente, anche se non sarebbe mai salita su una scopa al di fuori delle lezioni di volo. James ovviamente era un cercatore, come suo padre e suo nonno. La prima partita la vinse Grifondoro, era contro Serpeverde e i ragazzi dorati se la cavarono egregiamente. Ovviamente la sera della vittoria Melinda doveva occuparsi della biblioteca, quindi si diresse verso il luogo. Durante quel mese aveva scoperto tantissime cose interessanti in biblioteca, le piaceva sfogliare ogni tanto un libro preso a caso e vedere quali informazioni poteva regalarle. Grazie ai libri aveva appreso moltissimi nuovi incantesimi utili in ogni materia. Quella sera erano presenti solo lei e la signora Nadine, stavano aprendo varie scatole di libri nuovi arrivati da lontano. Bisognava trattarli con cura perché ne esistevano poche copie. Durante la battaglia contro il Signore Oscuro la biblioteca era andata quasi del tutto distrutta e, anche se, la magia aveva riportato alcuni libri, moltissimi erano andati persi. Melinda mise a posto un libro che parlava di trasfigurazioni di piante carnivore e finì il suo turno di lavori forzati. Salutò la signora Nadine e si avviò verso la sala comune, era un mese che non incontrava Finn e la cosa era molto piacevole, sperava di continuare così per molto tempo. In mezzo ad un corridoio deserto incontrò Teddy, si stava sbaciucchiando con una ragazza dai lunghissimi capelli biondi. Melinda arrossì violentemente e corse via silenziosamente, non voleva neanche pensare di assistere ad uno sbaciucchiamento più profondo. Arrivò davanti alla signora Grassa e le chiese.

“Stanno ancora festeggiando dentro?”

La Signora annuì. Melinda entrò in sala comune, l’accolse l’odore di succo di zucca e gli schiamazzi dei grifondoro che festeggiavano. Incontrò James subito dopo l’entrata, lo abbracciò e gli fece i complimenti per la presa del boccino.

“Grazie Mel. Succo di zucca?”

 Mel annuì e si lasciò condurre verso un tavolo dove prese del succo di zucca.

 “Senti.”

Le disse James ad un certo punto.

“Domani in giornata, visto che è sabato, pensavo di andare a trovare Hagrid con Al, Rose e Teddy, vieni anche tu?”

 Mel annuì.

“Subito dopo colazione?”

 Chiese al suo amico. James annuì, poi scomparve nella folla. Melinda raggiunse Rose, che era seduta ad un tavolo e cercava di leggere un libro senza successo, vista la continua distrazione.

“Ciao Rose!”

 La ragazza la salutò con un cenno della mano.

 “Cosa leggi?”

 Chiese Mel, Rose le mostrò un libro che parlava di incantesimi di Difesa.

“Io mi sa che vado di sopra a leggere, qui c’è troppo rumore.”

 Mel annuì e rimase sola a bere il suo succo di zucca, la raggiunse Scorpius, che non sembrava esattamente felice.

“Cosa succede?”

 Gli chiese.

“Mio padre, ce l’ha ancora con me perché sono di grifondoro e non di serpe verde, in più quell’incantesimo di trasfigurazione di un animale in bicchiere non mi riesce, Zenit si arrabbierà moltissimo.”

 Melinda gli sorrise e disse.

 “Se vuoi domani pomeriggio, appena torno dalla visita ad Hagrid ti aiuto ad esercitarti, va bene?”

Scorpius le sorrise, raggiante, poi si dileguò anche lui. Melinda era sorpresa dalla velocità con cui la gente spariva e riappariva durante la festa, incontrò molti altri conoscenti, ma non riusciva a trovare Al. Un senso di inquietudine si impossessò di lei, sperava che stesse bene e che non gli fosse accaduto nulla. Si avviò verso il dormitorio pensando che fosse andato a dormire presto. Si addormentò tardi quella sera perché rimase alzata a parlare con Rose. Appoggiata la testa sul cuscino si addormentò all’istante, cosa che capitava di rado.

 

 

L’urlo nella sua testa era prolungato e doloroso. Si trovava all’aperto, vedeva dei cerchi che levitavano nell’aria e delle figure scure che si avvicinavano lentamente. Sperò con tutto se stesso che le figure fossero quelle degli insegnanti, ma si dovette ricredere presto perché le tre figure portavano le sciarpe di serpe verde. Scherzarono e non videro la figura distesa a terra, continuarono per la loro strada. La paura attanagliò Al, non riusciva a muoversi e se fosse rimasto all’aperto probabilmente sarebbe morto congelato. Cercò nella sua mente di liberarsi del pietrificus, ma non ci riuscì. Allora fece l’unica cosa che gli veniva in mente, cercò di chiamare Mel.

 

 

Melinda si svegliò con il cuore che le batteva a mille nel petto, fuori tutto era silenzioso, ma forse Al era davvero in pericolo e lei non poteva lasciarlo lì. Si alzò con uno scatto e si avviò verso i dormitori maschili, trovò facilmente il letto di James e lo scosse con poca grazia. Il ragazzo ci mise un po’ a ricordarsi chi era e a mettere gli occhiali.

 “Mel! Cosa ci fai qui?”

 Mel gli spiegò in fretta la situazione.

“Ho sognato tuo fratello che era in pericolo, a letto non c’è, sono preoccupata.”

James si svegliò del tutto.

“Sei sicura? Raccontami esattamente cosa hai visto.”

 Mel gli raccontò del sogno.

 “Secondo me è al campo di quidditch.”

James annuì e disse.

 “Ci conviene muoverci allora, andiamo.”

 Si alzò dal letto, insieme scesero le scale, appena prima di uscire James estrasse da una tasca una pergamena.

 “Giuro solennemente di non avere buone intenzioni”

Sussurrò puntando la bacchetta sulla pergamena. Sulla pergamena comparvero delle linee in rosso scuro, che tracciarono ben presto una mappa di tutta Hogwards, con le persone che si muovevano all’interno di essa.

 “E questa dove l’hai presa?”

Chiese una Melinda del tutto sorpresa.

 “L’ho trovata sulla scrivania di mio padre e gliel’ho rubata. Via libera, possiamo andare.”

 Percorsero vari corridoi, finché non arrivarono davanti ad un quadro molto grande che rappresentava due maghi ed una strega molto giovani, circondati da volti che aveva già visto, come quello di Silente e di Piton. James spostò la cornice e scoprì un passaggio segreto che conduceva direttamente ai piedi del campo da quidditch. Melinda ringraziò mentalmente il signor Potter di aver tenuto quella pergamena e di non averla buttata via. L’aria fuori era fredda e Melinda si strinse nel suo mantello pesante. James la condusse all’interno del campo ed insieme cercarono Al, che però non trovarono da nessuna parte. Perlustrarono con lo sguardo tutto il campo, ma non trovarono nulla.

 “Sei sicura che fosse qui? Magari era solo un sogno.”

 Melinda ripensò a ciò che aveva visto, ma soprattutto sentito, era sicura che fosse tutto vero, glielo diceva una vocina che partiva dal cuore e che raggiungeva il suo cervello.

“James, lo so che sembra impossibile, ma tuo fratello deve essere qui da qualche parte.”

 Le venne un’idea e si diede anche della sciocca per non averci pensato prima.

 “Hominum Revelo”

Sussurrò e la sua bacchetta cominciò a vibrare un poco, la usò come radar, finché ad un certo punto la bacchetta non prese a vibrare come impazzita. Melinda la ritirò, poi si abbassò su quel piccolo appezzamento di prato e cercò con la punta delle dita ciò che non riusciva a vedere. Appena toccò una superficie solida, che era decisamente umana chiamò James a gran voce.

 “James! James!”

 Lui la raggiunse, ovviamente non capivano bene cosa fare, visto che non riuscivano vedere Al e l’unica cosa che potevano fare era toccarlo.

 “Come facciamo?”

 Chiese James. Melinda cominciò a cercare di pensare più lucidamente, prese a camminare in circolo.

 “è strano, non può essere svenuto, perché se no il suo corpo sarebbe molto più rilassato, ma non è neanche morto, per cui…”

Puntò la bacchetta e disse.

 “Finitem Incantatem”

provenne dal prato un sospiro profondo, come di chi respira dopo tanto tempo per la prima volta.

 “Grazie Mel, veramente grazie.”

Fu la voce di Al quella che la li raggiunse dal prato.

 “Pensavo di morire assiderato.”

Disse. James abbracciò, per quanto gli era possibile, suo fratello.

“Prova un’altra volta a fare una cosa simile e ti ritroverai un ragno gigante nel letto.”

Melinda rise per quella strana dimostrazione di affetto, poi disse.

“Dobbiamo andare in infermeria , sei ancora invisibile e non vogliamo che tu lo rimanga.”

 Gli porse una mano, che Al prese, poi i tre ragazzi si avviarono verso l’infermeria. Qualcuno dalla foresta osservava imprecando.

Note dell'autrice

Non dico molto perché penso non ce ne sia bisogno, lascio a voi il tempo di assimilare e, se volete, commentare. Sappiate che un giorno tutto vi sarà chiaro come la storia è chiara nella mia mente, sempre che continuiate a leggere :) Grazie mille a tutti coloro che seguono, leggono e recensiscono questa storia, probabilmente senza di voi mi sentirei un'emarginata del grande mondo che è efp.

  
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